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Autore: NotAdele_    10/11/2020    1 recensioni
Anna ha vent'anni, e nella vita non ha mai sbagliato niente, figlia perfetta, studentessa modello.
Isolatasi dal mondo per concentrarsi sul suo futuro si era scordata di vivere finché l'incontro con una vecchia conoscenza non le apre le porte per una nuova vita.
Dalla storia:
-Io non sono mai stata con nessuno, non so niente di queste cose, non ho idea di quello che devo fare, e tu hai avuto diverse esperienze a quanto ho capito, non so se sono in grado di gestire una relazione, non saprei neanche da dove iniziare.- Parlava velocemente come suo solito, e la punta di panico che aveva nella voce, era la solita che appariva quando le cose andavano in modo diverso da quanto programmato.
-Senti io non ti sto dicendo che ci dobbiamo giurare amore eterno, perché magari non ti piaccio neanche, oppure insieme saremo un disastro, però ti chiedo di darmi una possibilità, frequentiamoci e vediamo come va.- Era tranquillo e pacato come suo solito, le dava sicurezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
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Capitolo 24

 

Funzionare

 

 

 

Lo sguardo calmo del ragazzo si trasformò velocemente in uno furioso, non lo aveva mai visto così arrabbiato.

 

-Hai accettato! Senza chiedermi nulla! Come al solito no? Hai deciso una cosa e l’hai portata avanti, non ti importa niente di quello che penso io!- Stava letteralmente urlando, e se possibile Anna impallidì più del solito, i quattro amici alle loro spalle si lanciarono degli sguardi preoccupati, sapevano che la loro presenza non era richiesta.

 

-Forse potremmo parlarne in privato.- Era un sussurro quello di Anna, non le sembrava il caso di coinvolgere anche gli altri nella discussione.

 

In risposta le arrivò una risata beffarda.

 

-Che importa? Tanto loro le cose, le sanno prima di me, non è che io abbia un’esclusiva di qualsiasi tipo.- Si girò verso Federico puntandogli il dito contro.

 

-Sei contento eh?! Avevi ragione complimenti, già vi vedo a New York a condividere l’appartamento e fare la coppia felice, la tua fidanzata lo sa che sarà presto cornuta?-

 

Aveva completamente perso la ragione, Anna strabuzzò gli occhi quando Fede si alzò in piedi sovrastando Ettore con i suoi due metri scarsi.

 

-Non ti devi neanche permettere di dire una cosa del genere, al contrario tuo, io voglio il meglio per lei.- Sembravano entrambi molto minacciosi, e si scambiarono uno sguardo carico di sfida.

 

Anna decise di mettersi in mezzo ai due, dando le spalle all’amico e fronteggiando il fidanzato.

 

-Ettore ti prego rifletti, possiamo farla funzionare, sono solo dodici mesi, dopo tornerò qui e tutto sarà come è adesso, non c’è nessun motivo di fare una scenata.- Aveva il cuore a mille, ma utilizzò un tono calmo, sperava di riuscire a salvare la situazione, ma iniziava a perdere le speranze.

 

Il fatto stesso che lui avesse reagito così, e che non appoggiasse il suo sogno, le avevano fatto capire che aveva confuso il desiderio di essere amata con l’amore, lei non lo amava, ne aveva la certezza.

 

-Farla funzionare? Ma perché sei così ingenua? Queste cose non funzionano mai! Per di più dovrei accettare che tu ti trasferisca a convivere con lui? Ma pensi sia completamente scemo?- Le afferrò le spalle saldamente, non le faceva male, e sapeva che non l’avrebbe ferita, ma era spaventata dal suo sguardo, e delle lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance.

 

-Ti ho dato tutto Anna, ti ho aspettata per anni, sono stato paziente e ti ho aperto il mio cuore, ed è così che mi ripaghi? Andandotene e chiedendomi altro tempo? Pensavo fossi migliore, evidentemente ti ho sopravalutata.- Mentre finiva di parlare afferrò il sole che stazionava sul suo collo e lo tirò con forza spezzando la catenina che gli rimase in mano.

 

Anna piangeva ormai senza sosta, e il gesto fece aumentare i suoi singhiozzi, non tanto per il dolore, ma perché sapeva che quello era un addio.

 

Prima che se ne rendesse conto un pugno colpì la mascella di Ettore.

 

Marcello lo aveva letteralmente mandato al tappeto con un solo gesto.

 

-Vedi di darti una calmata amico, non si trattano così le persone.- Federico e Lucrezia la scortarono fuori dalla casa e la riaccompagnarono alla sua villetta vuota.

 

Pianse per ore tra le braccia degli amici che la consolarono rassicurandola fino a che non si addormentò. 

 

La mattina successiva si svegliarono tutti e tre sul divano, il campanello aveva suonato facendoli sobbalzare.

 

Erano Marcello e Andrea con la colazione e una borsa contenente le cose lasciate a casa di quello che ormai era il suo ex ragazzo.

 

Tutti provati dalla notte passata quasi in bianco mangiarono in silenzio, le faceva male la testa e i suoi occhi verdi erano gonfi e iniettati di sangue.

 

Era in cucina per prendere l’acqua quando il fidanzato di Lucrezia le passò accanto per poggiare le tazze nel lavello.

 

-Grazie per quello che hai fatto ieri, è tuo amico, immagino ti sia costato molto difendermi.- Lo pensava davvero, e credeva fosse giusto dirglielo.

 

Era andato contro al ragazzo per aiutare lei, che non era nulla di più che una conoscente.

 

-Non c’è bisogno di ringraziarmi, si è comportato da stronzo, e non te lo meritavi.- Si avvicinò e le lasciò un buffetto sulla guancia, dove quando sorrideva appariva la fossetta.

 

-Io non so quanto sia difficile entrare in questa NYU, ma immagino sia faticoso, Andrea dice sempre che sei una specie di genio, e penso che non dovresti rinunciare a questa possibilità.- Lei gli sorrise, si era sforzata quindi non sapeva il risultato quanto fosse credibile, ma il cenno del ragazzo le fece capire che poteva andare.

 

Marcello non la conosceva, ma aveva ragione, il suo futuro veniva prima, era l’unica cosa che non l’avrebbe abbandonata o ferita.

 

Erano anni che lavorava per realizzare i suoi sogni, non poteva arrendersi ora che era così vicina.

 

Probabilmente un giorno avrebbe trovato qualcuno che supportava le sue ambizioni e la rendeva una persona migliore.

 

 

 

 

I mesi passarono velocemente, Anna aveva provato tantissime volte a contattare Ettore, che non aveva mai cercato di chiarire con lei.

 

Tutto quello che riceveva erano squilli vuoti che non portavano a nulla, quando lei andava ad una festa magicamente lui aveva impegni e spariva.

Le aveva provate tutte, aveva parlato con i genitori e la sorella di lui, che non si spiegavano il comportamento del giovane, le dissero tutti che ci voleva tempo.

 

E lei glielo aveva concesso, dopo circa tre mesi era sparita.

Era andata avanti, aveva fatto fatica inizialmente, ma poi si era adattata, i suoi amici l’avevano supportata e i preparativi per il nuovo anno accademico in America la tenevano occupata.

 

Il legame con Marcello, Lucrezia e Andrea si era rafforzato molto, e nonostante l’addio imminente si promisero di vedersi per le vacanze, e su Skype il più possibile, erano persone meravigliose, non le avrebbe perse.

 

Tutto andava bene, avrebbe condiviso l’appartamento a pochi metri dall’università con Federico, seguito le lezioni e realizzato i suoi sogni, tutto era perfetto.

Sarebbero partiti il 27 agosto, aveva ancora due giorni in Italia, mentre controllava il calendario del cellulare una notifica attirò la sua attenzione.

 

Ettore le aveva mandato un messaggio.

Dopo mesi si era rifatto sentire.

Forse il famoso tempo che tutti predicavano era passato, adesso era pronto per parlare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Note: Eccoci con il penultimo capitolo!!! A separarci dalla fine sono il capitolo 25 e l'epilogo, fatemi sapere cosa ne pensate! E come sempre grazie per aver letto :)

  
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