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Autore: _armida    09/11/2020    1 recensioni
[ Reylo, aggiornamenti ogni lunedì, disponibile completa anche su Wattpad ]
E se Ben Solo non si fosse mai unito al Lato Oscuro?
Probabilmente sarebbe rimasto a seguire gli insegnamenti di Maestro Luke (e magari si sarebbe ritrovato tra capo e collo un'altra padawan di nome Rey). Senz'altro si sarebbe unito alla Resistenza per combattere il Primo Ordine.
...ecco la mia versione (da ridere) di come sarebbe potuta essere una giornata alla Resistenza (con inconveniente annesso).
Dal testo:
"Come era la vita in una base ribelle? Tutti si sarebbero aspettati sparatorie e attacchi a sorpresa del Primo Ordine a non finire.
Certo.
Un giorno su trecento poteva essere così, se andava bene - e per quel giorno la finissima espressione "e mo' so' cazzi" sarebbe parsa la più adatta di tutte -...ma gli altri?
Una noia mortale"
...o forse no.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angol-INO dell'autrice
Buongiorno a tutti, sopratutto a quelli che come me sono in zona rossa! Innanzitutto mi scuso per non essermi più fatta sentire: alle volte succese che con l'ansia non ci intendiamo molto bene e poi facciamo casini. A questo si è aggiunto la sessione autunnale d'esami e il fatto che questo semestre frequento dieci corsi diversi. Ne uscirò viva? Lo scopriremo solo vivendo ahahah 

Un'ultima cosa prima di lasciarvi al nuovo capitolo: mercoledì 11 inizia la Milano Bookcity, una specie di settimana del libro milanese, con tanti interventi di intellettuali, storici, scrittori, persone dello spettacolo, editori ecc. su un sacco di temi diversi: dall'arte alla storia, passando per l'ecologia, la psicologia, l'attualità e presententando inoltre tantissimi libri. Quest'anno si sovlgerà interamente online e quindi si potrà seguire da tutta Italia. 
Io sono tra i volontari e pubblicherò giornalmente sul sito della rassegna un diario di bordo. 
Per chi fosse interessato lascio qui il link della manifestazione: Milano Bookcity
Per concludere, non mi resta che augurarvi una buona lettura! A presto! 


***


Parte V 

 

La situazione in cui Ben si trovava era frustrante. 

E il sapere che stava facendo tutto quello solo perché lo aveva detto Rey lo era ancora di più. Perché aveva accettato di prendere parte alle folli idee di quella svitata? 

Oh, lo sapeva il perché! 

Aveva ragionato non con il cervello, bensì con l’altro organo, quello situato ben più in basso, a cui bastavano un paio di parole susurrate all’orecchio per bypassare la parte razionale del corpo ad una velocità maggiore di quella che avrebbe usato un maestro apricodici.

E con questo aveva detto tutto.

Perché gli uomini erano stati condannati ad un simile supplizio? 

Aveva mai visto una donna ragionare a quel modo? No, certo che no! 

Avevano una marcia in più loro, ecco cosa! 

Ed erano pure crudeli a giocare con le debolezze altrui!

E Rey era la più crudele di tutte, dato i colpi bassi che - più spesso di quanto avrebbe voluto ammettere - gli assestava. 

Se fosse stato ancora nella foresta probabilmente avrebbe sbattuto la testa contro il primo albero sul suo cammino fino a svenire. 

Invece si trovava all’interno di quella baracca con un alto ufficiale del Primo Ordine. 

Alto ufficiale del Primo Ordine con una cotta nemmeno tanto velata per lui.

Forse il desiderio di svenire in quel momento non era poi una così geniale idea. 

Si batté la fronte con il palmo della mano per cercare di intontirsi un po’, ma non troppo forte:  doveva comunque rimanere abbastanza vigile.

Dovette apparire davvero strano nel compiere quel gesto, data l’espressione perplessa dipinta sul volto di Hux. 

“Temo che il caldo le abbia dato alla testa, Ben”, disse. “Oppure è l’alta umidità del posto… sì, sarà senz’altro quella, è davvero fastidiosa. Per non parlare dell’orribile effetto che ha sui capelli. Fortunatamente ho scoperto un balsamo che ne diminuisce gli effetti, dovrebbe provarlo. Anche subito se lo desidera” 

Ben lo osservò con una strana espressione: che cosa gli aveva appena proposto? E poi che cosa aveva da ridire  sui suoi capelli perfetti?!

“Sto bene”, disse a capo chino. Era certo che se avesse alzato lo sguardo in quello di Hux lo avrebbe incenerito seduta stante. 

O strangolato con la Forza.

Sì, capiva sempre di più suo nonno. 

“In questo caso…”, proseguì Hux, lasciando volutamente la frase a metà. 

Ben lo osservò camminare fino all’armadio più vicino alla scrivania ed estrane una bottiglia che riconobbe essere vino di Naboo - costoso vino di Naboo per la precisione, una bottiglia che loro alla Resistenza nemmeno la notte si sarebbero potuti permettere di sognare - e un paio di bicchieri. 

La stappò, versandone poi il prezioso contenuto in entrambi i calici. 

“Immagino abbia sete, deve aver camminato parecchio per trovare il nostro pozzo di estrazione e, si sa, camminando ci si disidrata parecchio”, disse il Generale, portando il proprio bicchiere alle labbra. 

Ben lo osservò circospetto. “E voi bevete sul lavoro, Generale Hux?”, domandò con sarcasmo. Osservò il bicchiere sulla scrivania con malcelato interesse: insomma, non che fosse un fine sommelier, però un bicchiere del migliore vino di tutta la Galassia di certo non lo avrebbe disdegnato. Tuttavia per prendere il bicchiere avrebbe dovuto passare vicino ad Hux, molto molto vicino per la precisione, azione che non aveva alcuna intenzione di compiere. 

Il rosso dovette comprendere la ritrosia del suo ospite, dal momento che fu lui a prendere il bicchiere e porgerglielo. 

Ben ne diede una generosa sorsata. 

“No, non sono solito bere quando sono in servizio e, inoltre, posso assicurare che non mordo, non sempre almeno”, disse Hux, abbassando la voce per quell’ultima parte di frase.

Ben aveva dato una generosa sorsata di vino mentre l’altro parlava ed essa gli finì quasi tutta di traverso, rischiando seriamente di farlo morire strozzato. 

Iniziò a tossire, ma si riprese prima che all’altro venisse in mente qualche strana manovra di pronto soccorso che richiedesse troppa vicinanza.   

“Che succede? Questo vino è per lei troppo forte?”, gli domandò il rosso. 

Ben scosse la testa. “Niente affatto, anche noi della Resistenza beviamo sempre questo vino”, mentì spudoratamente. 

Ovviamente Hux se ne accorse. 

“Certo…”, rispose, però tutt’altro che convinto. “Sapete, Ben, per il Primo Ordine questa costosa bottiglia di vino è ben misera cosa rispetto alle comodità e gli agi di cui godono i suoi membri” 

“Beh… anche noi della Resistenza abbiam…-”

“Non mi stupirei affatto di scoprirvi dormire all’addiaccio”, tagliò corto il Generale, al che Ben trovò più saggio stare zitto. 

Hux gli fece segno di sedersi su una delle sedie, gesto che il ragazzo eseguì subito, seppure con malcelata ritrosia. Il Generale si appoggiò mollemente al bordo della scrivania, proprio di fronte a lui. 

“Se si unisse al Primo Ordine potrebbe godere anche lei dei suoi agi e dei suoi piaceri”, sussurrò, piegandosi leggermente in avanti e prendendo il mento di Ben tra le dita. 

Il ragazzo sussultò di sorpresa. “Continuo a preferire la Resistenza”, disse. 

“Un vero peccato…”, mormorò Hux, più a sé stesso che al proprio interlocutore. Si avvicinò ulteriormente al suo viso. “In questo caso temo che dovrò perquisirla in cerca di altre armi nascoste. Preferisce spogliarsi da sé o lo faccio io?”, chiese con malizia. 

Ben sgranò gli occhi. Una sola domanda gli passo alla mente: dove diamine era Rey?!

 

***

 

L’ultima bomba aderì alla parete della conduttura con un leggero suono metallico, iniziando a lampeggiare di rosso ad un ritmo regolare, segno che fosse collegata al detonatore e pronta per esplodere. 

Rey si lasciò andare ad un sospiro di soddisfazione: era stato facile, più di quanto avesse inizialmente  sperato. 

Ora non le restava altro che trovare Ben, mettergli in mano il detonatore e lasciare che desse libero sfogo al bambino - neanche tanto assopito - che c’era in lui facendo esplodere tutto. 

Si acquattò meglio nello spazio tra i vari tubi e silenziosamente prese a strisciare verso la costruzione in cui aveva visto entrare Ben e Hux. Già si pregustava le risate per la scena che le si sarebbe parata davanti agli occhi! 

Diversi tubi sopra di lei, sui camminamenti alcuni assaltatori stavano facendo battute proprio in riferimento ai due uomini soli soletti nella baracca. 

Dovette usare tutta la propria calma interiore per non scoppiare a ridere e rivelare così la propria presenza. 

Rey, insomma, non ti sei fatta scoprire mentre strisciavi tra un tubo e l’altro e vorresti che accadesse proprio a missione quasi conclusa?

Tornò seria, arrivando proprio sotto al punto in cui doveva trovarsi Ben. C’era una stretta scala a pioli che terminava con una grata in quel punto, probabilmente doveva servire ad eventuali tecnici in caso di malfunzionamenti o per verifiche. 

Un vera fortuna che fosse lì. 

Iniziò a salire, fermandosi poco prima della fine per sbirciare tra le assi di legno del pavimento. Tra una fessura e l’altra poteva infatti osservare cosa stesse accadendo nella baracca. 

Aveva pensato e ripensato per tutta la messa in posa delle bombe a cosa avrebbe potuto trovare una volta raggiunto Ben, ogni volta faticando a trattenere le risate.

Ma tutti quei pensieri non erano nulla a confronto della scena che le si parò davanti agli occhi: Ben era a torso nudo in mezzo alla stanza mentre Hux era mollemente appoggiato ad una scrivania, che osservava quello spogliarello con sguardo rapace. 

Già quello sarebbe bastato per ridere a crepapelle per almeno una decina d’anni, ma il vedere Ben armeggiare con la cintura dei propri pantaloni, adducendo una scusa dopo l’altra sul fatto di non riuscire ad aprirla perché fallata aggiunse altro divertimento nella ragazza. 

Dalle risate le mancò poco di scivolare e cadere dalla scala! 

Avrebbe davvero tanto voluto vedere come quella scena sarebbe continuata - glielo avrebbe ricordato a vita, di questo ne era sicura! -, ma purtroppo per lei il tempo stringeva. 

Silenziosamente alzò la grata, facendo irruzione nella stanza. 

Le bastò un movimento della mano per far cadere il Generale Hux in un sonno profondo. L’uomo stramazzò al suolo, iniziando a russare in maniera alquanto molesta. 

“Questo lo avrei potuto fare anche io!”, esclamò Ben seccato. Era certo che Rey avrebbe voluto riservare ad Hux qualcosa di diverso. 

“E perchè non lo hai fatto?”, chiese lei tra le risate. 

Il ragazzo sbuffò, mettendosi a braccia conserte in una posizione chiaramente irritata. “Andiamocene di qui”, borbottò. Cercò con lo sguardo la propria maglietta, ma Rey era stata più veloce di lui a raccoglierla. 

La ragazza iniziò a rigirarsela tra le mani. 

“Ridammela”, disse Ben. 

“Non ci penso proprio”, sussurrò Rey in modo accattivante. Gli si fece vicina, puntando lo sguardo sulla chiusura dei suoi pantaloni. “E scommetto che se ci provassi io, quella cintura si aprirebbe subito”, rincarò la dose. 

Ben si lasciò andare ad un sospiro di piacere. “Non tentarmi”, provò a minacciarla. “Non ora almeno, sarà il caso di andarcene di qui al più presto”. Le strappò la maglia dalle mani e con gesti veloci la indossò. 

Nel frattempo Hux emise un rumore più molesto dei precedenti, facendo credere ad entrambi di stare morendo soffocato. 

“E di lui cosa ne facciamo?”, chiese Ben. 

Rey scosse la testa, per poi farsi più attenta. “Hai qualche idea in mente?” 

L’espressione con cui il ragazzo la osservò le fece capire che nulla di buono attendeva il Generale Hux…

“Ora dammi il detonatore, faremo esplodere l’impianto e sgattaioleremo via con il rosso mentre tutti gli assaltatori sono distratti”

   
 
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