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Autore: NotAdele_    08/11/2020    1 recensioni
Anna ha vent'anni, e nella vita non ha mai sbagliato niente, figlia perfetta, studentessa modello.
Isolatasi dal mondo per concentrarsi sul suo futuro si era scordata di vivere finché l'incontro con una vecchia conoscenza non le apre le porte per una nuova vita.
Dalla storia:
-Io non sono mai stata con nessuno, non so niente di queste cose, non ho idea di quello che devo fare, e tu hai avuto diverse esperienze a quanto ho capito, non so se sono in grado di gestire una relazione, non saprei neanche da dove iniziare.- Parlava velocemente come suo solito, e la punta di panico che aveva nella voce, era la solita che appariva quando le cose andavano in modo diverso da quanto programmato.
-Senti io non ti sto dicendo che ci dobbiamo giurare amore eterno, perché magari non ti piaccio neanche, oppure insieme saremo un disastro, però ti chiedo di darmi una possibilità, frequentiamoci e vediamo come va.- Era tranquillo e pacato come suo solito, le dava sicurezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
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Capitolo 22

 

Esploso

 

 

Mentre i movimenti di Anna facevano scontrare il cotone dei due strati di intimo che separavano i ragazzi, osservò che in quei momenti di intimità, Ettore perdeva completamente il classico controllo che lo contraddistingueva.

 

Aveva i capelli disordinati e le guance arrossate che si vedevano sotto la barba, era un casino totale, e le venne da sorridere.

 

Allora anche lui ogni tanto perdeva il controllo, le piaceva sapere di essere la responsabile di quella reazione.

 

Non ci volle molto per farlo capitolare, sentì chiaramente la tensione del ragazzo raggiungere l’apice ancora prima di essere avvisata, e doveva ammettere, che lei stessa si sentiva piuttosto accaldata, era molto piacevole, non poteva negarlo.

 

-A-Anna, io mi sposterei se fossi in te.- Sembrava che gli fosse costato molto dirlo, era teso e concentrato a trattenere una reazione che entrambi sapevano era inevitabile.

 

Decisa a finire ciò che aveva iniziato, applicò ciò che aveva imparato dal buon vecchio internet, e rallentò il movimento rendendolo profondo e intenso.

 

-Cazzo.- Ettore capitolò, rilassando immediatamente tutti i muscoli, la ragazza notò chiaramente la macchia sui suoi boxer e si morse il labbro. Era stata lei a produrre quelle sensazioni piacevoli che attraversavano il giovane, e doveva dire che questo la faceva sentire al settimo cielo.

 

 

Sistematesi entrambi per la notte, il pigiama di seta lilla era stato apprezzato dal ragazzo per il “tessuto liscio”, si ritrovavano abbracciati nel letto a parlare.

 

-Sei stata meravigliosa prima, sei sicura di non avere esperienza?- Scoppiò a ridere guardandolo, era un maldestro tentativo di sapere se aveva mai fatto quelle cose con altri? Già sapeva la risposta, ma decise di darli ulteriore conferma.

 

-Ho fatto delle ricerche. Sono contenta di essere andata bene.- Lui le schioccò un bacio sulla guancia.

 

-Come al solito non fallisci mai, ma dimmi, tu come l’hai vissuta?- Le stava chiedendo quello che pensava? Non credeva che importasse onestamente, specialmente non ai ragazzi.

 

-Ehm, tu vuoi.- Si strozzò con la saliva tossendo. -Vuoi sapere se sono venuta?- Ricevette solo un assenso non verbale, questo era leggermente imbarazzante, in quel momento presa dagli ormoni si era sentita audace, ma parlarne era strano.

 

-Mi sono inumidita, Si può dire?- Ettore esplose in una risata contagiosa.

 

-Penso di aver capito cosa intendi, e non ti piacerebbe finire?- Le rivolse uno sguardo intenso mentre la sua grande mano si spostava sull’addome liscio di lei.

 

Serrò istintivamente le gambe, non si sentiva pronta ad esporsi così tanto, e lui lo capì ritirandosi e lasciandole un bacio sulla fronte, non sembra arrabbiato, sperava che non lo fosse.

 

 

La mattina dopo si svegliò con Ettore che le cantava “Happy Birthday” nell’orecchio, si mise in sesto indossando una felpa nera ed un paio di jeans e scese al piano di sotto.

 

La casa era deserta e passarono il pomeriggio a preparare una torta di compleanno, non che lei avesse fatto nulla, lo osservava cucinare, a quanto pare gli piaceva farlo.

 

Non le era ben chiaro perché avessero fatto una torta quando erano solo in due, ed uno dei loro pancreas non accettava gli zuccheri, ma era contenta che lui si sentisse soddisfatto.

 

Andò in camera prepararsi, sarebbero andati a cena fuori, e lui era andato a fare rifornimento alla macchina.

 

Scelse di indossare un vestito bordeaux lungo fino al ginocchio con le maniche lunghe ed una scollatura abbastanza pronunciata sul seno, era semplice e carino, le permetteva di muoversi senza problemi e la faceva sentire bella.

 

Dedicò più tempo del previsto al suo make-up che questa volta prevedeva una tinta labbra abbinata al tessuto dell’abito.

 

Evitò le calze visto che sarebbero andati in un posto al chiuso con i riscaldamenti accesi e   tirò fuori dal sacchetto le nuove scarpe che aveva ricevuto come regalo di compleanno dai suoi genitori.

 

Era un classico tacco medio di vernice nera, il tipico oggetto da brava ragazza che i suoi genitori amavano acquistare per lei.

 

La rappresentavano, erano sobrie, eleganti, impeccabili.

 

Si chiese se tutti la vedessero in quel modo, perché essenzialmente poteva riassumerle come noiose.

 

Abbandonò i suoi pensieri angoscianti e finì di prepararsi, osservandosi allo specchio si rese conto che i capelli erano diventati troppo lunghi, a lei erano sempre piaciuti corti, avrebbe dovuto tagliarli.

 

Afferrò il cellulare rispondendo ai tanti messaggi di auguri, Federico le aveva mandato una  faccina triste, perché non avrebbero potuto passare la serata insieme, ma gli aveva promesso che la settimana successiva avrebbero avuto un weekend tutto per loro, non voleva che si sentisse trascurato, specialmente adesso, che le cose con Rebecca andavano male.

 

Approfittò dell’occasione per leggere le mail accantonate dal giorno prima, eliminò lo spam e rispose a sua zia che le mandava ogni anno una cartolina digitale.

Il suo cuore perse un battito, una mail dall’università.

Non aveva fatto esami, quindi non poteva essere un voto, l’oggetto parlava chiaro.

 

“Domanda anno all’estero” 

 

Aveva chiesto di poter fare l’erasmus il primo giorno del primo anno. Lo vedeva come il suo trampolino di lancio per una carriera all’estero, il suo sogno.

 

Le cose erano cambiate, stava iniziando ad apprezzare la sua città, perché aveva trovato degli amici e un ragazzo, ma pensò egoisticamente che questo non batteva le sue ambizioni.

 

Con dita tremanti aprì il messaggio, le tante parole vennero lette velocemente, fino alla conclusione, che la lasciò spiazzata.

 

“Se acconsente ad intraprendere il terzo anno accademico alla NYU, situata a New York, USA, è pregata di confermare il suo assenso entro il 13/12/2020 ore 22:00:”

 

Cosa? Da quanto tempo quella mail stazionava li? Dieci giorni, e lei non se ne era accorta, troppo presa a pensare alla sua relazione, per preoccuparsi di quello per cui aveva lavorato duramente per tutta la vita.

 

Prese un respiro profondo, non aveva tempo, non poteva fermarsi a pensare, rispose istintivamente e ripose il telefono scendendo al piano di sotto, lei ed Ettore avrebbero dovuto parlare, e non poteva rimandare la conversazione questa volta.

 

 

-SORPRESA!!!!!!!-

 


Note: La tranquillità finisce qui, salutiamola insieme hahahaha. Come al solito grazie per essere passati e a domani :)

  
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