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Autore: _ Arya _    15/11/2020    3 recensioni
Dublino.
Killian Jones, 28 anni, consulente investigativo e assistente alla scientifica. Dopo un incidente che ha causato danni permanenti alla sua mano, ha dovuto rinunciare alla carriera di agente di polizia.
Emma Swan, 23 anni, da aspirante campionessa olimpionica a genio informatico. A 18 anni ha dovuto rinunciare alla sua carriera di pattinatrice artistica sul ghiaccio, proprio quando il sogno delle olimpiadi era vicino, a causa di un incidente che l'ha costretta su sedia a rotelle.
; Dal capitolo 3:
-Tu non sai niente di me, Jones.
-E tu di me, Swan.
-So che pecchi eccessivamente di modestia, ad esempio.
-La modestia non mi avrebbe fatto arrivare dove sono oggi.
Ci guardammo con intensità. Sapevo di non essere la persona più umile al mondo, ma era stata la vita a rendermi così, e ne andavo fiero. Avevo imparato a smettere di mettermi in discussione ogni volta, diventare forte per fare in modo che quell'incidente, diventasse solo un minuscolo incidente di percorso. Avevo lavorato molto su me stesso e completamente da solo. Perché sapevo di potermela cavare: ne ero uscito vittorioso.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Jefferson/Cappellaio Matto, Killian Jones/Capitan Uncino, Tilly/Alice, Trilli
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Peace with the past?



KILLIAN POV
Ero felice, euforico, come non lo ero da… dalla prima notte passata insieme, prima che quest’incubo iniziasse. Mi ero fatto mille paranoie, anche se avrei voluto chiederle io di cercare casa insieme, bloccandomi per paura di spaventarla: non avrei mai immaginato che la proposta sarebbe potuta venire direttamente da lei!
Era un po’ prematuro? Forse… ma nel nostro caso, non davvero. Nonostante fossimo una coppia da poco, sapevamo già di trovarci bene insieme e quel passo non mi faceva affatto paura.
In qualche modo, adesso ero ancora più motivato a rimettermi in sesto il prima possibile e potermi concentrare unicamente sul presente e sul futuro.
Quel che era successo era successo, ormai era parte del passato e continuare a rimuginarvi non sarebbe servito a niente: volevo solo dimenticare e andare avanti.
Aprii le braccia per accoglierla, ma fu in quel momento che la vidi.
Lei.
La donna che mai e poi mai avrei creduto di rivedere.
Uguale a come me la ricordavo, bella come la ricordavo, ma uno sguardo nuovo… rinato.
-Milah.
-Cosa… chi…
Emma balbettò confusa, voltandosi nella mia stessa direzione. La vedeva anche lei, non era frutto della mia immaginazione.
-Ciao, Killian…
-Milah. Cosa… come…
-Magari torno dopo. Non voglio disturbare.
Rimasi muto, non sapendo bene cosa dire: mi sentivo come se avessi davanti un fantasma.
-No.- fu Emma ad intervenire -Vieni. Io stavo comunque per andarmi a prendere qualcosa da bere. Killian, vuoi una cioccolata? Un tè?
Guardai lei, poi Milah, poi di nuovo lei, annuendo confuso… ma prima che potesse alzarsi riuscii a stringerle forte la mano, cercando di ringraziarla con lo sguardo. Lei mi sorrise lievemente, poi fece leva sulle proprie gambe per raggiungere la sedia a rotelle, lasciandomi abbastanza di stucco.
-Grazie. Io… scusa, davvero, non volevo disturbarvi, volevo solo vedere Killian una volta ma…
-Tutto a posto. Piacere, Emma.
La bionda le strinse la mano e l’altra ricambiò con un sorriso.
In un altro momento avrei fermato Emma, ma non ne ebbi le forze. Rimasi a fissare il fantasma del mio passato senza dire una parola, fino a che non restammo soli.
-Killian. Sono contenta di vederti abbastanza in forma. Come stai?
-Bene. Tutto bene. Milah, come… perché sei qui?
Cercai di ricompormi: non potevo fare la figura del babbeo, dannazione. La mia mente finalmente riprese ad attivarsi e fare calcoli e collegamenti mentre la guardavo avvicinarsi a me.
-Gold?
-Gold. Probabilmente. Lo sapevo che ci saresti arrivato da solo… non ho infranto la promessa fatta a Graham, direi.
Sorrise ancora, poi si sedette sulla poltrona di fronte al letto e allungò una mano per prendere la mia. La strinsi, e fu così familiare… l’avevo amata, l’avevo davvero amata, e lasciarla andare aveva fatto un male inimmaginabile, pur sapendo fosse la cosa migliore per lei.
-Quel furbone di Graham poteva anche dirmelo che avesse dei sospetti ma… lasciamo stare. Come stai tu? Sono passati anni…
-Sto bene Killian e tutto grazie a te. Mia mamma anche sta meglio, vive a casa con me adesso, ho un nuovo lavoro… sono felice. Penso non riuscirò mai a ringraziarti abbastanza per ciò che hai fatto.
-Sciocchezze. Avrei fatto qualsiasi cosa pur di…
Pur di liberarti. Pur di darti la possibilità di essere libera dal dolore e felice, un giorno. Non sapevo bene nemmeno io.
-Ti sei risposata?- tra tutta le domande che potevo farle, perché proprio quella? Idiota.
-No, ho chiuso con gli uomini. Ho vissuto un’esperienza traumatica, ma anche una felice con te… mi sento in pace con me stessa, ho imparato ad apprezzare la mia indipendenza. Ci è voluto un po’ a ricucire le ferite ma ce l’ho fatta.
Annuii, cercando di recuperare ulteriore lucidità. Ero felice di vederla ma… avevo anche bisogno di risposte o sarei impazzito.
-Quanto ti fermi?
-Fino al processo. Ho dato oggi la mia testimonianza a Graham ma mi ha chiesto di fermarmi in caso possa essere utile, mi dirà se devo testimoniare.
-Sa che sei qui?
-Lo sa. Ci ho messo un attimo a capire chi fosse il “poliziotto-eroe”, non ha nemmeno provato a dissuadermi dal venirti a trovare…
Mi sfuggì una debole risata, non mi sarei mai abituato alla definizione “poliziotto-eroe” e, vista la sua espressione divertita, intuii che avesse capito. Mi aveva sempre capito, in fondo.
-Sì, suppongo che a quest’ora non ti avrebbero lasciata entrare senza permessi speciali.
Restammo a guardarci ancora per un po’, a ricordare, almeno io. L’avevo amata davvero quella donna, nonostante avessi sempre saputo che non fosse quella giusta. O forse in altre circostanze sarebbe potuta esserlo, ma era inutile rimuginarci troppo. Adesso il mio cuore apparteneva completamente ad un’altra donna: Emma. La mia Emma, che aveva voluto lasciarmi quel momento senza che nemmeno dovessi chiederglielo. Era stato un gesto premuroso da parte sua, una dimostrazione di fiducia: ennesimo segno che fosse la donna perfetta. Una donna che avrei dovuto sforzarmi di meritare ogni giorno della mia vita.
-E’ molto carina, la tua… ragazza? Moglie?
-Oh, no- risi ancora -Non sono sposato. In realtà e una cosa relativamente nuova. Ma forse un giorno…
-Sì, lo credo anch’io. Si vede nei tuoi occhi e… sono davvero contenta per te, Killian. Sei un uomo meraviglioso e meriti di trovare la persona che ti renda il più felice possibile. Per quel che vale, ho letto lo stesso amore nei suoi occhi.
Sorrisi, Milah era sempre stata una donna molto intuitiva, avevo scherzato definendola una specie di psichica, una volta… ma era incredibile il modo in cui riuscisse a leggere le persone, pur senza conoscerle.
-E’ piombata nella mia vita quando non me l’aspettavo… siamo partiti da amici, ma… beh, è una lunga storia.
-Magari un giorno me la racconterai. Per adesso mi basta sapere che tu sia felice, e spero anche lei sappia quanto è fortunata.
-Sono io quello fortunato, credimi. È una persona speciale.
È la donna grazie alla quale ho finalmente smesso di amare te, pensai, ma preferii non esprimerlo ad alta voce. Le relazioni che avevo avuto dopo Milah non erano mai state serie, così una parte di me aveva continuato ad amarla… ma con Emma, questo legame col passato si era sciolto.
-Lo sa, Killian?
-Sa cosa?
-Sai cosa voglio dire…
-Tu come lo sai? Graham ora si mette a…
-No, no.- mi interruppe; -Avanti, sono io.
Mi diedi subito dell’idiota: ovvio che avrebbe intuito! Lei di violenze ne aveva subite, in passato, e la mia esperienza non era nemmeno lontanamente paragonabile alla sua. Era ovvio che capisse.
-Lo sa. Non da me, ma lo sa, e sa che so che… beh, che sa.
-Ne avete parlato?
Scossi la testa, abbassando lo sguardo. Quello era un ostacolo che ancora non riuscivo a scavalcare, perché… perché non sapevo nemmeno io come affrontarlo, sinceramente.
-Beh, non sono nessuno per dirti cosa fare ma, se posso darti un consiglio: fallo. Dopo aver finalmente parlato con te di ciò che mi opprimeva, ho iniziato pian piano a rinascere…
-Non voglio che… che soffra, che si impietosisca. Non voglio rovinare quello che ho.
-Ti sei impietosito quando ne ho parlato con te? Ho rovinato tutto?
-No, ma… no. No.- aveva ragione.
Non avevo mai provato pietà per lei. Avevo sofferto nello scoprire la verità? Ovvio, ma questo non aveva cambiato minimamente i miei sentimenti nei suoi confronti, al tempo. Anzi, aveva solo rafforzato il mio desiderio di renderla libera, di essere la persona che meritava che fossi.
Emma era forte, avrebbe sopportato la realtà. Forse avrebbe davvero voluto che ne parlassi con lei e forse avrei davvero potuto farlo per… per rompere quell’ultima barriera. Non ero pronto a farlo subito, volevo prima trovare il modo migliore, ma lo avrei fatto.
-Hai ragione, come sempre.
-Tutto coi tuoi tempi. Ma non permettere che la rabbia e la negazione rovinino ciò che hai, se è davvero così speciale. Lo rimpiangeresti.
-Ti ringrazio, davvero.
-Non è nulla in confronto a ciò che hai fatto per me. Ci vediamo, Killian.
Ci abbracciammo, in ricordo dei vecchi tempi ma anche per darci una chiusura che non avevamo mai avuto. Quando ci eravamo detti addio la volta precedente, io ero ancora perdutamente innamorato di lei… ma adesso, era diverso. Adesso, ero pronto.
-Ti rivedrò, Milah? O devi sparire di nuovo?
-Forse all’udienza, come ti dicevo. Ciao Killian, rimettiti presto.
Ci sorridemmo ancora una volta, poi la lasciai andar via: si fermò un attimo alla porta e guardai lei ed Emma stringersi la mano. Le disse anche qualcosa che non sentii, ma non importava.
La mia Emma mi raggiunse con due belle tazze di cioccolata calda, porgendomene una.
-Tutto bene, allora?
-Tutto bene, Swan. Grazie. Avevo bisogno di… di questo. E dovrò fare una chiacchierata con Graham, Milah è qui per… beh, ti ho raccontato cosa è successo. Ora pare che Gold c’entri qualcosa con le ultime vicende.
-Oh!
-Già. Ma non parliamone ora, ci sarà tempo. Ora torna qui e fatti dare un bacio…
-Molto volentieri!
La bionda non se lo fece ripetere due volte e dopo aver posato la sua tazza sul comodino, risalì di nuovo sul letto senza bisogno del mio aiuto e mi regalò un bacio decisamente mozzafiato. Milah aveva ragione, ciò che avevo con Emma non era qualcosa che fossi disposto a rischiare di rovinare.
Se guardavo al futuro, la vedevo al mio fianco.
Mi fermai per qualche istante a guardarla negli occhi: sorrise. Quel sorriso che mi faceva sentire bene come non mai, come rinato. Come avessi fatto ad accorgermi così tardi che fossi perdutamente innamorato di lei, davvero non me lo spiegavo… ma forse era meglio così! Prima, nessuno dei due era pronto ad una relazione… ora invece sì, lo eravamo entrambi. Era il momento giusto.
-Che c’è?
-Nulla…- sussurrai, spostandole una ciocca dietro l’orecchio, -Sono felice. Non vedo l’ora di lasciarmi questa storia alle spalle e… cercare casa insieme.
Il suo sorriso divenne ancora più raggiante, poi si avvicinò per posare le labbra nuovamente sulle mie. Non mi sarei mai potuto stancare dei suoi baci, erano inebrianti ed io ne ero ormai dipendente.
Non avevo paura di ciò che mi aspettava, perché una volta superato, sarebbe stato finalmente il momento di iniziare a costruirci la nostra nuova vita.
 
***

-Non guardarmi così, Killian! Non volevo dirti niente prima di avere qualche certezza!
-Non ti guardo in nessun modo. Ma sono un po’ arrabbiato, quello sì. Mi sento escluso!
-Oh, avanti, è grazie ai tuoi suggerimenti che siamo riusciti a far cantare uno di loro. Te lo avrei detto io, avevo chiesto a Milah di…
-Oh avanti, non sono stupido. Lei non ha parlato, ho capito praticamente subito. Dimmi quello che sai.
L’uomo sospirò, alzando gli occhi al cielo: sapeva di non poterla aver vinta con me. E sì, mi sentivo un pochino escluso e non mi sembrava giusto… mi sembrava di essere stato chiaro! Volevo essere coinvolto fino alla fine, a questo punto, non avevo passato le pene dell’inferno per nulla.
-Grazie a delle informazioni che siamo riusciti a tirar fuori al più giovane, l’FBI è riuscita a mettersi in contatto con questo sceicco, ed effettivamente c’era… ma non uno, è una catena praticamente. L’Intelligence in Arabia Saudita si è messa in contatto con uno di loro. Non conosco esattamente i loro metodi e non mi interessa, sinceramente. Fatto sta che l’hanno fatto cantare e abbiamo scoperto che il mandante è qui, ha praticamente aperto un commercio e se non fosse stato per te, quelle povere ragazze sarebbero state vendute come concubine… a quel punto sarebbe stato impossibile recuperarle. Gold è chiaramente ancora in prigione, quindi non sono stati in contatto diretto con lui ma… mi sono ricordato delle facce di alcune delle persone coinvolte, erano legate a dei precedenti di Gold, anche se non siamo mai riusciti a incastrarlo. Finora non avevamo altre prove concrete oltre agli abusi su Milah, e tra meno di un anno avrebbe finito di scontare la pena… così ho voluto tentare. Ho richiamato Milah per vedere se riusciva a riconoscere qualcuno, e ha riconosciuto ogni volto. Ci ha dato delle informazioni utili su cui sto montando il caso.
Cazzo.
D’accordo, non avevo avuto modo di associare Gold a quegli avvenimenti ma… mi sentii ugualmente un idiota per non essere riuscito a fare due calcoli.
-Non rimanerci male, ci saresti arrivato anche prima di me, ne sono certo. Ma eri KO, Jones! Comunque, sono venuto perché, se te la senti, ho bisogno di te per riuscire a mettere insieme gli ultimi pezzi. Mancano tre giorni al processo e ho paura di non riuscire ad incastrarlo, se non facciamo le cose per bene. Che dici?
Oh. Adesso sì che si ragionava! Certo che volevo essere coinvolto, e aiutare come potevo… se avessi potuto contribuire davvero a vedere Gold condannato a marcire per il resto dei suoi giorni, ci stavo assolutamente!
-E me lo chiedi, Capitano?! Certo che puoi contare su di me!
-Eccellente, speravo che lo dicessi! Ma se dovessi sentirti stanco…
-Graham!
-Lo so, lo so, ma se ti faccio ridurre a uno straccio mi bandiscono da qui!
-Non dire scemenze. Mi manca l’azione, anche se non posso negare che non è poi stato così male questi ultimi giorni, con Emma qui…
-Non avrete scopato qui, voglio sperare!
Scoppiai in una fragorosa risata, mentre Graham mi guardava sospettoso… non potevo dire che l’idea non mi fosse balenata più di una volta, ma alla fine avevo sempre desistito! Un po’ perché non avevo intenzione di farci beccare in pieno, un po’ perché volevo esser certo di poter garantire una performance degna delle precedenti… e non ero convinto di essere abbastanza in forma per farlo, al momento.
-Che tu ci creda o no, ho fatto il bravo. Preferisco mi strappi di dosso qualcosa di più sexy di un pigiama…
Scosse la testa, poi rise con me.
-Va bene, va bene, Mr Ho i miei Standard! Andiamo, sarà un lungo pomeriggio… tra un’oretta ci raggiunge anche Jefferson.
-Jeff? Non l’ho sentito molto in questi giorni…
Graham sospirò, poi incrociò le braccia e mi guardò fisso.
-Non dovrei essere io a dirtelo. Il fatto è che Jeff l’ha presa peggio di quanto tu creda. Sai, la notizia che fossi stato preso. E quando lottavi per sopravvivere. E poi c’è… altro. Credo voi due dobbiate farvi una chiacchierata come si deve. Non spetta a me parlarne.
-Oh.
-Ne parlerete dopo. Adesso ho bisogno vi concentriate il più possibile. Ci siamo capiti?
Alzai le braccia in segno di resa, avrei aspettato. Era la cosa giusta da fare, per il momento, ma a questo punto era chiaro che dovessi fare una seria chiacchierata con Jeff. Lui era come me, non amava mostrare le sue paure, le sue debolezze… ma avevo sottovalutato la situazione. Non avevo nemmeno provato a mettermi al suo posto: la sola idea di rischiare di perdere il mio migliore amico, mio fratello…
Aveva senso.
Sospirai, poi annuii. Avremmo parlato al momento giusto, magari dopo la fine di questa storia.
-D’accordo, mettiamoci all’opera.
 
***
 
EMMA POV
I ragazzi erano chiusi in camera di Killian ore ormai, così dopo la mia ora di fisioterapia ero uscita con Rose a bere qualcosa nelle vicinanze. Inizialmente non ero esattamente convinta, ma le era stato facile farmi cambiare idea perché avevo effettivamente bisogno di… qualcosa di diverso. Una boccata d’aria.
Ovviamente ero felice di essere con Killian, non ci eravamo annoiati. Tra serie tv, passeggiate, amici che erano venuti a trovarci… Solo, non aveva fatto progressi nell’aprirsi. Era allegro, sembrava star bene, eppure avevo notato come fosse sempre attento ad aggirare l’argomento, a non avvicinarvisi nemmeno.
-Milah mi ha detto di non lasciare che si chiuda.
-Milah? La sua ex? Cosa?
-Lunga storia. È per via del processo, pare Gold c’entri qualcosa e Graham l’ha chiamata… è venuta a vedere Killian. Mi è sembrata una persona per bene…
-Sì, lo sembrava… ci siamo viste diverse volte quando la portava a casa. Com’era dopo averla vista?
-Sembrava… sereno. Penso.
-Bene- sospirò Rose -Era distrutto quando ha dovuto lasciarla andare. Non hanno mai avuto una vera chiusura… ed era un periodo delicato per lui, un po’ come adesso, ma la sai la storia dell’incidente.
Annuii: me lo aveva raccontato. Non si era mai soffermato troppo nel dettaglio ma non ce n’era stato bisogno, sapeva potessi capirlo bene. E sì, avevo intuito anch’io che Milah fosse arrivata per lui al momento giusto… ma ora, toccava a me prendermi cura di lui e riportarlo verso la luce. Anche se non voleva ammettere di averne bisogno.
-Emma, non fasciarti la testa. Segui il suo consiglio ma fallo a modo tuo. Lei conosceva il Killian di 5 anni fa, tu conosci l’uomo che è adesso meglio di chiunque altro. Sono certa che saprai stargli accanto.
La mia amica mi prese la mano e sorrise, al che ricambiai. Sì, aveva ragione, non potevo farmi venire dubbi basati davvero sul nulla. Mi aveva dato modo di capire più di una volta di volere un futuro con me e lo aveva ribadito anche dopo l’incontro con Milah.
Sì, c’erano ancora delle cose di cui dovevamo parlare prima di iniziare a costruirci un futuro, ma dovevo anche dargli fiducia e non trattarlo come una bomba pronta a esplodere. O come un fiore delicato. Sapevo cosa odiavo, ed ero convinta che anche lui lo avrebbe odiato.
-Grazie per i consigli. Ma piuttosto, voi neo-fidanzatini? Come vi vanno le cose?
-Bene, bene. Come immaginerai, Jeff è concentratissimo sul caso… per via di Killian. Ha sofferto più di quanto voglia ammettere, ma ci arriverà. E… senti, non farne parola con Killian, vuole essere lui stesso a parlargliene. Ma gli è stato offerto il ruolo di vice in un altro distretto, con training per diventare Capitano in quanto all’attuale manca poco più di un anno al pensionamento. E non sa cosa fare…
-Ma dai, è magnifico! Killian sarebbe contento per lui!
-Quel che gli ho detto anch’io! Però mi ripete che non se la sente di abbandonare il suo migliore amico in un momento come questo, che vuole esserci per lui e… insomma. Lo capisco, ma non so.
-Beh. Ok. Dico solo che quei due devono parlare tra di loro!
-Oh, sì! Ma vai a farglielo capire… è un vero testone, Jeff! Dice che Killian ha sicuramente altre cose per la testa e che non ha intenzione di fargli pesare anche questo.
-Digli da parte mia che so per certo che Killian vorrebbe parlarne con lui. Ma stanno passando insieme delle ore, voglio sperare che oltre al lavoro parlino come… persone!
A quel punto ci guardammo e ridemmo: volevamo decisamente troppo. Gli uomini erano pur sempre uomini, e non erano bravi a parlare in certe occasioni. Questa era una di quelle… ma che potevamo farci, se non lasciare che agissero coi loro tempi?
-E comunque, non credo condividerebbero la macchina per andare al lavoro insieme ancora a lungo. Io e Killian… andremo a vivere insieme.
Rose rimase di stucco, spalancando gli occhi per qualche istante, prima di aprirsi in un largo sorriso.
-Sei seria?! Già a quel punto siete?!
-Non so a che punto siamo…- risi -Non credo lo sappia nemmeno lui. Ma immagino lo scopriremo insieme, perché siamo decisi. Mi porta con lui a vedere le case! Mi fa strano pensarci ma…
Non seppi trovare esattamente le parole per descrivere come mi sentissi. Spaventata, confusa, felice, entusiasta, pronta… e dirlo ad alta voce a qualcun altro, lo rendeva ancora più reale. Era positivo!
-Sono felice per voi, Emma! Davvero! Ho sempre fatto il tifo per voi due e penso starete bene!
-Grazie. Sì, lo penso anch’io. Mi sembra così assurdo perché fino a pochi mesi fa credevo davvero avrei passato il resto dei miei giorni coi miei genitori e invece è cambiato tutto così… così in fretta. Voglio dire, non abbiamo nemmeno avuto un vero e proprio appuntamento ancora, eppure andiamo a convivere!
-Beh, quando si tratta di voi… le cose non sono mai state normali. Quindi non è poi così strano se ci pensi bene, siete sempre stati una coppia particolare! Ma vi rendete felici a vicenda, si vede. Vi fate bene.
Sorrisi, non era decisamente la prima volta che lo sentivo dire… i nostri genitori ce lo avevano ripetuto più di una volta, fin da quando eravamo soltanto amici. Ed ero sempre stata d’accordo, perché era così.
-Si sta facendo tardi… pensi sia il caso di rientrare? Se non hanno finito, finiranno a breve immagino…
-Oh, wow, hai ragione.- constatò, guardando l’orologio. L’ora di cena era ormai passata da un pezzo ed ero certa non avrebbero permesso a Killian di passare la notte in bianco. Aveva ancora bisogno di riposo, per poter tornare nel pieno delle sue forze.
Feci per prendere il portafoglio, quando mi arrivò un sms… da parte di Killian.
“Swan, c’è qui l’FBI che vuole parlare con me e potrebbe volerci un po’. Non ti preoccupare, sono coi ragazzi e sto bene… ma se sei ancora con Rose magari vai a dormire a casa con lei, è meglio! Ci vediamo domani mattina.”
Aprii la bocca per dirlo a Rose, ma gelai sul posto. Due tavoli più avanti, riconobbi Milah. Era seduta a mangiare, ma non da sola: accanto a lei c’era un bambino dai capelli neri e gli occhi chiari.



 
Ciaaaao! Sono viva lol Tra una cosa e l'altra il tempo di scrivere non è stato moltissimo, ma ora che ci hanno rimesso in lockdown qui in UK da ormai 10 giorni (cioé, qui il lockdown in realtà è più libero della zona gialla in Italia, però il mio posto di lavoro rientra tra quelli chiusi... quindi non sto lavorando xD), ho ripreso a scrivere... quindi se tutto va bene i prossimi 2-3 capitoli dovrebbero arrivare settimanalmente come al solito.
Coooomunque, spero di aver reso bene questo incontro con Milah dopo tanti anni. Volevo si dicessero tutto e niente allo stesso tempo, che avessero una "giusta" chiusura e non una "rimpatriata". Pur non rinnegando quel che è stato, entrambi sono andati avanti e ora sono felici, e Killian è ancora più sicuro del suo amore con Emma e di voler iniziare a costruire una vita con lei.
Emma da parte sua ha condiviso la notizia con Rose, la quale è ovviamente stata felice e sa che quei due staranno alla grande! E' vero che Killian deve ancora superare l'ultimo ostacolo, ma forse adesso sarà meno complicato e doloroso per lui, perché è sereno. Vuole ovviamente chiudere il caso e tutto il resto, ma non si sente una vittima. E sì, dovrà parlare anche col suo migliore amico che ha una gran bella decisione da prendere...
Sulla parte finale, invece, non dico nulla!
Nei prossimi giorni vedo cosa mi sono persa e recupero e recensisco, promise!
Un abbraccio, grazie a chi ancora si ricorderà dell'esistenza di questa storia xD
   
 
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