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Autore: chemist    12/11/2020    1 recensioni
E se Joey e Phoebe ci avessero creduto e avessero insistito un po' di più?
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joey Tribbiani, Phoebe Buffay
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 - Solo un bacio

Chandler non avrebbe mai immaginato che prima o poi sarebbe arrivato il giorno in cui si sarebbe sentito fuori posto in compagnia di Phoebe, eppure l’averla accolta dopo aver già saputo quello che era successo gli dava esattamente quelle sensazioni.
“Veramente Joey è appena andato a farsi una doccia, ma non dovrebbe metterci molto; nel frattempo se ti va possiamo guardare la televisione…” disse, ma si accorse solo in quell’istante che il canale era ancora fisso su Baywatch e sulle curve delle splendide bagnine, cosa che provocò l’espressione interdetta dell’amica.
“…o possiamo continuare la nostra conversazione fingendo di non aver visto nulla” aggiunse poi, afferrando il telecomando e spegnendo amaramente la TV.

Chiacchierarono della loro giornata, del più e del meno, ed effettivamente passò poco tempo prima che Joey uscisse dal bagno e li raggiungesse.
“Phoebe!”.
“Hey…”.
“Che ci fai qui adesso? Al Central Perk sei scappa…”.
Gli occhi spalancati di Chandler e il suo improvviso scuotere la testa gli fecero capire che non era il caso di spiattellare la storia ai quattro venti.
“Si, ehm…volevo parlare un po'. Ti prometto che sarò rapida”.
“Ma certo, vieni in camera” rispose cortesemente Joey per poi scambiare con Chandler uno sguardo spaesato che lasciò l’amico ancor più basito.

Chiusa la porta, Joey esortò: “allora? Di che mi volevi parlare?”.
“Okay, ecco…”; Phoebe provò a concentrarsi ma il fatto che lui fosse ancora in asciugamano non aiutava. “Non potresti vestirti prima?”.
“Ah, hai ragione! Farò in un attimo” si scusò il ragazzo che poi si apprestò a slegare l’asciugamano: ci mancò poco che non restasse completamente nudo.
“Fermo! Che fai?!” esclamò quindi Phoebe, sempre più imbarazzata. “Non vorrai farlo davanti a me?”.
“Che problema c’è? Sei mia amica”.
“E che c’entra?” farfugliò lei, alzandosi dal letto sul quale si era seduta e voltandosi dall’altro lato. “Dai, vestiti; quando sarai pronto avvisami”.
Raccattati una tuta e una maglietta, Joey si rese presentabile e ticchettò con le dita sulla spalla di Phoebe per farle sapere che aveva fatto.
“Bene…ti sarai già fatto un’idea del perché sono qui” esordì nuovamente la ragazza rimettendosi a sedere, seguita a ruota da Joey.
“A dire il vero no” confessò invece quest’ultimo con la solita faccia da ignaro felice.
Phoebe tirò istintivamente indietro la schiena, colta alla sprovvista: “tu non…non puoi dire sul serio…oppure si?” domandò indecisa, ricordandosi che, dopotutto, quello era pur sempre Joey.
“Oh! Ora ho capito” enfatizzò finalmente Joey in maniera sinceramente desolata, facendo tirare all’altra un sospiro di sollievo. “Se ti riferisci all’ultima fetta di pizza che ti ho rubato martedì sera, sappi che sono davvero dispiaciuto ma mettiti nei miei panni: avevo ancora fame e non avevo mai assaggiato la pizza vegetariana…comunque, ti chiedo scusa”.
Phoebe ascoltò in silenzio, sempre più allibita, ma alla fine sbottò: “no, no! Non sto parlando di quella stupida fetta di pizza…anche se a dirla tutta anche quello fu un colpo basso!” ci ripensò poi, puntandogli un dito accusatorio sul petto. “Ma non è questo il punto…non posso credere che tu ti ricorda della pizza di martedì sera e non del…del bacio che ci siamo dati oggi al bar”.
Sarebbe stato strano per qualunque altro essere umano del pianeta…ma non per Joey.
“Ah, quello!” rinsavì, fissandola in un modo indecifrabile che le fece venire brividi d’eccitazione e le diede forse anche qualche speranza…salvo poi rovinare il momento commentando allegramente: “devo dire che è stato bello! Ci sai fare…chissà chi sarà il prossimo fortunato, eh?!”.
La bionda tacque e rimuginò per qualche secondo; poi disse: “tutto qua?”.
“Che vuoi dire? Devo descriverti i dettagli del bacio?”.
“No, ma…ecco…”, deglutì, “…volevo sapere se significasse qualcosa…”.
“Te l’ho detto: ti avevo scambiata per Ursula e…”.
“Si, certo” lo interruppe lei, rigirandosi timidamente i tantissimi anelli che aveva sulle dita, “però anche dopo aver scoperto che ero io sembravi…non lo so…contento?”.
Joey perse il ghigno scherzoso che aveva avuto fino ad allora e si fece più serio: “Phoebe, non capisco…dove vuoi arrivare?”.
“Insomma Joey, ci siamo baciati! Di proposito!” affermò infine la ragazza, ormai a corto di argomenti.
“Era solo un bacio, Pheebs. Che c’è di male? Sei la mia migliore amica”.
Solo un bacio. Tre parole, tre colpi al cuore e al morale di Phoebe.
Non era stato nient’altro che un banale gioco tra amici. Nulla che potesse compromettere il loro normale rapporto. Proprio quello che si aspettava di sentire, e che sperava di sentire…giusto?
“Non pensavo che sarebbe diventato un affare di stato…”.
“Infatti non lo è” confermò Phoebe, abbassando lievemente la testa. “Hai ragione tu: era soltanto un bacio. Probabilmente ho anche sbagliato a venire fin qui a parlarne!” riconobbe con un sorriso smagliante ma con un tono poco convinto. “È solo che…volevo essere sicura che anche tu la pensassi allo stesso modo, come giusto che sia”.
“Ottimo! Lieto di averti schiarito le idee!” rispose Joey, facendole l’occhiolino e accarezzandole un braccio.
“Già, più o meno” sussurrò Phoebe rialzandosi. “Adesso devo andare, s’è fatto davvero tardi”.
“Okay! Ci vediamo domani!” la salutò l’altro, che intanto s’era steso sul letto e aveva cominciato a sfogliare uno di quei fumetti che adorava leggere.
Phoebe invece chiuse lentamente la porta della sua stanza, e anche quella dei suoi sentimenti nascosti.

Tornando di là, si imbatté in un Chandler intento a lavare i piatti nel lavandino, con tanto di guanti e detersivo: una visione che, stranamente, non suscitò alcuna ilarità in lei.
“Qualcuno deve pur farlo” si giustificò lui, sfilandosi i guanti e avvicinandosi all’amica. “Tutto bene?”.
“Si” mentì Phoebe, ma evidentemente gli occhi lucidi e la voce tremolante suggerivano il contrario.
“Ne sei sicura?” chiese infatti Chandler, cercando di non far trasparire il fatto di conoscere già la verità.
“Sicura” lo tranquillizzò lei. “Sono solo un po' stanca. È stata una giornata pesante”.
“Ma se prima mi hai detto di aver avuto soltanto due clienti oggi, e di aver trascorso il pomeriggio in giro per Manatthan!” scherzò Chandler, sperando di strapparle un sorriso: non ce la faceva a vederla così triste.
Sfortunatamente anche questo tentativo andò a vuoto: “beh, erano due clienti parecchio rompiscatole. Io allora vado…buonanotte, Chandler”.
“’notte, Pheebs”.
Uscì dall’appartamento, chiuse adagio la porta e si trascinò per le scale, consapevole che la notte sarebbe stata dura da affrontare, mentre le prime lacrime iniziavano a solcarle le guance.




Note dell’autore: ed ecco la prima batosta per Phoebe...riuscirà a riprendersi e a far pace con le sue reali emozioni?
Intanto ringrazio coloro che stanno leggendo, commentando e recensendo la storia, spronandomi a continuarla 🙂 Alla prossima!
   
 
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