Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Volerofinoatoccareilcielo    12/11/2020    0 recensioni
[…] Tratto dal capitolo 1
-Conviene che ci presentiamo, io sono Amy Dalila Velasco, figlia di Eris dea della discordia e del caos- disse con aria fiera la ragazza. Percy guardò Annabeth, non capiva perché avesse fatto una domanda del genere. Se non fossero semidei allora perché erano stati inseguiti da dei mostri.
Ma allora per quale motivo il ragazzo non poteva entrare?
La risposta arrivò pochi attimi dopo quando il ragazzo si presentò, scioccando e spaventando tutti i presenti
-Io, invece, sono Andreas Arias Santiago, figlio di Crono, Titano del tempo-
[…]
La speranza è sempre l'ultima a morire, soprattutto la speranza dei mostri quando si deve prendere a calci Percy nel suo bel sederino. Quando tutti pensavano che finalmente potevano avere un minimo di respiro ecco che spunta un nuovo nemico...Questa volta riuscirà a mettere in ginocchio Percy Jackson e i suoi amici? Chi sono questi due nuovi personaggi che arrivano al campo? Passato e futuro si incontreranno e chi vincerà lo scontro? Beh, leggete e saprete. Buona lettura a chiunque voglia aprire la mia storia.
Baciusss
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Nuovo personaggio, Piper McLean, Reyna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Annbeth non si sarebbe mai aspettata tutti quei mostri, non si sarebbe mai aspettata un attacco così potente e distruttivo. Quando si era scontrata contro Crono aveva visto un esercito di mostri che occupava New York e lo aveva sconfitto, per salvare il mondo, aveva lottato anche contro un altro esercito e contro Gea, e nessuna di quelle volte aveva così paura quanta ne stava provando adesso mentre sorvolava quell'armata di mostri, che era 10 volte peggio degli altri eserciti.

 

La prima fila di mostri era arrivata a Percy e agli altri ragazzi, le trappole dei figli di Efesto avevano fatto il proprio dovere riuscendo a sfoltire un po' dei ranghi nemici e ancora adesso stavano aiutando nelle retrovie sparando, con i loro cannoni (idea geniale di Leo, che da quando era tornato al campo si era messo in testa di voler creare una "difesa meccanica" al campo). Percy e Jason, da soli, riuscivano a tener testa a 1/3 dell'esercito dei mostri e sotto la guida di Clarisse l'armata dei semidei riusciva a distruggerne il restante. Annabeth non aveva contato quanti semidei c'erano prima del crollo della barriera, ma quelli che stavano combattendo sembravano molti, in cuor suo sperò che finita la battaglia non dovessero bruciare nessun drappo.

 

Distolse lo sguardo dai suoi amici e si concentrò nella sua missione, doveva tenere la mente fredda e non poteva certo deconcentrarsi. Volò sopra l'esercito dei mostri, senza dare molto peso a quelli che cercavano di prenderla o di colpire il suo pegaso. Il suo unico obbiettivo era la ragazza sul cavallo grigio, che stava fissando con aria divertita la squadra di Annabeth, come se sapesse già che non ci sarebbero arrivati. Più si avvicinavano a Jo, più era pericoloso volare sui pegasi, i mostri si arrampicavano gli uni sugli altri per riuscire a colpire i semidei, ma scendere non era un'opzione. Sarebbe stato un suicidio scendere dai pegasi.

 

La squadra cercò di volare più in alto possibile per evitare di più i mostri, ma così facendo si erano avvicinati troppo ai nuvoloni grigi e neri che erano sotto il controllo di Jo. Improvvisamente un fulmine si scagliò poco distante dall'ala del pegaso di Annabeth che si imbizzarrì e cercò di disarcionarla, ma la figlia di Atena non perse la presa e stringendo di più le gambe riuscì a restare in sella

 

-Dobbiamo abbassarci- le urlò Andreas per sovrastare il rumore della tempesta

-Se ci abbassiamo moriamo- gli rispose Annabeth, abbassarsi non sarebbe stata un'opzione. C'erano troppi mostri e di sicuro non sarebbero mai arrivati a Jo da terra. Ma il ragazzo aveva ragione, se continuavano a restare così in alto sarebbero stati alla mercé di Jo, doveva escogitare qualcosa sennò rischiavano di morire.

Andreas ringhiò davanti a quegli occhi grigi che gli stavano ordinando cosa fare, ringhiò di fronte a quella ragazza che non aveva esitato un secondo di dirgli cosa fare

-Se continuiamo a restare qui prima o poi ci fulminerà tuti e ciao ciao vittoria- disse Andreas mentre un fulmine lo mancava di pochi centimetri. Come a voler confermare le parole di Andreas un fulmine colpì il pegaso di Reyna e lei cadde da esso. Sarebbe finita in pasto ai mostri se non fosse stato per Andreas che non le permise di cadere per neanche 2 metri che fermò il tempo e la prese al volo

-Grazie- borbottò la ragazza che si vergognava un po' a non essere riuscita a rimanere in sella. Reyna vide il suo pegaso cadere tra i mostri e scomparire tra quelle masse informi, povero animale non si meritava di essere la cena di alcuni mostri, ma il pensiero di Reyna fu rivolto ad Andreas che le aveva appena salvato la vita fermando il tempo ancora una volta. Non aveva ancora capito come facesse, aveva pensato che era come per Percy e Jason scagliare un fulmine o muovere le acque, era un potere divino come quello dei suoi amici, ma andava contro natura, fermare il tempo era contro natura, neanche gli dei avevano quel potere. Come era possibile quindi che un ragazzo del genere lo avesse, e sicuramente come era possibile che un ragazzo del genere non morisse utilizzando quell'incredibile e innaturale potere. Ma come la ragazza aveva imparato a sue spese non tutte le domande hanno delle risposte e questa era una di quelle domande, anche se naturalmente poteva chiedere ad Andreas se i suoi poteri nascondevano dei segreti, ma non era sicura che il ragazzo si fidasse di lei così tanto da raccontargli segreti del genere. Comunque, fu grata che il ragazzo avesse quel potere sennò a quest'ora sarebbe morta

-Glielo avevo detto a quella stup...- iniziò a dire Andreas, ma si fermò in tempo prima di offendere Annabeth, si era reso conto di chi aveva dietro. Quella romana al loro primo incontro lo aveva più o meno sorpreso riuscendo a immobilizzarlo, anche se per pochi secondi, poi naturalmente aveva rigirato la situazione fermando il tempo e divertendosi un pochino. Naturalmente l'aveva stoppato per meno di un minuto, era ancora stanco, come quando aveva fermato il tempo la prima volta di fronte quei semidei, non poteva permettersi di fermarlo per più di un minuto perchè c'era il rischio che la vita del ragazzo si accorciasse.

-Tutto bene Reyna? - chiese Hazel all'altra romana che annuì per poi alzare il pollice in direzione di Annabeth che le stava porgendo, più in alto, la stessa domanda con gli occhi. In quel momento stavano volando il pegaso della figlia di Plutone e il pegaso di Andreas vicini, un paio di metri sopra di loro c'era Annabeth che stava ancora cercando di non essere fulminata e neanche un metro più in basso c'era Amy che non aveva ascoltato Annabeth, come invece aveva fatto Andreas anche se controvoglia, e aveva deciso di volare più in basso, anche se c'era il rischio di essere presa dai mostri. Andreas la fissò e cercò i suoi occhi, non voleva che la ragazza morisse, era la persona a cui teneva di più in momento e non poteva certo permettere che morisse, non dopo che l'aveva più o meno costretta lui a partire per questa missione, l'aveva convinta lui a lottare una seconda volta contro Jo e il suo esercito, e si sarebbe sentito in colpa a vita se la ragazza fosse morta oggi. Amy lo rassicurò con gli occhi, ma non ebbe neanche il tempo di sbattere di nuovo le palpebre che un mostro le afferrò una gamba e la tirò in passo disarcionandola dal suo pegaso.

Andreas sbiancò e urlo il suo nome, più di una volta, ma la risposta che ricevette sulla salvezza della ragazza furono le ceneri di 10 mostri che erano stati sconfitti quasi subito. Amy l'ammazza demoni non si smentiva neanche questa volta. Ma non era ancora fuori pericolo, ora i mostri non cercavano più di arrivare più in alto possibile per colpire i pegasi, avevano una bella preda per terra che sembrava tanto potente e appetitosa. La ragazza cercò di muoversi per scappare da quei mostri, ma erano troppi

-AMY!!- urlò Andreas girando il suo pegaso e muovendosi in direzione della ragazza, ma Reyna sovrappose le sue mani su quelle di Andreas che tenevano le redini del pegaso e le tirò al posto del ragazzo, bloccando la creatura mitologica a metà strada. Voleva anche lei salvare quella ragazza, ma non poteva certo dimenticarsi che per fermare tutto dovevano uccidere Jo. Andreas si girò furioso in direzione della romana, come si permetteva di manovrare il suo pegaso quando al comando c'era lui, questo era anche peggio di quando la figlia di Atena gli aveva ordinato cosa fare, era come se volesse sotto intendere che Andreas non sapeva gestire le situazioni. La ragazza però non indietreggiò di fronte a quello sguardo e strinse di più la presa, non si sarebbe certo arresa anche di fronte a quello sguardo così...così...cattivo.

La voce di Amy lo fece girare

-Devi andare, devi mantenere la tua promessa- gli ricordò Amy mentre cercava di sopravvivere, Andreas scosse la testa, non l'avrebbe di certo abbandonata così

-Se non l'andiamo ad aiutare morirà- disse rivolta alle 3 ragazze che stavano guardando con sguardo perso la lotta della ragazza.

Non ci voleva proprio, il fatto che Amy fosse bloccata in quel mulino di mostri voleva significare che il piano di Annabeth era sballato, significava avere uno o due uomini in meno mentre affrontavano Jo e i suoi mostri perché di sicuro la ragazza non se ne stava da sola, doveva di sicuro avere qualche guardia del corpo o cose del genere. Doveva ideare un piano alla svelta, di sicuro non ci sarebbe andato Andreas ad aiutarla, se aveva capito bene Jo era un avversario davvero troppo forte e che lui era l'unico che le poteva tenere testa, Reyna e lei avrebbero distratto le sue guardie del corpo ed Hazel poteva certo aiutare con la sua foschia o con i vari metalli, perché se Andreas non la sconfiggeva toccava a loro due e di sicuro senza un po' di fumo negli occhi non l'avrebbero certo sconfitta, per questo si era portata dietro Hazel, così facendo poteva aiutare modificando un po' la foschia riuscendo a distrarre Jo. Prima però che Annabeth pronunciasse una parola fu Hazel a parlare che disse

-Vado io, voi siete più brave a combattere di me, riuscirete sicuramente a sconfiggerla- disse mentre si iniziava a volare in direzione di Amy.

No, Hazel non poteva andare. Annabeth strinse i denti. Era la scelta più logica in tutti i casi, se andavano o lei o Reyna significava che Hazel avrebbe dovuto affrontare Jo e le sue guardie, e su una cosa Hazel aveva ragione, lei e Reyna erano più brave di lei a combattere.

-Fa attenzione, non voglio veder piangere Frank un'altra volta- le disse Reyna facendo sorridere la ragazza

-Non ce ne sarà bisogno- le rispose Hazel atterrando vicino ad Amy ed estraendo la spada da cavallerizza. Poi fischiò e in pochi secondi apparve un cavallo dorato. Se avesse dovuto combattere per terra avrebbe voluto farlo con il suo Arion.

-Chi...? Vabbè non importa- disse Andreas rassicurato per il fatto che Amy aveva meno possibilità di morire, ma la figlia di Bellona dietro di lui aveva ragione, se avesse voluto davvero salvare Amy avrebbe dovuto uccidere Jo.

Annabeth lo raggiunse e fece montare sul suo pegaso Reyna, così che il cavallo alato di Andreas potesse andare più velocemente e raggiungere prima Jo, e così fece. Spronò il suo pegaso ad andare più velocemente ed era quasi arrivato alla ragazza, stava già estraendo la spada quando un'enorme palla di fuoco lo colpì in pieno e lo fece cadere dal pegaso poco distante dall'area dove volava Jo. Ma chi cavolo lo aveva colpito?!?!!

 

 

 

Annabeth vide cadere Andreas che stava cavalcando davanti a lei. Da dove era spuntata quella palla infuocata, non avevano solo i fulmini, adesso doveva pensare pure a non essere incenerita da delle palle di fuoco volanti. Senza pensarci due volte la ragazza decise che doveva assolutamente spostare il combattimento per terra, nello spiazzo sotto di Jo. Era sicuramente più sicuro che restare in aria e rischiare di essere fulminati e inceneriti

-Dobbiamo farla cadere. Mira al cavallo- disse a Reyna che stava già estraendo una freccia dal suo arco per puntarla in direzione di Jo e del suo cavallo. Ne scoccò 2 di fila fuori bersaglio e soltanto la terza riuscì a colpire il cavallo che nitrì e si impennò. Jo, aspettandosi di essere lei il bersaglio delle frecce, non era pronta e pur di non cadere da cavallo si sbilanciò in avanti e si aggrappò al collo dell'animale. Annabeth estrasse la spada intenzionata a ferirla e si avvicinò a grande velocità con il suo pegaso per colpirla, ma Jo fece una cosa ancor più inaspettata: saltò anche lei sul cavallo alato di Annabeth e cercò di far cadere le due ragazze. La povera creatura non riusciva a reggere il peso di 3 persone, soprattutto se si muovevano così tanto e iniziò a planare bruscamente. Nella sua mezza caduta il pegaso colpì un albero e si schiantò in una radura poco distante da dove stavano volando prima e, soprattutto, apparentemente senza mostri. 

Ancora intorpidite dallo schianto Reyna ed Annabeth si tirarono su e si misero in posizione di difesa, Jo aveva già estratto la sua spada ed era partita all'attacco. 

Era molto veloce, pensò Annabeth mentre parava un colpo della ragazza e glielo rimandava indietro con un altro fendente, che naturalmente Jo parò senza difficoltà. 

E mentre Jo parava il colpo di Annabeth anche Reyna parti all'attacco e cercò anche lei di infilzarla con la spada, tentando un affondo, ma la ragazza si spostò e tirò un calcio ben assestato sotto il mento alla figlia di Bellona che perse l'equilibrio e si sbilanciò indietro. Quindi non solo sapeva comandare i fulmini e combattere egregiamente con la spada, ma riusciva anche ad essere superiore alle due semidee in combattimenti corpo a corpo. Annabeth cercò di sfondare la sua difesa con un potente fendente dall'alto, ma Jo riuscì a difendersi e fece cozzare la sua spada d'orata con quella nera di Annabeth

-Carina la spada, dove l'hai presa? Nel tartaro? - chiese Jo con un atteggiamento divertito e per niente affaticato. Entrambe le spade tremarono quando entrambe le ragazze iniziarono a mettere più forza per cercare di far crollare l'altra. Jo era forte, davvero forte, Annabeth non aveva molte possibilità, ma per fortuna intervenne Reyna che con un movimento della spada fece allontanare le due ragazze. La figlia di Atena aveva il fiatone e anche la romana, mentre Jo non sembrava per niente stanca o affaticata. 

Ma chi era quella ragazza...un mostro?!?!! E che razza di potere aveva?!!

Senza lasciare prendere altro fiato alle due amiche Jo si slanciò in avanti e questa volta puntò Reyna, che, non aspettandosi una mossa tanto forte da parte della ragazza, non riuscì a difendere bene e cadde a terra malamente sbattendo forte la testa. Non svenne, ma poco ci mancò, vedeva tutto molto sfocato e le pulsavano moltissimo le tempie

-REYNA- urlò preoccupata Annabeth all'amica, ma non poté correre in suo aiuto perché Jo iniziò ad attaccare lei. 

Con un movimento fluido che non lasciava neanche uno spazio indifeso Jo colpì forte Annabeth che parò il colpo con difficoltà. La figlia di Atena non riusciva a reggersi bene con le gambe, che erano ancora un po' dolenti per lo schianto col pegaso. Jo ne approfittò e cercò di abbassare la sua spada fino alla fronte di Annabeth che cercava in tutti i modi con la sua di proteggersi, anche se contro aveva non solo Jo, ma anche la forza di gravità e la pressione che stava imprimendo la sua nemica.

Jo, notando che la ragazza non era molto stabile sulle gambe, decise che sarebbe stato divertente vedere quell'espressione che adorava tanto negli occhi dei suoi nemici. Quindi tirò un potente calcio, all'altezza del ginocchio, ad Annabeth che dopo aver sentito uno strano crack proveniente dalla sua gamba urlò di dolore. Era di sicuro rotta. Come da riflesso abbassò la spada e portò entrambe le mani alla gamba rotta.

Reyna anche se dolorante corse ad aiutare la figlia di Atena e placcò letteralmente Jo facendo perdere la presa sulla spada alla ragazza e facendole colpire con un piede, per sbaglio, la tempia di Annabeth che svenne. Entrambe le ragazze rotolarono vicino alle spade, e Reyna si aspettava che, come stava facendo lei, anche Jo ci mettesse di più a rialzarsi e ad impugnare la sua spada. Ma non fu così perché appena alzò lo sguardo vide Jo che torreggiava sopra di lei con un sorriso gigantesco sulle labbra.

Le stava disintegrando. E davanti a quegli occhi, Reyna iniziò a provare paura, vera paura.

 

 

Leo stava pensando di essere uno dei semidei più sfigati della storia, c'è ce ne erano di semidei sfigati, ma lui li batteva tutti. In una competizione su chi era il più sfigato, lui arrivava secondo perché era sfigato. Da quando era tornato al campo la sua vita da fantastica era tornata ad ordinaria e poi a mano a mano era peggiorata. Ma partiamo dall'inizio. Aveva salvato Calipso alla fine dell'estate precedente e dopo essere salpati da Ogigia sul suo drago avevano deciso di farsi un giretto prima di tornare al campo, perché soprattutto non erano ancora pronti per ritrovarsi con i loro amici e volevano stare un po' da soli prima del casino del loro arrivo. Girarono tutta l'Europa tra risate e mostri e dopo l'anno europeo, tornarono al campo poco prima dell'inizio dell'estate e ci fu il casino previsto, ma dopo un paio di giorni era tornata la solita vita del campo, anche se c'era ancora chi lo voleva uccidere per essere morto (come Piper o i suoi fratelli) e chi ancora non credeva al suo ritorno (Annabeth o Nico). La vita di Leo era tornata normale, con le solite costruzioni, le solite battute e i soliti combattimenti tra robot della sua casa e anche se insieme a lui ormai c'era Calipso la sua vita non poteva più essere monotona di così. Ma mai stare tranquilli se sei un semidio e soprattutto se ti chiami Leo Valdez, era tornato da più o meno 3 settimane quando erano arrivati i due stranieri e la vita monotona del campo era un po' impazzita specialmente quando dissero della battaglia imminente.

-Stai attento là fuori, per favore- gli disse Calipso poco prima della battaglia

-Tranquilla bebe*, nessuno può sconfiggere questo figaccione qui- rispose Leo indicandosi con i due pollici, sorrise rassicurante e l'abbracciò e le sussurrò all'orecchio, prima di lasciarla andare con Piper e Percy

-Da quando ho capito di amarti, niente e nessuno potrà separarci ancora- non ebbero il tempo neanche di un ultimo bacio perché Leo venne trascinato via da uno dei suoi fratelli. Calipso guardò andar via la persona che amava e iniziò a pregare gli dei che Leo tornasse sano e salvo.

Quando la barriera venne rotta Leo ingoiò la gomma che stava masticando, allora lui era letteralmente morto esplodendo, ma mai aveva avuto così paura di quanta ne stava provando in questo momento mentre i mostri li caricavano. Per fortuna molti morirono nelle trappole che avevano istallato lui e i suoi fratelli e quelli che sopravvivevano venivano disintegrati dalle lame dei semidei che stavano combattendo. Appena l'ultima trappola esplose fece un cenno con la testa ai suoi fratelli che lo raggiunsero con dei pezzi per un'arma speciale, tempo 3 minuti e i figli di Efesto assemblarono il "cannono più epico e distruttivo di tutto il mondo", nome naturalmente inventato dal bellissimo e simpaticissimo Leo Valdez.

L'arma consisteva nello sfruttare il fuoco di Leo che creava dal suo corpo, incendiare degli enormi massi per poi lanciarli contro i nemici volanti e non.

-È ora del tuo show fratellino- gli disse suo fratello maggiore prima di indossare l'elmo e scendere dalla base solida che avevano costruito per il cannone

-Fai vedere a tutti chi è che comanda- lo incoraggiò un altro suo fratello prima di scendere anche lui dalla base ed andare ad aiutare gli altri suoi fratelli per armi un po' più piccoline. Infatti, oltre ad essere super distruttivo, il cannone era anche molto ingombrante e grosso, per questo lo avevano assemblato sul momento. L'arma consisteva in un super cannone che stava appoggiato su una base di bronzo celeste, attaccato al cannone c'era anche una poltrona dove stava seduto Leo e caricava il cannone con il suo fuoco, infatti la sedia assorbiva il calore del fuoco e lo spostava fino al centro dell'arma, dove la macchina trasformava quel calore in palle di fuoco che Leo sparava. Inizialmente il figlio di Efesto le sparava un po' a caso, ma sotto consiglio di Piper, cominciò a mirare, in quanto aveva rischiato di bruciare qualche semidio. Tra cui Jason. All'improvviso sentì urlare dalla foresta e sospettò che qualcosa stava andando storto per la squadra delle sue amiche quindi decise di vedere col mirino in che situazione si trovavano. Vide che c'erano soltanto 2 pegasi che volavano, su di questi c'erano Andreas e Reyna su uno e sull'altro c'era Annabeth da sola, la pazza che aveva lanciato un fulmine degno di Zeus stava ancora volando sul suo cavallo non alato. Leo fissò bene la ragazza che in quel momento sembrava stesse ridendo e decise di tentare di colpirla, erano parecchio distanti i suoi amici, quindi doveva assolutamente tentare di colpirla, poi sarebbe stato divertente essere di nuovo l'eroe che salvava il sederino a tutti. La ragazza era parecchio distante quindi chiuse gli occhi e prese letteralmente fuoco caricando al massimo il cannone, non mirò neanche e sparò il colpo, prima la colpiva meno possibilità che i suoi amici fossero troppo vicini. Mentre la palla di fuoco volava in direzione di Jo, Leo stava vedendo col mirino la traiettoria del suo colpo e all'improvviso non c'era più Jo nella sua traiettoria, ma un ragazzo che per sua sfortuna conosceva. La palla di fuoco al posto che prendere Jo colpì in pieno il pegaso del povero figlio di Crono che aveva caricato la ragazza. Leo serrò i denti e distolse immediatamente lo sguardo, come se qualcuno stesse davvero guardando nella sua direzione

-Ay, credo che il ragazzo sarà rosso fuoco per la rabbia finita la battaglia- disse Leo sogghignando per la sua battuta, decisamente inopportuna in un momento del genere.

 

 

 

 

*Bebe = un modo spagnolo per dire Baby

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Volerofinoatoccareilcielo