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Autore: NotAdele_    12/11/2020    1 recensioni
Anna ha vent'anni, e nella vita non ha mai sbagliato niente, figlia perfetta, studentessa modello.
Isolatasi dal mondo per concentrarsi sul suo futuro si era scordata di vivere finché l'incontro con una vecchia conoscenza non le apre le porte per una nuova vita.
Dalla storia:
-Io non sono mai stata con nessuno, non so niente di queste cose, non ho idea di quello che devo fare, e tu hai avuto diverse esperienze a quanto ho capito, non so se sono in grado di gestire una relazione, non saprei neanche da dove iniziare.- Parlava velocemente come suo solito, e la punta di panico che aveva nella voce, era la solita che appariva quando le cose andavano in modo diverso da quanto programmato.
-Senti io non ti sto dicendo che ci dobbiamo giurare amore eterno, perché magari non ti piaccio neanche, oppure insieme saremo un disastro, però ti chiedo di darmi una possibilità, frequentiamoci e vediamo come va.- Era tranquillo e pacato come suo solito, le dava sicurezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
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Epilogo

 

 

                                                 "I once believed love would be burnin' red, but it's golden.”

 

 

 

Novembre 2023

 

Aveva appena finito il discorso di commiato e le persone nella stanza si erano alzate per applaudire.

 

Alla fine era rimasta in America, e aveva allungato il suo percorso trasformando la laurea da triennale a magistrale.

 

Nel pubblico poteva vedere tutte le persone che amava, avevano preso un’aereo tutti insieme affrontando tantissime ore di viaggio per poter essere li con lei, nel giorno in cui smetteva di essere una studentessa e diventava una donna, pronta a dimostrare al mondo di che pasta era fatta.

 

Erano tutti in seconda fila.

I suoi genitori che sorridevano fieri;

Lucrezia e Marcello, che convivevano da un anno nella loro bella Bologna;

Ettore con Eleonora, la sua ragazza, che frequentava da quasi due anni, conosciuta per caso in tram;

Federico accanto a Johanna, l’americana che gli aveva rubato il cuore il primo giorno di lavoro all’ambasciata. Si erano sposati in estate e aspettavano il primo figlio che sarebbe arrivato in primavera, lo avrebbero chiamato Harry, come Harry Potter;

Infine c’era Andrea, il suo ragazzo.

 

Si erano frequentati in amicizia per mesi, negando l’evidenza, un pò per paura di rovinare il rapporto stabilito, un pò perché entrambi non volevano mancare di rispetto ad Ettore, non volevano che si sentisse come una “fase”, non volevano ferire un loro amico.

 

Lui però era andato avanti e aveva una relazione stabile.

Loro per tanto tempo avevano provato ad ignorare quei sentimenti puri e spontanei che crescevano, stavano semplicemente bene insieme.

 

Alla fine diciotto mesi prima si erano arresi, un bacio a Central park, come in quelle commedie romantiche che Anna amava guardare, e da li tutto era stato facile.

 

Non doveva pensare che forse era il caso di baciarlo o di condividere l’intimità, succedeva e basta, perché lo amava e questo la faceva agire in automatico, senza dover riflettere e ponderare.

 

Andrea era così, spontaneo e fanciullesco, divertente, disorganizzato e pieno di sorprese.

Tutte cose che avrebbero dovuto farle girare la testa, e che invece la facevano sentire viva, amata e desiderata.

 

 

La loro vita andava a gonfie vele, lui era cresciuto ed era diventato un manager attento e responsabile, e lei era fiera di lui.

 

Andavano d’accordo e anche quando c’erano delle discussioni, trovavano una soluzione insieme. Anna ci aveva ragionato parecchio, ma non c’erano motivi scientifici del perché questo accadesse, erano semplicemente sulla stessa linea.

 

Per anni aveva pensato che l’amore fosse passione ed emozioni forti, ma con il tempo aveva scoperto che in realtà a farle sciogliere il cuore, era la stabilità di una relazione fondata su principi condivisi e rispetto reciproco.

Non sentiva ansia, non si preoccupava, lui aveva portato il sole nella sua vita.

Le era sempre stato detto di essere come fatta di luce, ma lei non riusciva a goderne e viveva nel perenne buio.

Il ragazzo le aveva donato il suo sole, ed insieme erano luminosi, felici e pronti ad affrontare ogni sfida.

 

Tra due settimane avrebbe iniziato il suo stage retribuito nella sede newyorkese dell’ ONU, che le avrebbe aperto con ogni probabilità la strada per un posto di rilievo nel giro di qualche anno, viste le sue credenziali.

 

Per festeggiare l’evento, qualche giorno prima avevano ordinato da asporto, entrambi odiavano cucinare e probabilmente non avrebbero mai imparato, e le era stata regalata la chiave di un appartamento.

 

Avevano parlato di una convivenza, ma non si aspettava che lui avesse cercato una casa, ancora una volta l’aveva sorpresa, e lei come sempre ne era estasiata.

 

L’appartamento era perfetto, equidistante dai loro due uffici, nel pieno centrò città, esattamente come lo aveva desiderato.

 

Sarebbe andata a convivere con l’uomo della sua vita e avrebbe realizzato il suo sogno più grande.

 

Pensò alla ragazza che anni prima era stata invitata a quella festa da Lucrezia e sorrise.

 

Nonostante i brutti momenti e gli errori commessi, aveva lottato per quello in cui credeva, raggiungendo il suo obiettivo, si riteneva soddisfatta.

 

 

 

Quella sera entrando nella sua nuova casa, seguita da Andrea, ebbe l’assoluta certezza che tutto sarebbe andato bene.

 

Aveva preso la giusta decisone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

 

Eccoci arrivati alla fine di questa storia, che dire? Ci ho messo tanto tempo per decidere cosa ne sarebbe stato di Anna, perchè volevo che fosse davvero felice.

 

Con Ettore le cose erano sempre un pò forzate, ragionate, e mi perdonerete, ma non è così che io vedo l’amore.

 

Anna mi sembrava in balia della confusione, non viveva di gioia ma di ansia, si sentiva inadatta, e non lo amava, l’ho sempre saputo.

 

Sarò sincera dicendo che nella mia testa, fin dal principio Anna rimaneva da sola alla fine.

Andava a NY realizzava il suo sogno, ma non aveva una relazione.

 

Poi rileggendo la storia per intero, ho realizzato che Andrea era quello giusto, non so neanche io esattamente perchè, mi sembrava semplicemente il personaggio che la completasse maggiormente.

 

Alcuni esempi sono:

  • Il modo in cui reagisce al suo “nuovo look”, la fa sentire bella e la rassicura, mentre Ettore le dice delle cose che essenzialmente la mettono a disagio.
  • Il regalo di compleanno, Ettore le da una collana, come un marchio, un segno di possesso, Andrea le regala un diario perchè pensa che lei abbia molto da raccontare.
  • Se vi ricordate all’inizio della storia, Lucrezia e Marcello ci rivelano che qualcuno aveva parlato di lei, implicitamente veniva da pensare ad Ettore, ma era Andrea, e ce lo rivela Marcello nel penultimo capitolo.
  • Infine l’esempio più lampante, Andrea chiede ad Ettore di fare pace con Anna, rischiando di farli rimettere insieme, quando già li aveva spinti nella stessa direzione, tutto perchè pensava che Ettore fosse meglio per la ragazza.                                                           

 

Questo è quello che ho notato mentre scrivevo, non l’ho fatto di proposito, ma ho fornito ad Anna la scelta giusta, dovevamo solo capirlo.

Il punto della storia è proprio questo, Ettore era eccitante e destabilizzante, e per un pò può essere bello, ma alla fine della giornata una come Anna è felice se sa di aver preso la giusta decisione, so here we are.

 

Tutto l’epilogo nella mia testa è accompagnato dalla canzone Daylight di Taylor Swift, andate ad ascoltarla se vi va, e capirete cosa intendo io per amore.

 

Non so se apprezzerete la scelta, ma sono aperta a critiche di ogni genere.

 

Questa è la prima volta che inizio e finisco una storia a più capitoli, e ciò mi rende fiera, anche se non ho scritto l’Iliade, sono felice di aver portato a termine il progetto!!!

 

Anna ed Andrea rimarranno sempre nel mio cuore, e penso che non è l’ultima volta che sentirete parlare di loro, potrebbe interessarvi un sequel?

 

Arrivati alla fine di questo monologo, ci tengo a ringraziare tutte le persone che hanno letto le mie parole. 

 

Che abbiate recensito o meno, anche solo il fatto che siate passati mi ha letteralmente riempito il cuore di gioia, e ve ne sono grata!

 

Un grosso, mastodontico, spropositato e scintillante GRAZIE, va alla mia amica di penna Lita_85, che mi segue fin dal primo giorno, e ha recensito tutti e dico tutti i capitoli!

Senza di lei probabilmente mi sarei arresa lasciando perdere la scrittura della storia, quindi ancora una volta grazie.

Tra l’altro scrive anche lei su efp, quindi se vi va fate un salto nel suo profilo!

 

Un grosso ringraziamento anche a lea55 e meggyostesy che hanno messo la storia nelle preferite e a Fiore di loto92, sil_1971, Selene97 e tata_amour che l’hanno inserita nelle seguite, mi avete riempito il cuore di gioia.

 

Un grazie speciale va anche a Nat1974 che mi legge su Wattpad e che sta commentando da diversi giorni i capitoli!

 

Infine vorrei prendermi qualche riga per fare una dedica alla me adolescente, una ragazzina insicura che non parlava, perchè si considerava noiosa.

So che è ancora sepolta dentro di me e ogni tanto lotta per uscire, ma sono fiera del lavoro che ho fatto nel metterla a tacere aprendomi con il mondo.

 

 

Se siete arrivati fino a qui ancora una volta, grazie a tutti!

 

Se hai letto questa storia sei speciale, perchè mi hai fatto sorridere.

 

Con affetto,

Federica.

  
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