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Autore: Suzyyy92    07/11/2020    2 recensioni
... la vita da idol, tra secreti e scandali, non è sempre così perfetta.
Che succede se un idol amato e adorato nel suo paese all'improvvviso abbandona la sua vita all'apparenza perfetta per vivere una vita normale?
"A volte quello che ti porti dentro è più forte di quello che fai trasparire fuori, probabilmente è così che lui si sentiva. Un pò tutti ci sentiamo così..."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Chen, Chen, Nuovo personaggio, Suho, Suho
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LOS ANGELES. BAR TROPICAL. SPIAGGIA DI SANTA MONICA

Quella mattina la testa di Bryan era completamente altrove. Non aveva chiuso occhio tutta la notte, quella lettera l’aveva completamente sconvolto. Non si sarebbe mai aspettato che lei l’avrebbe cercato di nuovo, ora che finalmente era riuscito a ricrearsi una nuova vita. Senza rendersene conto era il terzo frullato che stava facendo sbagliato. Il signor Wilson, dalla cassa, lo osservava con sguardo attento e severo. Se c’era una cosa su cui non transigeva era la perfezione dei frullati. Erano la bevanda che caratterizzava il “Bar Tropical” e tutti coloro che visitavano Los Angeles, venivano alla spiaggia di Santa Monica solo per assaggiarli ammirando il mare cristallino. “Lo zucchero… Bryan, ti sei dimenticato lo zucchero! La signora si è lamentata e se lo sa il capo poi…” continuava a ripetergli Lucas mentre il suo sguardo, completamente assente, fissava il cielo azzurro davanti a loro. “Ah già… ero convinto di averlo messo…” cercava di giustificarsi con l’amico. “Ma si può sapere che hai? Ieri sera te ne sei andato nel bel mezzo della serata, e questa mattina sembra che non connetti…” lo rimproverava Lucas. Il ragazzo aveva capito che c’era qualcosa di strano in Bryan, questo atteggiamento non era proprio da lui. Solitamente era un tipo giocoso che amava ridere, scherzare e commentare le ragazze che si avvicinavano al bancone, ma quella mattina, non aveva praticamente proferito parola. “Non ho niente, davvero! Sono solo un po’ stanco… “ la sua risposta non convinceva Lucas che nel frattempo cercava, inutilmente, di sopperire all’errore del collega.

Peccato che il signor Wilson si era accorto di tutto “Byun… Byun… ma ti svegli? Prima hai confuso un frullato alla banana con uno alla fragola, poi hai rovesciato i bicchieri ed ora ti dimentichi di mettere lo zucchero…  ma in che mondo vivi? Torna sulla Terra! Se la sera sei stanco vattene a letto presto invece di gironzolare per locali!!!” le parole del suo capo erano secche e pungenti. Quando si arrabbiava nella mente di Bryan era un susseguirsi di flashback, quella mattina più che mai.

Il signor Wilson, uomo sulla cinquantina con un passato da sex symbol tra le spiagge californiane, gli ricordava tanto il suo vecchio manager. Quel tono di voce severo, le urla e quel modo di scherzare così ambiguo che non faceva ridere nemmeno un bambino. Bryan era sempre stato una persona a cui nessuno poteva mettere i piedi in testa facilmente, quando il manager rimproverava qualcuno, lui era sempre tra le prime file nel difendere i compagni. Non era una persona che lasciava passare nulla, era il classico con sempre la risposta pronta. Eppure oggi, davanti al signor Wilson non poteva far altro che chinare il capo “Ha ragione… mi scusi non ero concentrato, farò del mio meglio da adesso in poi” anche l’uomo rimase sorpreso della sua risposta. “Dopo tutti questi anni hai finalmente capito chi comanda qui dentro, prenditi una pausa e quando rientri ti voglio attivo!” senza parlare Bryan fece quelle che gli era stato detto e si chiuse in bagno per qualche minuto.

In fondo, sia Lucas che il suo capo avevano ragione, quel giorno la sua testa era completamente altrove. Era come se all’improvviso la sua mente era ritornata violentemente a dieci anni prima. Da quando era arrivato negli Stati Uniti, aveva cercato da subito di ricrearsi un identità e di allontanarsi il più possibile da quello che era stato il suo passato. Nessuno a Los Angeles sapeva che Bryan era in realtà Byun Baekhyun, uno dei main vocalist degli Exo, uno dei gruppi kpop più importanti nel panorama musicale, voce amata e stimata dai fans che anni prima aveva improvvisamente lasciato il gruppo e la musica senza una spiegazione. Almeno questo è quello che la SM Entertainemet, la sua vecchia agenzia, aveva fatto credere a tutti.

Dopo la serata al The Roxy si era reso conto che quella musica tanto lontana dalla cultura americana si stava pian piano avvicinando, e la cosa gli faceva paura. Era come se sentisse che la sua identità era in pericolo. Le parole, poi, di quella lettera avevano solo peggiorato le cose. La ferita che ha fatica si era ricucita negli anni si era improvvisamente riaperta, e la sua reazione a quelle parole ne era la dimostrazione. Gli sembrava tutto così assurdo, quella persona che era sparita per anni, dandogli la possibilità di andare avanti aveva di nuovo prepotentemente fatto irruzione nella sua vita. Con i suoi modi pungenti e il suo stile impeccabile era riuscita di nuovo a mandarlo in crisi con un semplice foglio di carta. Lei, la ragazza dei suoi sogni, la persona che più di tutti gli era mancata nei primi anni di lontananza da casa. L’aveva amata, tanto e lei probabilmente non l’aveva mai capito, o almeno questo era quello che a lui era sembrato. Come se non bastasse, a quanto pare gli Exo stavano facendo comeback. In quegli anni aveva completamente perso le tracce di ognuno dei membri, era riuscito soltanto tramite i social ad avere qualche informazione di loro, ma niente di più. Ormai la sua vita era cambiata, quello era il passato ed ora voleva pensare solo al presente e al futuro… peccato che il passato era tornato di nuovo a cercarlo.
 
SEOUL. RISTORANTE “VIPS GANGNAM STATION”

C’era un susseguirsi di voci una sull’altra quel giorno nel tavolo di una dei tanti ristoranti del lussuoso quartiere di Gangnam. “Al nostro comeback e al tour mondiale, che questo sia un nuovo inizio per gli Exo” gridava a gran voce Suho mentre i suoi compagni alzavano i bicchieri pieni di soju. Era passato tanto tempo dall’ultima cena insieme per festeggiare un nuovo successo. Era una data storica, l’inizio di una nuova era. O meglio, la rinascita del gruppo. Si intravedeva la felicità negli sguardi di tutti i ragazzi, avevano aspettato per tanto tempo la possibilità di tornare sul palco tutti insieme e finalmente quel momento era arrivato. La SM aveva nuovamente dato fiducia a loro e questa volta aveva addirittura deciso di tentare il mercato internazionale. Non era la prima volta che l’agenzia mandava un gruppo all’estero ma gli ultimi tentativi erano stati totalmente vani. Ma gli Exo erano una macchina da guerra, lo erano sempre stati. Avevano fan che li amavano in tutto il mondo, erano riusciti a conquistarli tramite Youtube e i social ed era arrivato il momento di tentare la fortuna con dei veri e propri concerti. Tutti i membri erano esaltati all'idea di poter viaggiare e portare la loro musica in diverse parti del mondo.

Suho teneva in mano il foglio con le tappe e Xiumin guardava divertito i nomi delle diverse città che avrebbero visitato “Londra… wooow! Parigi… wooow! Ci sono addirittura due tappe in Italia, che bello! Una a Milano e una a Roma!” urlava esaltato l’eterno bambino del gruppo. Xiumin era sempre stato così nonostante fosse il più grande dei membri era tra quelli con l'animo più da ragazzino. Chanyeol all'improvviso tolse il foglio dalle mani del leader incuriosito anche lui delle città che avrebbero visitato. Lui era stato in Europa tante volte durante le promozioni dei brand di moda di cui era ambassator, la cosa che lo emozionava maggiormente erano le tappe negli Stati Uniti. “Ma vi rendete conto che la nostra prima tappa è a Los Angeles? Visitare la California è sempre stato uno dei miei sogni…” i suoi occhi brillavano di felicità. Conquistare il mercato americano era sempre stato uno dei suoi obiettivi, ed ora l'occasione ce l'aveva davanti agli occhi.

La cena proseguì tra risate e vecchi ricordi. Sehun guardava cellulare, e faceva notare agli altri che erano entrati con la loro nuova canzone già nel trend globale di Twitter, Kyungsoo parlava con Suho del suo nuovo film,  Chen mostrava a Kai le foto della sua bambina che cresceva tanto in fretta e nel mentre Chanyeol e Xiumin si sfidavano su chi beveva più shot di soju in meno tempo. Il legame che c'era tra quei sette ragazzi non era mai cambiato, nonostante negli anni i diversi scandali li avevano messi più volte in difficoltà. Ora una nuova pagina della loro vita professionale stava per essere scritta, e gli Exo non vedevano l'ora di poter cominciare.
 

SEOUL. QUARTIERE MAPO-GU

Era stata un giornata così stressante che Yunhee era tornata a casa con un gran mal di testa. Tra riunioni e interviste era stata tutto il giorno in ufficio con il suo capo che la metteva di continuo alle strette. Eppure amava a tal punto quel lavoro che nemmeno tutto questo stress le pesava. Era riuscita in pochi mesi a diventare una dei membri fondamentali per la redazione del giornale. Al capo  piacevano i modi schietti e diretti che aveva Yunhee. Era una ragazza che non aveva alcuno scrupolo nel dire quello che pensava, ed era così testarda che se aveva un obbiettivo lo doveva raggiungere a tutti a costi. Era la risorsa che in redazione riusciva maggiormente ad essere amata dal pubblico con i suoi articoli dove riusciva a raccontare le  notizia senza troppi giri di parole. Sembrava nata per quel lavoro. Eppure, diventare una giornalista non era mai stato uno dei suoi obbiettivi di vita, almeno prima. Un susseguirsi di eventi che l’avevano sconvolta nella sua tarda adolescenza l’avevano portata a scoprire quello che c’era dietro a questa macchina di scoop e dichiarazioni che catturavano l’attenzione della difficile società coreana.

Yunhee era quel tipo di persona a cui nessuno poteva mettere i piedi in testa. Non ci erano riusciti nemmeno i suoi genitori quando, spinta dalla voglia di migliorarsi era scappata dal suo piccolo paese  per andare vivere a Seoul, in cerca di fama e successo. Si era iscritta all’Università, e aveva trovato un piccolo appartamento da condividere con Sohyun, un’altra studentessa che negli anni sarebbe diventata la sua migliore amica.

Quella sera Sohyun era uscita con alcuni amici e Yunhee era sul divano alla ricerca di qualcosa di interessante in televisione. Dopo un giornata stressante in ufficio non c’era nulla di meglio che  passare la serata a guardare un film con una tisana calda tra le mani. Peccato che quella sera, come da alcuni giorni a questa parte le televisioni non parlavano d’altro che del ritorno degli Exo. “Ancora ? Non gli bastano i cartelloni in tutta la città… pure in TV” pensava tra se alla ricerca di qualcosa di diverso tra i canali. Quel giorno aveva scoperto che il suo giornale aveva l’esclusiva con la SM per il loro nuovo tour ma era più che certa che  il suo capo non avrebbe sprecato una risorsa come lei dietro a fan girl impazzite e notizie inutili. Rassegnata decise di fermarsi su un loro vecchio concerto.  Aveva amato quel gruppo alla follia anni prima, e sentire quelle canzoni la facevano viaggiare indietro con i ricordi. Per lei gli Exo erano i ragazzi di quei tempi, gli quei giovani che cantavano e ballavano sulle note di “Peter Pan” vestiti da folletti o incantavano con “Miracles in December”. Quei sette ragazzi raffigurati nei cartelloni pubblicitari non erano più i ragazzi che tanto aveva amato e seguito, e poi tra loro mancava lui, Baekhyun, il suo preferito.

Lo squillo del cellulare la riportò alla realtà, era un numero sconosciuto. ”Ehm pronto?” disse la ragazza sorpresa dall’orario della chiamata. “Parlo con la signorina Kim Yunhee?” era una voce femminile , probabilmente di una donna poco più grande si lei. “Si, sono io!” la sua risposta fu secca e decisa. “Chiamo dalla SM Entertainement,ho avuto il suo contatto dal capo redazione del giornale per cui lavora…” all’improvviso Yunhee entrò in uno stato di apparente confusione.  Perché la SM doveva chiamare proprio lei?
   
 
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