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Autore: il dolce bacio di Harry    14/11/2020    0 recensioni
'Un odio chiamato amore'.
Caroline Smith e Harry Styles.
Lei odia lui, lui odia lei; ma alla fine siamo sicuri che sia realmente così?
Possono paure, debolezze e fragilità ostacolare quello che in realtà sembra essere un vero amore?
Tanti dubbi, troppe domande ma un'unica certezza: entrambi non riescono a fare a meno dell'altro...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il campanello di casa suona.

Sto sognando o sta succedendo davvero?

Apro un occhio per vedere l'orario.

Le 3.14.

Suonano di nuovo.
Ma che...

Chi diavolo sarà mai a quest'ora?

È prestissimo.
Sbuffo.

E se decidessi di non aprire?
Chi mi punirebbe?

Uno sbadiglio.
Il campanello risuona.

Ok.

Devo andare ad aprire.
Mi alzo cercando di non inciampare a causa del buio e mi affretto a infilarmi una vestaglia a caso rabbrividendo per via del freddo.
Giuro che se è uno scherzo... faccio saltare la faccia a qualcuno.
Perché essere svegliati così di botto, di notte, non è il top del top.
Anzi...

Fa schifo.

Un altro sbadiglio mentre mi incammino verso la porta a passo svogliato.
Che palle.

L'ho già detto?

Sì, penso proprio di sì.
Mi avvicino alla porta e poi mi sale il panico.

E se è qualche malintenzionato?

Oddio.
Mai dire mai.
Mi volto per capire quale sia l'oggetto migliore da poter usare in caso di pericolo.
Afferro la scopa per poi sbirciare nello spioncino.
Dannazione.
Non riesco a vedere nessuno.
Diamine.

Che faccio?
Non apro?

O... apro?

Sento dei passi muoversi.
Chi...
'Apri'.
Annuisco a me stessa, impugnando di più la scopa.
Che poi a cosa mi serva la scopa mica lo so.
Non mi proteggerebbe nemmeno da una mosca.
Ma ok.
Con uno scatto fulmineo apro la porta di casa ritrovandomi...

Harry.

Strabuzzo gli occhi.

Harry?

Harry.

< Finalmente > afferma con un sorriso sghembo.
Lo guardo dalla testa ai piedi.

Bello.

Dannazione.

Bellissimo.

Pantalone nero, maglia azzurra, capelli tirati indietro.
E un cappottino nero a calzargli a pennello.
Lo guardo meglio.

Oh...

È ubriaco.
Assodato.

< Finalmente cosa? >.
< Hai aperto >.

Ma questo cosa crede?
Di poter venire qui e fare il cavolo che gli pare?

Che odio...

< Sai com'è sono le 3.15 > sbotto.
Lo indico < che ci fai qui? >.
< Stavo tornando a casa e ho pensato di poter passare a farti un saluto >.

Questo sta male.

Ma seriamente.
Da quella sera non ci siamo più parlati.
O meglio io non gli ho più parlato.
Ha fatto il coglione e paga le conseguenze.

Per forza di cose.

< E perché? >.
Mi guarda < così >.
Sospiro.
< Quanto hai bevuto da uno a dieci? >.
< Non ho bevuto > si indica finendo quasi per inciampare.

Come no...
Le cazzate che racconta sono sempre troppe.

< Harry >.
Mi guarda avvicinandosi.
< Hai bevuto... ti conosco >.
Si morde il labbro inferiore e annuisce.
< Cosa? > domando non capendo.
< È vero... mi conosci baby >.
Lascio da parte la parola baby perché non ho voglia di discutere.
Anche se vorrei.

Baby?
Ma baby di che?

Mi tratta come una merda e mi chiama baby.

Okey.
Va bene.
Sempre peggio qui.

< Perché ti sei ridotto in questo stato? > domando rabbrividendo a causa del freddo pungente.
Sospira < perché la mia vita è uno schifo Care, ecco perché >.
Ridacchio.
Lui rimane serio.
< Ma che stai dicendo? > domando.
< La verità... è tutto una merda e per colpa mia >.

È triste.

Lo leggo dai suoi occhi.
Lo so.
Lo so bene.


Gli do un'altra squadrata.
< Non dire così >.
< E cosa dovrei dire? >.
Alzo le spalle.
Ci guardiamo senza parlare per alcuni secondi che sembrano essere un'eternità.

Che...
Che devo fare?

Non posso mandarlo a casa in queste condizioni.
Non si regge in piedi, non è reattivo.

Si schiarisce la voce < dai ti lascio andare a dormire... >.
Lo vedo fare un passo ed io lo blocco.
< Dai entra... sto morendo di freddo >.
Mi guarda per capire se sia seria.
< Sicura? >.
Annuisco.
< Entra, ti preparo un intruglio che ti farà stare meglio >.
Apro la porta e poi la richiudo una volta che Harry è entrato barcollando, ovviamente.

Come si è ridotto...
Mannaggia a lui.

< Puoi sederti sul divano se vuoi > gli faccio un segno mentre io vado in cucina.
< Cosa mi prepari? >.
Eccolo.
< Perché non ti sei seduto? >.
< Perché mi gira la testa e se sto seduto è peggio > spiega appoggiandosi al bancone.
< Cos'hai bevuto? >.
< Un negroni >.
Una faccia buffa a farmi ridere.
< Un mojito, forse... forse due > afferma.
Roteo gli occhi.
Che cazzo di demente...
< E uno shottino di tequila >.
< Sei scemo o cosa? > domando alzando la voce.
< Sì anzi... > mi indica < la descrizione migliore è coglione, come mi consideri tu >.
Mi mordo le labbra.
< No? > mi sfida.
< Sì, sei un coglione >.
Mi volto trovandomelo a pochi centimetri dal mio viso.
< Mh? >.
< Cosa mi prepari allora? > domanda avvicinandosi un altro po'.
La vicinanza è pericolosa ma ormai io sono fuori dal circolo vizioso.
Non mi fa né caldo né freddo.

Ha detto che il nostro amore era finto.
Che forse ha sempre finto.

Quindi per me da quel punto di vista... è praticamente morto.

Mi dispiace dirlo ma è così.

Lo guardo.

È bellissimo.

E sicuramente se non avesse fatto lo scemo ora avrei avuto la tentazione di baciarlo.

Ma non ora.

Non più.

< Un intruglio che mi preparava sempre mia madre > rispondo voltandomi per prendere alcuni ingredienti.
Lo sento sospirare.
< Passami le uova > gli dico con tono di rimprovero.
< Vuoi dirmi che tu Caroline Smith hai avuto bisogno di intrugli per vomitare? >.
Mi passa le uova ridendo.
Alzo le spalle.
< Ma se sei una leggerina... >.
< Me lo preparava quando stavo male di stomaco > lo guardo.
< Sì di stomaco.... >.
< Io non mi sono mai ridotta come ti sei ridotto tu >.
Ride < touché Smith >.
Butto dentro il frullatore acqua, uova, senape e sale e frullo il tutto disgustata.
< Farà schifo? >.
Annuisco < ti farà vomitare >.
Mi volto vedendolo squadrarmi.

Che...
Che diavolo fa oggi?

Non lo capisco.
Sul serio.

< Carino questo pigiama >.
Lo guardo.
< Cos'è? È entrato a far parte della collezione degli orsetti? >.
Gli tiro un cazzotto veloce per poi versare l'intruglio in un bicchiere.
< Non sembra molto invitante >.
E infatti non lo è.
Anzi...
Devo dire che gli ho aggiunto più sale del previsto.

Giusto così...

Per una vendetta personale.

Dopo come mi ha trattata non dovrei nemmeno aiutarlo.
Ma ahimè sono una crocerossina nata.

E...
Ed eccoci qui.

< Infatti non lo è > gli dico passandoglielo.
Lo guarda disgustato per poi guardarmi.
Cerco di dare una sistemata sul piano da cucina per poi alzare la testa, ritrovando Harry intento a fissarmi.

Ancora?
Che ha da guardare?

I suoi occhi nei miei.
Più lucidi del solito.
La sua bocca leggermente aperta.

Sta bene?

Perché inizio a preoccuparmi.

< Cos'hai da guardare? > chiedo sentendomi leggermente in imbarazzo.
Si gratta la testa < è che... che sei così bella >.
Scuoto la testa.

Non è possibile.

È scemo.

< Sei bellissima Care >.
Una mano quasi a toccare il mio viso.

No.
No.
No.

No... so cosa sta facendo.
E non è possibile.

Io non ci cado, mi dispiace.

< Harry non fare il cazzone per favore > gli dico superandolo per poi andarmi a sedere sul divano.
< Ok, scusa... >.
Annuisco.
Lo vedo raggiungermi in sala, per poi sedersi col bicchiere tra le mani.
Silenzio.

Tanto silenzio tra di noi.

Ma...

L'ha voluto lui.

Sempre e solo lui.

< Immagino tu ce l'abbia ancora con me >.

Immagini bene.
Infatti.
Ce l'ho con lui.

E ce l'avrò sempre con lui!

< Ce l'hai con me per le cose che ti ho detto? >.

Ma va?!

Direi...

Mi ha trattata come una cretina... il minimo che possa fare è trattarlo così.

Mi volto < Harry ti prego sono le 3.30 non ho voglia di fare grandi ragionamenti >.
Alza in alto le mani come in segno di scusa.
< Bevi > indico il bicchiere.
< Ok >.
< Harry > lo chiamo per poi vederlo annuire.
< Mi dici perché la tua vita farebbe schifo? > domando portando un piede sotto il sedere.
Sono curiosa.

La sua vita farebbe schifo.

Come?
In cosa?
Perché?

Si è sempre mostrato il più felice di tutti ultimamente ed ora se ne esce così?
Devo capirci.
Devo capire che diavolo pensa.

Sorride < non avevi detto che non volevi fare ragionamenti? >.

Sti cavoli.

Lo sfido < forse ho cambiato idea >.
< Come sempre >.
Gli rifilo un bel dito medio.
Così.

Giusto per non scordarmi che in realtà lo odio.

Lo odio da morire.

Prende un sorso per poi fare una faccia inorridita < ma che schifo è? >.
< Te l'ho detto che era imbevibile >.
Annuisce. 
< Bevilo > lo sprono.
Passano alcuni minuti in assoluto silenzio.
E a me va bene così, devo essere sincera... fino a quando Harry non mi chiama.
< Dimmi >.
< Vuoi sapere perché la mia vita fa schifo >.
Annuisco.
È vero.

Voglio sapere.

A me non sembra che faccia tanto schifo... anzi.

< Perché fa schifo... non vedo cose positive >.

Cazzate.
Lui non vede cose positive.

Lui.

Ok, vabbhe ciao.

< Ah no? Hai una famiglia meravigliosa, degli amici che ti vogliono bene >.
Annuisce.
Ecco.

È già così fortunato...

< E hai Violet >.
Alla parola Violet lo vedo bere un bel sorso del miscuglio.
< Violet... sì... >.

Che?
Perché?
Violet sì.

Fa parte della sua vita mi sembra.

No?

< Perché? Non si chiama più Violet? >.
Annuisce.
< E allora? > domando non capendo.
Si volta guardandomi < lascia stare... >.
< Mi hai detto di amarla > gli ricordo.
Annuisce di nuovo per poi pregarmi di lasciare perdere.
< Ok >.
Lo guardo.

No, non se la cava con lascia stare.

< Hai detto che la ami però... vorrei capire >.
Sospira.
< Va bene me la faccio finita >.
Mi volto.
Ha gli occhi chiusi e la faccia tirata in una smorfia.
Lo indico < ma sai per certo che la tua vita non è uno schifo >.
< Sì, sì ok > mi guarda, con occhi sbarrati.
< Che hai? > domando vedendolo in catalessi.
< Credo... > una mano sulla bocca < credo di dover vom... >.
Lascia la frase in sospeso e corre in bagno.

Dannazione.

Ci siamo.

Respiro e mi affretto a raggiungerlo.
Distolgo lo sguardo mentre lo vedo gettar fuori un conato di vomito.

Oddio.
Che schifo.

< Vai di là > mi fa segno con la mano.
Sbuffo.
Sono tentata ma non ce la faccio a lasciarlo così.

Non riesco.

< Rimango >.
< Care > si volta leggermente.
< Harry non farmi incazzare... stai zitto >.
Grugnisce qualcosa prima di ripiegarsi scosso da un altro conato.
Mi avvicino non guardando, mantenendogli la testa.

Che pezzo di scemo.

Ridursi in questo modo per...

Per?
Per niente.

< Te lo giuro che se ti riduci così un'altra volta ti spacco la faccia > affermo tappandomi il naso per non sentire odori.
Annuisce per poi tirar su la testa.
< Fatto? >.
< Credo di sì > ammette tirandosi su.
Mi schiarisco la voce per poi passargli un asciugamano pulito < puoi usarlo, è pulito >.
< Grazie > dice prima di avvicinarsi al lavandino e sciacquarsi la bocca.
Mi volto per poi passargli uno spazzolino nuovo < se vuoi lavarti i denti >.
Sorride < grazie... non so come farei senza di te >.
Lo guardo.

Non lo so nemmeno io a dire la verità.

Ma ok.

< Sul serio >.
Annuisco < ti aspetto di là >.
Esco dal bagno sentendo Harry lavarsi i denti.

Non so se sto facendo la cosa giusta.
Ma penso che sia meglio che dorma qui stanotte.
Perché mandarlo a casa così non so se sia la scelta giusta.

Guardo l'orologio.

Le 4.00.

No, rimane qui.
Meglio così.
Sono più tranquilla almeno.

< Ehi >.
Mi volto trovandomi Harry, abbastanza bianchiccio in faccia.
Sta una merda.
< Io andrei, è già tardi e devi dormire > mi ricorda facendo per andare, ma io lo blocco.
< Mh? >.
< Rimani >.
Scuote la testa < non vorrei disturbare ulteriormente >.
< Te lo sto dicendo io >.
< No Care, sul serio... preferisco andare >.
< Harry > scuoto la testa < non vai da nessuna parte conciato così >.
Sospira.
< Non cambierai idea vero? > domanda prima che io scuota la testa animatamente.
< Ok >.
< Bravo... >.
Mi guardo intorno.
Sarebbe meglio se dormisse sul divano ma ho paura che affoghi nel suo stesso vomito.
Quindi ho deciso che dormirà con me.
Si gratta la testa < dormo sul divano >, lo indica.
Scuoto la testa.
< E dove dormo? >.
< No, è scomodo... dormi in camera mia >.
Mi guarda per capire se sia seria.
< Sei sicura? >.
< Cos'è hai paura che ti mangi? > chiedo ironica.
< No è che... >.
< Ho paura che affoghi nel tuo stesso vomito > affermo decisa < meglio che sia vicino a te >.
< Care non farti problemi... posso tornare a casa veramente >.
< Basta Harry... ti ho detto che dormi qui e dormi qui >.
< Ok, ok basta >.
< Dai, andiamo di là che ho sonno >.
Ridacchia mentre mi segue in camera da letto.
Vado verso l'armadio dove afferro una maglietta pulita e un pantalone per poi passarglieli.
< Sono i tuoi? >.
Scuoto la testa < sono di mio fratello >.
Annuisce < grazie, sul serio >.
Faccio un segno con la mano mentre vado in bagno a recuperare una bacinella.
Giusto nel caso vomitasse.
Torno in camera dove Harry si sta spogliando e senza nemmeno rendermi conto mi soffermo a guardargli il corpo.
Certo che ha messo su un fisico... assurdo.
Mi avvicino passando la bacinella < nel caso ti servisse >.
Sorride < sto bene, il tuo intruglio è stato miracoloso >.
< Lo so bene > ridacchio per poi infilarmi nel letto.
Ho un sonno...
Che mi si porta via.
Domani devo fare un sacco di cose.
Devo svegliarmi abbastanza presto.
Sbadiglio.
Guardo Harry che se n'è rimasto lì impalato.
< Che fai non vieni a letto? >.
< Sì, sì > si avvicina con passo lento prima di mettersi a letto.
Deglutisco.

È una sensazione strana.
Molto strana a dire il vero.

Percepire il suo calore.
Il suo odore ad invadermi le narici.


È tutto dannatamente strano.

Ma sto bene.
Non ho nessun pensiero a frullarmi in testa.
Sono tranquilla.

E devo dire che è un bene.

Non scherzo.

< Buonanotte > dico per poi girarmi dall'altra parte.
< Buonanotte >.
Chiudo gli occhi e sorrido.

Il suo profumo non è cambiato di una virgola.
È sempre lo stesso di sempre.

Sospiro.
< Care >.
< Dimmi Harry >.
Lo sento voltarsi dalla mia parte così faccio lo stesso.
< Non ti senti sola in questo letto? >.
< Perché? >.
< No, perché io mi sento solo >.
< Perché? >.
< Perché mi fa strano non dormirci con te >.
Deglutisco.
< Non ti fa strano dormire in un letto che non sia il nostro? >.
Sospira < scusami... >.
< E di che? >.
Mi guarda dritto negli occhi < è che quando torno a casa e realizzo che non sei a letto per esempio mi prende male >.
Diversi brividi lungo la mia schiena.

Ma sto zitta.

D'altronde non so che dire.

< Mi manca dormire con te nel nostro letto >.
Ridacchia < sono uno scemo che parla a vanvera >.
< Può darsi > lo canzono non rispondendo a nulla di ciò che ha detto.
Senza dire altro mi volto a pancia in su guardando il soffitto.

Sto bene nel mio letto.

Ma è ovvio che mi manca dormire nel nostro letto.

È ovvio.

Ma...
Ormai...

Sto bene qui.

< Care >.
< Mh mh >.
< Mi dispiace per come mi sono comportato >.
< Tranquillo... ora dormiamo >.
< Sì, scusami >.
Mi volto ma ad un certo punto... una melodia sussurrata giunge alle mie orecchie.

'If I could fly, I'd be coming right back home to you'.

No.

Che ca.... che succede?

Io la conosco sta melodia.

Senza dire altro apro il comodino tirando fuori quel bigliettino.

Mi volto verso Harry.
< Eri tu >.
< A far cosa? >.
Lo guardo scuotendo la testa.

Allora avevo ragione.
Dannatamente ragione direi.

< Ad avermi mandato questo biglietto >.
< No >.
Lo guardo nella penombra della stanza < non dire cazzate... la canzone è la stessa che è scritta nel bigliettino >.
Sospira.
< Allora? >.
< Sì... ero io >.
Impreco, senza nemmeno rendermi conto.
Guardo il bigliettino che recita 'If I could fly, I'd be coming right back home to you'.

È lui.

È sempre stato lui.

< Harry > lo chiamo.
Annuisce.
< Perché non sei tornato? > domando < me lo spieghi? >.
< Perché avevo paura... ho sempre paura >.

Lui aveva paura.

Vaffanculo, va!

< Vaffanculo >.
Mi alzo facendo su e giù per la stanza.
< Care >.
Mi volto e mi avvicino al suo lato del letto < vaffanculo Harry >.
Annuisce < hai ragione, hai tutto il diritto di avercela con me >.
< Sì, sì ho ragione >.
Lo guardo.
< Ti ho mandato quel biglietto perché volevo farti capire che ti pensavo >.

Mi pensava?

< Ti ho sempre pensata... > deglutisce rumorosamente < sempre >.
< Mi hai mandato quel biglietto per farmi stare ancora più male >.

Perché me l'avrebbe mandato sennò?
Perché?

< Caroline > si mette seduto sul letto facendomi segno di fare lo stesso.
Obbedisco aspettando che parli. 
< Avevo una gran paura di farti del male >.

È sincero.

Lo so.

< Non volevo tornare perché sapevo che senza di me saresti stata meglio >.
< Ah, decidi tu cosa è meglio per me > lo prendo in giro.
Scuote la testa < assolutamente... ma sapevo di averti già fatta soffrire e tornando avrei fatto peggio >.
Mi mordo il labbro inferiore.
< Se fossi tornato si sarebbero risolte molte cose >.
Mi guarda per capire se sia seria, così annuisco.
< Mi avresti perdonato? >.
< All'inizio te l'avrei fatta pagare cara ma sarebbe durato un battito di ciglia >.
< Io... >.
< Tu? > lo incalzo.
< Mi dispiace... mi sono comportato di merda e sto ancora prendendo delle scelte di merda > respira lentamente < ecco perché dico che la mia vita fa schifo >.
< La tua vita non fa schifo > lo rimprovero.
< Dici? >.
< Dico Harry, dico >.
Annuisce non convinto.
< Cosa ti fa stare così in pensiero? >.
Risponde < tutto, Caroline tutto >.

Tutto?
Tutto cosa?

Chiedo < tipo? >.
< Mi mangio ancora i gomiti per come mi sono comportato... ed ora ne pago le conseguenze >.
Guardo il bigliettino.
< Non sai quanto avrei voluto vederti tornare a casa > confesso portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
< Io... >.
< E ogni giorno che passava realizzavo che mi stavo illudendo > ammetto triste.
Sta zitto così ne approfitto per parlare < dormire nel nostro letto senza di te mi faceva ogni volta più male >.
Annuisce.
Mi guardo intorno < cambiare casa mi ha fatto star male >.
Silenzio.
< Ho sperato di vederti varcare la soglia di casa, ho sperato che mi venissi ad abbracciare dicendomi che sarebbe andato tutto bene >.
Si guarda intorno anche lui.
< Sono stata di merda > respiro lentamente < mi sono inflitta un dolore immenso >.
< Sono un coglione > risponde guardandomi.
Annuisco.

È vero.

Lo è.

Ha creato tutto sto casino per niente.

Ed io sono stata veramente male.
Malissimo per non dire da schifo.

< Ma... ora sto bene >.

L'ho detto.

Finalmente.
Finalmente l'ho detto.

Mi guarda.
Un lampo nei suoi occhi.

Per la prima volta ammetto a me stessa di star bene.
Senza di lui.

Per la prima volta lo ammetto davanti a lui.

< Stai bene? >.
< Vuoi chiedermi se stia bene senza di te? > domando immaginando la sua domanda.
Annuisce < sì, vorrei saperlo >.
< Sì sto bene... dopo tanto sto bene senza di te >.
< Ah... >.

Ci...

Ci è rimasto male?

Mi dispiace veramente ma mi ha fatto rimanere male così tante volte che non mi interessa.
Se ci è rimasto male non è un mio problema, di certo.

Ancora silenzio.
Solo il ticchettio dell'orologio a segnare lo scorrere dei secondi e dei minuti.
Guardo il mio cuscino e capisco.
Devo dormire.
Abbiamo parlato così tanto... ed è tardi.
< Dormiamo ok? > chiedo rimettendomi a letto senza aspettare alcuna risposta.
Non so quanti minuti passino ma ad un certo punto Harry mi chiama.

Ancora?

Annuisco.
Ma non mi volto.
< Care? >.
< Ci sono Harry >.
< Non è vero che il nostro amore era finto >.
< Ah no? > domando.
Lo sento sospirare < ho detto delle cazzate >.
< Ok > rispondo monotona.
< Il nostro era vero amore >.
< Sei sicuro? > domando mettendolo alla prova.
Sussurra < sono sicuro, assolutamente >.
< Va bene >.
Chiudo gli occhi ma ecco che mi richiama.
< Devo dormire Harry >.
< Lo so... >.
Prende fiato < voglio solo dirti un'ultima cosa >.
< Cosa? >.
< Che non è vero che Violet sia l'unica donna che abbia mai amato >.
Mi volto per guardarlo e ce ne stiamo per diversi minuti zitti.
< A volte mi chiedo perché tu debba sparare cazzate solo per il gusto di far star male le persone > confesso quasi sussurrando.
< Perché è l'unico modo per proteggermi, da me stesso e dai miei sentimenti >.
< Bella merda >.
< Sì bella merda Care >.
< Forse hai solo paura di mostrare cosa provi >.
Lo guardo.
E lui fa lo stesso.
Gli occhi illuminati dalla luce della luna.

Ancora più belli del solito.

Annuisce < forse sì, ha ragione >.
< Forse... >.
Mi volto dall'altra parte < buonanotte >.
< Notte Care >.
E una melodia raggiunge le mie orecchie.
La stessa di prima.

'If I could fly, I'd be coming right back home to you.
I think I might give up everything, just ask me to...
Pay attention, I hope that you listen 'cause I let my guard down
Right now I'm completely defenseless'.


Ed io mi lascio trasportare tra le dolci braccia di Morfeo verso luoghi migliori.




 
———





Cammino a passo svelto per poi attraversare la strada.
Sto tornando a casa, finalmente.
Devo cambiarmi per poi andare a pranzo fuori con Luke.
Stamattina è stata dura alzarsi... ma ci sono riuscita.
Harry dormiva beatamente, russando alla grande.
Si deve essere addormentato tardi perché ho sentito che si girava parecchio.
Avrà avuto tanto da pensare.
Io invece ho dormito benissimo, fin da subito.
Quando mi sono alzata gli ho lasciato un bigliettino sul comodino e ho chiamato Desmond per dirgli che non sarebbe andato a lavorare.
Ovviamente ho dovuto spiegare il perché si trovasse a casa mia, ma fortunatamente Desmond non ha fatto troppe domande.
Ed io sono contenta così.
Salgo gli scalini per poi afferrare le chiavi ed aprire la porta.
Sarà già andato via penso.

No?

Chiudo la porta per poi sobbalzare non appena sento Harry salutarmi.

Che...
Che ci fa qui?

Non è ancora andato via?

< Harry > mi tolgo il cappotto per poi squadrarlo < che stai facendo? >.
< Ti sto preparando una bella carbonara > mi strizza l'occhiolino.

Mhh.
Ok.

< E per quale assurdo motivo? >.
Allarga le braccia < mi sembra il minimo dopo che stanotte mi hai salvato >.
Ridacchio nervosa < ok, non c'era bisogno >.
< Sì invece >.
Mi gratto la testa.

Ed ora come faccio a dirgli che ho altri piani?
Che non posso mangiare la sua carbonara?

< È che... >.
Sto per continuare ma il campanello prende a suonare.

Ecco.
Luke.

Benissimo.

Come posso uscire da questa situazione di merda?

< Vado ad aprire >.
Annuisce ed io mi affretto a raggiungere la porta che apro per poi trovarmi di fronte un Luke sorridente.
< Ciao > lo saluto.
< Ciao a te > si avvicina per poi stamparmi un bacio veloce sulla guancia.
< Sei pronta? >.
< Ehmm... in realtà c'è un problema > lo invito ad entrare prima di chiudere la porta.
< Tutto ok? >.
< C'è Harry di là e si è messo in testa di prepararmi una carbonara >.
< Harry? >.
Annuisco per poi sussurrare < poi ti spiego >.
< Ok >.
< Care? >.
Mi volto verso Harry che guarda Luke.
< Luke, ciao >.
< Ciao Harry >.
< Ecco io volevo dirti proprio questo > mi avvicino < che avrei altri programmi per pranzo >.
Harry mi guarda incupito < la pasta è quasi pronta >.
Faccio spallucce.
< Cos'hai preparato di buono? > domanda Luke superandomi.
< Una carbonara >.
< Mhh che squisitezza > si lecca le labbra Luke sporgendosi in cucina.
< Care >.
Guardo Luke annuendo < perché non rimaniamo? >.

Cosa?

< Sì, c'è pasta per tutti > sorride Harry aspettando che dica sì.
Li guardo mentre prendono a sistemare la tavola, ridendo e scherzando tra di loro.

Come posso sopravvivere ad un pranzo così?
Col mio ex e il mio quasi fidanzato?

Come?

Non so se ci riesco.

< Allora? > domanda Harry togliendosi il grembiule < qui è pronto >.
< Voi mangiate io... >.
< Tu? >.
< Mi sono ricordata di dover fare una cosa >.
< Ok, sicura? >.
Guardo Luke e annuisco < sicura, sicura >.
Sì, sono sicurissima.
Ecco.
Mi rimetto il cappotto per poi salutarli ed uscire di fretta di casa.

Ma è possibile?

Cioè.
Si devono mettere a fare comunella?
Il pranzo insieme?

No.

Cioè mi rifiuto.

Ok, Harry è stato carino ma poteva evitare.
L'ho aiutato stanotte ma non è che adesso deve fare il carino con me.

Le sue parole me le ricordo.
E mi hanno fatta sempre del male.


Quindi mi dispiace dirlo ma non è che tra noi le cose cambieranno dopo stanotte.
Abbiamo parlato ed è stato un bene.

Ma il male che mi ha fatto non potrà essere cancellato.

Purtroppo.

Attraverso la strada.
Non so nemmeno dove stia andando.
La mia era una scusa.
Non avevo e non ho niente da fare. 
Quindi penso che girerò a vuoto sperando che il pranzo tra i due finisca presto.
Sbuffo.

Che palle.

Afferro il cellulare per poi mandare un messaggio a Gemma.
Magari posso passare da lei.
Così vedo come sta.
Ormai è all'ottavo mese, quasi allo scadere.
Ed è sempre più grande.
Ha una pancia che mi fa sorridere ogni volta che la vedo.
È sempre più bella però.
Ha una luce negli occhi che non so descrivere.
È ansiosa, super ansiosa ma non vede l'ora di abbracciare il suo cucciolo.
E Niall è sempre più felice.
Sprizza gioia da tutti i pori.
Non vede l'ora di vedere il suo piccolino o piccolina.
E anche io.

Non vedo l'ora.

Sono agitata perché non sappiamo il sesso ma fremo all'idea di poter finalmente dire di essere zia.

Sono pronta.

Ma in generale...
È quasi tutto pronto, manca solo la culla che dovrebbe arrivare in settimana, la prossima al massimo.
Ci siamo quasi.
Anne e Desmond fremono e lo stesso vale per i genitori di Niall.
Insomma siamo tutti pronti per la nascita della creaturina.
Tutti tutti.
Manca solo lui o lei.
Io spero sia una bambina.
Già mi vedo ad insegnarle cose su cose, però è ovvio che sarei felice anche se fosse un bambino alla fine.
Mi basta solo vedere finalmente il mio nipotino o nipotina.
Il mio cellulare vibra così mi affretto a guardare lo schermo.

Oh bene!

Gemma è a casa.
Quindi posso passare da lei mentre i due amichetti finiscono il loro pranzo romantico.
Sospiro.

Ancora non ci credo.
Non so se lo farò mai.
Primo Harry co st'idea del pranzo.
Ma pure Luke... che ha accettato.

Dai, ma come gli è venuto in mente di accettare?

Cioè non me ne capacito.

Per carità.
Sono andati sempre d'accordo ma così... rimanere a pranzo insieme, non lo so, io lo trovo un po' eccessivo.
Poi potrei sbagliarmi eh.

Mai dire mai.

Affretto il passo superando alcuni turisti che scattano foto in giro.
Mi guardo intorno...
Tra due giorni tornerò a Brighton.
Pronta ad iniziare la mia vita.
Ad iniziare una nuova esperienza.
Sorrido.

Sono propositiva.

Molto.

Mi fermo davanti casa di Gemma e Niall e le faccio uno squillo aspettando che mi venga ad aprire.
Passano alcuni secondi e poi la porta di casa si apre rivelando una Gemma trafelata.
< Perdonami, ma con questa pancia non riesco a muovermi velocemente >.
< Tranquilla > mi avvicino posando una mano sulla pancia < come stai mamma Gemma? >.
Sbuffa < non vedo l'ora di partorire, inizia ad essere difficile anche muovermi >.
Ridacchio.
< E tu amore della zia? > domando al piccolo che risponde con un calcio.
Gemma sorride < dai entra >.
Mi lascio condurre in sala dove mi siedo sul divano aspettando che Gemma mi raggiunga.
< Allora... >.
< Mh >.
< Come mai qui? Non dovevi andare a pranzo fuori con Luke? >.
Faccio spallucce < dovevo >.
< E poi? >.
< E poi tuo fratello ha deciso di prepararmi il pranzo >.
Gemma mi guarda con la faccia scioccata < mio fratello? In che senso ti ha preparato il pranzo? >.
Mi viene da ridere.

È in preda al panico.

E so già perché.

Immagina che io e il fratello abbiamo combinato qualche casino dei nostri.

E invece...
Non è successo nulla di preoccupante.

Anzi...

< Care? > porta una mano davanti al mio viso.
Annuisco.
< Dai spiega, ti prego >.
Annuisco di nuovo.
Ok, racconto sia.
Anche se non c'è molto da raccontare.
A parte la sbronza immensa che si è presa mr Styles.
< Stanotte è venuto a bussarmi... era ubriaco fradicio ed io l'ho aiutato a vomitare > racconto stringendo il racconto in una specie di riassunto.
Gemma scuote la testa < oddio >.
< Già... blaterava che la sua vita fa schifo e tante altre cose >.
Se ne sta in silenzio aspettando che continui < comunque poi l'ho fatto dormire da me così da riprendersi e lui oggi ha pensato bene di doversi sdebitare >.
Vedo Gemma squadrarmi così le chiedo cosa c'è che non va.
< Avete solo dormito? >.

Ovvio.

Che diavolo pensa?
Che mi sia concessa?

Annuisco < ovvio >.
< Care >.

Oddio.

Lo pensa davvero.
Ma non è successo nulla.

Ed è vero.
Verissimo.

< Gemma te lo giuro non è successo nulla >.
< Sicura? >.

Ancora?
Possibile che non mi creda?

Ok, che io ed Harry siamo calamite... ma sappiamo mantenere un autocontrollo.

Quindi...
Niente di cui preoccuparsi.

Niente, niente di niente.

< Sono sicura... tuo fratello ed io non abbiamo combinato nulla, non ci siamo nemmeno sfiorati con un dito >.
< Fortuna > esclama sollevata < e che avete fatto? >.
< Abbiamo parlato > spiego < mi ha detto che non è vero che non mi ha mai amata >.
Sorride.

Perché sorride?

< Visto? Te l'avevo detto che non poteva essere possibile >.
Annuisco.

Sì, anche per me non poteva essere vero.

Però non si sa mai con Harry.
E quindi quando me l'ha urlato gli ho creduto.

E sono stata male.
Di un male... assurdo.

Incommentabile.

< Poi mi ha detto che sarebbe voluto tornare ma che non l'ha fatto per paura >.
< Lo sapevamo, no? >.
< Sì, però l'ho insultato lo stesso >.
Ridacchia.
< In ogni caso l'ho lasciato che dormiva e me lo ritrovo col grembiule addosso a preparare una carbonara >.
Alza un sopracciglio.

Che ho detto di male?
Che l'ho ritrovato col grembiule intento a prepararmi il pranzo...

Niente di così eclatante.

< Il tuo piatto preferito? >.
< Eggià >.
Sta zitta.
Ma io la conosco bene.
E so che sta pensando.

Molto a dire il vero.

< A che pensi? >.
< A... a nulla >.
Sorrido < ti conosco >.
Annuisce sorridendo.
< Dimmi a che pensi >.
< E se mio fratello si stesse rendendo conto di amarti ancora? >.
Rido.

No.

Impossibile.

Ama Violet.
Sta con Violet.

< Impossibile >.
< Ne sei così sicura? >.
Annuisco.

Sì, sono sicura.

< Perché venire a casa tua allora? >.

Perché non sapeva dove andare?

Ma poi... che ne so!

Harry è strano.
Non sai mai perché si comporta in un determinato modo.

È... così.
Punto e basta.

< Boh... lo sai com'è fatto tuo fratello, è strano >.
< Sì è strano, però da ubriachi si sa che si fanno e dicono le cose più vere >.

Mh.

Ha ragione.

Però non ha detto nulla di che.
Se non che non è vero che non mi abbia mai amata.

Ma basta...

Nemmeno ci ha provato o che.
È stato mansueto.
E non ha fatto lo scemo.

Si è solo confidato.

Quello sì.

Mi ha detto tante cose che non sapevo.

Quello sì.

Ma basta.

Nient'altro di sconvolgente.

< Come ti è sembrato? >.

Come mi è sembrato?
Triste, a dire il vero.

Molto triste.

E non è una cosa tipica di Harry.
È sempre stato un ragazzo allegro, spensierato.

No?

< Triste > rispondo.
Lei mi guarda senza dire altro.
< Magari è solo un momento > suggerisco vedendola poi annuire.

Probabilmente sì, sarà un momento.
E ci sta.
Capita a tutti.

No?

È normale.
Normalissimo.
Quindi sì Harry sta attraversando solo un momento.
Ma sono sicura che tornerà presto in sé.

Sicuro.

E tornerà a comportarsi come prima.
Ad essere allegro come sempre.

Sì, sicuramente.

< Niall? > domando cambiando argomento.
< A lavoro... >.
Annuisco.
La guardo.
< Domani sera so che avete una festa >.
< Così mi hanno detto >.
< Vedrete vi divertirete >.

Spero.
Spero vivamente.

Ma sono sicura che sarà così.
Senza ombra di dubbio.

< Mi mancherai però >.
Mi sorride prendendo la mia mano destra, stringendola con la sua.
Lei non verrà.
Giustamente.
< Lo so Care però non posso nemmeno muovermi... > ride < bevi tu al posto mio >.
Annuisco.
Domani sera andrò a questa festa con Liam, Niall e Louis.
Non so nemmeno dove sarà a dire il vero.
So solo che toccherà bere.

Sennò chi li sente i miei compagni d'avventura?

Che poi non mi dispiace nemmeno bere domani.

Anzi...

Devo dire che non bevo da tanto, quindi questa festa calza a pennello.

Sorrido.

Sarà bello passare del tempo coi miei amici.
Sarà bello ballare, scatenarmi con loro.
Anche se mancherà Gemma e quindi sarò l'unica ragazza.

Ma sti cavoli...
Andrà alla grande.
Ed io berrò.

Per festeggiare la mia nuova vita.
Per festeggiare le cose belle che stanno capitando.
Per festeggiarmi, in sostanza.


Perché si è bene che io ogni tanto mi festeggi. 




 
———



 
Mi guardo allo specchio.
Sta andando benissimo questa festa.
E non pensavo.
Sorrido barcollando.
I gin tonic stanno facendo il loro effetto.
Sorrido ancora una volta.
Certo che sono proprio figa oggi.
Mi volto leggermente di lato ammiccando allo specchio.

Figa, sì, sì.

Son figa.

Ok, sono pronta per tornare di là.
Con uno scatto apro la porta del bagno trovandomi due che si baciano appassionatamente.

Okey.

La situazione è abbastanza calda direi.
Li supero per poi farmi spazio tra la gente che balla dimenando le braccia al cielo.
Aguzzo la vista per vedere dove si trovino i miei amici e mi fermo per guardare Harry.

È tutta la sera che mi fissa.

Sì mi fissa.

All'inizio credevo di sbagliarmi ma poi ho capito che non mi stavo sbagliando affatto.

Mi fissa e non so nemmeno perché.

Mi lecco le labbra.
Per fortuna non mi faccio più abbindolare da lui altrimenti oggi sarebbe finita veramente male.

È...

È il sesso in persona.

Bello, bello dannatamente bello.

Camicia azzurrina leggermente aperta, pantaloni cargo sul beige e una giacca azzurra a risaltargli gli occhi già belli di suo.

E i capelli...

E... tutto.

È perfetto, non scherzo.

Ma per mia fortuna non mi dice nulla.
Cioè bello è bello ma non da saltargli addosso.

No, no.

Ho superato quella fase.

Per mia fortuna, ripeto.

Mi faccio spazio tra la gente per poi arrivare dai miei amici che mi tirano verso di loro.
< Eccola la nostra bellissima, gnocchissima amica >.
Guardo Louis < grazie gnocchissimo >.
< Non scherzo, oggi sei una bomba... quasi quasi ci provo >.
Rido.
Che scemo.
Lo guardo e nel farlo Liam inizia ad urlare.
< Che urli Payne? >.
< Cos'è questo? > porta una mano sul mio collo ed io lo guardo maledicendolo.
Lui e la sua vista aguzza.
< Oh, oh, Smith... è un succhiotto? > domanda Niall sporgendosi per vedere meglio.
Tolgo la mano di Liam per poi incontrare gli occhi di Harry.
Sono così fissi nei miei che devo distogliere lo sguardo.

Perché... perché non lo reggo.

No, non ci riesco.

< Mi passate la mia bevuta per favore? > domando prima che Louis mi passi un altro gin tonic.
< Ok > li guardo < brindiamo >.
< A cosa? > domanda Harry prendendo il suo bicchiere dal tavolino di fronte a lui.
< A noi Styles > gli sorrido.
< A noi e... >.
< E? >.
< E al succhiotto di Caroline > ridacchia Niall.
Gli tiro un cazzotto veloce prima di alzare il bicchiere.
< A noi! > urla Louis buttando giù il suo negroni.
Anch'io prendo un sorso del mio gin tonic, facendo una smorfia.
Direi che è un tantino forte.

Un tantino tantino forte ma... oramai.

Che importa?

Guardo Harry che se ne sta in silenzio.
< Sorridi Styles > gli dico sorgendomi in avanti.
< Mh mh >.
< Dai > gli dico per poi ridere non appena Louis mi sussurra che vuole provarci con una tipa del tavolo a fianco.
< È carina >.
< Dici che mi ci sta? >.
Annuisco < perché non dovrebbe starci? >.
Louis ridacchia passandosi una mano tra i capelli < hai ragione, come si fa a resistere al mio fascino? >.
Rido anch'io per poi urlare non appena sento la canzone che è appena iniziata.
< Uuuh > urlo alzandomi < amo questa canzone >.
< Vado >.
Annuisco a Louis < non fare subito il pervertito però eh >.
< Ai suoi ordini madame >.
Lo saluto ridendo.


'She's been looking at me all night, I'm terrified
I know why, baby
She's got the wrong crazy'.



< Dai, tiratevi su > dico ai miei amici che fanno come ho detto.
< Styles? > domanda Niall prima che Harry scuota la testa un po' scocciato.
< Eddai... quanto rompi > gli dico tirandogli un tovagliolino di carta.
< Andiamo in pista > gli faccio segno prima di trascinarmeli dietro.


'Oh, I see the moon in her eyes, I'm paralyzed
She's not my baby
She's got the wrong crazy'.


Inizio a muovermi a ritmo di musica.
< Non è la canzone più bella che esista? >.
< Sì dai > risponde Niall.
< Un po' di entusiasmo amici > urlo facendo una capovolta.
< Soprattutto tu > mi avvicino ad Harry che deglutisce.
< Perché non ti lasci andare? > gli sussurro in un orecchio.
< Fidati non ti piacerebbe >.
Rido.

Cosa non mi piacerebbe?

< Dai, dammi la mano > gli dico barcollando.
< Perché? > mi si avvicina e nel farlo uno da dietro lo spinge così da far sì che i nostri nasi si tocchino.
< Ahia > mi lamento < hai un naso appuntito >.
< E tu ce l'hai a patata Smith > mi sorride avvicinandosi.
< Ehi non mi offendere > gli porto una mano sul petto.
< Senti! Dimmi se sta canzone non è del sesso puro >.
Mi volto iniziando a ballare sul ritornello.


'Like wolves we've run wild
Let passion get too much
And let ourselves get burned by the fire
We're walking on wire
But nothing feels higher
Then when I see that look in your eyes
Tell me what you want because you know I want it too
Let's skip all the small talk and go straight up to your room
I've been thinking what I'd do when I'm alone with you
Just say nothing, small talk only gets in the way'.



Harry non si muove, se ne sta impalato a fissarmi.
< Ma che fissi Harry? > chiedo ridendo.
< Non ti stavo fissando >.
< Noooo > gli faccio eco prendendolo in giro.
Mi passo una mano tra i capelli < ti capisco, sono figa stasera >.
Si lecca le labbra < è vero >.

È vero?

Allora mi trova figa anche lui.

Bene.
Benissimo.


Ridacchio.
< Sta' zitto > gli dico voltandomi per poi ballare con Niall che intanto ride come uno scemo.
È andato.
< Che ridi Horan? >.
< Rido perché sono ubriaco >.
< Se vuoi puoi dormire da me >.
Niall scuote la testa < avrai sicuramente un ospite >.
< Ma chi? >.
< Harry >.
Rido.
Rido forte.

No.

< Ma sei scemo? >.
Scuote la testa < ti sta mangiando con gli occhi >.
A scuotere la testa sono io sta volta < non è assolutamente vero >.
< No? >.
< No! >.
Gli prendo la mano portandola in aria.
< Balliamo >.


'Turn around, she's walking to me
I can't believe she's not my baby
Won't someone come save me?'.



Giro diverse volte.
Ridendo mentre la testa mi gira da matti.
Forse una boccata di aria fresca dovrebbe aiutarmi.


'Oh, you see the fool in my mind
Can't run and hide
With your stare on me
Look what you're doing to me'
I wanna run wild
Let passion get too much
Let ourselves get burned by the fire
We're walking on wire
But, nothing feels higher
Then when I see that look in your eyes'.



< Payne > Niall chiama Liam che stava parlando con Harry.
< Sì? >.
< Andiamo a prendere da bere? >.
Liam sorride ed annuisce.
No, io passo.
< Voi venite? >.
< Io passo > dico guardando Harry.
Lo vedo tentennare.

E se Niall avesse ragione?

Devo stare sola.

Non posso rischiare di rimanere con lui.

No.

Senza dire nulla mi avvio verso l'uscita del locale per respirare aria fresca.

Sì.

È la decisione migliore direi.

Dentro la musica rimbomba a tutto suono.


'Tell me what you want because you know I want it too
Let's skip all the small talk and go straight up to your room
I've been thinking what I'd do when I'm alone with you
Just say nothing, small talk only gets in the way'.



< Eccoti >.

Oddio.

Ma...

Ma che mi ha seguito?
Ma non poteva andare a bere?

Sto scemo.

< Mi hai seguito Styles? > domando vedendolo annuire.
< Potevi andare a bere >.
< Non ne avevo voglia >.
Si avvicina.
Io indietreggio.

Non c'è bisogno di stare così vicini.

Giusto?

Sì giusto direi.
Possiamo mantenere una distanza di sicurezza.

Appunto, per sicurezza.

< Ah, come mai non avevi voglia di bere? >.
< Volevo prendere aria >.
Ridacchio.
E non so nemmeno perché.
< Stasera sei bellissima Care >.
Abbasso lo sguardo.
Non voglio arrossire.
< Grazie Harry >.
< È la verità >.
In un attimo le sue mani sono sui miei fianchi.

E.... che succede?

< Ti stai divertendo? >.
Annuisce.
< Ah, ok... ti vedevo serio allora non capivo se ti stessi divertendo o meno >.

So cosa sto facendo.
Sto cercando di cambiare argomento.

Perché...

È l'unica cosa da fare.

E mentre continuo a parlare Harry mi prende il volto e mi bacia.

< Che stai facendo? > gli domando staccandomi subito.
< Mi sembra ovvio > mi sorride malizioso.
Scuoto la testa.

No.
Non va bene.
Sta con Violet. 

 
Ed io sto con Luke o se non ci sto... mi ci sto frequentando.
O non lo so.

Ma fatto sta che è sbagliato ugualmente.

< Harry > gli dico vedendolo avvicinarsi nuovamente.

Ma è scemo?

Mi sorride < che è? >.
Le sue mani tra i miei capelli.

E poi un bacio.

Ok.
Basta.

Pensa che stia scherzando?
No, perché non sto scherzando affatto.

Anzi...

Sono molto seria.

Mi scanso.

E lui mi guarda.

Che cavolo si guarda?
Possibile che non capisca che sta esagerando?

< Dai Care > si avvicina bloccandomi contro il muro.
Il suo naso sfiora il mio.
La sua mano si infila sotto la mia maglietta.
Il suo respiro sul mio collo.
Lo sposto e incrocio le braccia.
Sbuffa.

Ah, sbuffa...

Sbuffa pure.
Non c'è nulla da sbuffare, mi sembra.

< Mi dici che cazzo stai facendo? > domando vedendolo squadrarmi.
< Cosa sto facendo? >.
Annuisco < sì Harry, che stai facendo? >.
Si avvicina ma io lo blocco.
< Perché? Vuoi dirmi che non vuoi baciarmi anche tu? >.
I miei occhi increduli lo guardano per capire se sia serio.
< Allora? > incalza.
< Allora niente Harry > sbotto < sei fidanzato, mi sembra >.
< E allora? > chiede stupito.
< E allora? Allora mi hai detto di amarla > gli ricordo per poi prendere un momento di pausa.
< È da prima che voglio baciarti Care > confessa portando una mano tra i capelli.

Cosa?

< Tu no? >.
Scuoto la testa < no, non voglio baciarti >.
< Sì... ok >.
< È così difficile credere che non ti voglia baciare? >.
Annuisce.

Che coglione.

Pensa che io gli muoia dietro.

< Perché non vuoi baciarmi? >.
Mi schiarisco la voce < non ne vedo il motivo >.
Ridacchia per poi abbassarsi rubandomi un bacio.

Allora qui non ci siamo capiti.

< Harry, mi sto incazzando >.
Mi guarda serio < ah, ora ho capito >.
< Cosa? >.
< È per Luke >.
Strabuzzo gli occhi.

Per Luke?

< Per Luke? >.
< Sì, è per lui che non vuoi baciarmi >.
< No, non è per lui, perché dovrei baciarti? >.
< No, no è per Luke... > mi sposta i capelli da un lato < vedo che ti ha lasciato un ricordino >.
< Non fare lo stupido >.
Tiro in avanti i capelli per coprire il succhiotto.
< Lo ami? >.
< Come faccio ad amarlo dopo poco tempo? >.
Sorride malizioso < ci sono... ci hai scopato >.
Rido nervosa.

Sta esagerando.

Come al solito direi.

< Non è vero? >.
Mi prende il viso alzandolo.
< Allora? >.

Allora?

Non devo dirgli nulla, mi sembra.

< Allora? E se anche fosse? > chiedo infuriata.
< Non mi va giù >.
Scuoto la testa < ah certo, a te non va giù... >.
< No > sbotta.
Mi sposto incrociando le braccia.

A lui non va giù.

E allora a me?

Che mi sono dovuta sorbire Violet dopo poco tempo che avevamo smesso di vederci?
Allora?
Io dovrei farmi scendere tutto e lui no?

No, non ci sto.

< E allora io? > mi indico < mi sono sorbita la tua storiella con Violet dopo poco che avevamo smesso di vederci >.
Accusa il colpo e sta zitta.

Meglio.

Meglio per lui.

< Mi sono dovuta sorbire tutto Harry! I vostri baci, i vostri sorrisi, tutto >.
< Ma... >.
Lo blocco.

No.

Parlo io adesso, che cazzo.

< Ma l'ho fatto perché ti vedevo felice ed era giusto così >.
Mi guarda.
< Quindi... ora sono io ad essere felice e tu >  gli punto un dito contro < tu ti farai da parte e non proverai più a baciarmi come hai fatto poco fa >.
Alza le mani ma poi si avvicina sussurrando < sei sicura di voler rinunciare a me? >.
< Sì... sono sicura > lo guardo.
Mi afferra il viso sussurrando sulle mie labbra < sei sicura di voler lasciare andare le mie labbra per sempre? >.
Boccheggio.
La testa mi gira.

Non ho cambiato idea eh.
Non voglio baciarlo.

E non lo farò.

Però sentirlo così vicino... mi fa effetto.
E non posso farci nulla.

Deglutisco per poi scostarmi.
Mi guardo intorno.

Devo tornarmene dentro.

Sì.

È la cosa migliore da fare.

< Io me torno dentro > gli dico camminando verso l'ingresso.
Sento i suoi passi seguirmi e la sua voce chiamarmi.
Guardo il mio bicchiere che ho tra le mani da troppo tempo e me lo scolo tutto d'un fiato.

Ho...

Ho bisogno.

Ho bisogno di distrarmi.

Perché...

'Caroline'.

Giusto.

Non posso pensare ad Harry.

Cazzo se son scema.

Perché dovrei pensare ad Harry?


< Caroline >.
Mi volto guardando Harry.

Devo andarmene.

Subito.

La mia testa mi dice di fare una cosa.

Ma che non voglio assolutamente fare, quindi devo semplicemente scappare, fuggire.

La sua mano sulla mia spalla.
< Levami la mano >.
< Ok >.
Non toglie la mano così glielo ripeto.

Magari capisce.

< Scusa, tolta > ritrae la mano per poi far segno di parlare.
Deglutisco.
< Care io penso che... >.
Non sento ma forse è meglio così.

La testa mi gira.

E non so se è per via dell'alcol o per via del suo profumo del cazzo che mi manda in tilt.

< Hai capito? >.
Mi sposto e guardo i suoi occhi.

Come vorrei specchiarmici...
Come vorrei...

No.

Non vorrei proprio niente.

< Io... > boccheggio.
Harry annuisce.
< Vado > sbotto guardando una via di fuga.
E così scappo.
Attenta a non inciampare sui miei stessi passi.
Supero delle persone ma la mano di Harry mi afferra e mi trascina in un angolo.
< Harry non dovremmo tornare dagli altri? > chiedo.
< Ma perché vuoi scappare? >.
Ridacchio e mi sposto senza dire nulla.
< Vedi? Stai scappando >.
< Non sto scappando > gli dico seria.
Ride < no? >.
Si avvicina ed io cammino un po' indietro.

Distanza.

Mi indica < stai scappando quando non c'è alcun motivo per farlo >.
Mi guardo le scarpe.

Perché sto scappando?
Non lo so nemmeno io.

O forse lo so ma non voglio dirlo.

Non voglio dargli la soddisfazione di sentirselo dire.

< Torniamo dagli altri > propongo facendo per muovermi ma ahimè il suo corpo me lo impedisce.
Deglutisco.

Merda.

Senza pensarci ulteriormente torno indietro dove Harry mi blocca contro il muro.
< Ehm > mi guardo intorno.

Non ci voleva.
No, non ci voleva proprio direi.

Guardo Harry che si sposta per lasciarmi passare.
Ce ne stiamo in silenzio guardandoci.

Posso andarmene.
Sono libera.

Faccio un passo in avanti, poi però mi blocco.
Harry fa un passo indietro per poi fermarsi anche lui.
Mi guarda serio.
Respiro lentamente.
< Non so cosa mi prenda >.
Lo guardo.
< Non lo so Care >.
< Shh Harry > lo zittisco.
Abbassa il viso per poi fare uno scatto in avanti.

Siamo vicini.

E poi...

Si china per poi prendermi il viso e baciarmi.
Succede in un attimo.

Ed io... cedo.

E non so nemmeno perché.
Forse saranno i gin tonic.
Forse sarà che sono stanca di lui e della situazione.
Forse sarà... che voglio cedere.

La sua lingua incontra la mia ed io mi aggrappo alle sue spalle per baciarlo meglio.
La musica rimbomba nelle mie orecchie.
Le mani di Harry sulla mia schiena per impedirmi di fuggire.
I nostri respiri affannati.
Le mani vogliose di un contatto più intimo e  che soddisfi entrambi.
Sento il suo sapore invadermi le narici e mi sembra di essere tornata a mesi fa quando baciarlo era una cosa normale.

Ma poi...

Ma poi la mia testa ha la meglio.

Lo sto facendo vincere.
Lo sto baciando, per cosa?


Per niente.

Sono felice, ora, senza di lui.

E non mi farò rovinare la vita.

Mi stacco senza pensarci allontanandolo.
< Che... >.
< Cosa? > chiedo.
Mi fa una carezza sul collo, ma io gli sposto la mano.
Lo guardo in cagnesco < stammi lontana >.
Mi guarda per capire se stia dicendo la verità.
Mi pulisco le labbra quasi sdegnata da quello che è appena successo.
Uno sbuffo dalle sue labbra.
< Care io pensavo che... >.
< Cosa? > urlo < che vuoi rovinarmi la vita? >.
Scuote la testa.
Ma io continuo < no grazie >.
Le sue mani cercando di fermarmi ma io le blocco.

No.

Basta.

Me ne torno dai miei amici.

< Stammi lontano! >.
Mi incammino superando i corpi sudati per poi appoggiarmi ad un bancone.

Che merda che sono.

Mi sono lasciata sopraffare.
Ho ceduto per niente.
E mi sento uno schifo.

Io non volevo baciarlo.

Non so nemmeno perché gliel'ho permesso.
Fatto sta che gliel'ho permesso.

E mi sento male.

Mi guardo intorno in cerca dei miei amici.
Sbuffo. 

Maledizione a me!

Penso a Luke e un groppo in gola mi sale.

Perché sono così cogliona?

Le labbra mi tremano.
Come le gambe.

Vorrei piangere.

Ma penso che farò solo una cosa.

Starmene lontana.


Starmene lontana da Harry fottutissimo Styles. 

 
   
   
   
   
   
  
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