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Autore: LadyOfMischief    31/10/2020    10 recensioni
SEQUEL DI "WHATEVER IT TAKES"
Rey è riuscita a riportare Ben in vita, ma la lotta per libertà della galassia non è ancora finita. Ciò che resta del Primo Ordine, ed i sistemi ancora fedeli ai loro ideali, continua a seminare distruzione e morte minacciando ciò per cui la Resistenza ha lottato.
Per Ben questa è l'occasione per rimediare ai propri errori e dimostrare a tutti quanti che non è più Kylo Ren, ma non sarà un'impresa così facile e nel frattempo lui e Rey impareranno cosa significhi stare realmente insieme.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Poe Dameron, Rey, Rose Tico
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving What We Love'
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Un gruppetto di almeno dieci persone si era radunato nella zona d'atterraggio, tra cui Rey, i suoi amici e Ben, per accogliere i nuovi arrivati. La nave era atterrata a pochi metri dal Falcon, dando un'occhiata più da vicino Rey riconobbe che si trattava di un vecchio trasporto modello YT-1760 [1]. Nonostante non fosse una nave da guerra era comunque dotata di un cannone laser e due torrette molto simili a quella del Falcon. 
“Chi sarà?” chiese qualcuno dietro di lei.
“Non ne ho idea” rispose qualcun altro, chiaramente nessuno conosceva chiunque fosse a bordo del trasporto. Poe e Finn erano in testa al gruppo affiancati dal tenente Kaydel Connix [2], che era stata il braccio destro di Leia per tutti quegli anni e perciò conosceva meglio di chiunque altro i contatti della Resistenza. La rampa della nave venne calata e tre persone scesero di bordo: un uomo alto e magro, che non poteva superare i quarant'anni e che portava i capelli castani tagliati molto corti. Una donna, molto p
iù bassa rispetto all'uomo, dai capelli biondi e ricci lunghi fino alle spalle e che sembrava di qualche anno più giovane del suo compagno. E infine una ragazzina sui quattordici anni, che era chiaramente la figlia della coppia, aveva gli stessi ricci di sua madre, ma erano castani come quelli del padre. Rey vide Connix andare incontro ai nuovi arrivati e i quattro si strinsero in un abbraccio sotto lo sguardo di tutti.
“Tenente Connix deduco che tu conosca queste persone” disse Poe.
“Generale Dameron questi sono mio padre Tinian, mia madre Allyn e mia sorella Janel” la ragazza fece le presentazioni della sua famiglia, di cui non aveva mai parlato prima con nessuno e probabilmente per una buona ragione. 
“Benvenuti tra noi, mi dispiace che la vostra famiglia si sia riunita in questa terribile circostanza” con quelle parole Poe li accolse e strinse la mano ai genitori di Connix.
“Grazie Generale, quello che state facendo per la galassia vi rende onore” disse il padre della ragazza.
“E grazie per l'ospitalità” aggiunse sua moglie, la ragazzina tuttavia rimase in silenzio accanto alla sorella maggiore, prestando una maggiore attenzione Rey cominciava a notare qualche somiglianza tra le due.
Dopo le presentazioni ufficiali ognuno si apprestò a tornare alle proprie mansioni, da cui lei, Ben e Chewbecca erano stati dispensati in quanto anche loro erano arrivati da poco. Ma Rey sospettava che fosse anche perché la presenza di Ben rendeva irrequieti tutti quanti, avevano bisogno del tempo per abituarsi all'idea che l'ex-Leader Supremo girasse a piede libero tra loro. Tuttavia il tempo non era un lusso che potevano permettersi in un momento del genere, perciò si augurò che i ribelli si adattassero in fretta a quel cambiamento, anche se era chiedere molto. Non tutti erano come Rose, che aveva accettato sin da subito la situazione e le aveva creduto sulla parola quando le aveva detto che in Ben c
i fosse
ancora del buono
Il sole era ormai tramontato del tutto, il cielo aveva assunto una tinta azzurro scuro con delle sfumature rosa dovute agli ultimi raggi del sole. Chewbecca era tornato a bordo del Falcon perché voleva mettersi in contatto con la sua tribù su Kashyyyk per avvertirli del pericolo, dopotutto erano riusciti a liberarsi soltanto da poco dall'occupazione del Primo Ordine. Non avendo di meglio da fare Rey pensò che fosse un'idea carina mostrare a Ben il suo posto preferito, l'ultima volta che si era ritirata in quella radura era stata la notte in cui era riuscita a forzare la loro connessione soltanto per poterlo vedere e nel farlo aveva quasi rischiato la vita. Inoltre dubitava che nell'immediato futuro ci sarebbero state molte occasioni per trascorrere attimi di tranquillità, perciò Rey non voleva sprecare nemmeno un istante.
“Vuoi vedere il mio posto preferito?” chiese Rey infrangendo il silenzio.
“Mi stai forse chiedendo un appuntamento?” scherzò Ben.
“Soltanto se non finirà male come il primo” replicò Rey lasciandosi sfuggire una risata, quando l'anno prima aveva raggiunto Ben a bordo della Supremacy lui le aveva detto in maniera abbastanza ironica che avevano un appuntamento, che era culminato in uno scontro contro le guardie pretoriane.
Dalla zona di atterraggio si poteva raggiungere la radura senza problemi, anche se ci avrebbero impiegato qualche minuto in più e avrebbero dovuto passare in un punto dove la vegetazione era così fitta che lasciava filtrare a malapena la luce, perciò era meglio non aspettare troppo, col calare della sera sarebbe stato difficile camminare lì.
“Andiamo prima che faccia buio” disse Rey esortando Ben a seguirla. I due s'incamminarono nella direzione che conduceva all'accampamento, da lì bastava semplicemente svoltare a sinistra e passare in mezzo agli alberi procedendo sempre dritto. Non appena  imboccarono quel sentiero, anche se definirlo in quel modo era un eufemismo, tutto si fece più buio a causa dei rami che si intrecciavano tra loro creando una sorta di cupola naturale in quel tratto della giungla.  
“Sei sicura che stiamo andando nella giusta direzione?” le chiese Ben dopo un po'.
“Stai forse dubitando di me? Certo che è la direzione giusta” 
“No, ma ho come l'impressione che siamo già passati qui” la prima volta che Rey aveva scoperto quel sentiero alternativo aveva avuto la medesima sensazione, ma in realtà non era così, quell'impressione era dovuta al semplice fatto che ci fossero soltanto alberi e piante tutte uguali senza altri punti di riferimento. Continuarono a camminare ancora per un po' prima che la vegetazione si diradasse del tutto, il cielo ormai si era scurito quasi  completamente, a dimostrazione del fatto che Rey e Ben avessero impiegato svariati minuti per raggiungere la radura. Con l'arrivo dell'autunno ogni cosa aveva assunto sfumature di giallo e varie tonalità di marrone, il che rendeva l'atmosfera di quel luogo ancora più suggestiva.
“Come hai fatto a trovare questo posto? Dubito che tu ci sia finita per caso” 
“A dire il vero è andata proprio così, avevo bisogno di stare da sola e passeggiando nella giungla ho trovato il sentiero principale” spiegò Rey, che ricordava quel giorno perfettamente perché l'addestramento era andato piuttosto male a causa dei suoi pensieri che indugiavano su Ben, in particolare sull'ultima volta in cui l'aveva visto. Da quel giorno Rey si era recata molte volte nella radura ogni volta che aveva bisogno di schiarirsi le idee e sentiva l'esigenza di allontanarsi da tutto il resto. Ma soprattutto era andata  lì quando non riusciva a dormire e aveva voglia di ammirare le stelle, un'abitudine che non l'avrebbe mai abbandonata. Non poté fare a meno di sorridere guardando Ben accanto a lei che si guardava intorno, doveva essere davvero strano per lui essere realmente lì.
“È ancora più bello di come lo ricordavo” commentò lui.
“E questa volta non abbiamo alcuna fretta” aggiunse lei prima di sedersi sull'erba leggermente umida, ma non ci badò troppo perché era abituata. Ben si sedette accanto a lei esitante, chiaramente lui non era abituato ad ambienti del genere.
“Non ti facevo così schizzinoso” gli disse scherzosamente.
“Non sono schizzinoso, ho trascorso gli ultimi sette anni a bordo di una nave ed è strano essere di nuovo in mezzo la natura” ammise lui, che stupida che era stata a fare quella battuta infantile, avrebbe dovuto immaginare che per Ben sarebbe stato tutto strano anche se non fosse morto e ritornato in vita.
“Mi dispiace, non avrei dovuto scherzare in quel modo”
“Non c'è bisogno di scusarti” la rassicurò lui.




Dopo aver trascorso tutti quegli anni a bordo di una nave Ben aveva quasi dimenticato come fosse trovarsi nuovamente a terra, di poter vedere l'alba, il tramonto e il calare della sera. Ma soprattutto aveva quasi dimenticato come fosse vedere i colori che la natura aveva da offrire, a bordo delle navi del Primo Ordine tutto era rigorosamente nero e bianco, l'unica nota di colore era la sala del trono di Snoke. Le volte in cui Ben aveva avuto l'occasione di sbarcare su qualche pianeta non erano certo state per puro piacere, al contrario era per eseguire ordini che inevitabilmente l'avevano portato ad assistere a scenari orrendi, in alcune rare occasioni gli era persino toccato personalmente di dare quegli ordini che detestava profondamente. Poteva scegliere di opporsi, ma non l'aveva fatto per il timore che nutriva nei confronti di Snoke, che non esitava a sfogare la propria ira su di lui ogni volta che lo deludeva. Ben non aveva mai reagito ogni volta che il suo ex-Maestro si era divertito a folgorarlo e a umiliarlo, ci aveva fatto l'abitudine. Era stato soltanto quando l'aveva visto far del male a Rey che non era più riuscito a restare impassibile, e soltanto in quel momento si era reso conto del fatto che lei fosse più importante di quanto avesse immaginato, perciò aveva reagito uccidendolo senza alcuna esitazione. Ben aveva trovato la forza di reagire, o forse sarebbe stato più appropriato dire il coraggio, soltanto grazie a Rey che gli aveva stravolto la vita nel giro di un anno. 
E se adesso era lì seduto accanto a lei in un bel posto era sempre per merito suo, anche se non riusciva a fare a meno di chiedersi cos'avesse fatto per meritarsi il suo amore. Un amore del tutto inaspettato, che aveva creduto non fosse corrisposto persino nel momento in cui Rey l'aveva salvato e gli aveva confessato che avrebbe voluto prendere la sua mano quando gliel'aveva chiesto, al contrario Ben era sempre stato convinto che lei lo odiasse profondamente per tutto ciò che aveva fatto, incluso deluderla. Eppure non aveva esitato nel raggiungerla su Exegol - armato soltanto di un misero blaster - per non lasciarle affrontare l'Imperatore da sola, anche se ironicamente le cose erano andate esattamente in quel modo. E non aveva esitato nel dare la sua vita per lei perché in quel momento poco gli era importato se quel sentimento fosse ricambiato o meno, l'unica certezza di Ben in quel momento era stata che non poteva perderla. Era stata la decisione più facile che avesse mai preso in vita sua, a lui non era rimasto più niente e non c'era posto per lui nella galassia che aveva contribuito a devastare, Rey invece meritava un futuro, di rifarsi una vita anche senza di lui.
Ma adesso guardandola quei pensieri non avevano più alcun senso, per la prima volta Ben riusciva quasi a immaginare un futuro anche per lui e una vita insieme a Rey, se chiaramente anche lei l'avesse voluto.
“Sei così silenzioso, a cosa stai pensando?” gli chiese Rey riportandolo alla realtà.
“Stavo pensando a quello che è successo tra noi” rispose con sincerità, fin dal primo momento in cui l'aveva conosciuta Ben non era mai stato in grado di mentirle.
“Ne abbiamo passate così tante in così poco tempo” replicò lei rivolgendogli un sorriso, a Ben piaceva vederla sorridere e si augurava di vederla sempre in quel modo.
“Forse anche troppe” aggiunse lui.
“Posso chiederti una cosa? Anche se ti sembrerà assurda”
“Puoi chiedermi qualunque cosa”
“Credi che ci saremmo potuti incontrare in circostanze diverse?” quella domanda lo colse alla sprovvista, non si era mai chiesto una cosa del genere e neppure si era mai soffermato a pensarci.
“Sono sicuro di sì, dopotutto siamo una diade e la Forza avrebbe trovato un modo per farci incontrare” se erano destinati a riportare l'equilibrio in un modo o nell'altro la sua strada e quella di Rey si sarebbero incrociate ugualmente e di questo Ben ne era più che convinto. Eppure non gli sembrava una manipolazione da parte della Forza, il loro incontro non era stato casuale, ma erano stati liberi di scegliere riguardo ai propri sentimenti, avrebbero potuto ignorarsi, odiarsi o semplicemente allearsi e il loro legame sarebbe comunque stato lì. Se c'era un limite alla Forza era proprio quello, non si potevano manipolare né le emozioni né i sentimenti delle persone, inoltre il fatto che la prima diade fosse stata composta da due fratelli era l'ennesima conferma.
“Mi chiedo se saremmo andati d'accordo da subito in una situazione diversa” 
“Con il tuo temperamento? Ne dubito” la prese in giro Ben, in realtà il carattere forte di Rey era stato proprio una delle prime cose ad averlo colpito di lei.
“Non parlare come se tu fossi così diverso da me” replicò Rey colpendolo leggermente sul braccio “Chewbecca mi ha raccontato del blaster sequestrato al tuo compleanno”
“Oh” fu tutto quello che riuscì a dire Ben leggermente imbarazzato, in effetti sin da bambino in più occasioni non aveva accettato un no come risposta, insistendo finché non avesse ottenuto ciò che voleva, il che non accadeva poi così spesso. La storia che suo zio acquisito aveva raccontato a Rey ne era la dimostrazione, sua madre gli aveva requisito l'arma ricevuta in dono e lui aveva cercato in tutti i modi di convincerla a restituirgliela. 
“Quindi sei testardo almeno quanto me” concluse la ragazza, a cui non poteva dare torto perché era stato proprio a causa della rispettiva testardaggine se le cose tra loro erano degenerate ed erano arrivati al punto di non parlarsi per un anno intero.
Nonostante la sera fosse calata da poco nel cielo erano già visibili alcune stelle, Ben capiva perché a Rey piacesse tanto quel posto, era l'unico punto della giungla in cui era possibile ammirare il cielo senza tutti quei rami a ostruire la vista. Come lei stessa gli aveva confessato era sua abitudine osservare le stelle pensando ai propri genitori, inoltre Ben aveva visto personalmente quei ricordi quando  era stato nella sua mente durante l'interrogatorio per ottenere informazioni  sulla mappa. Ma quella non era l'unica cosa che aveva visto, aveva visto la sua solitudine ed aveva percepito il suo senso di abbandono, le stesse cose che aveva provato lui nel momento in cui i suo genitori l'avevano mandato a studiare da Luke. Adesso comprendeva che l'avevano fatto per cercare di proteggerlo, ma a quel tempo non se n'era reso conto e le voci [3] che gli avevano sussurrato per anni nella propria mente l'avevano convinto che i suoi genitori si fossero sbarazzati di lui perché non l'avevano mai amato. Anche se non si sentiva ancora pronto ad ammetterlo ad alta voce, a Ben mancavano i suoi genitori e rimpiangeva di non aver avuto l'occasione di poter riabbracciare sua madre un'ultima volta. Nemmeno quando si trovava nell'aldilà era riuscito a vederla o a parlarci e non ne aveva mai capito il motivo, da quando era tornato in vita i suoi ricordi di quel luogo si stavano facendo sempre più confusi ed imprecisi, come se fossero sul punto di svanire. Inoltre Leia non aveva mai completato l'addestramento e lui non era sicuro che fosse in grado di unirsi alla Forza, e se lei non ce l'avesse fatta e non l'avrebbe rivista mai più?
“Questa volta vorrei essere io a chiederti una cosa” disse Ben.
“Ti ascolto”
“Sei mai riuscita a vedere mia madre dopo che...è morta?” 
“Una sola volta” ammise Rey “Ma soltanto per breve tempo” quella risposta era esattamente ciò che aveva bisogno di sentire e gli restituì la speranza che un giorno anche lui l'avrebbe vista.
“Come ti è sembrata?”
“In pace, e mi ha detto che non si è pentita di come ha sfruttato le sue ultime energie” rispose la ragazza prendendogli la mano.
“Avrei voluto dirle addio di persona”
“Anch'io...sai le volevo molto bene” confessò lei, Ben non stentava a credere a una cosa del genere, sua madre piaceva a tutti ed era impossibile non affezionarsi a lei.
“Sono sicuro che anche lei te ne voleva e sono contento che vi siate avvicinate così tanto”
“È successo subito dopo Crait, stavo ancora male per quello che era successo tra noi e Leia è stata l'unica a cui ho raccontato cosa che mi avevi chiesto [4]” poteva soltanto immaginare la delusione che aveva provato sua madre ascoltando le parole di Rey, ma capiva anche perché la ragazza si fosse confidata con lei.
“Vi ho deluse entrambe, e non sai quanto mi dispiace”
“È vero, mi hai delusa quel giorno, ma poi ho capito che nessuno dei due era ancora pronto a seguire l'altro” Ben non poteva che essere d'accordo con quanto aveva appena affermato Rey, quando l'aveva raggiunto con la speranza di ricondurlo da sua madre lui non si era sentito pronto a seguirla, aveva da poco ucciso suo padre e nessuno l'avrebbe mai accettato tra i ranghi della Resistenza, inoltre non poteva permettere al Generale Hux di prendere il potere. Perciò aveva fatto una scelta difficile che avrebbe fatto soffrire entrambi ed aveva fatto a Rey un'offerta che non avrebbe mai potuto accettare.



Spazio Autrice:
Ed ecco che 
iniziano ad arrivare nuove persone alla base, tra un po' sarà abbastanza affollata di nuovo e non i nostri piccioncini non avranno molto tempo per stare completamente da soli. E sì, nella novel di The Last Jedi Ben davvero dice a Rey che hanno un appuntamento (pessima location caro Ben).

Note:
[1] Il trasporto YT-1760 è di fattura Corelliana esattamente come il Millenium Falcon, pur essendo un trasporto civile sono stati aggiunti in seguito dei sistemi di difesa e armamenti.
[2] Kaydel Connix, che nei film è interpretata dalla figlia di Carrie Fisher, come già detto era il braccio destra di Leia.
[3] L'Imperatore all'inizio di The Rise of Skywalker rivela a Ben che tutte le voci che ha sempre sentito nella propria mente in realtà erano opera sua.
[4] Nel romanzo canonico "Resistance Reborn" Rey e Leia hanno una breve conversazione riguardo Ben, in cui Leia si accorge anche che la ragazza tiene a suo figlio.
   
 
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