Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Ricorda la storia  |       
Autore: LadyHeather83    05/11/2020    3 recensioni
Marinette si trova in coma, dopo una brutta caduta durante l'allestimento della recita di fine anno.
Durante il suo risveglio, avrà una brutta sorpresa: non riesce a trovare Tikki, le foto di Adrien appese in camera sua, non ci sono, ed in più la madre le dà una notizia sconvolgente, dovrà servire al catering di fidanzamento di Adrien Agreste e Kagami Tsurugi.
Riuscirà a portare tutto alla normalità?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

REALTA’ PARALLELA

*

Capitolo 1 – L’incidente

*

Quello sarebbe stato un pomeriggio spensierato, se solo Chloè Bourgeois, non avesse deciso, per invidia, di rovinarlo con uno dei suoi soliti capricci, mettendo in punizione l’intera classe.

I suoi compagni, per il pomeriggio, avevano deciso di vedersi tutti insieme, sarebbero andati al parco, dove i Kitty Section, avevano organizzato un piccolo concerto di primavera, tra le presentazioni delle canzoni del loro primo album e il divertimento.

E ora non solo non avrebbero assistito allo spettacolo, ma all’ultimo minuto avevano dovuto annullare l’evento, in quanto tutti i membri della band, escluso Luka, dovevano rimanere a scuola.

Si erano ritrovati tutti, tranne ovviamente Chloè, che grazie al tempestivo intervento del padre, ha convinto il Preside ad esonerarla da qualsiasi attività pomeridiana, nel teatro all’interno della scuola, a lavorare all’allestimento della rappresentazione di fine anno, anche se mancava ancora un bel po'.

La signorina Bustier, aveva assegnato ad ognuno un compito preciso, c’era chi doveva dipingere le sagome di cartone di fiori, alberi ed erba, chi doveva pensare all’arrangiamento musicale, e chi come Marinette, doveva attaccare i tendaggi ed imbastirli.

Tutti accettarono il loro ruolo, borbottando ovviamente e notando che Chloè non era presente, facendosi odiare ancora di più dall’intera classe, tutti tranne Sabrina, che accettò di buon grado di fare anche il suo di lavoro.

Marinette non perse tempo, prese gli scampoli di varie cromie, ed iniziò a cucirli alla meno peggio, nessuno avrebbe notato una sbavatura o fili che pendevano.

Posizionò la scala, e la sistemò nel pavimento di legno, in modo che non traballasse, in quanto, il basamento, non era nelle migliori condizioni, avrebbe avuto bisogno di un restauro al più presto.

Si fece un appunto per il prossimo consiglio d’istituto, dove erano stati invitati i rappresentati di ogni classe, e quello sarebbe stata un’argomentazione, di cui parlare.

“Vuoi una mano?” Le chiese Adrien avvicinandosi a lei, allargando le braccia sporche di pittura rossa.

Gli diede le tende ed iniziò a salire i pioli, dopo aver preso un lembo di stoffa, trascinandolo fino in alto, stando attenta a non inciampare.

“Va bene così, grazie, adesso faccio da sola”.

Adrien riprese il suo lavoro di pittura, senza toglierle gli occhi di dosso, sapeva quanto era goffa, ed il fatto che fosse così in alto, lo preoccupava di parecchio, doveva tenersi pronto a proteggerla in caso le cose, si fossero messe male, anche senza i suoi super poteri.

“Io lo metterei più a destra” Le fece notare Adrien, mentre continuava a dipingere di rosso la corolla del fiore di legno.

“L’ho messo più a destra” Gli urlò perché lo sentisse, mentre si sporgeva un altro po'.

“Di più”. Insistette.

La corvina obbedì.

“Non lì, è troppo in alto e fa la pancia, appunta uno spillo, così il risultato è migliore”.

Quel suo fare da modello e l’avere uno stilista come padre, lo stava influenzando, e parecchio.

Marinette si stava spazientendo, già Chloè li aveva praticamente obbligati a rimanere a scuola, e per cosa poi? Perché era invidiosa del fatto che non aveva amici e che l’intera classe si sarebbe divertita quel pomeriggio.

La corvina si ritrovò a pensare che, se solo fosse più gentile con tutti, avrebbe sicuramente più persone che la amano.

Adesso anche Adrien ci stava mettendo lo zampino “Visto che sei così bravo, vieni tu a metterlo”.

Adrien poggiò i pennelli dentro la scatola di legno, si alzò ed iniziò la scalata.

“Attenti ragazzi, la scala non può reggere due persone”. Li rimproverò la signorina Bustier, che si stava assicurando che tutto stesse procedendo nel migliore dei modi, preservando l’incolumità dei suoi studenti.

“Stia tranquilla professoressa, sarò leggero come un gatto”.

Intanto a Marinette iniziò a mancare l’aria, lo osservava attentamente, mentre con leggiadria ed estrema eleganza, la stava raggiungendo in cima.

Le sembrava un principe, che si apprestava a salvare la sua principessa dalle grinfie di chissà quale drago cattivo.

La scala iniziò a traballare, quando Adrien salì il penultimo scalino, e Marinette si attaccò come meglio poteva.

“Uh! Ci è mancato poco” Si passò una mano sulla fronte.

“Cos’è…hai paura dell’altezza?” Lo schernì, anche se in realtà, era lei che, senza maschera, ne aveva il terrore, non aveva nessun yo-yo magico in vita che l’avrebbe salvata in caso di caduta, oppure, lì non c’era Chat Noir con il suo magico bastone ad aiutarla in caso di bisogno.

“No, ma non voglio che ti fai male per colpa mia, io so cadere in piedi” Ammiccò, facendola arrossire vistosamente.

Adrien Agreste, aveva questo potere, di farti innamorare con un solo sguardo o con un solo gesto..

“Senti, ce la faccio benissimo anche da sola”.

“Non mi pare, stai attaccando tutto al contrario”.

“Non dirmi come fare il mio lavoro”.

“Ti sto solo dando dei consigli, lascia che ti aiuti”.

“Non ne ho bisogno.”

“Non conoscevo questo lato orgoglioso di te” Sorrise sghembo, facendole mancare un battito e ammutolirla.

Il battibecco andò avanti per qualche minuto, ed Alya, accorgendosi della situazione, diede una gomitata a Nino che stava cercando tra i vinili, le musiche più adatte.

“Guarda là i due piccioncini”. Gli fece segno con il mento la direzione da guardare.

“Che cosa aspettino quei due a mettersi insieme, questo rimarrà un mistero” Sentenziò Nino rassegnato.

La castana, che non era capace di farsi gli affari propri, si avvicinò alla scala “Ehi innamorati, se non la smettete di litigare, rischierete di cadere”.

Marinette e Adrien si guardarono negli occhi imbarazzati.

“Noi due non siamo innamorati” Le confidò la corvina che intrecciò le braccia al petto.

“Però ha ragione” Disse Adrien “…sembriamo una di quelle coppie” Rise sotto i baffi, non gli dispiaceva affatto essere paragonato a uno di loro.

“G-già” Balbettò portandosi in piedi, cercando di sistemare il telo.

“Spostati a sinistra”. Ordinò a Marinette “…ancora un po'”.

“Così va bene?” Si era allungata e senza che se ne accorgesse, la sua maglietta uscì dai pantaloni, mettendo in evidenza l’addome piatto e sensuale, e dalla prospettiva di Adrien, poteva anche scorgerle il seno, coperto dalla lingerie.

Arrossì all’improvviso abbassando lo sguardo.

“Ehm...si si va benissimo”.

“Meno male, sarò cresciuta di dieci centimetri a suon di allungarmi così”.

“Ok allora posso scendere” Biascicò Adrien, iniziando la discesa dalla scala.

Marinette fece lo stesso, ma quando incrociò per sbaglio lo sguardo con quello del biondo, il piede destro mancò lo scalino, facendole perdere l’equilibrio e cadere, trascinandosi la scala a cui si era aggrappata e di conseguenza anche il ragazzo.

*

“Oh mio dio” Urlò la professoressa, che si precipitò subito a constatare le condizioni di salute dei due ragazzi.

Adrien lamentava dolore alla gamba destra, schiacciata dalla scala, bloccata dal corpo di Marinette, che giaceva svenuta.

Marinette? Marinette?” La chiamò la professoressa, attorniata dagli studenti in apprensione “…chiamate un’ambulanza, presto” Ordinò al personale Ata accorso, dopo aver udito il trambusto.

Poi si concentrò su Adrien “Tu come stai?”.

“Non pensate a me, ma a lei” Strizzò gli occhi, quando si toccò la gamba, cercando di contenere il dolore.

*

Marinette rimase al pronto soccorso un paio d’ore, prima di essere trasferita su in reparto.

La tac e le radiografie, non aveva evidenziato nulla di grave, nessun ematoma visibile nella zona dell’encefalo.

Ma il fatto era, che non aveva ancora ripreso conoscenza, anche se tutti i valori erano favorevoli.

“Bisogna aspettare” Disse il medico che l’aveva in cura ai genitori, che si erano precipitati in ospedale, appena furono avvertiti dalla scuola.

“Grazie dottore” Si limitò a dire Sabine, accarezzandole i capelli.

Ormai era sera, e sia Sabine che Tom, si trovavano ancora al suo capezzale, in un silenzio che faceva male, contornato dal bip continuo del monitoraggio, a cui era stata attaccata.

“Come sta?” Adrien fece il suo ingresso nella stanza dell’amica, con le stampelle e una fasciatura da tempia a tempia.

“Gli esami sono tutti apposto, non ha nulla”.

“E non capiscono perché non riesce a svegliarsi” Aggiunse Tom, passandosi una mano sul volto.

“Che cosa è successo? La signorina Bustier, è stata molto vaga”.

“Eravamo sulla scala, e stavamo scendendo, e poi mi sono ritrovato per terra” Disse rammaricato “…mi spiace non essere più chiaro”.

“Non ti preoccupare caro, è stato un’incidente.”

“E speriamo che Marinette non ne paghi le conseguenze” Si morse il labbro inferiore, dando la colpa di tutto a Chloè, se solo quella mattina se ne fosse stata zitta, ora, Marinette non si sarebbe ritrovata in quella situazione.

“E’ forte la mia Marinette, si rimetterà presto” Dichiarò Tom orgoglioso.

“Questo è vero” Annuì Adrien, seguito dal brusio dello stomaco che reclamava cibo “…scusate”.

“Non hai mangiato niente, caro?” Chiese apprensiva la donna.

“Non riesco a mettere in buttar giù niente”.

“Sei pelle e ossa figliolo, dovresti sforzarti” Tom, non potè fare altro che notare la fisicità del ragazzo, troppo magra per i suoi gusti.

“Siete preoccupati più voi, che mio padre”. Disse con tono rassegnato, abbassando lo sguardo.

“Non è ancora arrivato?”

“E’ a New York per lavoro, ha mandato Nathalie prima, ma dopo essersi assicurata che stavo bene, è andata via”.

“Stai tranquillo, se hai bisogno, chiamami pure”. Le faceva tenerezza quel ragazzo, doveva essere sempre solo.

“Andate a riposare, starò io qui”

“Devi riposare anche tu, hai fatto una brutta caduta” Gli disse amorevolmente Sabine.

“Sto bene, e poi non riuscirei a chiudere occhio, sapendo Marinette in queste condizioni.” Si avvicinò e si sedette sulla poltrona vicino al suo letto, appoggiando le stampelle sul bracciolo. “Vi avviso se si sveglia” Aggiunse poi.

Sabine annuì con il capo guardando suo marito, non avrebbero fatto molto lì, e sicuramente l’infermiere di turno, gli avrebbe intimato di andarsene.

“Grazie, Adrien”.

“Domani ti porto dei croissant caldi”.

“La ringrazio signor Dupain, ma non è necessario”.

“Insisto.”

“Allora li preferisco con la cioccolata” Gli sorrise.

“Oh, oh, la mia cioccolata è la migliore di Parigi”. Si vantò Tom battendosi il petto.

“Lo so” Adrien sorrise.

*

Sabine, prima di lasciare la stanza, provò a chiamarla di nuovo, accarezzandole la testa.

Marinette, svegliati”.

La ragazza aprì gli occhi d’improvviso.

“Finalmente, sono dieci minuti che provo a svegliarti. Forza, è tardi, dobbiamo andare a Villa Agreste”. La mamma si portò il canovaccio sulla spalla e sparì dentro la botola.

Marinette si trovava in camera sua e pensò che quello che era appena successo, fosse stato solo un brutto sogno.

Si passò una mano sul viso e diede un’occhiata veloce in giro, sentendosi strana.

La bacheca che di solito teneva sulla parete, era appuntata di foto e bigliettini di Luka, e non di Adrien come ricordava.

Tikki, Tikki” Chiamò la kwami, ma non trovò risposta.

Si vestì e scese in cucina.

“Era ora, siamo in ritardo” Sbuffò sua madre.

“Prima hai detto che dovevamo andare a Villa Agreste, per fare cosa?”.

“Ma come? Te lo sei già scordato?”

Marinette fece spallucce, di cosa stesse parlando Sabine, non rimase per molto tempo un mistero.

“Dobbiamo servire al catering del fidanzamento ufficiale di Adrien Agreste e Kagami Tsurugi”. Spiegò con calma, come se quella fosse la cosa più naturale del mondo.

“Che cosaaaaa???”

*

continua

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: LadyHeather83