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Autore: Lita_85    02/11/2020    5 recensioni
Elena Gilbert è una ragazza di 25 anni, a cui sembra non mancare nulla. Un marito innamorato, il lavoro dei suoi sogni, e una carriera come pianista avviata, ma c'è qualcosa che stona in questa sinfonia perfetta... Fino a quando un giorno incontra Damon Salvatore, violoncellista in erba, che sembra sin da subito intenzionato a trascinarla con sé in un turbinio di emozioni che le sembravano ormai assopite. La passione e il proibito saranno le parole chiavi di questa storia travagliata. E chissà se finalmente non troverà l'amore sognato da sempre...
Buona lettura! 😉
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Matt Donovan | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Con il viso immerso ancora sul cuscino, aprì gli occhi lentamente. La stanza era stranamente buia e non riuscì subito ad inquadrare la situazione. Con la mano destra mi avvicinai strisciandola verso il lato del letto di Matt, ma lui non c'era. La cosa mi turbò molto, di solito quando litigavamo io aprivo la porta e lui durante la notte tornava da me. Ma questa volta non fu così. Mi girai supina, e guardando il soffitto ripensai a tutto quello che era successo la sera prima. Lo sguardo magnetico di Damon e la sfuriata di Matt...pensando poi a mente lucida incominciai a capire le ragioni di Matt, ed il fatto che non avesse tutti i torti. Sapevo di  aver sbagliato ad assecondare gli occhi di Damon, ma era stato più forte di me, come se mi avesse stregata. Sapevo anche che le cose con Matt da un po' di tempo non andavano bene, ma non era una buona giustificazione, e la cosa doveva essere stroncata sul nascere, o almeno avrei dovuto provarci. 
Infilai la vestaglia di seta rosa ed uscì fuori dalla stanza, la casa era molto silenziosa e buia. Strinsi a me le braccia come a volermi proteggere e varcai la porta della cucina. La luce della finestra aperta mi fece strizzare gli occhi non abituati, e abbassando lo sguardo vidi sul tavolo da colazione un biglietto. Rimasi un attimo a guardarlo, sapevo che era di Matt, e sapevo che non era niente di buono. Mi avvicinai lentamente e girando il biglietto verso di me lo lessi velocemente nella mia mente.

- Scusami per ieri sera. Con amore Matt - 

Allontanai quel biglietto come se avesse preso fuoco, quelle poche parole mi avevano colpito in pieno. Appoggiai tutte due le braccia sul tavolo e abbassando il capo iniziai a piangere. Era diventato tutto così difficile con lui. Estenuate. Non riusciva ad avere una discussione di confronto con me, e non ci provava neanche, preferiva nascondersi dietro ad un biglietto. Anche io sicuramente non gli avevo dato diritto di replica, ma lui questa volta aveva proprio deciso di chiudere la situazione con il silenzio. Quel silenzio che  aveva sortito l'effetto contrario, mi aveva completamente disarmata. Decisi che era troppo anche per me quella mattina, e quindi lasciai correre. Mi vestii velocemente e mi avviai a lavoro. Mi accorsi solo quando stavo salendo le scale del teatro che forse il vestito nero di lanetta era un po' corto. Scacciai subito via quel pensiero, era solo un vestito dopo tutto.

(Damon)

Me ne stavo appoggiato al pianoforte, con le braccia incrociate, mentre Alaric mi spiegava senza sosta come si sarebbe evoluta la situazione a Miami. Non mi ero mai accorto quanto fosse logorroico nei nostri dieci anni di amicizia. Lo assecondavo abbassando la testa, quando all'improvviso la vidi arrivare. Vestitino corto, molto corto e ampio in lanetta nero con scollatura a barchetta, calze nere trasparenti che lasciavano intravedere la sua cantida pelle. Ed una collana lunga con un cameo. I capelli lunghi e lisci incorniciavano il suo dolce viso. Era la perfezione. 

(Elena) 

Mi avvicinai velocemente a Caroline che era seduta in platea mangiando una ciambella al cioccolato.

- Buongiorno  Miss occhiaie! - disse la bionda appena mi avvicinai a lei

- Si, non ho dormito molto bene questa notte...senti Care mi chiedevo...posso riavere gli spartiti che ti ho prestato l'altro giorno? Vorrei dargli un'occhiata... - 

- Oh ma certo, sono dentro il mio armadietto, prendili pure...- con la mano libera prese le chiavi dell'armadietto e con un sorriso me le porse.
Le afferai e mi diressi verso gli spogliatoi, quando sentii una presenza dietro di me, mi voltai e incrociai subito i suoi occhi. Era Damon, in tutta la sua bellezza. Camicia blu con risvolti e jeans .

- Ciao Elena...- disse avvicinandosi con nonchalance e le mani in tasca

Il mio cuore iniziò a battere forte, temevo che da lì a poco sarebbe successo irreparabile. 

- Ciao Damon... - riposi con un filo di voce - ti serve qualcosa? - senza rendermene conto Iniziai ad indietreggiare avvicinandomi agli armadietti

- Veramente Elena..non so che cosa dire, o fare o pensare...quello che so in questo momento - avvicinandosi a me facendo aderire la mia schiena ad uno degli armadietti e appogiando il braccio destro su uno di essi - e che vorrei strapparti i vestiti di dosso, trascinarti in una di queste aule e baciare ogni centimetro della tuo corpo, e vorrei che quelli che ci sentissero fossero invidiosi...-
 
Iniziai a respirare sempre più velocemente, mentre i suoi occhi si posarono sulla mia bocca, mordendosi il labbro inferirore

- Probabilmente è una pessima idea.. giusto? - 

- Giusto..- risposi quasi ansimando

- Certo...- 

In lontananza sentimmo Alaric chiamare tutti a raccolta

- Ci vediamo in aula...- disse prima di spostarsi da me lasciandomi di pietra ancora appoggiata all'armadietto.
Non riuscivo a muovere un muscolo, mi aveva spiazzata. Cercai di recuperare gli spartiti e con le mani ancora tremanti tornai dagli altri. Mi sedetti al mio posto, ma ancora scossa per l'accaduto feci cadere a terra gli spartiti, che furono raccolti da Damon. Mi guardò con fare malizioso e li avvicinò a me. Cercai di prenderli, ma lui li stringeva forte nella sua mano destra.

- Damon...ti supplico - chiesi piano

Lui si avvicinò a me e lasciando gli spartiti disse

- Mi supplicherai, ma non oggi... - si allontanò con un ghigno, lasciandomi praticamente a bocca aperta

Che intenzioni aveva? E che intenzioni avevo io? Quelle sue parole avevano attraversato la mia schiena dandomi una scossa. Con la salivazione azzerata mi girai verso il piano, e cercando di sistemare gli spartiti sul leggio, Alaric cercò la nostra attenzione.

- Buongiorno a tutti, come ben sapete, tra pochi giorni partiremo tutti per Miami, dove avremo l'onore di suonare, ed ascoltare i nostri colleghi dell teatro  Adrienne Arsht Center for the Performing Arts. Quindi cerchiamo anche noi di fare del nostro meglio!. Adesso vorrei che Elena ci deliziasse con il pezzo con cui dovrà fare l'assolo - 

Si girarono tutti verso di me, facendomi arrossire e pietrificare. Perché dovevo suonare da sola? Perché all'improvviso la cosa mi terrorizzava? Passai la mano destra tra i capelli, rilasciandoli da una parte, sistemai velocemente lo sgabello, ed avvicinandolo al pianoforte iniziai a suonare. Claire de lune - Debussy era il pezzo prescelto.

( Damon) 

Appoggiai il violoncello alla mia spalla, ed iniziai a seguire ogni suo movimento. Le sue mani volteggiavano sapientemente sul piano, quel tocco delicato mi fece vibrare. I suoi capelli ricaddero, tornando alla sua forma originale accarezandole il viso e le labbra. Come avrei voluto essere quei capelli solo per sfiorare quei boccioli di rosa. Strinsi più forte a me il violoncello come a volerlo distruggere, come aveva potuto farmi impazzire così, solo con uno sguardo. La desideravo con una forza inaudita.

(Elena) 

Dopo la mia performance e l'applauso che ne sussegui provammo altre sinfonie per tutta la mattina. E Damon non face altro che guardarmi tutto il tempo. Quello che mi aveva detto nei camerini rimbombava ancora nella mia mente, credo che qualsiasi donna con sangue nelle vene gli sarebbe saltata addosso, ed io lo volevo, lo volevo veramente, ma una vocina dentro di me sussurava il nome di Matt. Perché eravamo arrivati a questo? Perché le nostre vite sembravano prendere strade diverse? Tutto era iniziato un giorno di novembre, quando per l'ennesima volta il test aveva dato risultato negativo. Iniziai a sentirmi vuota e inappropriata. In tutti gli anni avvenire lui non aveva mai voluto indagare sullo stato della nostra feritilità. Dando, senza mai dirlo esplicitamente, la colpa a me. Solo litigate su litigate. Ero riuscita ad ottenere solo quello. E la fiducia verso di lui, iniziava sempre più a scemare... così come l'amore.
Venni riportata alla realtà da Caroline, che mi invitava ad uscire dalla stanza. Avevamo finito da poco la sessione, stanchi ma molto soddisfatti.

- Elena allora cosa ne pensi? - chiese Alaric affermandomi per il braccio

Lo guardai strizzando gli occhi e scuotendo la testa, riportando i neuroni al loro posto. Chiesi con lo sguardo di riformulare la domanda

- Vi ho appena chiesto se vi andava di prendere un aperitivo tutti insieme... -  riformulando la domanda in modo che io questa volta potessi capire

- Oh io...no Matt mi aspetta a casa...magari un'altra volta! - risposi con mezzo sorriso. 

Era una bugia bella e buona, non sapevo neanche se Matt se fosse tornato a casa. Ma la cosa non era un problema, volevo solo andarmene.

- Avete detto aperitivo? Io ci sto! - si palesò  davanti a noi il primo violinista Lorenzo St. John, conosciuto da tutti noi solo come Enzo.

- Bene, tu Caroline?! Ti unisci a noi? - chiese Alaric  prontamente alla bionda

- No, mi sa che passo anche io, Klaus mi aspetta! - 

- Bene, si preannuncia una bella serata tra maschietti! - rispose Enzo mettendo le braccia attorno a Damon e Alaric con un ghigno inequivocabile

- Bene maschi alfa, ci si vede! - rincarò Caroline prendendomi a braccetto e trascinandomi via da lì. 

Diedi ultima occhiata verso i ragazzi, trovando Damon a fissarmi, e con un mezzo sorriso si allontanò insieme agli altri. Mi girai dinuovo verso Caroline stringendo il cameo che avevo al collo. Dio quanto lo desideravo.

Note: Terzo Capitolo. Damon inizia ad avvicinarsi ad Elena, ma questa volta molto più "fisicamente" e questo manda in tilt Elena, che ripensa alla sua vita piena amarezza con Matt. Quel Matt che non aveva voluto sentire ragioni e che si era chiuso a riccio davanti al loro problema. Riusciranno mai a superare i loro problemi? Cosa combineranno invece i maschietti Alfa durante l'aperitivo? 😅 Al prossimo episodio. E grazie sempre a chi mi segue! ♥️



   
 
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