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Autore: LadyHeather83    11/11/2020    2 recensioni
Marinette si trova in coma, dopo una brutta caduta durante l'allestimento della recita di fine anno.
Durante il suo risveglio, avrà una brutta sorpresa: non riesce a trovare Tikki, le foto di Adrien appese in camera sua, non ci sono, ed in più la madre le dà una notizia sconvolgente, dovrà servire al catering di fidanzamento di Adrien Agreste e Kagami Tsurugi.
Riuscirà a portare tutto alla normalità?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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REALTA’ PARALLELA

*

Capitolo 2 – Questo fidanzamento, non sa da far

*

Marinette, Tom e Sabine, caricarono con cura sul furgone tutto quello che era stato preparato per il buffet.

Circa una cinquantina di cassette di plastica, confezionate con cura, erano state adagiate nella cabina, adibita per il trasporto del cibo.

La famiglia Agreste, non aveva badato a spese, aveva ordinato alla pasticceria più rinomata di tutta la capitale, vassoi di macarons, salatini, dolcetti, ed infine la torta, una composizione di dimensione gigantesche, stratificata con pan di spagna, crema chantilly, con inserto di gocce di cioccolata e frutto della passione, come richiesto dai due festeggiati, che si erano presentati di persona in pasticceria, per concordare il tutto.

Tom e suo padre, avevano lavorato duramente nell’ultimo paio di giorni, perché tutto fosse perfetto, sarebbe stata un’ottima pubblicità per il negozio.

Ospiti illustri provenienti da tutto il mondo, sarebbero stati presenti all’evento.

“Come sei silenziosa, cara”.

Marinette strinse tra le mani la gonna nera del vestito, non poteva credere che sarebbe andata a Villa Agreste per servire agli invitati del fidanzamento di Adrien e Kagami.

“Sono sconvolta, mamma, non credevo che Adrien e Kagami fossero fidanzati”. Lo disse trattenendo le lacrime.

“Come no? Ma se non fai che parlare di altro da quando lo hai saputo. Hai per caso battuto la testa tesoro? Sei strana oggi” Appurò Sabine.

“Forse…non lo so…non mi ricordo” Balbettò sospirando.

Non ci stava capendo niente, forse una volta arrivata lì, avrebbe avuto le idee più chiare.

*

Marinette” Una voce familiare la chiamò e la costrinse a voltarsi nella sua direzione.

“Alya!” Esclamò abbracciandola, era l’unica persona che voleva incontrare, sicuramente l’avrebbe aiutata a capirci qualcosa.

“Finalmente sei arrivata, non ce la faccio più, mi sto soffocando”.

“Ti accompagno fuori” Le disse prendendola per un braccio e voltandosi di scatto, urtò il petto di qualcuno.

Una visione celestiale “A-Adrien”.

Il biondo le sorrise “Ehm..ciao. Ci conosciamo?”.

“M-ma si, s-siamo nella stessa classe, non ti ricordi?” Balbettò facendo unirei suoi indici.

“Classe? Ma se non vado nemmeno a scuola, ho sempre studiato da casa. Dai, dammi una penna, ti faccio un autografo”. Le sorrise scambiandola per una fan, imbucata alla festa.

“Non sono una tua fan, o meglio, lo sono, ma…”

“Scusala, la mia amica deve avere battuto la testa! Ci vediamo Adrien, e congratulazioni ancora”.

“Ah! Alya, ho letto il tuo articolo sul blog, mi è piaciuto molto, se hai bisogno di altro, fammelo sapere.”

“Figurati, appena scriverò l’articolo di oggi, te lo giro, così potrai mandarmi delle foto da pubblicare.” Alya lo salutò e trascinò via la sua amica, da quella situazione imbarazzante, con l’intento di farsi spiegare il motivo del suo comportamento.

Si appartarono dietro una colonna di marmo grigia e nera, lontano da sguardi e orecchie indiscrete.

“Si può sapere che ti è preso?”

“E’ tutto sbagliato, Alya. Io non dovrei essere qui”.

“Si, lo so, volevi andare in tour con il tuo ragazzo Luka, ma i tuoi te lo hanno impedito”.

“Cosa?? Luka il mio fidanzato?? Ma che vai farneticando!”

“Pronto? Luka Couffaine, il gemello della nostra amica Juleka, ovvero i figli di Jagget Stone”.

Questo si che era uno scoop.

Marinette strabuzzò gli occhi. “Ne sei sicura?” Le chiese.

“Ma che ti prende? Non mi sembra nemmeno di parlare con la mia migliore amica” Almeno questo non era cambiato.

“Alya, questo non è il mio mondo”.

“Che vuoi dire?” Le chiese la castana sistemandosi gli occhiali da vista sul naso.

Marinette iniziò a camminare in cerchio, gesticolando con le mani, cercando di trovare le parole giuste per non sembrare una pazza.

“Dalla realtà da cui provengo, io non sono fidanzata con Luka, ma sono follemente innamorata di Adrien Agreste, nostro compagno di classe, e non si è mai fidanzato con Kagami. Il mio sogno è quello di diventare una stilista, e non di ereditare la pasticceria dei miei.”

“Uhm…interessante”.

“No, non lo è, io voglio ritornare nella mia realtà”.

“Senti, è chiaro che non stai bene, forse hai battuto la testa e nemmeno te ne sei accorta. Avverto i tuoi che ti portino all’ospedale”.

“No!” La bloccò prima di commettere un errore “…è tutto vero Alya, non sono pazza.”

La castana sapeva che la sua migliore amica non era una bugiarda, e lo poteva vedere dai suoi occhi, non le restò che crederle, anche se non sapeva come fosse possibile una cosa del genere.

“Raccontami l’ultima cosa che ricordi”.

“Ricordo che stavamo tutti insieme al teatro della scuola, a lavorare sull’allestimento della recita, io ero sopra una scala, insieme ad Adrien, e poi siamo caduti, io mi sono risvegliata qua.”

“Ti ho detto che hai battuto la testa.”

“Si, ma perché sono finita qua?” Si chiese tra le lacrime “E come faccio a tornare indietro?”.

“Beh! L’esperto di portali o spaccature del tempo, è Max, potremo chiedere a lui”. Ipotizzò.

“Poi un’altra cosa, tu gestisci un blog che parla essenzialmente delle avventure di LadyBug e Chat Noir, e non uno che parla di Adrien Agreste”

“Lady bug e Chat Noir? E chi diavolo sarebbero?”.

“Dei super eroi di Parigi, lei ha un vestito rosso a pois, lui, è un ragazzo irritante, vestito di nero…c’è Papillon che akumizza la gente…”.

Alya scosse il capo “We, we, we, frena, frena.Non so niente di questi tre tipi qui. Forza, andiamo da Max”. La prese per un braccio, ma lei la strattonò via.

“No, so io chi mi può aiutare”.

Si voltò per andarsene, quando una ragazza le si parò davanti.

Bionda, bella ed elegante.

“Finalmente vi ho trovate” Sospirò con animo gentile.

Chloè!” Esclamarono all’unisono.

“Vi ho cercato dappertutto, è tutto pronto per il piano?”

“Piano? Quale piano?” Chiese distrattamente Marinette, volgendo lo sguardo verso Alya.

“Come quale piano?” Cinguettò.

Ehmmm…lascia stare Chloè, Marinette è distratta oggi”. Le chiuse la bocca con una mano, per evitare alla mora di fare altri danni.

“Lo vedo. Dobbiamo impedire a quella scopa di mettere le mani su Adrien, più di quanto abbia già fatto”.

Su questo sia la bionda che la mora, concordavano.

“Ti aiuteremo, Chloè” Annuì Alya.

“Bene, le migliori amiche si aiutano a vicenda” Ammiccò prima di sparire tra la folla.

“Forse questo mondo inizia a piacermi, io, te e Chloè migliori amiche? Chloè gentile? Devo aver battuto la testa molto forte allora”.

“Certo che siamo amiche, è la ragazza più dolce che conosciamo, sempre pronta ad aiutare gli altri, come noi, del resto.”

A Marinette stava venendo un forte mal di testa, che la costrinse a tenerla con le mani.

“Ehi, stai bene?” Chiese preoccupata.

“Si è già passata. Piuttosto, raccontami il piano, sono d’accordo col fatto che bisogna impedire questa farsa.”

*

Alya raccontò del piano ingegnoso, ideato proprio da Marinette, per impedire che Adrien ufficializzi la cosa con Kagami.

Ma non perché, le tre erano innamorate di lui, ma più per il fatto che il terzetto concordava con il fatto, che la nipponica, non era la ragazza adatta.

“Siamo sicure che stiamo facendo la cosa giusta? Cioè, voglio dire, se Adrien l’ha scelta, significa che…”

“Significa che è un fidanzamento di comodo, solo per il fatto che sono stati costretti dai genitori” Continuò Alya.

“Davvero?” Marinette inarcò un sopracciglio.

“Allora…questo fidanzamento non sa da far…ma prima devo andare in un posto. Torno appena posso, Alya” La salutò alzando la mano, e come al solito non guardando dove stava andando.

Sbattè per la seconda volta nel giro di un’ora, la faccia addosso ad un altro petto.

“Ti sei fatta male, cara?”

Alzò lo sguardo, strofinandosi il naso con il palmo della mano, rimanendo estasiata dalla bellezza e dall’eleganza della signora bionda.

La mamma di Adrien.

“S-si, tutto bene. M-mi perdoni signora Agreste, non accadrà mai più” Si scusò inchinandosi.

“Chiamami Emilie, non amo i convenevoli” Le sorrise.

Era proprio come gliela aveva descritta Adrien, qualche tempo fa.

“Stai bene, mamma?”.

Massì, stavo facendo la conoscenza di…” Si interruppe perché non conosceva il suo nome.

Marinette” Continuò la ragazza.

Marinette, conosci mio figlio Adrien?”

Ehmm…ci siamo scontrati prima. Ora scusatemi, devo andare in un posto”.

“E’ carina” Emilie disse incontro a suo figlio.

“Si” Annuì guardandola allontanarsi.

“Lo sai che sei ancora in tempo ad annullare tutto.”

“L’ho promesso a papà, non voglio deluderlo, e poi cosa facciamo, mandiamo via tutti gli ospiti?”.

“Voglio vederti felice, e non con questa faccia da funerale”. Gli alzò con due dita il volto triste.

“Lo sono, Kagami è la ragazza giusta per me.”

“Pensaci…io ti appoggerò in ogni caso”. Sgattaiolò poi tra gli ospiti, assicurandosi che tutti si stessero divertendo.

*

Marinette era quasi arrivata all’uscita, quando sua madre la fermò.

“Dove stai andando?”

“A prendere una boccata d’aria” Inventò.

“Quando hai finito puoi prendere dal furgone le cannucce e gli ombrellini da cocktail?”

“Certo, mamma”. Le disse, anche se non aveva la minima idea di quanto ci avrebbe messo.

Si trovava in una assurda situazione.

Tikki non era con lei a consigliarla, doveva fare secondo la sua coscienza, la cosa migliore da fare, era quella di andare dal Maestro Fu, la sua saggezza l’avrebbe aiutata a capirci un po' di più.

*

Un’infermiera entrò nella stanza di Marinette con in mano un sacchetto di plastica, con all’interno gli effetti personali.

“Dovresti riposare anche tu, hai fatto una brutta caduta, ragazzo” Gli disse notando che Adrien teneva la testa appoggiata sul materasso della ragazza.

“Non riesco a chiudere occhio, sa è la mia migliore amica”.

“Avrei detto il contrario, vedendo come le tieni la mano, e del come ti preoccupi per lei”.

Il biondo arrossì vistosamente.

“Non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro con me.” Ammiccò complice, per poi porgergli il sacchettino “…durante la tac, abbiamo dovuto levarle di dosso gli oggetti di metallo, daglieli tu quando si sveglia”.

“Certo!” La salutò con un cenno del capo.

Adrien strabuzzò gli occhi, non per la collana che teneva sempre al collo con quello strano simbolo, ma più per gli orecchini rossi a pois neri.

“Lady Bug…Marinette è Lady Bug”.

*

continua

  
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