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Autore: Blue_Wander    14/11/2020    2 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Soleggiato

 

Quando si svegliarono di nuovo si trovarono in un comodo letto a due piazze coperti da un lenzuolo chiaro e leggero. Intorno i loro amici li guardavano con facce stralunate soprattutto perché erano apparsi in momenti diversi in mezzo al salotto della casa di Seokjin, ancora di sua proprietà.

I due si guardarono. Avevano fatto di nuovo lo stesso sogno, ancora la stessa illusione: quella volta però sembrava quasi che il loro cervello mostrasse una scena in cui sapevano esattamente chi fossero e accettavano senza ribattere. Sembrava molto più di un semplice sogno, anche se era chiaramente il contrario.

-Dove siete stati per tutto questo tempo?- chiese Kerasi. -Perché avete oltrepassato la barriera senza dirci niente? Perché non ci avete aspettato?

Entrambi non dissero nulla.

-C'è una cosa più importante che dovete sapere.- si intromise Seyun. -Quando abbiamo attraversato la nebbia per raggiungervi siamo finiti direttamente a Luskin, ma voi non c'eravate.

-E appena siete spariti l'odore dolciastro se n'è andato con voi.- finì Seokjin per lei. -Significa che Ametista non vuole solo Veral, ma anche Jungkook.

Il principe annuì. -Lo sappiamo.- fece una piccola pausa. -Ce lo ha detto lei, omettendo ovviamente quel che la spinge a farlo.

Gli altri presenti si scambiarono occhiate confuse, ovviamente tranne Hoseok che già sapeva tutto. L'unica cosa che non riusciva a capire era il motivo per cui Jungkook non riuscisse a vedere la verità. Non c'era bisogno di essere il Guardiano per conoscere i propri sentimenti. Percepì lo sguardo dell'interessato posarsi su di lui e capì esattamente che cosa volesse, annuendo piano per non farsi vedere da nessuno. Non poteva dirglielo in quel momento, non era ancora arrivata l'ora di sapere.

Kerasi si sedette al fianco di Veral. -Ora sapete tutto.- ammise. -Tocca a voi adesso dirci che cosa vi è successo.

Jungkook si strinse nelle spalle ma non ci mise molto a rispondere. -Dopo essere svenuti per un po' ci siamo trovati in una stanza buia con un camino.- non voleva dire completamente la verità perché non aveva senso far preoccupare gli altri di un'illusione priva di significato. Sapeva che Hoseok ne fosse venuto a conoscenza grazie ai suoi poteri, ma non aveva motivo di perdere tempo dilungandosi. -Ametista ci ha solo parlato e una volta finito ci ha teletrasportati qui con i suoi poteri.

-È la nebbia.- spiegò Seokjin. -Imbevuta del suo potere illusorio riesce a farle fare quello che vuole. È sempre stato così, fin da quando gli abitanti ne hanno memoria.

-Perciò è questo che li rende ciechi alle sue malefatte.- ipotizzò Yoongi, annuendo alla sua stessa affermazione, ma ricevendo presto un segno di negazione come risposta.

-Se fosse così anche noi ne saremmo vittime. Invece è come se la maggior parte dei cittadini avesse il suo stesso scopo.- si portò una mano al mento e si mostrò serio sull'argomento. -Ma ciò che rende unici i diversi regni va protetto, non si può pensare di voler mischiare le carte in questo modo, separandoci da quel che ci fa sentire speciali.

-Qual è l'interesse di Ametista?- chiese Veral, alzandosi in piedi. -Smeraldo ha detto che tutti loro hanno dei limiti; è forse la privazione di ciò che ci rende speciali a rappresentare il suo?

Jungkook si sedette sul bordo del letto. -Ma se fosse così perché i cittadini la vorrebbero come guida?

Seokjin si sentì osservato e sospirò. -Io non so altro, davvero. Delle voci dicono che non riesce a pensare lucidamente per via della rabbia che si porta dentro, invece altre sostengono che sia un'anima buona ma dannata per via dei suoi occhi.

-In effetti ha detto che avrebbe strappato gli occhi di Veral.- ragionò il principe. -Ma una persona di questo tipo non credo corrisponda alla descrizione di “buona”.

Il maggiore si strinse nelle spalle ma non disse nulla. Si era unito al gruppo perché convinto di essere d'aiuto, ma non sapeva molto sulla creatura misteriosa di Ametista. Sperava solo di poter andarsene in fretta: Seokjin odiava Luskin.

 

Il manico in legno della scopa che stava tenendo Seyun era bucherellato e Veral non osava avvicinarsi per timore uscisse qualche animale disgustoso così avevano deciso di farle spolverare un po' i ripiani della cucina. Le due erano aiutate da Jin, Hoseok e Namjoon, mentre gli altri quattro controllavano che nessuno si avvicinasse alla deliziosa villetta dalle pareti esterne color panna e i tetti a punta leggermente rosati.

Jin non avrebbe voluto farsi aiutare a pulire la casa, ma non sapevano fino a quando sarebbero dovuti rimanere. All'appello mancavano l'ametista, il topazio e il rubino, ma ancora non conosceva quanto tempo avrebbe richiesto la missione, senza contare lo strano individuo che avrebbero dovuto cercare. Quel tipo poi non riusciva proprio a convincerlo, ma decise che quello non era il momento migliore per pensarci.

-Amico, so che non ti fidi.- lo rimbeccò Hoseok con un sorriso. -Ma avrai spazzato questo punto del salotto almeno una decina di volte da quando abbiamo iniziato.

Seokjin gli sorrise ma non fece in tempo a rispondere per via di un rumore fastidioso. Namjoon aveva appena lanciato qualcosa per terra con forza, schiacciandolo poi con un piede. I due si avvicinarono e il maggiore era già pronto per infuriarsi. -Yah, Namjoon-ah! Non è mica casa tua.- lo videro piegarsi sulle ginocchia e raccogliere qualcosa. Aveva frantumato una specie di scatola nera che Jin non aveva mai visto all'interno delle mura di casa sua. Sembrava essere fatta di un materiale resistente e all'interno erano presenti dei sottili strati di rame, una cosa mai vista prima che di sicuro non apparteneva all'antiquato arredamento della villa.

-Abbiamo sentito degli strani rumori.- cominciò Yoongi seccato. -Quindi Jungkook non scherzava quando diceva che rompi tutto quello che tocchi.- scherzò puntando il pollice verso il principe che rise.

Namjoon si lasciò scappare un verso divertito. -Sembrerebbe che il re abbia voglia di scherzare questa mattina.- tornò subito serio quando percepì lo sguardo truce di Kerasi che gli intimava di non perdere tempo. Si schiarì la gola e continuò. -Appena ho toccato questa strana scatola ho sentito che dentro c'era qualcosa.

-Non ti da il permesso di frantumarla sul mio pavimento!- intervenne il maggiore.

Il generale lo guardò male. -Non è solo questo. Non ho mai visto un oggetto del genere, è stato molto difficile romperlo e in più è ricoperto di fili di rame. Ho capito subito che non apparteneva a nessuno qui, per questo ho pensato che fosse una buona idea romperlo per capire almeno cosa ci fosse dentro.

Seyun si abbassò su ciò che rimaneva dell'oggetto e ne raccolse una parte. -Credo di sapere che cos'è.- ammise, attirando così su di se l'attenzione dei presenti. -Questa scatola era un microfono. Certo, uno molto strano e diverso da quelli abituali, ma pur sempre un microfono.

-Perciò qualcuno ci sta spiando.- concluse Blanche. -Ma chi? E soprattutto perché?

-Piuttosto dovremmo chiederci come ha fatto ad arrivare qui o se ce ne siano altre.- ribatté Kerasi incontrando lo sguardo di Seokjin ma distogliendolo subito dopo. -E anche cosa contenesse. Ne è uscito qualcosa, no?

Namjoon annuì e lo videro porgerle un bigliettino. -Non l'ho ancora aperto, ma è la prima cosa che ho notato e così l'ho preso subito. Però perché inserire un messaggio in una scatola che non può essere aperta?

-Così ne avrete la conferma: non ho bisogno di ricorrere a trucchi per conoscere la verità.- Kerasi alzò la testa dalle righe che aveva finito di leggere. -Sembra quasi che abbia risposto alla tua domanda di proposito.

-A questo punto escluderei l'idea di averne diverse.- ragionò Jungkook. -Ametista può materializzare gli oggetti tramite la sua nebbia, ma dubito sia lei la causa.

Anche il Guardiano annuì alle parole del principe. -Ha ragione. Il messaggio parla di essere a conoscenza della verità, ma noi sappiamo già che lei sa chi siamo.- fece una pausa in cui lo videro tutti pensieroso. -Chiunque sia sa del mio potere ed è per questo che non si fa vedere.

-Hoseok.- lo chiamò Veral, silenziosa fino a quel momento. -Per caso sai se in questo continente o nel resto del mondo esplorabile esiste qualcuno con i tuoi stessi poteri?

-Non saprei, non ho mai incontrato nessuno che lo sapesse con certezza quindi non ho neanche mai avuto accesso a questa informazione. Questo significa che non è impossibile, ma neanche certo.- guardò la ragazza negli occhi e come sempre non riuscì a vederci nulla.

Veral ricominciò subito a parlare. -Io so chi è stato.- si girò verso Yoongi. -La persona che la regina Adara ci ha chiesto di cercare: Gerry.

 

Seyun vide Hoseok chiudere la porta della stanza subito dopo essere entrato con Jungkook.

La ragazza chiuse il libro preso da uno scaffale della stanza che Jin aveva prestato a lei, Kerasi e Veral, riponendolo sul comodino appena sotto una lampada ancora impolverata. Non disse nulla e guardò il maggiore dei due sedersi su una delle sedie, mentre il principe se ne stava in piedi appoggiato alla parete.

-Dobbiamo parlare.- cominciò il Guardiano. Seyun annuì. -Jungkook ha cominciato a farsi delle domande: sa più di quello che pensi.

La ragazza alzò un sopracciglio.

-Per quale motivo eri al castello quel giorno? Non di certo per proporti come futura regina di Zamek, quindi perché?- chiese il principe in modo calmo ma determinato, come per indicare di voler una risposta da lei e non da Hoseok.

Seyun guardò il Guardiano annuire e poi poggiò due dita sulla copertina del libro che stava leggendo poco prima. Il principe dovette staccare la schiena dal muro e sbattere più volte le palpebre per accertarsi di non star immaginando tutto: l'oggetto aveva preso a fluttuare e, completamente da solo, si infilò nello scaffale da cui probabilmente proveniva. -È così.- rispose la mora. -Sono l'ultima in questo continente ad usare la magia.- sospirò. -E Topazio lo sa. Ho chiesto a tua madre, la regina di Zamek, di nascondermi nel vostro castello per un po' con la scusa dei concerti. La figura della cantante Seyun è avvolta dal mistero, le persone che mi sentono cantare conoscono bene i sentimenti che trasmetto...

-Non capisco.- la interruppe. -Allora perché sei qui?

-Topazio ha una debolezza, un limite se vogliamo usare le parole di Smeraldo: la lussuria. Eppure come per tutti gli altri è una lama doppio taglio poiché in grado di dargli anche forza. Ricordi Lapislazzuli? Lui acquisiva più potere quando qualcuno provava invidia nei suoi confronti, ma è stata proprio questa la causa della sua sconfitta.- distolse lo sguardo. -Topazio ha una visione distorta del suo limite e desidera solo le ragazze per cui qualcuno è pronto a combattere.

-Quindi la famosissima idol Seyun di Vimana.- concluse il principe per lei.

-Questo tizio non è solo pervertito, ma anche sadico.- aggiunse Hoseok con una risata per smorzare la tensione.

Seyun però non ricambiò l'espressione. -Penso che tu conosca i motivi per la costruzione del muro tra Vellham e Luskin.- vide Jungkook annuire. -Dimenticali.- ordinò. -Sono bugie perché quella barriera è stata eretta quando la tragedia ha avuto inizio e il grande segreto che la avvolge non è altro che la verità: si tratta di un'illusione di Ametista e quel muro di pietra non esiste, non è mai esistito e mai esisterà in futuro.

Hoseok sorrise, ma il principe rimase serio e non si scompose. -E immagino ci sia una ragione dietro al vostro silenzio.

Quella volta fu il Guardiano a rispondere. -Anche se il muro è finto c'è una ragione per cui è stato messo lì ed è anche parecchio buona. Le sei pietre vengono elencate secondo la nascita del regno d'appartenenza e si trovano tutte sotto l'opale: topazio, rubino, ametista, diamante, lapislazzuli e smeraldo.

-E le gemme sono state divise dal muro per indicare quelle più vicine ad Opale. Queste ultime sono più potenti e infatti sono lontane da Tachyta perché non hanno bisogno di protezione, mentre quelle più deboli che abbiamo affrontato in passato si trovano all'interno di regioni confinanti con il Regno del Tempo.- si avvicinò di qualche passo. -Questo non deve scoprirlo nessuno e se il muro viene attraversato da un essere magico come me o Hobi...

-Sparisce.- concluse l'altro.

Jungkook annuì. -Ma come sai queste cose?

Seyun e Hoseok si scambiarono sguardi complici e poi lei rispostò lo sguardo sul proprio interlocutore. -Non sei il primo da cui ho cercato protezione, in effetti c'è un'altra persona in questo gruppo che è a conoscenza dei fatti quanto voi.

Qualcuno bussò alla porta e il Guardiano l'aprì per far entrare Blanche e Yoongi. -Non vorremmo mai interrompere il momento.- cominciò il re. -Ma c'è qualcuno alla porta.

-E non sembra essere amichevole.- aggiunse infine la maggiore tra le ragazze, attirando su di se lo sguardo dei presenti. La giovane dai capelli cremisi indicò il vetro della finestra che dava sull'entrata della villa.

Un uomo completamente solo aspettava che la porta venisse aperta.

 

-Quindi?- chiese Yoongi una volta recuperati i tre al piano superiore. -Chi apre?

Seokjin fece qualche passo verso la porta. -Sono il più grande e il proprietario della casa, per questo andrò io.- guardò Kerasi, ma la reazione della rossa fu solo un'espressione triste mentre distoglieva lo sguardo. Si rigirò verso l'entrata principale e appena girò la maniglia per aprire l'uomo fece capire di non essere umano trasformandosi per pochi secondi in un Mostro, spettro amorfo e incolore.

-Questo è un messaggio da parte della mia padrona.- cominciò ritrasformandosi in umano. Il suo viso era nascosto dal cappuccio di una mantella che toccava terra, il resto dei vestiti erano estremamente logori e sporchi. -Tra tre giorni lei vi verrà a cercare tutti e ci sarà la battaglia da cui una delle due fazioni uscirà sconfitta.- allungò una mano e da li a poco comparì un piccolo barattolo pieno d'acqua. -Se vincerà la mia padrona allora gli occhi della prescelta saranno il suo premio e verranno messi qui dentro.

-E se vinciamo noi?- chiese Jungkook subito dopo aver affiancato Seokjin alla porta.

-È molto semplice.- cominciò con un tono quasi canzonatorio. -Rimarrete vivi.- ci fu abbastanza tempo per gli altri di scambiarsi occhiate confuse. -Ricordate: verrà a prendervi tutti tra tre giorni a partire da ora.- gli abiti caddero a terra e lo spettro sgusciò via verso il cielo sempre sereno.

Il padrone di casa chiuse la porta e ci si appoggiò contro senza dire niente, mentre Jungkook tornava al piano superiore seguito da Blanche e Namjoon.

-Non ha alcun senso.- disse Veral con il volto tra le mani.

-Già, anche io la penso come te.- annuì Seyun, seduta al suo fianco. -È ovvio che se vinciamo rimaniamo vivi.

La castana vide Kerasi sedersi di fronte all'amica. -Non intendevo questo.- spiegò subito dopo. -I miei occhi vedono male, perché dovrebbe volere qualcosa che non funziona? A lungo andare potrebbero anche diventare completamente ciechi, per questo non ha senso.

-Magari semplicemente non lo sa.- ribatté Kerasi stringendosi nelle spalle.

-O forse degli occhi che non vedono sono esattamente quello che le serve.- Seyun attirò l'attenzione di entrambe. -Che c'è? È assolutamente plausibile.

-Smettila di dire certe cose!- la riprese la maggiore. Seyun alzò le mani al cielo come per discolparsi e Kerasi mise una mano sulla spalla di Veral. -Stai tranquilla, noi non le permetteremo di farti del male.

La minore sorrise ad entrambe, ma poi scosse la testa. -Non è che io sia preoccupata per me.- chiarì sotto le occhiate stralunate delle due. -Semplicemente non riesco a capire se fa parte del piano o meno. Se Opale ha bisogno di me, perché dovrebbero consegnarmi senza occhi?

-Io forse potrei avere un'idea.- si intromise Seokjin che fino a quel momento era rimasto sulla porta ad ascoltare. Si sedette anche lui al tavolo e gesticolò leggermente con le mani. -Non so molto su Ametista, ma ricordo che considerava gli occhi delle persone il dono più prezioso, l'unica cosa capace di calmare la sua ira. Si diceva che è dopo aver rubato gli occhi ad una fata che queste ultime si sono rifugiate in un posto diverso, ma Ametista lascia raramente la sua villa e quindi nessuno sa quanti occhi abbia preso.

-È una specie di collezionista?- Seyun alzò un sopracciglio, abbastanza schifata dalla situazione, ma Jin si mise a ridere e si strinse nelle spalle. La mora sembrò pensare un attimo sul da farsi, non del tutto convinta di rendere pubblico il suo punto di vista, ma una volta visto il volto dell'amica dai capelli castani decise di parlare, omettendo alcune certezze che era meglio non divulgare. -La sua ossessione per gli occhi non vi sembra un po' troppo marcata? Tutte le gemme che abbiamo incontrato avevano una debolezza da cui allo stesso tempo ricavavano forza, ma Ametista sembra solo voler colmare un vuoto nella sua anima.- gli altri tre le fecero segno di continuare. -Invidia, superbia, accidia: questi sono i tratti insidiati dentro i nostri nemici sconfitti da uno di noi, le nostre nemesi mostruose che una volta erano umane.

-E non avrebbe senso avere una nemesi che fa il tuo interesse.- terminò Kerasi per lei, comprendendo il discorso della ragazza. -Vista così sembra solo una copertura, ma non dimenticare che Veral potrebbe non essere la nemesi di Ametista.

Seyun alzò le spalle ma non disse niente. Lo sapeva bene che non sempre il destino era come sembrava: sperava di essere la nemesi di Topazio e di poterlo sconfiggere da sola, ma il destino aveva scelto Diamante per lei. Eppure non poteva forzare il tempo, i suoi compagni dovevano scoprire da soli il tratto della gemma che capitanava il Regno della Luce e, in base a quello, il fato avrebbe tirato fuori l'eroe con il compito di sconfiggerla, riportando le fate all'interno della città e la luna in alto nel cielo notturno.

 

-Siamo soli.- proclamò Seokjin chiudendo la porta della cucina. L'orologio aveva da poco battuto l'ora di cena e così lui e Kerasi si erano offerti di cucinare. Per una volta sembravano persone normali in una casa normale, se solo il sole non fosse stato così insistentemente forte si sarebbero persino dimenticati tutti della magia. -È da quando siamo partiti da Vellham che non succede.- emise un verso divertito. -Ma ho una domanda: nell'esercito di Zamek insegnano a cucinare?

Kerasi sorrise e scosse la testa. -Anche se io e Namjoon siamo nati a Ignogan il nostro posto è sempre stato a Zamek al fianco di Jungkook. C'è chi nel tempo libero studiava e chi invece se ne stava nelle cucine per imparare qualcosa di nuovo e interessante. Secondo te chi è che procurava del cibo al principe di nascosto?

-Sei una buona amica.- concluse lui. -Ma non sembri andare troppo d'accordo con Namjoon.

La rossa prese a tagliare alcune verdure su un tagliere in legno passatole dal proprietario della casa. -Mio fratello non rispetta Jungkook come persona, ma solo come un generale verso il proprio principe. Se non fossimo cresciuti insieme avrei anche potuto capirlo, ma le cose non sono sempre state così. Ormai sono circa dieci anni che Namjoon ha allontanato Kookie senza nessun motivo apparente e questo...

-Ti rende triste.- terminò per lei, poggiando una mano sul dorso della lama che teneva stretta.

Kerasi lo guardò negli occhi. -E arrabbiata.- proclamò. -La verità è che per me tutto questo non ha senso e non vorrei mai che succedesse qualcosa alle persone a me più care.

Seokjin avrebbe sicuramente fatto una battuta per smorzare la tensione, ma purtroppo per lui qualcuno bussò alla porta della cucina, spalancandola subito dopo senza aspettare il consenso dei due all'interno.

-Scusate l'irruzione.- sghignazzò. -Ma il nostro principe sta letteralmente morendo di fame.- Hoseok si appoggiò al muro bianco. Il poco cibo che avevano se l'erano procurato grazie a qualche moneta d'oro spesa prima di raggiungere la villa del maggiore e infatti i due cuochi improvvisati dovettero stare molto attenti alle dosi in modo tale che nonostante il numero dei componenti del gruppo tutti potessero mangiare qualcosa. -Volete una mano per fare prima? Io e Veral siamo molto bravi.- Seokjin emise un verso infastidito e il Guardiano rise nuovamente.

Un luogo pacifico in cui sembravano più amici che compagni di viaggio.

Un luogo da cui presto sarebbero stati strappati.

E la cosa peggiore era la consapevolezza.

  
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