Angolino dell’autrice: il periodo di quarantena deve anche servire per scrivere un po’ fluff... e allora eccoci alla Karasuno in un pomeriggio qualunque, con le risate di Tanaka e Noya e Tsukishima che viene tirato in mezzo.
Shottina nata dopo aver visto questa fanart, non so chi sia l’autore/autrice, ma ogni diritto è riservato a lui/lei.
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“Sai Yachi-chan, sei così piccolina che potresti fare la bambolina nei carillon!”
La risata di Tanaka diventò contagiosa per i ragazzi che si stavano preparando per tornare a casa, la giovane manager arrossì all’istante, solo le parole di Hinata riuscirono a tranquillizzarla.
“Le bamboline che danzano col tutù? Sono carine, dovresti essere contenta.”
Le strizzò l’occhio e lei annuì ringraziando.
“Dovremmo provare!”
Noya si alzò di scatto. Hinata lo fissò. “Cosa?”
“A fare come nei carillon! Serve qualcuno alto… Tsukishima-kun vieni qui!”
Il ragazzo chiamato in causa sollevò lo sguardo scettico.
“Cosa dovrei fare?”
“Niente, devi solo tenere Yachi-chan per una mano e farla girare su se stessa.”
Kei inclinò la testa. “Perché?”
“Per divertirci! Eddai non fare il guastafeste.”
“No, non mi va.”
Yachi seguiva lo scambio e, nonostante fosse felice del diniego di Tsukishima, un po’ le spiaceva vederlo sempre contraddire i senpai.
Fu, a sorpresa, il capitano a intervenire.
“Forza Tsukishima-kun, divertiti con la squadra, per una volta.”
Il ragazzo storse la bocca, ma non potendo contraddire il più grande, che lo fissava affiancato da Sugawara, si avvicinò alla ragazzina, la differenza di altezza divenne evidente e quasi imbarazzante.
“Facciamo in fretta.”
Le porse la mano e quasi tremando Yachi la afferrò, tutta la squadra li circondò, mentre Noya si preoccupava di filmare tutta la scena.
Sollevando il braccio in modo che fosse steso in linea con la sua spalla, Tsukishima aiutò la manager a volteggiare su se stessa, l’effetto fu strepitoso.
Yachi sorrise raggiante, sulla punta della scarpa destra, mentre la gonna della divisa si sollevava proprio come se fosse un tutù. Lì accanto la faccia scocciata di Tsukishima fece sbellicare dalle risate i ragazzi più grandi. Solo Yamaguchi scosse la testa sapendo perfettamente quanto in quel momento fosse a disagio il suo amico.
 
Prima di andare a letto Kei trovò un messaggio di Kuroo.
‘Vedo che ti diverti con la piccola manager.’
Sollevando un sopracciglio, il centrale della Karasuno cercò di capire a cosa si riferisse, poco dopo comprese, quando vide la foto che Kuroo gli aveva mandato. Un fermo immagine del video di poco prima. Lui che faceva volteggiare Yachi che sorrideva divertita. Si spalmò una mano in faccia e maledì tutti!
Noya che aveva filmato e Hinata che sicuramente aveva condiviso il video con Kenma per prenderlo in giro. Ovviamente il passaggio da Kenma a Kuroo era stato rapido.
‘Mi hanno obbligato.’
‘Povero Tsukki… ti hanno obbligato a ballare con una bella ragazza? Scommetto che tu proprio non volevi, vero?’
‘Esatto non volevo! Era un’idiozia e continuo a pensarlo.’
Kei sbuffò fissando il cellulare, era agitato e non capiva perché, cosa gli importava di quel che pensava Kuroo a chilometri di distanza? Perché era così turbato dall’interpretazione, assolutamente sbagliata, dell’altro ragazzo?
‘Tsukki, mi fai incazzare: dici sempre di non voler stare con gli altri e poi vedo questo video?’
Sbuffando di nuovo Tsukishima si affacciò alla finestra, meno di un secondo dopo il cellulare gli vibrò in mano.
“Pronto.”
“Che voce scorbutica… e dire che hai passato una bella serata.”
“La vuoi smettere? Mi hanno davvero obbligato. Volevano vedere se Yachi-san poteva sembrare una ballerina da carillon, e serviva qualcuno alto abbastanza da farla volteggiare, ovviamente hanno dovuto rompere le palle a me.”
Kuroo sghignazzò.
“Ehi Tsukki, non sono arrabbiato per il fatto che hai ballato con lei, la tua faccia era abbastanza espressiva da capire che non avresti voluto farlo, semplicemente mi ha infastidito il fatto che i tuoi amici fossero lì con te a condividere un momento così tranquillo e rilassato, ridendo con te, mentre io che sono qui non posso farlo. Mi sono ingelosito per la situazione non per lei in particolare. A meno che non ti piaccia quella ragazzina.”
Kei sorrise appena: Kuroo era geloso.
“Certo che no, scemo. Non mi piace nessuna delle nostre manager.”
“Allora hai gusti difficili, sono due belle ragazze.”
“Devo dedurre che piacciono a te?”
Il sospiro di Kuroo si percepì netto.
“No, a me piacciono i capelli biondi… corti… soprattutto quando sono a ornamento di un viso imbronciato e occhialuto che non vedo l’ora di baciare ancora… ora riattaccherai vero? Perché sono imbarazzante?”
“Sì, sei imbarazzante… ma non riattaccherò… solo per questa volta però.”
La risata di Kuroo fece sorride di più Kei: scambiare messaggi con un ragazzo più grande, che viveva a distanza, che lo adorava ed era stato il suo primo bacio, stava diventando difficile ed emozionante allo stesso tempo.
Si sedette sul letto e restò ad ascoltare quella voce calda che tanto gli piaceva, mentre gli raccontava dell’ultima fesseria combinata da Lev.