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Autore: Cesca_Haibara20    29/10/2020    0 recensioni
[Shoto x OC]
X: Potrei essere il diavolo, potrei essere un angelo.
Y: Non sei come gli altri. Hai un DNA diverso, non ti capiscono.
X: Vengo da un altro mondo. Una diversa dimensione.
Y: Apri i miei occhi.
X: Infettami con il tuo amore.
Y: Sei un alieno, il tuo tocco è straniero. È soprannaturale, extraterrestre.
X: Il tuo bacio è estraneo, ogni mossa che compi è magica.
Y: Ragazzo, sei la mia buona stella.
X: Per te io rischierei tutto, tutto.
Asami Tsukino è una ragazza di 17 anni che vive in un mondo dove le persone non hanno unicità. La sua vita tranquilla verrà interrotta e trasformata quando farà la conoscenza di un ragazzo. Lui viene da un altro mondo dove esistono le unicità e lui, ne ha ben due e non solo. Riuscirà Asami a far integrare il suo amico o dovrà aiutarlo a far ritorno a casa?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shouto Todoroki
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Sputo il dentifricio e lascio lì lo spazzolino, esco di corsa dal bagno, apro la porta del salotto che dal al giardino e raggiungo il corpo.
Dio, se esisti, dimmi che è sopravvissuto!

«Aspetta… ma… è… è una persona!»
Mi inginocchio osservando il corpo.
«Che strano… ha orecchie e coda da gatto…?»
Scosto una ciocca dalla fronte scoprendo il viso del ragazzo. È davvero bello.
Quella cos'è? Una cicatrice…?
Passo lentamente l’indice su di essa.
Poverino… chi farebbe mai una cosa del genere ad un ragazzo…?
Noto dal movimento del suo busto che respira ancora, faccio un profondo sospiro di sollievo.
«Grazie Dio!» esclamo unendo le mani. «Non posso lasciarlo qui, prenderà un accidenti...»

Anche se a fatica riesco a sollevare il corpo del ragazzo, lo porto dentro il calore di casa e lo adagio sul divano.

«Asami, perché hai lasciato la porta aperta?»

Piagnucola mia madre da dietro di me chiudendo la porta.

«GAH! MAMMA!»
Sobbalzo spaventata.
«Rilassati tesoro, non sono così spaventosa.»
Si avvicina a me ed io cerco, inutilmente, di non farle notare il ragazzo sul divano.
«Cosa nascondi?»
«Io? Niente! Cosa dovrei nascondere? Niente. Infatti non sto nascondendo niente.»
«Asami, spostati.»
«Perché? Non c’è niente dietro di me a parte il divano!»
Sospira portandosi le mani sui fianchi.
«Se non hai niente da nascondere allora spostati.»
«Perché non andiamo in camera a vedere la TV, eh?»
Cerco di dissuaderla inutilmente.
«Spostati, per cortesia.»
Faccio un profondo respiro.
«Va bene, però non ti spaventare, okay?»
«Suvvia, cosa vuoi che sia!» commenta alzando gli occhi al cielo.
«Se lo dici tu.»
Faccio un passo verso sinistra scoprendo il corpo del ragazzo svenuto sul divano. Appena lo vede, mia madre rimane a dir poco spiazzata.
«M-ma… ma...»
«L’ho trovato svenuto sul giardino e mi dispiaceva lasciarlo lì.»
«È… è… ha… ha le… le… e la...» mima le orecchie e la coda.
«Lo so che ha le orecchie e la coda, ma sono sicuro che è innocuo.»
«Non mi interessa se è innocuo o meno, io non ce lo voglio a casa mia!»
«Andiamo non fare l’irragionevole!»
«Io sono irragionevole?! Chissà che razza di animale è!»
«Non lo vedi che è un ragazzo?!»
«Con le orecchie e la coda! Magari è un essere demoniaco!»
«Ma per favore, non dire cavolate!» alzo gli occhi al cielo. «Magari si è trovato qui per caso ed ha perso la strada di casa!»
«Ti stai comportando come una bambina.»
«Non mi interessa! Lui resterà qui finché non si sarà completamente ripreso.» incrocio le braccia.
«Allora sai cosa? Te ne occupi tu, ora è tuo.» sospira passandosi la mano sugli occhi. «Dio, mi sembra di parlare di cosa senza senso… io me ne vado in camera.»

La osservo andare in camera e sospiro. Mi inginocchio di fronte al divano osservando la figura dormiente del ragazzo.
E se fossi svenuta nel bagno e questo sia solo un brutto sogno? Mamma ha ragione, sembra una cosa senza senso… ma non penso che sia cattivo.” accarezzo i suoi morbidi capelli. “Sembra un ragazzo normale ma ha queste orecchie…” cerco di osservarlo meglio. “Non vedo mollette o segni di cerchietto quindi non sembrano finte…” le accarezzo e le vedo muoversi.
Ritraggo la mano spaventa.
Porca troia si sono mosse!

Il ragazzo muove gli occhi.
«Oh, si sta svegliando...»
«Nya...» mormora aprendo lentamente gli occhi.
Mi alzo in piedi.
«Dove… dove sono…?» mormora riprendendo coscienza.
«Ciao… ti senti bene…?»
Mi guarda confuso e lo aiuto a mettersi seduto.
«Dove sono…?»
«Sei a casa mia. Ti ho trovato svenuto sul mio giardino e ti ho soccorso portandoti al caldo.»
«Oh… ti ringrazio...» si guarda intorno. «Tu chi sei…?»
«Oh, scusami, che maleducata!» arrossisco lievemente. «Il mio nome è Asami Tsukino, il tuo?»
«Io sono Shoto… Shoto Todoroki.»
Sorrido.
Che nome carino!
«Piacere Shoto.»
«Scusami se te lo chiedo ma… in che mondo mi trovo…?»
Lo guardo confusa.
«Eh…? M-Mondo…?»
«Tu possiedi un quirk di qualche tipo?»
«Cos'è un quirk…?»
Siamo sicuri che questo Todoroki sia sano di mente…?
«Un quirk, un’unicità… non ce l’hai…?»
Faccio cenno di “no” con la testa.
«Questa “unicità” come la chiami tu, è un potere…?»
«Sì.» annuisce. «Col mio lato sinistro posso creare delle fiamme, mentre usando il mio lato destro posso creare del ghiaccio.»
Sì, ed io sono la Regina d’Inghilterra. Ma dai!
«Vuoi una dimostrazione del mio quirk…?»
«E-eh?»
«Vuoi che ti faccia vedere?»
«N-no, cioè, sì, ma no… nel senso… non voglio farti sforzare...» farfuglio.
«Tranquilla, non è così tanto stancante.»
Come finisce la frase dal palmo della sua mano sinistra piccole fiammelle mentre in quella destra piccoli pezzetti di ghiaccio.
Questo è un sogno, non può essere vero…
«Va bene… vediamo se ho afferrato: tu vieni da un altro mondo dove esistono queste “unicità”, ne possiedi ben due, hai coda e orecchie da gatto e sei caduto dal cielo finendo nel mio mondo senza un apparente motivo. Mi sono persa qualcosa?»
«No.» scuote il capo. «Hai ricapitolato tutto.»
«Grazie...»
Faccio un profondo sospiro. Mi sembra che tutto questo sia solo un brutto sogno.
Prendo una sedia mettendola di fronte al divano e mi metto su di essa per essere più comoda.
«Mi… mi puoi spiegare come Diavolo sei finito sul mio giardino? Insomma, sei caduto da un buco nel cielo, come cazzo hai fatto?»
«Questo è un problema. Non ti so rispondere perché nemmeno io so come ci sono finito.»
Sbatto ripetutamente le ciglia.
«Non… non lo sai…?»
Fa cenno di “no” con la testa.
«L’unica cosa che ricordo è che stavo parlando con Midoriya e all'improvviso si è formato un enorme buco che mi ha risucchiato e poi il buio totale...»
Annuisco ascoltandolo.
«Sembra un racconto di fantascienza.» commento con un sorriso.
«Lo so che può sembrare assurdo ma tutto quello che ti dico è vero, non sono un bugiardo.»
«N-no è… è okay, ti credo. È solo che… sembra tutto così assurdo.» mi passo le mani sul viso.
«Forse ti chiedo troppo ma… posso rimanere a dormire qui? Domani me ne vado.»
«Non se ne parla, domani non te ne vai. Tu rimani qui finché non capiamo come farti riportare a casa.»
«Davvero?»
Le sue orecchie si alzano improvvisamente facendomi sorridere.
«Davvero.» annuisco. «Non posso lasciarti girare per la città senza che tu sappia dove ti trovi. Faremo un po’ come “E.T. - L’extraterrestre -”, ti aiuterò a tornare a casa.»
«Un po’ singolare come confronto ma ti ringrazio in anticipo, Tsukino.»
«Oh per favore, dammi del tu, chiamami pure Asami.» arrossisco lievemente.
«Okay, Asami.»
«Dammi due minuti che vado in camera mia a recuperare una coperta ed un cuscino, così che tu possa riposare sul divano. Se mia mamma ti vede in camera mia ti ucciderebbe.» ridacchio.
«Va bene, ti aspetto.»

Salgo le scale e raggiungo camera mia. Osservo la mia figura all'interno di un pigiama a forma di Stitch riflessa nello specchio.
Giusto per essere sicura di non star sognando…
Mi avvicino allo specchio, alzo una manica scoprendo il polso e mi do un forte pizzicotto.

«Ahia!»

Piagnucolo, mi guardo intorno e mi rendo conto che tutto questo, non è un sogno assurdo. Prendo una coperta di pile grigia dall'armadio, un cuscino dal mio letto e torno in salotto dove trovo Shoto esattamente dove l’avevo lasciato.

«Eccomi Shoto.»
Sorrido e poso il cuscino dietro la sua testa per poi coprirlo con la coperta.
«So che forse non è un hotel a cinque stelle ma, sempre meglio di niente, no?»
«Non preoccuparti, è molto più di quanto merito.»
   
 
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