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Autore: FiNlUs    21/08/2009    1 recensioni
"All' improvviso, davanti a loro, si materializzarono due luci. I fari di un' auto che correva a tutta velocità contro di loro. Sabrina, il loro ultimo pensiero. Un bagliore davanti a loro, l' ultima cosa che videro. Lo scontro... buio." Sabrina, la nostra protagonista, viene colpita da una pesante perdita. Quando tutto le sembrerà perduto, qualcuno arriverà in suo soccorso...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Milano, ore 2.30

Il cielo era completamente buio, non c' erano stelle ad illuminarlo. Una leggera brezza s' intrufolava tra i vicoli della città colpita da blackout. Le strade erano deserte. Ad interrompere il silenzio la Mercedes Benz del signor Martini.
< Non vedo l' ora di arrivare a casa e riabbracciare la mia bambina!! > disse con tono dolce la signora Martini rivolta al marito.
< Giusy, cara, Sabrina starà dormendo a quest' ora! Non la vorrai svegliare!! > l' uomo le sorrise.
< No, certo che no! Cercherò di reprimere quel desiderio per qualche altra ora!! > la discussione non proseguì oltre.
Giusy, immersa nei suoi pensieri, guardava fuori dal finestrino dell' auto. Aveva 40 anni, ma non li dimostrava. Era una bella donna, capelli corti biondo cenere, due begl' occhi espressivi verde smeraldo, naso all' insù. Quando sorrideva le si formavano delle lievi rughe ai lati degli occhi e della bocca, ma non la facevano apparire vecchia. Aveva ancora un bel fisico, invidiato da molte! Dagli uomini riceveva sempre un sacco di complimenti, ma a lei non importava cosa pensavano gli altri, le interessava solamente l' opinione del suo uomo! Un 43enne alto, snello, che non l' aveva mai trascurata. Ogni mattina non mancava mai di farle un complimento e di ricordarle quanto l' amava!
< Credi che ne sarà felice? > chiese Giusy dopo qualche minuto con un po' d' amarezza nella voce.
< Non lo so... forse non troppo. Dovrà lasciare i suoi amici, la sua casa, le sue abitudini... ma è per lavoro, tesoro! E' necessario che ci trasferiamo in Germania entro un paio di mesi!! Spero capirà che, in fondo, non è la fine del mondo. Gli amici li potrà sentire ogni giorno... ha il cellulare, ha internet... e poi sono sicuro che non ci metterà molto a fare nuove amicizie, non resterà sola! > la rassicurò il marito.
Giusy non fece a tempo a rispondere. All' improvviso, davanti a loro, si materializzarono due luci. I fari di un' auto che correva a tutta velocità contro di loro. Sabrina, il loro ultimo pensiero. Un bagliore davanti a loro, l' ultima cosa che videro. Lo scontro... buio.

La polizia e le ambulanze furono rapide ad arrivare. La scena era orribile: vetri sparsi ovunque, le due macchine sembravano fogli accartocciati... l' impatto era stato mostruoso! Dalle auto furono estratte cinque vittime. I loro corpi erano in condizioni disumane!
L' agente Rossi si avvicinò alle barelle senza timore, ormai era abituato a scene di quel tipo. I primi tre corpi che vide appartenevano a tre ragazzi, poco più che ventenni. Raggiunse le altre due. I volti sfregiati, coperti di sangue... ma non aveva dubbi... "Oddio, no!!" < Io questi li conosco!! > disse stravolto ad un agente della sua squadra < Sono Giusy e Roberto Martini!! > fissava i loro corpi incredulo..."Povera Sabrina..." < Hanno una figlia... ci penso io ad avvertirla!! >

La luce del mattino entrava tenue dall' ampia finestra di fronte al suo letto. Cominciò ad accarezzarle i lineamenti del viso, i capelli lunghi, leggermente mossi, distesi disordinatamente sopra il cuscino. Dormiva su un fianco, teneva una mano sotto il cuscino, in corrispondenza della testa.

"...But I never really had a doubt
Standing in the light of your halo
I've got my angel now

It's like I've been awakened
Every rule I had you breakin'
It's the risk that I'm takin'
I ain't never gonna shut you out
 
Everywhere I'm looking now
I'm surrounded by your embrace..."

La radiosveglia cominciò a suonare sulle note di Halo di Beyoncè. Sabrina allungò un braccio per spegnerla. Ancora sotto le coperte, cominciò a stiracchiare le gambe e a stropicciarsi gli occhi. Si alzò e si guardò allo specchio di fianco all' armadio. "E oggi sono 18 bella mia!!! Fatti un  po' vedere!!!" avvicinò il viso alla superficie riflettente "Ottimo!! Ancora niente rughe!!" si sorrise soddisfatta! Si voltò e posò lo sguardo sulla fotografia incorniciata sopra la sua scrivania. C' erano lei e i suoi in spiaggia. Era stata scattata l' anno prima, quand' erano andati a Rimini per le vacanze. "Meglio fare piano! Saranno arrivati tardi stanotte, non vorrei disturbarli mentre dormono beati!" pensò dirigendosi verso il bagno.
Cinque minuti e tornò in camera. Aprì l' armadio per cercare qualcosa da mettere... "Mmm... blue jeans e felpa viola abbinata alle all star!! Perfetto!" Si vestì in fretta, un velo di trucco, sistemò i capelli, prese il suo Eastpak viola e si avviò in cucina. "Le 7.15, posso prendermela comoda!!" guardò l' orologio mentre prendeva dalla credenza il sacchetto del pane da toast.
Fece una colazione abbondante e, prima di lasciare casa, scrisse un biglietto per i genitori:

"Mamma, papà buongiorno!!
Spero abbiate dormito bene stanotte!!
Io mi sono alzata presto e ho preferito non svegliarvi!
Ci vediamo dopo scuola!
Vi voglio bene,
Sabry"

Lo lasciò sopra il tavolo della cucina e uscì.

La mattinata passò veloce. Sabrina non riuscì a seguire nemmeno una lezione. Era troppo euforica!! I suoi erano tornati dal Sud Africa dopo tre settimane d' assenza e, arrivata a scuola quella mattina, aveva trovato un cartellone appeso alla porta della sua classe con scritto 'CHE MONDO SAREBBE SENZA LA SABRY?! AUGURI VEC!!'. C' erano poi attaccate 18 foto di lei e i compagni di classe, ognuna con a fianco una piccola dedica!

ore 13.30

Sabrina aprì la porta di casa.
< Mamma, papà sono tornata!! > posò la cartella ed entrò in cucina. Vuota! Il biglietto che lei aveva scritto era lì, nello stesso posto, nella stessa posizione. < Mamma?! Papà?! >... nessuna risposta. Attese ancora qualche secondo e si avviò verso le camere. La porta della stanza dei suoi era ancora chiusa. "Possibile che stiano ancora dormendo?!". Dopo qualche attimo di esitazione decise di aprire la porta. Entrò. Vuota! Si guardò attorno... non vide le valigie, il letto era perfettamente a posto... "..Strano.." pensò raggiungendo la sua camera. Prese il cellulare che aveva lasciato in carica e lo accese. '2 chiamate perse' lesse sullo schermo. "Mh, vediamo... Max!... Max?!" premette un tasto e inoltrò la chiamata. Un paio di squilli e l' uomo dall' altro capo rispose
< Max, ciao! Sono io, Sabrina! >
< Oh, ciao Sabrina!... Auguri cara!! > "Che voce strana..."
< Grazie Max!! >
< Ehm... senti... io ti dovrei parlare. Posso passare da te... adesso? >
< Mmm... sì, certo! Nessun problema! Ti aspetto! >
< Ok, a tra poco! > riattaccarono. "Chissà che vuole!!"
10 minuti dopo l' agente Rossi bussò alla porta. Sabrina andò ad aprire < Ciao Max!! Entra!! > gli disse accogliendolo con un sorriso raggiante.
< Grazie > rispose lui con un filo di voce. Si tolse gli occhiali da sole a specchio scoprendo gli occhi, rossi per la nottata passata insonne.
< Hey! Perchè quella faccia? Che è successo? > s' informò Sabrina preoccupata.
< E' appunto di questo che ti devo parlare. Vieni, sediamoci. > Sabrina lo seguì e si accomodò su uno dei cuscini del divano bianco che adorava.
< Dai Max!! Svuota il sacco!! Non farmi preoccupare! > Max la guardò e abbassò subito lo sguardo. Non sapeva da dove cominciare, non sapeva che tono assumere... alla fine si decise e tentò l' impresa < Senti, Sabrina... non so come dirtelo, non sono bravo in queste cose, perciò arriverò subito al punto. > pausa. Sabrina cominciò a giocherellare nervosa con le dita. < ... i tuoi, questa notte, hanno avuto un incidente... >
< Un incidente?! Dove sono adesso? Portami in ospedale! Li voglio vedere immediatamente!! Sono gravi? > Sabrina balzò in piedi con l' intenzione di precipitarsi fuori dalla porta, ma la mano di Max le bloccò il braccio. < Dai!! Che fai ancora lì seduto?! Andiamo!! > disse lei agitata.
L' uomo guardava fisso il tavolino davanti a sè... una lacrima gli rigò il viso... Sabrina tornò a sedersi. < Sabrina... i tuoi... i tuoi non sono sopravvissuti allo scontro... > lei lo fissava. Non riusciva a muoversi, tutto il corpo le si era irrigidito. < Non... non è vero!! Max, dimmi che è solo uno stupido scherzo!! Ti prego!! > l' agente Rossi la guardò negli occhi per la prima volta da quand' era entrato. La ragazza aveva il viso sconvolto, lo sguardo spaventato, gli occhi cominciavano a riempirsi di lacrime... < Mi dispiace > fu l' unica cosa che Max riuscì a dire. Sabrina cominciò a singhiozzare, si nascose il viso tra le mani. La realtà fu una pugnalata alle spalle! Niente aveva più senso! Le persone a cui teneva di più, quelle che l' avevano aiutata ad affrontare i momenti difficili, quelle che erano la sua forza non c' erano più! Tutto il suo mondo era svanito in un attimo! Max l' abbracciò, non avrebbe saputo che altro fare! Non era in grado di consolare se stesso... come poteva tirar su il morale a quel povero cucciolo distrutto dal suo stesso dolore?!

  
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