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Autore: lmpaoli94    13/11/2020    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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L’incendio che stava colpendo quello che rimaneva di Limerick fu avvistato nelle dimore e nei castelli vicini.
Le Frecce Nere e i Grey dovevano prepararsi per fronteggiare un nemico che diventava sempre più pericoloso.
< Travis, è stata una cattiva idea venire qui > fece Ethan alquanto preoccupato < Dobbiamo tornare subito indietro. >
< Che cosa? non possiamo. Ci metteremo molto tempo e saremo un bersaglio molto facile. Ormai Ashford è vicino. >
< Come faremo a difenderci contro un esercito di ribelli? >
< Nessuno sospetterà che controlliamo le loro posizioni qui dal vecchio castello del duca. Dobbiamo scoprire dove si dirigono. >
< Allora nello spiare i nostri nemici dobbiamo raggiungerli. Il più presto possibile. >
< Tornando a sud? È escluso. >
I due giovani ragazzi non avevano mai litigato prima d’ora e la loro forza di volontà stava per conoscere la parola fine.
Infatti il loro litigio fu interrotto quando Ethan colpito da una freccia scoccata da un arco nelle vicinanze.
< Ethan! >
L’attacco si stava consumando nel cuore della notte e nessuno dei due riusciva a capire da dove potessero provenire i colpi.
< Dobbiamo rimanere qui, Ethan. Per il nostro bene. >
Prima che una delle frecce potesse colpire dei punti vitali del fratello di Katherine, i due ragazzi riuscirono a resistere alle intemperie e a barricarsi dentro il castello.
< Non mollare, amico mio. Vado subito a prendere delle medicazioni. >
< Sto bene, Travis. Non preoccuparti. >
< Non ti lascio morire, Ethan. Ci siamo fatti delle promesse, ricordi? La tua era di rivedere tua sorella. Non puoi mollare in questo modo. >
< Non mollerò. Ma il nostro giustiziere ci sta ancora dando la caccia e non ci metterà molto a trovarci. >
< Finchè siamo nascosti non ci succederà niente. >
< Peccato che non siate bravi a rintanarvi. >
La voce dell’individuo sconosciuto risuonò nelle orecchie dei due uomini come se fosse una condanna.
< Non muovetevi o sarà una grande piacere per me uccidervi. >
< Vi prego, non fateci del male. Se siete un ribelle possiamo venirci incontro con un accordo. >
< Non ho bisogno di accordi… Ma di un lasciapassare per condurmi dai Grey. >
Guardandosi a vicenda attoniti, i due ragazzi non riuscivano a capire le intenzioni del loro aggressore.
< Spiegatevi meglio. >
< Quando capirete chi sono, sarà tutto molto chiaro. >
< Allora mostrateci il vostro viso. >
Senza opporre resistenza, l’aggressore mostro il suo volto candido e pieno di rabbia che delineava i contorni del suo viso.
< No… Non i posso credere. >
< Non è possibile che siate proprio voi. >
< Ebbene, l’erba cattiva non muore mai. Ricordatevelo, ragazzi. >
 
 
Quella notte Christian e la sua famiglia erano pronti per la resistenza.
Gli uomini non vedevano l’ora di lottare, mentre nella mente del ragazzo c’era sua madre, sua sorella Mia e la sua compagna Gia da mettere in salvo.
< Madre, vo, mia sorella e Gia dovete nascondervi nei sotterranei del Castello. È troppo pericoloso rimanere qui. >
< Che cosa? >
< Christian, noi vogliamo aiutarvi. >
< Non potete, madre. Tra poco qui si consumerà una battaglia. L’esercito di John Flynn sta giungendo fino a Dunguaire risalendo verso la costa. I prossimi siamo inevitabilmente noi. >
< Christian, il primo battaglione è pronto ad andare in linea. Aspettano solo i tuoi ordini > fece suo padre.
< Padre, voi siete molto più abile di me per guidare questo esercito. >
< Possiamo farlo benissimo insieme > disse invece Theo Grey entrando nella conversazione > Tre generazioni dei Grey a confronti. Sarà un duro colpo per i nostri nemici. >
< Non se ne parla nemmeno, padre > rispose di rimando Carrick < Voi vi rifugiate insieme alle donne. Fine della storia. >
< Non credo che riuscirai a mettermi da parte, figliolo. Non questa volta. >
< Padre, non siete in grado… >
< Combatto guerre da prima che tu nascessi, Carrick! E non fare la paternale a me. Puoi guidare tutti gli eserciti che vuoi ma lo stratega sono io. >
< Ho bisogno di sapervi vivo, padre! >
< E mi vedrai quando ucciderò un bel paio di cattivoni. >
< Adesso basta! > li interruppe Christian gridando a squarciagola < Non è il momento di litigare. Non adesso!... Padre, nonno rimarrà con noi. Che vi piaccia o no. >
< Christian… >
< Il popolo mi ha incaricato di guidarli alla vittoria. Ed è quello che farò. Quindi evitate di controbattere. >
Quando Christian si metteva in testa una cosa, nemmeno suo padre poteva farlo desistere nel cambiare idea.
< Voi tre… Siete ancora qui? >
< Questa ce la pagherai, fratello. >
< Ne discuteremo più tardi, Mia. Se riuscirete ad allontanarvi da qui, potrete rifugiarvi a Cahir. Ma è molto lontano da qui. >
< Noi saremo al sicuro Christian, ma non scapperemo dall’altra parte del paese. Su questo dissentisco > ribatté sua madre.
< Va bene. Mi basterà sapere che siete al sicuro. >
Dopo essersi salutati in maniera alquanto frettolosa, gli uomini di spicco che erano pronti a guidare la rivolta si apprestavano a rimanere in posizione anche tutta la notte se era necessario.
< Non tarderanno ad arrivare. Me lo sento > mormorò Christian puntando gli occhi verso il sud.
 
 
Dopo aver dormito e ricaricato tutte le energie necessarie, Anastasia e Katherine furono liberate dal loro isolamento.
Anche se era nel pieno della notte, vedere l’aria fredda infrangersi sulle loro facce era una sensazione a dir poco impensabile fino a qualche ora fa’.
< Venite con me. La Madre Superiora vi vuole vedere. >
Senza fare nessun cenno d’assenso, le due ragazze si muovevano in maniera molto lenta, riuscendo a malapena a stare in piedi.
< Che cosa vi succede? Alzatevi! >
< Vorremmo tanto, ma il nostro isolamento al buio è stato più difficoltoso del previsto. Abbiamo le gambe ferite a causa dei massi acuminati che hanno inferto la nostra pelle… Sarebbe meglio che ci portaste in infermeria > fece Katherine digrignando i denti.
< No. la Madre superiora vi reclama subito. >
< Non giungeremo mai a destinazione se continuiamo a perdere così tanto sangue. Dovreste saperlo, Suora Berghley. >
Guardando l’altra sorella, alla fine Berghely si convinse delle parole di Katherine.
< Fasciamole velocemente disinfettando le ferite e portiamole da Suor Elena. >
< Non ce la farete in tempo > mormorò ancora Katherine.
< Che cosa avete detto? >
< Io? Niente. >
Arrivate in infermeria, il sentore dell’alcool e degli oggetti da disinfettare contro le ferite fu talmente doloroso da dover gridare per comprimere il dolore.
< Abbiamo finito? >
< Non ancora, Suor Berghley. Dobbiamo fasciarle. >
< Fate in fretta. >
< Invece di inveire contro di noi, perché non ci date una mano? >
< Non posso. Il sangue mi fa molto effetto. >
< Allora non potrete mai uccidere nessuno nemmeno se volete, Suora Berghley. >
L’arrivo improvviso della Suora Madre bloccò sia le infermiere che le prigioniere.
< Le ragazze stanno bene, vedo. >
< Abbiamo avuto giorni migliori > rispose sempre Kate.
< Volete avere sempre l’ultima parola, Suor Katherine. >
< E’ il mio caratteraccio > rimbeccò la ragazza con tono da saccente.
< Peccato… Sapevo che dovevo uccidervi dopo la vostra preghiera sulle rocce bianche. Vi avrei risparmiato il dolore che avreste provato. >
< Non potevate, Suor Elena. Vi sarei mancata troppo. >
< Sempre a fare la spiritosa, vedo… Verrà anche la vostra ora, non vi preoccupate. >
Non riuscendo a rispondere di rimando, alla fine Katherine tacque per la sua incolumità.
< Avete passato un bel soggiorno in isolamento? Peccato che non vi ho detto di stare attente alle parti di ferro molto appuntite che potevano ferirvi… Ma non potevate saperlo visto che non riuscivate a vedere niente. >
< Ci avete fatto questo così che noi non saremmo mai riuscite a scappare. >
< No, Anastasia. Volevo solo torturarvi un po’… Ma poi è successo l’impensabile che credevo impossibile: i ribelli che inneggiano alla rivolta e alla libertà del paese hanno conquistato e distrutto la vostra casa, Anastasia. Limerick è stata rasa al suolo. >
Sentendo quelle parole, Anastasia decise di rimanere muta per contemplare il suo lieve dolore in silenzio.
< Non riuscite a capir cosa significa? >
< Che non ho più terre da governare. >
< Contessina, sapete meglio che questa era la vostra nuova casa. Perché scomodarsi e tornare alle vecchie abitudini? E poi sono convinta che se vi trovavate ancora a Limerick, sareste state uccise dai ribelli. >
< Almeno non avremmo visto tanto dolore e morte in quest’Abbazia > rispose di rimando Anastasia.
< E’ così cruento il vostro soggiorno? In fondo ve lo siete meritato… ma credo che da ora in avanti riuscirete a portare il dovuto rispetto a tutte noi. Non fatemi fare la parte della cattiva. Non mi si addice proprio. >
< Davvero? Io al contrario pensavo… >
Ma prima che Katherine potesse rispondere, Suor Elena gli diede uno schiaffo di rimando.
< Non dovete parlare se non siete interpellata, dannata maleducata… Come dicevo, adesso sì che la vostra vita cambierà: non fatevi prendere decisioni molto crudeli, perché io non voglio il male per voi. Dovete capirlo. >
< Voi siete pazza > rispose Anastasia con tono duro.
< Può darsi… Ma la mia pazzia sarà tenuta a bada grazie alla mia pazienza. Soprattutto da quando ho deciso di darvi una seconda possibilità. Mi raccomando per voi: non sprecatela. >
   
 
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