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Autore: NotAdele_    11/11/2020    1 recensioni
Anna ha vent'anni, e nella vita non ha mai sbagliato niente, figlia perfetta, studentessa modello.
Isolatasi dal mondo per concentrarsi sul suo futuro si era scordata di vivere finché l'incontro con una vecchia conoscenza non le apre le porte per una nuova vita.
Dalla storia:
-Io non sono mai stata con nessuno, non so niente di queste cose, non ho idea di quello che devo fare, e tu hai avuto diverse esperienze a quanto ho capito, non so se sono in grado di gestire una relazione, non saprei neanche da dove iniziare.- Parlava velocemente come suo solito, e la punta di panico che aveva nella voce, era la solita che appariva quando le cose andavano in modo diverso da quanto programmato.
-Senti io non ti sto dicendo che ci dobbiamo giurare amore eterno, perché magari non ti piaccio neanche, oppure insieme saremo un disastro, però ti chiedo di darmi una possibilità, frequentiamoci e vediamo come va.- Era tranquillo e pacato come suo solito, le dava sicurezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
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Capitolo 25

 

Coincidenze

 

 

C’era caldo, indossava un paio di pantaloncini di jeans e una t-shirt mentre stava seduta su una sedia di un bar in Via dell’Indipendenza.

 

Era lì che lei ed Ettore avevano deciso di incontrarsi, sarebbe partita il giorno successivo e voleva finalmente chiudere quella storia.

 

Quando il ragazzo arrivò le lasciò un bacio sulla guancia prima di accomodarsi, era strano e imbarazzante, eppure avevano condiviso momenti ben più intimi.

 

-Ho sentito che stai per partire e voglio scusarmi per come ti ho trattata, non ho idea di quello che mi sia preso, e poi quel silenzio stampa, io non so davvero perché ho reagito così, ero ferito immagino.-

 

Sembrava dispiaciuto, per quanto la sua faccia poco espressiva lasciasse trasparire almeno.

 

-Capisco davvero, eri deluso, ed è successo tutto all’improvviso, mi dispiace esserci persi di vista, ma non ti biasimo.- Aveva scelto con cura le parole da dire, e aveva provato la faccia davanti allo specchio.

 

Era tranquilla, ma una leggera tristezza la invadeva, era stata felice, e poi tutto era crollato come un castello di carte.

 

-Io stavo pensando che potremo farla funzionare sai? Ricominciare da capo e vedere come va, sono stato uno sciocco, non avrei dovuto lasciarti andare.-

 

Dopo mesi di assenza le chiedeva di tornare insieme il giorno prima che lei partisse? 

Non sapeva cosa pensare, ma le era chiara una cosa, aveva lottato molto per andare avanti, e adesso non si sarebbe rimessa nella posizione di dover rifare tutto da capo.

 

-Ettore, ascoltami, apprezzo il gesto, ma è passato troppo tempo, ormai sto per iniziare un nuovo capitolo della mia vita, e penso che per entrambi sia il caso di passare oltre.

Ci tenevo a chiudere ufficialmente la cosa, per poter restare amici, e condividere dei momenti anche in compagnia degli altri.- Gli sorrise speranzosa, pensava davvero che avrebbe potuto ripristinare un rapporto civile, infondo era un bravo ragazzo, aveva solo passato un brutto momento, tra l’altro a causa sua, ma come aveva detto a Davide mesi prima, ad un amico gli sbagli si perdonavano più facilmente e lei era porta a farlo.

 

Poteva perdonarlo, ma non poteva rifare lo stesso errore, lei imparava dagli sbagli, non li ripeteva.

 

-Come al solito dici sempre la cosa giusta Nana.- Le fece l’occhiolino sorridendole, non sembrava deluso o sospeso, probabilmente se lo aspettava, ma fu felice di quella conversazione, aveva chiuso il cerchio.

 

Passarono il pomeriggio a chiacchierare dei mesi trascorsi lontani e quando Anna dichiarò di dover andare si abbracciarono, e lui le augurò buona fortuna.

 

-Arrivederci Nana.- Le fece un cenno del capo.

 

-Arrivederci Achille.- Adesso era tranquilla, tutto era al suo posto.

 

Ancora una volta Ettore le aveva fatto un regalo, donandole quella serenità che le mancava.

 

Anni dopo avrebbe scoperto che l’input per quella conclusione era stato dato da Andrea, che voleva farla partire alleggerita.

Quella questione irrisolta l’aveva logorata, e lui voleva vederla felice, era sempre stato il suo unico obiettivo.

 

 

 

 

 

Erano passati due mesi da quando era atterrata al JFK, inizialmente aveva fatto fatica ad adattarsi a quel nuovo stile di vita, ma con il supporto di Federico tutto sembrava meno difficile.

 

Si sentiva spesso con i suoi amici e i suoi genitori attraverso Skype, le lezioni andavano bene e New York era la città più bella che avesse mai visto.

 

Tutto era perfetto e andava per il verso giusto.

 

Stava rispondendo ad un messaggio di Lucrezia mentre attendeva pazientemente il suo turno da Starbucks.

 

Sorrise alla foto ricevuta, Marcello le aveva finalmente regalato un anello, e Lu era ovviamente al settimo cielo.

 

Mentre usciva dal bar e si stringeva nel suo cappotto sentì il freddo pizzicarle il naso, le temperature erano davvero basse, ma era un piccolo problema facilmente superabile.

 

-Nana!- Si fermò di scatto sul marciapiede, stavano chiamando lei? Quante possibilità c’erano? I suoi compagni di scuola non uscivano quasi mai dal campus e Fede era a casa ad aspettare un pacco.

 

Continuò a camminare pensando di esserselo immaginata, a volte con tutti quei rumori era facile sentire cose che non esistevano.

 

-Nana!- Sentì una mano posarsi sulla sua spalla e si girò di scatto.

 

Andrea la guardava con una faccia divertita mentre la sua espressione vacillava dal sorpreso allo sconvolto.

 

Si abbracciarono velocemente e poi si sedettero su una panchina, avevano tanto da raccontarsi.

 

A quanto pareva, l’azienda del padre di Andrea aveva sbarcato il lunario anche all’estero, e lui era stato mandato li per mandare avanti la prima sede americana.

 

Era arrivato il momento di prendere in mano le redini del business di famiglia, era finalmente cresciuto, e ne sembrava contento.

 

Non aveva detto niente a nessuno fino all’ultimo per evitare gli addii che odiava, tipico del ragazzo, detestava i momenti smielati.

 

Anche se non glielo aveva detto apertamente, Anna pensava che il vero motivo per cui non aveva avvisato gli amici era la paura di fallire e deluderli, Andrea era molto facile da leggere, il suo viso grondava espressività, e lo conosceva davvero troppo bene per farsi abbindolare, ma era contenta di averlo ritrovato.

 

Era arrivato da pochi giorni e si stava ancora ambientando, quindi Anna che aveva ormai imparato i ritmi della grande mela, si offrì di fargli da guida se ce ne fosse stato bisogno.

Decisero di tenersi aggiornati, vivevano in quartieri vicini, e sarebbe stato facile raggiungersi per un caffè di tanto in tanto.

 

Si congedarono con un sorriso, e mentre tornava al suo appartamento pensò che le coincidenze a volte erano spaventose.

 

Era tutta la vita che per un motivo o per un’altro le loro strade si incrociavano, un pò come se fosse destino.

 

Da quando avevano tre anni, finivano un percorso, si dicevano addio e dopo un pò di tempo si ritrovavano insieme: asilo, superiori, la comune amicizia con Lucrezia, e adesso questo.

 

Scrollò quei pensieri mentre entrava in casa, sconvolta dal disastro che aveva di fronte a se.

 

Una decina di pacchi mezzi aperti erano sparsi nel piccolo ingresso.

 

-A quanto pare i nostri genitori pensavano saremmo morti di fame e hanno mandato delle provviste!- Federico sbucò dalla porta della cucina mentre rideva con una merendina in mano.

 

Scoppiarono a ridere e decisero di mettere a posto quel casino prima della prossima lezione.

 


Note: Capitolo finale della ff, domani ci sarà l'epilogo, non sono pronta a dire addio :( 
In ogni caso, abbiamo una chiusura pacifica con Ettore e questo penso sia la scelta più ragionevole visto ciò che successo. 
Se vi va, le recensioni sono sempre accettate, grazie mille per essere passati!

A domani:)

  
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