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Autore: Beeble    13/11/2020    2 recensioni
(riprende dal finale della quarta stagione)
Lucifer torna all'inferno, sente una voce, una chiamata urgente.
E se quello fosse solo l'inizio del percorso che lo porterà a capire in quale modo tutti hanno interpretato in maniera erronea l'ultima parte della profezia "Il male sarà rilasciato"?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloe Decker, Lucifer Morningstar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. Sospeso


 






La direzione di casa è facile da intraprendere.

Ma più mi avvicino e più sento la mia pelle ripugnante sfrigolare a contatto con la luce.

La mia scelta l’ho già fatta. O riuscirò o morirò provandoci.

 

Mi hanno detto che sono cambiato.

Ma dal canto mio ho sempre lottato per ciò che ritenevo giusto, per ciò che aveva valore.

 

Penso ad altro e continuo a battere le ali.

 

Ma è vero che il vecchio me non avrebbe dato valore alla vita figlio di suo fratello. Non in questo modo, assolutamente non con una scelta del genere...

 

Continuo a battere le ali anche se fa male, fa male da morire.

 

Il vecchio me non si sarebbe curato troppo della detective Chloe Decker se non fosse stata interessata ad andare a letto con lui.

 

Mi volto appena per vedere le mie ali.

Si intravede completamente la struttura ossea sotto di esse. Alcuni tendini sono esposti.

La pelle rossastra è tesa e ormai quasi trasparente.

Le braccia, il volto, tutto brucia e sanguina.

Rifletto in fretta.

Se ce la dovessi fare potrei cadere – di nuovo.

Mio padre solo sa dove potrei finire. Dall’altro capo della terra. Sarebbe tipico della sua ironia.

 

Poi sbatto contro qualcosa.

O forse qualcosa sbatte contro di me.

Una luce immensa.

Mi avvolge. Mi uccide. Credo. Credo mi ucciderà. La mia pelle è andata.

Intravedo completamente i muscoli delle mie braccia, del mio petto, delle mie gambe.

Anche se non le vedo, sento le mi ali completamente scarnificate.

 

E poi resto sospeso. Sospeso non è solo un modo di dire.

Rimango sospeso come in un tempo e in uno spazio che ci sono ma non hanno collocazione.

Mai sperimentato, ma si vociferava che lo descrivessero così gli umani il loro trapasso, fino al loro arrivo in paradiso.

Sono dunque morto? Non avevo dubbi di dove sarei finito.

Sapevo persino che punizione avrei potuto ricevere per il resto dei miei giorni.

Sempre che non fossi scomparso nel grande nulla.

Mio padre non lo avrebbe permesso, sarebbe stato un lusso per uno come me.

 

E in quell’istante eterno sospeso la mia pelle torna lentamente umana.

Le mie ali cambiano completamente.

Sono quelle ali che avevo tagliato troppe volte per ricordarlo.

Sono ancora più belle… sono più luminose… come quelle che avevo prima della ribellione.

Sono perfette.

È la prima volta che lo penso.

 

“La profezia non era contro di te, la profezia era per te...”

Riconoscerei la voce di mio padre fra mille.

“Ti rendo il tuo dono… usalo con saggezza”

 

E poi nulla.

La luce. Il buio. Ancora la luce. Ancora il buio.

 

  
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