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Autore: SimbaCourage96    29/10/2020    0 recensioni
Questa storia ha luogo dopo gli eventi di L'ascesa di Skywalker.
Ben Solo si è sacrificato per la donna che amava e lei ha preso il cognome della famiglia Skywalker, ma non è finita qui.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Nuovo personaggio, Poe Dameron, Rey
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Poe Dameron era il pilota più bravo della Resistenza, a volte a Jacen sembrava che cercasse di eguagliare (o superare) la fama di Han Solo, ma erano entrambi delle leggende nella Galassia, uno per aver sconfitto l’Impero e l’altro per aver fermato il Primo Ordine.
Era un uomo testardo, duro per quanto riguarda i sentimenti. Da Jacen si aspettava il meglio che poteva dare, in qualsiasi cosa che faceva. Grazie a lui era uno dei piloti migliori nella Nuova Repubblica, dopo il suo amico Garo, ovvio, lui era il migliore in assoluto secondo suo zio.
Molti pensavano che Jacen fosse suo figlio, cercavano somiglianze tra i due per confermare le loro teorie, ma l’unica cosa che li accomunava era il carattere difficile. Il ragazzo l’aveva proprio preso dallo zio e riuscivano sempre ad attaccarsi per qualsiasi cosa.
In realtà, Jacen sapeva di non essere imparentato in nessun modo con il Generale Dameron, ma si era preso cura di lui da quando molto piccolo come solo uno zio poteva fare e di questo gli era grato.
Ad aiutarlo c’erano sempre Rose e Finn e, con la meccanica, Jacen aveva stretto un legame più profondo. Lei gli raccontava le storie delle guerre galattiche, degli eroi che ne presero parte. Senza rendersene conto gli aveva raccontato anche della sua famiglia.
Lei gli aveva fatto da mamma, medicandogli le ferite, ascoltandolo quando aveva bisogno di confidarsi o aveva bisogno di aiuto con la scuola, ed era ciò che per lui rappresentava. Era lei che aveva chiamato ‘mamma’ ingenuamente quando aveva cominciato a dire le sue prime parole.

“Allora… Rose mi ha detto che ti ha parlato…” Cominciò il pilota, prendendo posto su una delle sedie al tavolo del loro appartamento. Aveva preso del Brandy Corelliano, mentre Jacen beveva dell’Acqua Vishay che era mediamente alcolico. In fatto di risorse alimentari, e in questo caso di bevande alcoliche, si riuscivano a ricavare una vasta varietà di prodotti grazie ai commerci con gli altri pianeti.

“Sì” disse secco Jacen.

Poe fece un veloce sorrisetto. Sapeva bene che sapere la verità avrebbe fatto arrabbiare Jacen.

“Beh, sappi che non aveva il diritto di dirterlo” rispose, prendendo un piccolo sorso dal calice, mentre Jacen non toccava il bicchiere, teneva le mani sulle gambe.

“Certo, avrebbe dovuto continuare a raccontarmi degli eroi della galassia senza dirmi ‘Hey sono i tuoi genitori, o i tuoi parenti’ come faceva quando ero piccolo.” Disse sprezzante il ragazzo. Davvero suo zio voleva tenergli nascosto tutto questo?

“Esatto.” Affermò il pilota e questo fece stringere i pugni a Jacen.

“Perché?! Voglio sapere perché!” Esclamò Jacen, alzandosi in piedi e battendo i pugni sul tavolo preso dalla rabbia per quella risposta.

Poe, invece, si alzò con calma, lasciando il calice sul tavolo.

“Perché tuo padre era un assassino spietato e tua madre si è lasciata sedurre da quel mostro per poi seguirlo nel suo stesso destino. Ecco perché” gli spiegò, con tono calmo ma facendo trapelare del disprezzo per i suoi genitori.

“Tu dovevi vivere senza venire a conoscenza di ciò, l’ho fatto per il tuo bene, Jacen.” Aggiunse poi, avvcinandosi al ragazzo girando intorno al tavolo.

“Cosa stai dicendo? Mio padre è Ben Solo, figlio di Han-“

A Poe scappò un’altra mezza risata, “Allora Rose non ti ha raccontato proprio tutto.” Constatò.

Jacen corrugò le sopracciglia, confuso dalla sua affermazione.

“Scommetto che ti ha solo detto che tuo padre ha salvato la Galassia dall’Imperatore, sacrificandosi per salvare tua madre.” Disse e poi aggiunse “A scuola non vi viene nemmeno menzionato, ma avete studiato il Primo Ordine, ti metto alla prova: Chi era il Leader Supremo dopo la morte di Snoke?” Gli chiese, incrociando le braccia al petto, in attesa di una risposta.

Jacen era ancora confuso da tutto il discorso che stava intraprendendo suo zio e balbettò la risposta. “K-Kylo Ren, ovviamente.” Rispose con sicurezza, non era mai andato male in Storia della Galassia, o in altre materie.

“Conosciuto anche come Ben Solo, figlio del Generale Han Solo e della Principessa Leia Organa” concluse Poe.

Jacen rimase a bocca aperta. Suo zio gli stava dicendo che suo padre, uno degli eroi che nessuno conosceva, e l’assassino del Primo Ordine erano la stessa persona?

“Menti” disse Jacen, guardandolo dritto negli occhi, come per sfidarlo.

“Ti sto dicendo la verità, ragazzo.” Rispose Poe, ricambiando lo sguardo.

Gli occhi pieni di rabbia di Jacen si inumidirono di lacrime, che cercò con tutte le forze di trattenere.

“Mi dispiace…” disse Poe cercando di stringergli la spalla ma Jacen si tirò indietro e uscì dall’appartamento che condivideva con Poe.

Andò nell’unico posto in cui si sentiva sicuro: sui prati verdi dei laghi di Naboo. Solitamente vi ci trovava qualcuno che passeggiava, magari con dei bambini appresso, a Jacen non hanno mai dato fastidio, ma fu contento di non trovare nessuno quel pomeriggio, forse perché era quasi sera e le persone avrebbero presto cenato.

“Sapevo di trovarti qui” disse una voce e Jacen non si voltò, anche se l’aveva riconosciuta.

La persona si sedette accanto a lui e gli spostò una ciocca di capelli dal viso.

“Poe mi ha detto che avete discusso, come stai?” Gli chiese e Jacen non riuscì più a trattenere le lacrime.

“Perché non mi hai detto tutta la verità, Zia Rose?” Le chiese, alzando il viso appoggiato sulle braccia che a loro volta avevano trovato appoggio sulle sue ginocchia.

“Temevo di ferirti, non volevo che sapessi le cose brutte che ha fatto, solo il bene.” Gli rispose dolcemente.

Rose non aveva conosciuto Ben Solo, e non aveva mai avuto un faccia a faccia con Kylo Ren, ma conosceva i racconti su di lui e i brutali omicidi commessi o ordinati da lui.
Quando la sua amica Rey gli confidò di aspettare un figlio dal Leader Supremo del Primo Ordine, rimase giustamente sconvolta e le chiese com’era stato possibile. Rey, tra le lacrime di gioia, le disse che era stato concepito qualche settimana prima dello scontro con L’imperatore. Che dopo quel momento d’amore si erano allontanati e che il fatto che quel bambino vivesse nel suo grembo fosse un segno. Il bambino racchiudeva la sua luce e l’oscurità di Ben, era l’equilibrio creato dalla Diade, doveva essere potente e lo avrebbe addestrato personalmente.

“Tua madre ti ha tenuto perché ti amava, anche se c’è un frammento di oscurità in te.” Gli disse, accarezzandogli piano la guancia e Jacen scosse la testa per allontanarsi da quel gesto che gli faceva provare calore quando era piccolo.

“Mi ha abbandonato però, altrimenti ci sarebbe lei qui a parlarmi.” Disse Jacen con tono sprezzante.

“Non ti ha abbandonato, voleva che tuo padre ti conoscesse ed è partita alla sua ricerca.” Lo corresse Rose, sorridendogli.

Infatti Rey, un mese dopo la nascita di Jacen, aveva sentito la voce dell’uomo che amava, quasi come un sussurro che veniva da dentro di lei. Sapeva che una parte di Ben avrebbe vissuto per sempre nel suo cuore, oltre che in loro figlio, ma stavolta la presenza era più forte.
Durante la gravidanza aveva di nuovo consultato i testi sacri dei Jedi e aveva trovato un modo per salvarlo, perché lui non era morto, si trovava solo in un’altra dimensione e lei lo avrebbe salvato.

“Poe e Finn non hanno mai accettato il fatto che Rey avesse avuto un figlio con Ben, per loro è sempre stato solo Kylo Ren. Ma non l’hanno mai abbandonata, siamo i suoi amici in fondo.” Disse Rose e Jacen comprese il perché: come fai a fidarti di un assassino?

“Ma Rey non vorrebbe che tu pensassi il peggio di tuo padre, alla fine è stato una vittima dei giochi mentali dell’Imperatore. L’ha manipolato per i suoi scopi. Tua madre invece è riuscita a salvarlo e a far tornare Ben Solo.”

Jacen ascoltò le parole di Rose e riuscì a sorridere leggermente.

“I miei genitori sono sensibili alla forza… quindi lo sono anch’io” disse poi, quindi non solo sua madre era una Jedi, anche suo padre lo era, prima di diventare un Sith.

“In questo ti può aiutare Finn, è riuscito a farsi guidare da Rey per un periodo e ha appreso qualcosa.”

“Avevo in mente di chiedere a Finn, ma è disposto ad aiutare il figlio dell’uomo che odia?” Gli chiese e Rose sospirò sorridendo.

“Lui amava tua madre, quindi sì, penso proprio che ti aiuterà.” Lo rassicurò.

Jacen non era mai stato molto affettuoso negl ultimi anni, ma in quel momento sentì l’impulso di abbracciare Rose, la quale lo strinse forte a sé.

“Ti voglio bene, Zia Rose”

“Mai quanto te ne voglio io, Jacen”



Note: Bam! Secondo capitolo! :D
Sono pronta alle critiche (se ci saranno) sull'esistenza del figlio di Rey e Ben. NO, non è stato concepito con la forza come ho letto in giro (quando Ben cura Rey con la mano sul suo grembo...) ma in modo naturale. E voi direte come? quando? Ma non si odiavano??
Intanto, non credo proprio che si odiassero dopo gli ultimi Jedi, ma andiamo avanti, Quando l'ho scritto e come beh non metterò i dettagli, ma lo farò spiegare meglio un giorno.
Poi, sulla questione Finn, lui è sensibile all forza a quanto pare quindi non è proprio addestrato ma qualcosa sa. Magari potrebbe dare qualche dritta a Jacen.
Quindi...  boh. Ditemi che ne pensate ^^
   
 
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