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Autore: MaryFangirl    06/11/2020    6 recensioni
Una missione arriva a sconvolgere l'equilibrio della nostra coppia già indebolita dopo il rapimento di Kaori da parte del generale Kreutz. Quando la comunicazione si interrompe, la paranoia prende rapidamente il sopravvento...Ma per quali conclusioni?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Nuovo personaggio, Reika Nogami, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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Si guardarono senza fiato, pensando entrambi di aver sognato. I colpi si fecero più reali e insistenti.
"Ryo! Per favore, apri!" disse una voce familiare.
Ryo guardò Kaori con stupore, non aspettandosi di ricevere visite.
"Dannazione, non si può mai stare tranquilli. Mi dai cinque minuti per rispedirla al suo commissariato?" disse Ryo rivolgendosi a Kaori, ancora sfiatato per il loro scambio.
"Ryo, potrebbe essere importante" mormorò Kaori.
Un barlume di delusione passò negli occhi dello sweeper quando Kaori si alzò e recuperò la camicetta per indossarla. Afferrò la maglietta di Ryo e gliela gettò in faccia, insistendo con un'occhiata perché si vestisse rapidamente. Lei si diresse alla porta, lisciandosi i vestiti con le mani e riordinando qualche ciocca. Respirò profondamente, cercando di riprendere una frequenza cardiaca più ragionevole, e aprì la porta all'ispettrice.
"Finalmente! Grazie, Kaori" esclamò Saeko, entrando precipitosamente. "Ryo, dobbiamo parlare" aggiunse seccamente. Ryo era rimasto sul divano e non degnò la loro ospite di un'occhiata. Kaori lo cercò con lo sguardo e, vedendolo imbronciato, si posizionò di fronte a lui per attirare la sua attenzione.
"Ryo!" lo chiamò, cercando di riportarlo alla ragione. Lui alzò gli occhi sentendo la tensione nella voce di Kaori, poi si voltò per affrontare Saeko.
"Saeko, se sei qui per parlarmi ancora di tua sorella, non ne vale la pena..." disse Ryo stancamente.
Saeko si raddrizzò e alzò una mano per farlo tacere, poi assunse un'aria più seria.
"Ryo, non sono qui per questo. Riguarda solo voi. Sono qui per parlarti della faccenda Nagasaki"
Ryo guardò Kaori, preoccupato.
"Come? Pensavo che la questione fosse chiusa. Hai fatto tutto il necessario, no?" chiese, la sua voce tradiva la sua inquietudine.
Il silenzio calò nel salotto.
"Tu...sei qui per arrestarmi, vero?" intervenne Kaori, improvvisamente ansiosa. Ryo guardò Saeko, con espressione imperscrutabile. Se la sua amica aveva intenzione di mettere in prigione la donna della sua vita, di certo non le avrebbe permesso di farlo. Si erano finalmente ritrovati, era impossibile che la facesse sparire di nuovo.
"Nessuno è venuto ad arrestarti, Kao" disse, fissando severamente Saeko. "Se sei venuta per questo, allora arresta anche me" aggiunse, tendendo le mani.
Saeko li guardò entrambi. Kaori guardò Ryo, commossa di vederlo a suo sostegno in quel momento.
"Ryo" sospirò.
Lui le si rivolse.
"Te l'ho detto, Sugar, non voglio più perderti" disse guardandola calorosamente prima di avvicinarsi e baciarla di nuovo.
Saeko sorrise, intenerita dallo spettacolo offerto dai suoi amici. Poi si schiarì la gola per ricordare loro della sua presenza. Kaori si separò da Ryo, imbarazzata di essersi lasciata andare davanti all'ispettrice. Si guardarono di nuovo e si avvicinarono entrambi con le mani tese in avanti. Saeko chiuse gli occhi e si portò le mani a stringere la radice del naso, non sapendo esattamente come reagire.
"Mi dispiace di spezzare il vostro sogno di ritrovarvi in una cella per due, ma non sono venuta per questo. Nessuno sarà arrestato. Il caso è definitivamente chiuso e grazie a voi due" disse, divertita. La coppia di sweeper la guardò con incredulità, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
"Non capisco, Saeko" disse Kaori disorientata.
"Allora perché tutta questa suspense? Ascolta, se non è importante, tornerai una prossima volta, io e la mia partner abbiamo del lavoro" si innervosì Ryo, prendendo l'ispettrice per il braccio e volendo ricondurla all'uscita.
Saeko si liberò e fissò Ryo.
"Ryo, dopo questo show, sicuramente non mi farai bere la storia del lavoro" lo prese in giro.
Ryo si bloccò, rendendosi conto di essersi appena rivelato davanti a lei e di non poter più nascondere la sua relazione con Kaori.
"Se non ti dispiace, come ho detto, devo parlarti...parlarvi, in realtà" riprese, mettendosi a posto una ciocca.
"Ti ascoltiamo" rispose Kaori, attenta.
"Grazie a voi, abbiamo potuto sequestrare tutta la droga e siamo riusciti a smantellare completamente la rete. Kaori, grazie a te e all'aiuto che hai dato a Mayumi, abbiamo potuto liberare tutte le giovani donne tenute prigioniere da quei mostri. Per ringraziarci, la direzione ci ha offerto una bella ricompensa di sei milioni di yen* che consegno a voi".
Ryo assunse un'aria inebetita sentendo la cifra guadagnata da quella missione. Guardò Kaori con occhi scintillanti di gioia, ma vide solo tristezza sull'espressione della sua partner.
"Kaori?" la interrogò.
"Saeko, è molto gentile e generoso, ma non possiamo accettare" disse mestamente.
"COSA?!?" esclamarono Saeko e Ryo in coro.
"Sì, non possiamo. Forse ho aiutato molte persone, ma ho anche fatto del male. Ho comunque commesso un omicidio. Per me, quel denaro è sporco per via del mio gesto. Mi dispiace" rispose.
Ryo la guardò. Era così fiero di lei. Non si era affatto sbagliato su di lei, era pura, sincera e vera. Era per tutti quei motivi che l'amava con tutto il suo essere.
Saeko abbassò lo sguardo e sorrise.
"Aspetta, Kaori, non è tutto. La ragione principale della mia presenza qui è che abbiamo dovuto procedere all'autopsia dei corpi dei due fratelli..."
Kaori si immobilizzò, aveva molta paura di ciò che avrebbero potuto riscontrare sui corpi. Ryo guardò Saeko con molto interesse, la supplicò silenziosamente di non intraprendere un percorso che avrebbe ferito di nuovo la sua partner.
"Quando il patologo ha esaminato il corpo di Daisuke, aveva inizialmente concluso che era stato strangolato a morte visti i segni sul collo..." disse l'ispettrice, guardando Kaori con comprensione.
"Lo sappiamo già, Saeko, non c'è bisogno di rigirare il coltello nella piaga" intervenne Ryo seccamente, sentendo Kaori rabbrividire per l'orrore.
"Ma continuando con più di un esame, non è stato lo strangolamento a portarlo alla morte. È stata trovata una quantità significativa di droghe nel suo organismo. Doveva essere un consumatore regolare. Apparentemente il suo cuore non ha sopportato l'ultimo eccesso. Ha avuto un attacco cardiaco, Kaori. Il suo cuore probabilmente si è fermato pochi secondi dopo che ti sei gettata su di lui. Non sei responsabile della sua morte" spiegò, osservando la reazione della giovane donna.
Ryo si voltò verso la sua partner. Sentendo quelle parole, aveva avvertito un'ondata di sollievo invaderlo.
"Io...non l'ho ucciso?" sussurrò, totalmente disorientata.
"No, Kaori, non 'hai ucciso" rispose Saeko, dando più enfasi alle sue parole. Kaori alzò gli occhi sull'ispettrice, realizzando gradualmente cosa tutto ciò significasse e si gettò tra le sue braccia emettendo qualche singhiozzo.
"Grazie" disse con voce flebile.
Saeko si irrigidì per un momento, poi ricambiò l'abbraccio, stringendo la sorellina del suo amore perduto. Incontrò lo sguardo di Ryo che annuì, ringraziandola discretamente. Tra i due vecchi amici ci fu un dialogo silenzioso. Dopo qualche minuto, Kaori si separò dall'ispettrice, che le sorrise calorosamente.
"Bene, penso sia ora di lasciarvi. Ci vediamo" disse, salutandoli con la mano.
"Ti accompagno" disse Ryo approcciandosi.
Posò un leggero bacio sulla tempia di Kaori, poi accompagnò Saeko. Lasciarono Kaori sola in casa per un momento. Kaori ricordava la scena in cui era alle prese con Daisuke mentre lo strangolava. Ricordava che in effetti lui aveva chiuso gli occhi pochi istanti dopo avergli avvolto la cintura intorno al collo. Non cercò di capirne di più e scosse la testa per pensare ad altro. Saeko l'aveva appena detto, lei non era responsabile della sua morte, era immacolata.
Nel frattempo, Ryo uscì dall'edificio con Saeko, accompagnandola alla sua auto.
"Saeko, riguardo all'autopsia..." iniziò, titubante. "Sei sicura che...?"
L'ispettrice alzò la mano per fermarlo.
"Ryo, non sono un medico legale, ho solo condiviso il rapporto che è stato steso. Per il resto, è classificato come riservato" disse, facendogli l'occhiolino. Lui posò una mano sulla sua spalla.
"Grazie Saeko"
"Non devi ringraziarmi, Ryo. Prenditi cura di lei" rispose, con un sorriso timido sulle labbra.
La macchina partì e lui l'osservò allontanarsi. Si voltò verso l'immobile e guardò la finestra del loro appartamento. Sorrise e rientrò. Una volta sulla soglia, si diresse in cucina e la vide di schiena, le mani sul piano di lavoro. Le si avvicinò dolcemente e l'avvolse tra le braccia.
"Come ti senti?" chiese.
"Strana..." soffiò lei.
Lui la fece girare per guardarla in faccia e la studiò.
"Non dirmi che sei delusa?" fece, leggermente divertito.
Kaori scosse il capo.
"No, certo che no! Mi domando solo se..."
Non riuscì a finire la frase, Ryo le posò un dito sulle labbra per zittirla.
"Hai sentito Saeko, è finita. È ora di andare avanti. E ho una piccola idea per aiutarti" disse con aria maliziosa.
"Ryo!!" rispose Kaori, falsamente offesa dall'allusione del suo partner.
"Cosa? Pensavo che potremmo uscire a mangiare qualcosa, tanto per festeggiare! A cosa pensavi, fanciulla?"
Kaori sentì le guance assumere una tonalità vermiglia, che divertì molto il suo partner. Ryo si abbassò e la baciò calorosamente sulla guancia.
"Anche quest'idea mi è passata per la testa..." soffiò nel suo orecchio. "Ma possiamo aspettare ancora un po', no?"
Kaori fremette nel sentirlo così vicino. Il suo respiro caldo addosso riaccese il suo desiderio. Quando Ryo si allontanò da lei, si lasciò scappare un gemito di frustrazione. Tese la mano, invitandola ad afferrarla, e uscirono a mangiare fuori. Lungo il tragitto, mantennero una certa distanza, lei avrebbe voluto che Ryo si comportasse come a casa. Le mancava la loro vicinanza, ma non osò farglielo notare. Da parte sua, Ryo era all'erta. Anche se era ormai a suo agio con Kaori davanti ai loro amici, non sapeva ancora come comportarsi con i loro nemici. Doveva imparare a controllare di più i suoi sentimenti per lei ora che stavano insieme, quella dimensione non doveva renderlo vulnerabile.
Arrivati al ristorante, si sedettero a un tavolino isolato. Imbarazzati per la loro nuova condizione, ciascuno si immerse nel menu. Dovettero aspettare che arrivasse la cameriera e finalmente si affrontarono di nuovo.
"Grazie per quest'uscita, Ryo" disse lei timidamente, rompendo il silenzio che si era instaurato.
"Di niente...almeno qui sono costretto a tenermi in riga" rispose lui, sostenendo il suo sguardo.
Kaori oscillò sulla sedia, leggermente turbata dal suo partner. Se fossero rimasti a casa, non c'era dubbio che il desiderio avrebbe prevalso su di loro. Ma si sentiva pronta ad andare oltre quell'ultimo passo? Internamente, ringraziò Ryo per essere così paziente con lei. Capiva perché aveva deciso di uscire. Voleva darle il tempo di decidere, le lasciava scelta. Lo guardò con molto amore e gratitudine e per una volta fu Ryo che si sentì arrossire, anche se non si notò sul suo viso.
 
 
*un po' più di 50.000€

 

  
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