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Autore: Nives_as_snow    04/11/2020    1 recensioni
Il professor Solo insegna Storia presso il blasonato Boston College.
Brillante ed acuto, viene tuttavia, descritto da alcuni colleghi e corsisti come un sadico, dispotico, egomaniaco.
La giovane insegnante di Psicologia Rey Palpatine è all'assegnazione della sua prima cattedra.
I consigli dei docenti sembrano interminabili e la vena polemica di Solo pare acuirsi, considerevolmente, nei confronti della nuova collega.
Tuttavia la giovane si dimostrerà all'altezza delle sfide che affronterà, dopo il trasferimento, da una tranquilla cittadina di provincia, alla metropoli più storica ed affascinante degli States.
Imperturbabile, all'apparenza, un'aura di compostezza la avvolge.
Suo malgrado, insieme al collega, porterà alla luce verità recondite.
I personaggi sono presi in prestito dall' universo Star Wars e le fan art presenti non sono di mia proprietà. Alcune aesthetics, sono state create da me.
La trama è completamente di mia invenzione e di mia proprietà. Ne è vietata la riproduzione, anche solo parziale, senza consenso della sottoscritta.
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ahsoka Tano, Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un brivido e il fioco bagliore di un raggio di luce, che filtrava attraverso il pulviscolo da una delle finestre in alto, la risvegliarono dal torpore che quella notte sinistra le aveva lasciato addosso.

Stirò le braccia, ma le riportò subito attorno a sé, per il freddo. 
Erano indolenzite, come ogni muscolo del suo corpo.

Il contatto delle dita, che affondavano nella lana soffice del golfino le dette ristoro. Vi immerse, per un attimo, anche il viso - che pensò dovesse essere diventato di marmo, tanto era gelido -
respirandovi piano, a scaldare le gote e la punta del naso.

Il profumo che emanava il morbido tessuto, era un misto tra una delicata, ma decisa, fragranza da uomo e l'odore fresco di bucato, un mix piacevole, di cui la ragazza protrasse la sensazione tenendo il maglione, con entrambe le mani, sulle guance.

Il professor Solo - doveva ammettere - aveva buon gusto ed era sempre curato e impeccabile.

Pigra, voltò il collo dolorante verso la scrivania, dove aveva lasciato al lavoro, il suo collega, poche ore prima.

Da dietro il notebook, ancora aperto, sporgevano i gomiti di Solo, distesi lungo il piano di lavoro. 

Rey si avvicinò piano, senza scarpe, per non fare rumore. Se ne pentì quasi subito, a contatto dei suoi piedi coperti solo da leggere calze di velo, sul pavimento ghiacciato.

Una massa di  folti capelli corvini, leggermente scompigliati, era sprofondata sugli avambracci a faccia in giù.

Dunque era un essere umano! Aveva infine ceduto al sonno, il professor Solo, non era un vampiro o un essere modificato in laboratorio, come le era venuto in mente, più di una volta, la notte precedente tanto da essere così inquieta tra il freddo e quei pensieri, da non riuscire ad addormentarsi.

Un moto di - non sapeva quale - compassione, la spinse a sfilare il largo, comodo golfino.

Lo tese meglio possibile, adagiandolo pianissimo sulle larghe spalle del collega addormentato.

Il comodo indumento, che era riuscito a regalarle tepore e sonno durante quella notte, bastava appena, a coprire mezza schiena,
dell'uomo che giaceva inerme davanti a lei.

D'un tratto si riattivarono le luci e - benedetto sia il cielo* - si sbloccarono le porte.

Si volse appena, sentendosi osservata da due occhi assonnati e un po' spaesati, più in basso di lei, che la stavano fissando con aria interrogativa.

"Buongiorno Mr.Solo, possiamo andare via da qui."

"'Professor Solo'!", biascicò, con la voce ancora impastata dal sonno, mentre si tirava su a fatica.

Proprio quando Rey aveva iniziato a pensare che fosse un 'essere umano'.

Una volta giunti nell' ufficio, al primo piano, Rey racimolò le sue cose in un battibaleno. 
Si diresse verso il distributore automatico di caffè, Solo la seguiva poco distante.

Non era tenuta, ma in un impulso di generosità,  gli porse il bicchiere fumante, appena prelevato.

Solo le parve la stesse guardando come si osserva un insetto molesto, comunque dopo qualche attimo, esistante, accettò la bevanda dalle mani della ragazza.

"Grazie Miss. Palpatine."

"Professoressa Palpatine" puntualizzò la ragazza, ondeggiando con nonchalance la chioma castana, praticamente sotto il naso dell' irritante collega, mentre selezionava dell'altro caffè per sé.

Solo le passò oltre a grandi falcate.
Poco dopo rallentò il passo, fuori le vetrate del portone d'ingresso c'era una nebbia da non scorgere a un palmo.
Richiuse bene il paltò di pregiato velour nero e sistemò in alto il bavero.

D' istinto si voltò verso la collega, che nel frattempo era giunta sulla soglia vestita in modo del tutto inadatto alle temperature dei primi del mese di Novembre, a Boston, osservò.

"Le do un passaggio in auto."

"Non è necessario, non sono che due passi."

"Insisto." proferì deciso.

Guardando la fitta coltre che lasciava intravedere i caseggiati di fronte, simili a spettri,
sentendosi frastornata e senza energie, annuì debolmente non avendo la forza nemmeno di controbattere.

Era vero, l'abitazione di Lady Tano non era che a una decina di isolati, ma una volta arrivati, Solo constatò che la sua collega era silenziosa perché s'era riappisolata, complice il sedile riscaldato della Chevrolet super accessoriata che la trasportava.

Spense il motore dell'auto e passandosi una mano tra i capelli, dietro la nuca, un po' a disagio si schiarì la voce, nel tentativo di ridestarla.

Rey aprì gli occhi, nonappena il tempo di riaversi si raddrizzò sul sedile, imbarazzatissima, lisciandosi i vestiti, soprattutto la gonna, le cui gambe abbandonate, avevano lasciato che scoprisse pericolosamente sopra il ginocchio e ben oltre.

A quel gesto, Solo trattenne una risata sotto i baffi "Le temperature sono rigide a Boston, Miss Palpatine, e sicuramente ci toccherà far tardi diverse sere, la prossima volta vesta adeguatamente."

Sentì le guance arderle e il cuore pulsarle nelle orecchie.

Come osava quell' ignobile misogino, magari anche maniaco, osare fare apprezzamenti sul suo vestiario?!

Che stupida Rey, stupida, stupida, come hai potuto accettare un passaggio da quest'essere ripugnante? Come hai solo potuto pensare, che si fosse mostrato realmente gentile, le solite tattiche da pervertito sessista.-

"Questi non sono affari suoi." replicò secca sbattendo lo sportello dell'auto.

Imperterrito Solo, abbassò il finestrino "Miss Palpatine? Buon Ognissanti anche a lei, si riposi, ne ha bisogno!"

Non lo degnò neanche di uno sguardo, mentre, imboccato il vialetto spariva nella nebbia.

- Buon Ognissanti te lo do io! Pezzo di... Il caffè bollente avrei dovuto rovesciartelo sui tuoi bei pantaloni in velluto griffati, dove non batte il sole, ammesso che ci sia qualcosa di 'vivo' lì in basso.-

Guardò allontanarsi la sua silhouette snella, più sveltiva, nervosa il passo, sui tacchi, più ancheggiava sinuosa, il che era un piacere per gli occhi, insieme a quel broncio inviperito che faceva risaltare le adorabili efelidi che le incastonavano gli occhi da cerbiatta.

Solo doveva ammettere che la sua permalosa collega,  nonostante l'aria austera, aveva fuoco ardente nelle vene, un caratterino niente male.
Si sentiva già incredibilmente stimolato dal lavorare con lei, intelligente lo era, ma non le avrebbe concesso tanto presto di farle intendere che lo aveva afferrato molto bene, parimenti al suo aspetto curato, innegabilmente attraente.
Ci scommetteva che avrebbero fatto scintille.

L
'ultima cosa che voleva era l'ennesima assistente o studentessa gatta morta che cercasse banalmente di sedurlo.
Non che fosse disdicevole - intendiamoci - a patto fossero assistenti e non corsiste disposte a tutto per aumentare i voti; più di qualche volta, gli erano capitate anche avances dai ragazzi.
Ma di certo non era uno sprovveduto, non avrebbe mai compromesso la sua posizione di spicco all'interno del College, o la sua reputazione, per la leggerezza del salutare divertimento. 

 

Note dell' Autrice :

Se non si fosse capito Rey Palpatine è la classica 'donna di legno' per usare un pallido eufemismo.

Solo ha l'ambizione di scioglierla, non per portarla a letto, ma perché da anni non lavora con qualcuno che sappia sfidarlo, tenendogli testa.

L'intelligenza di Miss Palpatine è palese, Solo lo percepisce, ma gioca con lei, a carte coperte, prudente come sempre.

Per la prima volta dopo tempo si sente realmente preso dal progetto che porterà avanti, in un rapporto alla pari, con una collega arguta e perspicace.

* 3PO e le sue citazioni sempre nel cuore. 😅

 

   
 
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