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Autore: NotAdele_    01/11/2020    1 recensioni
Anna ha vent'anni, e nella vita non ha mai sbagliato niente, figlia perfetta, studentessa modello.
Isolatasi dal mondo per concentrarsi sul suo futuro si era scordata di vivere finché l'incontro con una vecchia conoscenza non le apre le porte per una nuova vita.
Dalla storia:
-Io non sono mai stata con nessuno, non so niente di queste cose, non ho idea di quello che devo fare, e tu hai avuto diverse esperienze a quanto ho capito, non so se sono in grado di gestire una relazione, non saprei neanche da dove iniziare.- Parlava velocemente come suo solito, e la punta di panico che aveva nella voce, era la solita che appariva quando le cose andavano in modo diverso da quanto programmato.
-Senti io non ti sto dicendo che ci dobbiamo giurare amore eterno, perché magari non ti piaccio neanche, oppure insieme saremo un disastro, però ti chiedo di darmi una possibilità, frequentiamoci e vediamo come va.- Era tranquillo e pacato come suo solito, le dava sicurezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
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Capitolo 15

 

Anticipo

 

Poche volte nella vita aveva avvertito quel senso di inadeguatezza, aveva peccato e si sentiva in colpa.

 

Il sabato a casa di Federico era trascorso tranquillamente, lui la prendeva in giro perchè “si era fidanzata” e lei cercava di farlo concentrare sul compito.

Avevano mangiato la pizza, visto le repliche di programmi trash su mtv, e si erano addormentati tardissimo.

 

Quella mattina per la prima volta aveva rimandato la sveglia, non una, non due ma ben tre volte.

 

Ovviamente la metteva sempre con un certo anticipo cercando di prevenire anche quelle situazioni, e sarebbe arrivata in orario se non si fosse trovata nel pieno di un incidente.

 

Aveva perso una buona ora, a guardare un via vai ben poco definito di persone agitate che sbraitavano per la carrozzeria ammaccata e la poliza cristalli.

 

Era arrivata a casa alle 11:17, tra meno di quaranta minuti Ettore sarebbe arrivato, e lei era ancora in tenuta da serata passata quasi insonne.

Non voleva dargli l’impressione di essersi dimenticata di lui, quindi non aveva neanche preso in considerazione di chiedergli di posticipare.

 

Fece la doccia e lo shampoo alla velocità della luce, si avvolse in un accappatoio di spugna nera, e si asciugò i capelli, mentre andava in camera sentì il campanello.

 

Erano le 11:39 di domenica, avrebbe scommesso qualsiasi cosa che a suonare era stata la signora Donati, con qualche stupido utensile da cucina che sua madre le aveva prestato prima di partire.

Faceva sempre così, chiedeva le cose il sabato mattina, per preparare la cena con i figli e poi gliele riportava prima del pranzo domenicale.

 

Riflettè che sarebbe stato inutile ignorarla, aveva sicuramente visto la macchina che era parcheggiata nel cortile, quindi sapeva che era in casa e non se ne sarebbe andata.

 

Si diresse velocemente verso la porta, aprendo senza controllare, era un quartiere tranquillo, non si preoccupava di rapine a sorpresa.

 

-Beh ma buongiorno! Li accogli così i ragazzi in casa tu?- Era Ettore, con una pirofila vuota in mano, il che la lasciava perplessa, desiderò di sprofondare nell’inferno di Dante.

 

Sperava di presentarsi un pò meglio che con quel pezzo di spugna usato un pò troppe volte, era coperta quindi non si sentiva a disagio, ma certo avrebbe preferito qualche vestito un pò meno stravagante.

 

-La tua vicina mi ha dato questa quando ha visto che venivo verso casa tua, ha detto che le risparmiavo un viaggio, posso entrare?- 

 

Lo disse agitando l’oggetto di vetro e indicandole l’interno della casa.

Doveva ancora riprendersi dallo shock, ma arrivava sempre in anticipo? Secondo i suoi calcoli aveva ancora ventuno minuti.

 

Si spostò di lato facendolo entrare richiudendo la porta d’ingresso, e girandosi successivamente verso di lui.

 

-Io ehm, vado a cambiarmi un attimo, ma tu accomodati pure dove preferisci.- Gli prese dalle mani il cappotto che intanto si era sfilato e la teglia, appoggiandoli sulla consolle, avrebbe messo tutto a posto dopo.

 

-Ma come, mi stai dicendo che non posso venire con te?- Si girarono contemporaneamente l’uno verso l’altra, lui le fece l’occhiolino e lei ricambiò con una linguaccia mentre dissentiva scuotendo la testa, volando su per le scale.

 

Visto che non aveva il tempo di progettare chissà quale outfit elaborato, che tanto non avrebbe mai indossato per stare in casa, decise di optare per un paio di pantaloni della tuta neri, classici, non stancavano mai.

 

Prese al volo la felpa della scuola un pò vecchiotta, si infilò un paio di calzini, e si diede una spazzolata ai capelli.

 

Era bellissima? Neanche un pò, ma era decorosa, e pulita, il che poteva bastare.

Nessuno pretendeva che fosse stupenda, era umana.

 

-Accidenti, il completo di prima era più carino.- Sentì la frase mentre scendeva velocemente le scale e alzò gli occhi al cielo.

 

-Bentornato, sei arrivato presto! Hai già guardato il menù?- Gli indicò la locandina del ristorante che qualche giorno prima avevano deciso di provare.

 

-C’era poco traffico, prendo la bistecca comunque, tu come mai così affannata invece?- Anna si grattò la fronte prendendo il suo iPhone per comporre il numero del negozio, e intanto che sentiva gli squilli gli mimò la parola “incidente” con le labbra.

 

Ettore sembrava confuso e scostò la tenda del soggiorno che affacciava sul cortile per controllare che il maggiolino fosse indenne.

 

Finita la telefonata con il ristoratore lei gli toccò la spalla per attirare la sua attenzione.

 

-Non ero coinvolta, ho solo assistito alla scena e perso tempo.- Erano piuttosto vicini, si rese conto che a separarli c’erano solo i diversi centimetri che lui aveva in più. Per guardare bene le iridi scure del giovane doveva tenere la testa inclinata, il che le faceva venire mal di collo.

 

-Sai Anna, hai davvero degli occhi eccezionali, sono di un colore molto particolare.- Lo disse con semplicità, ma il cuore della ragazza aveva perso diversi battiti.

 

Sapeva di avere degli occhi belli, glielo dicevano spesso, il verde era un colore di per se insolito, ma le pagliuzze dorate davano il tocco aggiuntivo che li rendeva speciali agli occhi delle persone.

 

Anna fece qualche passo indietro mentre sorrideva un pò imbarazzata per l’osservazione, lui sembrava sempre così tranquillo quando le diceva quelle cose, ma per lei era spiazzante, riusciva a lasciarla basita tutte le volte.

 

Decise di cambiare argomento chiedendogli di andare insieme alla festa di Halloween, anche se immaginava già la risposta.

 

-Sarebbe pratico andare con una sola macchina, sei sicura di essere pronta a farti vedere con me? Potrei rovinarti la reputazione- Le diede un buffetto sulla guancia mentre si accomodavano sul divano.

 

Era pronta? Probabilmente non lo sarebbe mai stata, ma questo non giustificava un retrofront, le situazioni le aveva sempre prese di petto.

 

-Speriamo che ci sia qualcosa di più scandaloso da guardare!- Lo disse scherzando, pensando che infondo stava reagendo abbastanza bene a tutti quei cambiamenti avvenuti recentemente.

 

Il pranzo arrivò poco dopo e mangiarono pigramente chiacchierando e commentando qualche scena delle repliche di “Dr House” che scorrevano sullo schermo piatto acceso precedentemente e lasciato in sottofondo.

 

Alla fine del pasto rimasero un pò sul divano a guardare la tv fino a che Anna sentì il respiro del ragazzo che le sedeva accanto farsi regolare, aveva gli occhi chiusi e la testa inclinata sul bracciolo, si era addormentato.

 

Decise di lasciarlo dormire, sembrava sereno, e non le era di alcun disturbo, andò a recuperare i libri e si appoggiò al tavolino da caffè sedendosi per terra, la sessione di studio domenicale sarebbe stata particolare quella settimana.

 

 


Note: Poco da dire, capitolo di transizione con qualche momento un pò imbarazzante, la festa di halloween si avvicina!!! Come sempre se vi va commentate e grazie per essere passati :)

  
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