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Autore: pampa98    29/10/2020    0 recensioni
[Storia partecipante a "La challenge delle quattro stagioni - Progetto "Un anno di..." indetta da rhys89 sul forum di EFP]
Raccolta di 12 one-shot che aggiornerò una volta al mese con protagonisti Jaime e Brienne.
#1. Il patto. What-if? Jaime e Brienne si incontrano per la prima volta durante la visita di Re Robert a Grande Inverno.
#2. Life in Winterfell I. Brienne e Jaime affrontano la loro prima notte insieme.
#3. Life in Winterfell II. Jaime e Brienne riflettono sul modo particolare in cui si sono conosciuti e innamorati.
#4. Life in Winterfell III. Una versione alternativa dell'addio tra Jaime e Brienne nella 8x04.
#5. Finestra sul passato. Brienne e Tyrion parlano di Jaime.
#6. L'occasione di ricominciare. What if? Jaime è vivo e torna ad Approdo del Re, dove conosce sua figlia.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Cersei Lannister, Hyle Hunt, Jaime Lannister, Tyrion Lannister
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Estate #69. La fine di un amore non è la fine del mondo. E un giorno riusciremo a pensare “Sono felice di essermi innamorato di te”. (Rockin’Heaven)
 

FINESTRA SUL PASSATO




Si era ambientata in quella sua nuova, inaspettata vita più in fretta di quanto avrebbe creduto. Forse era stato per la quantità di compiti che aveva – ufficiali e non – e la vicinanza di Podrick che, pur essendo finalmente diventato un cavaliere e dunque suo pari, continuava a venerarla e ad essere il giovane impacciato che era partito con lei da Approdo del Re anni prima.
Riusciva a guardare al futuro senza paura o preoccupazione, dimenticando il passato. Non era difficile: aveva completato la pagina di Jaime pochi giorni dopo il suo ingresso nella Guardia Reale e da allora non aveva più posato gli occhi su quelle parole; Giuramento era riposta insieme alla vecchia armatura nel suo armadio – non ne aveva più bisogno e non muoversi con la sua presenza costantemente accanto le rendeva più semplice allontanarne la memoria.
La parte più difficile era evitare Tyrion Lannister. Brienne si era sempre assicurata di non restare sola con lui e, se proprio non poteva farne a meno, parlava della ricostruzione delle fogne e della gestione dei rapporti con le città confinanti per tenere la conversazione lontana da suo fratello. Sapeva che lui voleva parlarne, ma lei non era pronta ad ascoltarlo, principalmente perché sapeva cosa avrebbe detto. Bugie. Bugie a cui lei – o forse anche lui – avrebbe voluto credere e ci aveva creduto quando Jaime era al suo fianco, ma ormai la realtà era troppo evidente per poterla ignorare.
“È morto per proteggere la sua regina.”
Quella era la verità, l’unica che contasse. E nessuna parola di Tyrion sul suo amato fratello l’avrebbe cambiata.
 
Quando sentì bussare alla porta, Brienne andò ad aprire chiedendosi chi potesse essere a quell’ora.
«Posso contare sulla tua compagnia?»
Tyrion Lannister era di fronte a lei, con una bottiglia di vino in mano e uno strano sorriso dipinto in volto.
«Non bevo» sentenziò Brienne.
«Puoi farmi compagnia anche senza farlo. Per favore.»
Qualcosa nel tono con cui pronunciò quelle due parole la fece spostare di lato, permettendo al Primo Cavaliere di entrare.
«Appartamento molto sobrio» notò, dirigendosi verso il tavolo. «Un po’ piccolo per la Lady Comandante.»
Brienne arrossì, chiudendo la porta senza voltarsi verso di lui.
«Non ho bisogno di grandi spazi» si giustificò.
«Già, suppongo sia una prerogativa di tutte le Spade Bianche. Jaime diceva sempre che la sua stanza era troppo grande per i suoi gusti.»
«Che cosa vuoi, Lord Lannister?»
Brienne era disposta a mettere da parte la buona educazione se si fosse rivelato l’unico modo per liberarsi del suo indesiderato ospite e del fantasma che portava con sé.
«Immagino tu sappia che giorno è oggi» le disse, guardandola negli occhi.
Brienne sostenne il suo sguardo. Strinse le mani a pugno per impedire loro di tremare contro la sua volontà. Era il passato e non faceva più male.
«Il giorno della disfatta di Approdo del Re.»
Tyrion annuì cupamente. Si sedette, riempiendo due bicchieri di vino e allungandone uno verso di lei, nonostante Brienne fosse ancora ferma davanti alla porta.
«Brinda con me.»
«Non mi piace il vino.»
«Lo so. Ma questa è un’occasione che lo merita, non trovi?»
«Sei tu ad aver perso i tuoi fratelli, mio signore» disse con voce ferma. «Non io.»
Tyrion sospirò, svuotando il suo bicchiere prima di riempirlo nuovamente.
«Oggi ho scoperto che la mia prima moglie si è risposata.»
Brienne non era certa che quell’argomento fosse uscito privo di secondi fini, ma si avvicinò comunque a lui per sentire cos’aveva da dire.
«L’hai incontrata?»
«No. Me ne vergogno, ma ho usufruito dei poteri del nostro re per sapere se fosse viva e… e felice. Sembra che lo sia.»
«Mi fa piacere. A te no?»
Tyrion sospirò, appoggiandosi allo schienale della sedia.
«Certo, sì. E anche no. Sai, il fatto è che c’era una piccola parte di me che sperava di avere ancora un’opportunità con lei. Ma mi sono mosso troppo tardi e mi è sfuggita dalle mani. La nostra storia è finita per sempre. Credevo che questo pensiero mi avrebbe rattristato, e in parte è così, ma ho anche capito una cosa importante.»
«Cioè?»
«La fine di un amore non è la fine del mondo. E un giorno riusciremo a dire “Sono felice di essermi innamorato di te”.»
Brienne sbuffò, scuotendo la testa. Ovviamente sarebbe andato a parare lì.
«Non paragonare le due cose. Tu non… Tu non l’hai abbandonata a se stessa dopo aver finto di amarla per tornare dalla donna che amavi davvero.»
«No. Io ho fatto una cosa decisamente peggiore.»
Calò il silenzio sulla stanza, mentre entrambi ripensavano ai fantasmi dei loro amori passati. Brienne tenne la testa bassa, non volendo mostrare le sue lacrime. Era stanca di soffrire per Jaime. Era stanca di amarlo.
«Sai che sono stato io a liberarlo?»
«Tyrion, non voglio parlare di lui!»
«Abbiamo parlato un po’» continuò, ignorando le sue proteste. «E mi ha detto di dirti…»
«Niente!» Brienne si alzò in piedi, sbattendo le mani sul tavolo. «Non ti ha detto di dirmi niente! Quello che conta me lo aveva già detto a Grande Inverno, non c’è bisogno che tu ora venga a inventarti che mi amava o voleva proteggermi, perché sarebbero solo delle cazzate! E voglio credere che tu mi rispetti abbastanza da non mentirmi così spudoratamente.»
«Non voglio mentirti, né ferirti, Brienne. Davvero non è mia intenzione. Ero felice che Jaime restasse con te, felice di vederlo finalmente libero di amare ed essere amato come meritava. Il problema è che nessuno di noi due è mai stato in grado di comprendere a fondo il legame che lo univa a Cersei. Forse nemmeno lo stesso Jaime c’è riuscito.»
Brienne sospirò, asciugandosi le guance dalle lacrime che erano scese.
«Non ha importanza ora» disse. «Lui… Lui è morto con lei. Non c’è altro da dire.»
«Quei giorni sono stati reali.»
«Te lo ha detto lui?» chiese, tornando a sedersi.
Tyrion annuì.
«In fondo lo sapevi anche tu. Se avesse potuto scegliere, sarebbe rimasto.»
“Lui poteva scegliere”, pensò. Probabilmente non era vero. Aveva potuto farlo fintanto che Cersei non era in evidente pericolo, ma dopo la strada era una sola. Forse se lo avesse capito subito, dopo che era giunta quella lettera, avrebbe potuto convincerlo a restare.
«Che sarebbe successo» chiese con voce rotta, «se lei fosse morta da sola?»
Tyrion scosse la testa.
«Non ne ho idea.»
Brienne prese il suo bicchiere, sollevandolo verso di lui. Sospirò.
«In questo momento non riesco a essere felice del mio amore.»
«Lo so» Tyrion batté il bicchiere contro il suo, rivolgendole un sorriso triste. «A me sono serviti vent’anni.»
 

 
   
 
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