Un
saluto a tutti , siamo Pazza e Pervy.
Uno scrittore con il tempo può migliorare. Rileggendo questa
fanfiction ho deciso , di migliorarla. quindi , questa è la
revisione della storia : " La Ninfa e Apollo".
Speriamo che questa storia venga apprezzata maggiormente rispetto alla
precedente; speriamo anche in delle recensioni sia negative, ma
costruttive , che positive!
Grazie per l'attenzione . Buona lettura!
La Ninfa e Apollo
Era
lì, seduta sul divano della Sala Comune di Serpeverde da
più di un’ora.
Continuava a spostare lo sguardo dal suo bicchiere di vino
bianco, alle fiamme del camino, che lentamente si stavano spegnendo,
tutto ciò
sempre facendo roteare il liquido all’interno del bicchiere
di cristallo.
Pensava a lui… Colui che occupava i suoi pensieri
costantemente, e sembrava avere l’intenzione di
restarvi… Non che a lei
dispiacesse, alla fine. Erano sempre stati amici ma, da poco tempo, si
era
accorta che il sentimento di amicizia si era tramutato in
qualcos’altro; in
qualcosa di molto più forte dell’amicizia.
Ma esisteva un problema.
Non avrebbe mai potuto dichiararsi a lui.
In fondo era
cosciente di non piacergli per nulla o almeno, lei era convinta di
ciò…
A un tratto sentì dei passi dirigersi verso la Sala Comune,
e se il suo udito non la tradiva, avrebbe potuto dire che si stavano
dirigendo
anche verso il divano, sul quale si trovava.
Non ebbe neanche bisogno di voltarsi a vedere chi fosse,
poiché quei passi fieri e leggeri, ormai, li conosceva a
memoria, come se
studiarlo fosse il suo passatempo preferito.
“Ehi… Cosa ci fai ancora in piedi?”
Chiese il ragazzo,
sedendosi accanto a lei.
“Potrei farti la stessa domanda.”
“Sì, potresti, ma io ti ho posto per primo la
domanda.”
Disse lui, ghignando perché sapeva che così la
ragazza avrebbe dovuto
rispondere per forza.
“Blaise non ghignare! Potrebbe finire male… Per
te,
ovviamente.”
“Beh, se per finire male intendi che succede ciò
che è
successo le altre tre volte, a me va bene…”
“Non mi faccio usare da te, né da altri! Neanche
per dei
semplici baci, come quelli che ci sono stati tra noi.” Disse
la ragazza,
spostandosi un po’ più lontana da Blaise, come a
confermare le proprie parole.
“Perché pensi che ti voglia usare, o mia
Ninfa?”
“Non lo so… So solo che cerco di resistere alla
forte
tentazione costituita da te, mio Apollo. Cupido ha scagliato le sue
frecce, ma
ha invertito i bersagli. Apollo è colui che scappa, e la
Ninfa è colei che
insegue il suo amato. Purtroppo Apollo non ha mai sentito i richiami
della
Dea!”
“Cosa ti fa pensare che i richiami della Ninfa non siano
giunti alle orecchie dell’Immortale?”
“Il fatto che lui tratti ella semplicemente come
un’amica.”
“Posso dimostrare che Cupido si è sbagliato? Che
ha lanciato
due frecce uguali, entrambe per far innamorare?”
“Certo.” Rispose la ragazza.
Il ragazzo si avvicinò a lei, le prese il bicchiere,
togliendoglielo dalle mani, per posarlo sul tavolino di fronte a loro,
e poi le
alzò il viso, in modo tale che i loro sguardi
s’incontrassero.
“Sai se, ogni volta che un ghigno compare sul mio volto,
finisce così, vorrei che questo non sparisse mai!”
Disse Blaise, perso negli
occhi della ragazza,
“E allora non farlo sparire, perché ormai io vivo
di questi
momenti, e del loro ricordo!” Rispose la ragazza, avvicinando
maggiormente il
volto a quello del compagno.
Lui aspettò un poco, fece prima vagare lo sguardo dai suoi
occhi alla bocca rossa di lei, e poi, quando vide che la ragazza non
poteva
resistere di più, avvicinò di più il
viso, unendo le labbra.
Fu un bacio inizialmente molto casto, come se dovessero
assaporarne la dolcezza, ma poi divenne passionale; un incontro non
solo
fisico, ma anche mentale. Con questo bacio, entrambi capirono quanto
avevano
bisogno l’uno dell’altro, per sentirsi soddisfatti,
per sentirsi completi.
Appena
si separarono, Blaise prese la parola: “Siamo stati
stolti tutt’e due. Entrambi mandavamo dei segnali impliciti
all’altro, e non
siamo stati in grado di percepirli, forse troppo impegnati a
mandarli!”
Terminò, sospirando infine.
“Non sai quanta rabbia mi viene, sapendo che abbiamo perso
chissà quanto tempo!”
“Non importa il tempo… Quello che è
importante è che ci
siamo chiariti, e che siamo pronti a non essere più dei
semplici amici, ma
qualcosa di più!”
“Io… Sono pronta per questo, da molto
tempo…”
“Io pure… Quindi, cosa stiamo
aspettando?” Disse sollevando
la ragazza, per poi dirigersi verso la sua camera, con essa che felice
stringeva le gambe attorno alla vita del ragazzo.
Si abbassò verso questo, immergendo il naso nei capelli
color grano della ragazza. Profumavano… Profumavano
di… No, non avrebbe potuto
associare qualcosa all’odore dei suoi capelli! Essi avevano
un odore
particolare, un odore che non esisteva, un odore unico…
Unico come lo era la
ragazza stessa!
Osservò poi il suo volto… Era perfetto!
Osservò le linee
morbide del volto, la forma degli occhi, il piccolo e dolce naso
all’insù… Era
così angelica quando dormiva!
Iniziò ad accarezzarle la schiena, in modo tale che si
svegliasse. Voleva perdersi in quegl’occhi turchesi, che gli
ricordavano tanto
un cielo sereno, senza nuvole.
Come se conoscesse il desiderio del ragazzo, la ragazza si
svegliò. Appena aprì gli occhi, si
trovò il petto di Blaise. Sorrise,
ricordando la notte appena trascorsa, e le emozioni forti che
l’avevano
accompagnata.
Sollevò lo sguardo, per vedere se il ragazzo era sveglio, e
quando notò che i suoi occhi erano intenti ad ammirarla, il
suo sorriso si
allargò ancora di più. Poi avvicinò il
volto, per coinvolgere il ragazzo in un
dolce bacio.
“Buongiorno, o mia Ninfa!”
“Buongiorno anche a te Blaise!"
“Dormito bene?” Domandò lui, giusto per
sentire la sua voce,
che diventava dolce quando si rivolgeva a lui.
“Certo, ero tra le tue braccia; come avrei potuto non
dormire bene?” Disse la ragazza, che non fece in tempo a
riprendere fiato, che
si trovò le labbra di Blaise sulle sue, bisognose di
sentirla.
Con una piccola mossa il ragazzo si dispose sopra di lei, e
appena si separò dalle sue labbra, ammirò il suo
corpo, sorretto dai gomiti,
appoggiati ai lati della ragazza.
“Sei stupenda!” Disse lui, osservando per la prima
volta il
corpo della ragazza alla luce.
“Non dire così, o mi farai arrossire!”
Disse lei,
imbarazzata dal fatto che un maschio stesse guardando così
bene il suo corpo,
nella sua intera purezza.
“Oh, non importa! Anche quando il tuo viso è
più colorito
del solito sei stupenda!”
“Blaise…! Dai, mi metti in imbarazzo.”
Disse ella, questa
volta arrossendo veramente.
“Va bene, allora la smetto…” Disse
facendo una pausa, per
risistemarsi sul letto, e portare lei sopra di lui.
“Sai, mi sa che mi sono innamorato follemente di
te!”
“Ti amo Blaise!” Disse ella, mentre gli occhi le si
imperlarono di lacrime gioiose.
“Anche io… Daphne!” Disse, per poi
baciarla con tutto
l’amore che possedeva.
Grazie per aver letto questa storia , un saluto a tutti by Pazza e Pervy