ALBA
Quando Riccardo se n'è andato, nulla aveva più senso.
Ho smesso di uscire, di studiare, di mangiare.
Riuscivo solo a piangere.
Di mattina, di pomeriggio, di notte.
A volte ci piango ancora.
A volte, dopo che faccio l'amore con Carlo, mi chiudo in bagno, mi siedo a terra con le ginocchia al petto e piango.
Perché mi sento sbagliata, perché non provo nulla, perché nella mia testa faccio continui paragoni con Riccardo.
Altre volte succede quando ascolto una canzone. Bastano poche note e mi perdo nei nostri ricordi fatti di gite scolastiche, di pomeriggi interi passati a studiare o nella scuola di danza, di sere abbracciati su un motorino sgangherato.
E per un attimo, mi dimentico il dolore, penso solo a quanto di bello abbiamo vissuto.
Poi però, mi ricordo di tutto. Del pomeriggio in cui se n'è andato, delle urla, del suo 'Lo vuoi capire che non ti amo?’, delle lacrime, dei cocci che ha raccolto Carlo. Perché se sono andata avanti, è solo grazie a lui.
È stato paziente, gentile, rispettoso.
Mi ha sempre amata, non si è mai arreso, non è mai scappato.
Nemmeno quando avrebbe avuto tutte le ragioni per farlo.
Così ho pensato che lui fosse la persona giusta per me.
Ci siamo messi insieme, ma in quasi cinque anni, non ho mai provato con lui le stesse sensazioni che provavo per Riccardo.
Ho sempre attribuito tutto questo al fatto che fosse una storia diversa quella con Carlo, una storia più matura.
Solo adesso, so che mi sono sbagliata.
Perché l'amore è uno.
Perché non esistono amori maturi e amori immaturi.
Perché quando ami qualcuno, lo ami e basta.
E ti sembra di essere su una giostra.
Tutto gira.
Tutto trema.
E io su quella giostra ci sono risalita la sera che ho rivisto Riccardo.
Lui e i suoi ricci.
Lui e i suoi tatuaggi.
Lui e i suoi occhi verdi.
Lui e la sua bellezza.
Come sono superficiale.
Ma no. Non è solo questo.
Riccardo è spavaldo, vuole sembrare forte a tutti i costi.
Fa l’arrogante, l'egocentrico e il narcisista.
Ma io so che non è così.
Che dietro tutto questo si nasconde un ragazzo dal cuore buono, delicato e maledettamente fragile.
Nei suoi occhi c'è un velo di tristezza, di dolore che nessuno potrà mai cancellare.
Nemmeno lui, per quanto si sforzi di essere quello che in realtà non é.
Sono patetica.
Continuo a pensare a lui, nonostante mi abbia fatto capire chiaramente che il suo ritorno non c’entra nulla con me.
Dovrei essergli grata.
Non ho nessuna voglia di sconvolgere la mia vita adesso.
Metto di fretta un leggings e una felpa.
Dico così ed esco.
Sento il vento tra i capelli e l’adrenalina in circolo nel mio corpo.
Cerco di scacciare i pensieri.
Ma non è così semplice, soprattutto adesso.
Adesso che Riccardo è di fronte a me in tenuta ginnica e bello come il sole.