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Autore: Agnes Fey    15/11/2020    0 recensioni
Cosa succederebbe se ai 1D venisse chiesto di registrare film a scopo benefico, ma il budget fosse praticamene inesistente? E se il tema fossero le fiabe più amate dai bambini riadattate in chiave moderna? E se Louis avesse una pessima memoria e l' "adorabile" problema di essere molesto?
Ma soprattutto: se qualcuno, anni dopo, trovasse le riprese dei suddetti film che i ragazzi -profondamente terrorizzati dal risultato- avevano tentato di occultare? E se quel "qualcuno" avesse un informatore segreto da cui ottiene tutti i dettagli sui retroscena?
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28 film demenziali, girati da 5 ragazzi (e ospiti vari, più o meno speciali) ancora più demenziali.
Genere: Demenziale, Parodia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE!!! I personaggi non mi appartengono e nessun nano è stato maltrattato durante le riprese. 
 
Capitolo IV

Riccioli Harold
 
s-Riccioli-Harold


[Louis è seduto scompostamente sulla poltroncina e muove le gambe avanti e indietro come i bambini. Sta cazzeggiando sul cellulare e ogni tanto guarda la tenda chiusa davanti a lui. Gli arriva un messaggio da Lottie e distrattamente lo apre. Il suo sguardo si fa subito più attento. Nella chat sono presenti sei foto di Gemma con dei vestiti Lolita che le stanno davvero bene.
Sotto c’è scritto:
Sono i vestiti per Riccioli d'Oro. Io e Gemma vogliamo sapere quale preferisci.’
Il castano si fa serio in volto e inizia a riesaminare le foto immaginando il fratello al posto di Gemma. Una goccia di sangue inizia a scendere dal suo naso, mentre un’erezione si fa sempre più evidente nei suoi pantaloni.
-Lou, come mi sta questo?-
Il maggiore alza la testa di scatto e la sua epistassi si fa più abbondante.
-Haz, amore mio, Raggio di Sole che illumina le mie giornate, non mi avevi detto che dovevi fare shopping da camera…-
Il riccio aggrotta le sopracciglia.
-Infatti, questi sono vestiti per tutti i giorni.-
Louis lo fissa scettico, poi ritorna a guardare lo schermo.
-Tu non uscirai così. Punto. Stop.-
-E invece sì!-
Harry sbuffa e tira di nuovo la tendina del camerino tornando alle sue prove. Esce nuovamente dopo qualche secondo con una camicia a fiori.
-Questa?-
Il castano lo guarda.
-Tappezzeria del divano di casa di mia nonna.-
Il riccio richiude stizzito la tenda. Louis ritorna ad esaminare le foto.
Il numero 2.’ scrive rapidamente.
Quello rosso?’ gli risponde Lottie.
Sì, mette in risalto i suoi occhi. Dì alla regia che pago io, così finite le riprese me lo porto via.
Invia, poi si ricorda un’altra cosa.
Già che ci siete prendete pure la mantella,’ aggiunge ‘così riutilizziamo tutto per fare Cappuccetto Rosso.
Lottie risponde con il pollice in su, Louis le fa un bonifico e mette via il suo cellulare. Si alza e sbircia attraverso la tenda.
-Raggio di Sole?-
Harry per tutta risposta gli lancia una scarpa.
-Splendore, non fare così! Era un complimento il mio! Ti stanno troppo bene quei vestiti. Sai che stai bene con qualsiasi cosa tu metta...-
Il più piccolo gli lancia l’altra scarpa.
-Su, Bellissimo, non tenermi il muso così! Prendi tutto che paghiamo e andiamo a mangiare i tacos che ti piacciono tanto.-
 
Quella notte, al povero Louis, tocca dormire sul divano.
 
La mattina, quando si recano agli studios, Harry ha ancora il muso lungo e non perde occasione per lanciare frecciatine a Louis che lo segue con la coda fra le gambe e continua a chiedere perdono. Gemma e Charlotte li guardano sconsolate e si fanno passare i pop-corn da Niall.
-Hareeeee! Ti prego! Farò il bravo! Hareeeee!-
Per tutta risposta il riccio si gira dall’altra parte e raggiunge i ragazzi. L’assistente regista compare e tutti si voltano verso di lui.
-Oggi il regista è ammalato, ma questo non ci fermerà: Gemma condurrà le riprese, mentre Charlotte sarà la narratrice.-
Le due ragazze si battono il cinque.
-Harry sarà Riccioli d’Oro mentre voi quattro farete gli orsi. Non useremo copioni perché le battute sono facili e anche questa volta lasceremo libertà all'improvvisazione.-
Lo sceneggiatore entra giusto in tempo per sentire quella frase. Si blocca, con ancora la mano sulla porta e i copioni nell’altra. Li getta nel cestino ed esce senza dire una parola. Nessuno lo nota e l’assistente si gira verso ognuno dei ragazzi.
-Liam, tu sarai papà orso; Zayn, tu sei la mamma; Niall e Louis gli orsetti.- fa una breve pausa e guarda nella direzione della Vice Narratrice Suprema -Ovviamente ci saranno delle variazioni rispetto alla storia principale: sai cosa fare, Lottie. Anche questo è un corto: se tutto va bene, tenendo conto delle interruzioni di Louis, al massimo in una giornata facciamo tutto.-
Tutti annuiscono e vanno a cambiarsi.
Si ritrovano sulla scena con il pigiamone da orsetti mezz’ora dopo, in attesa di Harry. Lo stesso Harry che compare cinque minuti dopo con il volto bordeaux e lo sguardo basso e imbarazzato.
-Perché solo io devo mettere questo vestito?-
Con la mano cerca di tirare un po’ giù la gonna e nascondere i mutandoni in pizzo che gli arrivano a metà coscia. Tutti si girano dalla parte opposta per far sì che il riccio si senta meno in imbarazzo e si abitui al nuovo look. Tutti tranne Louis, ovviamente, che resta con la bocca spalancata e il sangue che riprende ad uscirgli dal naso.
Gemma e Lottie si avvicinano e, mentre la bionda gli asciuga la bavetta con un fazzoletto, la castana gli infila brutalmente due tamponi nel naso. Harry si accorge che il suo fidanzato lo sta guardando, si ricorda di essere arrabbiato con lui, così gli fa la linguaccia e, prendendo sicurezza, si raddrizza e cammina sculettando verso il telo del chromakey.
-Bene, possiamo cominciare le riprese.- annuncia.
Charlotte non se lo fa ripetere due volte e si mette al lavoro.]
 
“Tanto tempo fa, nella verde campagna inglese, viveva un bellissimo ragazzo di nome Harold. Il fanciullo era talmente bello e aveva le gambe così snelle e lunghe che tutti lo scambiavano per una ragazza.
Riccioli Harold -come lo aveva soprannominato la sua bellissima e sexy sorella- non faceva nulla per smentire questa cosa, anzi, era così in pace con sé stesso e con il mondo che non disegnava nessun tipo di vestito.
 
[-Lottie? Che cagate stai sparando? Giuro che lo dico a mamma che hai iniziato a fare uso di stupefacenti! Aspetta…- fa una pausa, in cui si porta le dita sotto il mento e inizia a sfregarsi l’accenno di barba che è comparso (da quando per puro miracolo anche il suo corpo -e non solo la sua carta d’identità- si è accorto che la pubertà è ormai iniziata da un pezzo) -Secondo me è perché lecchi troppo…AHIA!-
Gemma compare dietro Louis con il megafono e lo colpisce in testa.
-Facciamo così, passivella: tu non interrompi più le riprese, qualsiasi cosa succeda, e io vedrò di mettere una buona parola con mio fratello se, a fine riprese, non ti ha ancora perdonato.-
Il castano la guarda adorante, come se avesse davanti una dea. Annuisce frenetico, mentre Gemma si gira verso Charlotte:
-Continua pure, cucciolina.-
Lottie diventa bordeaux per il nomignolo, ma, in qualche modo, riesce a riprendere:]
 
“Oltre ai vestiti -maschili o femminili che fossero- a Riccioli Harold piaceva anche fare lunghe passeggiate nel bosco dove poteva raccogliere frutti deliziosi e fiori meravigliosi da intrecciare ai suoi lunghi boccoli castani. Anche durante il giorno che stiamo narrando, Harold -o Harry per gli amici- stava cogliendo fiori nel bosco, ma, ahimè, il bel riccio non si era accorto di essersi spinto troppo in là e di essere capitato in una zona del bosco che non conosceva. Quando alla fine aveva realizzato di essersi perso, aveva tentato di tornare sui suoi passi, ma tutto ciò che era riuscito a fare era stato perdersi ancora di più. Aveva estratto il cellulare, dalla sua pochette a forma di gattino, per tentare di ritrovare la strada, ma era stato tutto inutile: non c’era segnale.
Era stanco e iniziava ad essere affamato, quando aveva visto quella baita in legno nel mezzo della radura. Subito era corso -per quanto le sue lunghe gambe da giraffa glielo permettessero senza farlo ruzzolare faccia a terra- nella direzione della casetta. Giunto alla porta, aveva bussato più e più volte.
-C’è nessuno in casa?- aveva chiesto.
Nessuna risposta. Così fece l’unica cosa che gli venne in mente: girò la maniglia e, quando vide che la porta era aperta, entrò.
-Permesso…c’è qualcuno?-
Subito venne investito dal dolce profumo di torta al cioccolato e il suo stomaco brontolò ricordandogli che era dall’ora di pranzo che non metteva nulla sotto i denti. Lasciò le sue décolleté con tacco da 8 all’ingresso e con i leggiadri piedi nudi si recò in cucina.
Quella torta era davvero stupenda, oltre ad avere un ottimo odore. Tagliò una fetta e subito la addentò: deliziosa! Ne prese un’altra e accompagnò il tutto con un buon bicchiere di latte fresco.
Harry sapeva che era maleducazione entrare senza permesso e mangiare la roba altrui, ma lui aveva fame ed era disperato! Si sarebbe scusato e avrebbe ricambiato appena i padroni di casa sarebbero tornati. Si sedette sul divano ed aspettò.
Attese qualche minuto, ma si sa: la pazienza dei giovani non esiste. Così il ragazzo si alzò e andò in esplorazione della casa. Trovò il bagno, dove face i suoi bisognini; lo sgabuzzino, dove fece cadere una fila di scope; e una camera da letto...
La stanza era in ordine, se non fosse stato per le lenzuola sfatte di un invitante letto matrimoniale. Nella testa del giovane Harold passarono delle immagini molto vietate ai minori di 28 anni.
Rosso in viso, chiuse la porta e si recò a quella successiva. Appena l’aprì fu travolto dai vestiti, dalle carte e dai resti di cibo sparsi ovunque. Una stanchezza improvvisa lo colse. Riccioli Harold pensò di schiacciare un pisolino di bellezza post-spuntino proprio sul letto di quella camera, ma gli impedimenti per raggiungerlo erano troppi e di nuovo si arrese.
Chiuse anche quella porta e proseguì fino all’ultima del corridoio. Anche quella stanza non era proprio il massimo dell’ordine, ma almeno la strada per il letto era libera. Doveva essere la stanza di un bambino, vista la misura degli abiti e delle scarpe...”
 
[Louis sta per protestare, di nuovo, ma lo sguardo di Gemma lo blocca sul nascere.
Lottie continua senza accorgersi di nulla.]
 
“Harry tastò il letto: era un po’ corto, ma molto morbido e le coperte profumavano di buono.
Solo 5 minuti, si disse, si sarebbe steso solo 5 minuti. Non c’era bisogno di puntare la sveglia del cellulare…
E con quel pensiero, si addormentò.
 
Mentre Harry dormiva, placido e assorto, i proprietari di casa fecero il loro ritorno.
Il più alto dei quattro vide le scarpette all’ingresso.
-Zy, tesoro, sono tue queste scarpe?-
Il moro si girò verso il compagno.
-No, amore, le mie sono nello sgabuzzino.-
Poi un urlo interruppe la coppietta che subito raggiunse gli altri due ragazzi in cucina.
-QUALCUNO SI È MANGIATO LA MIA TORTA AL CIOCCOLATO! E L’HA ACCOMPAGNATA CON DEL LATTE COME AVREI FATTO IO!!-
Il ragazzo basso accanto a lui, alzò gli occhi al cielo:
-Nialler, solo un pazzo come te potrebbe fare certe cose. E siamo in una merda di foresta! Dove cazzo lo troviamo un altro pazzo?! Sicuramente l’hai mangiata tu e nemmeno te lo ricordi. Va beh, io me ne vado nella mia stanza.-
Il ragazzo -Louis, per gli amici Lulu-...”
 
[Louis ha già preso fiato per interrompere tutto ed iniziare ad insultare la sorella, quando intravede Gemma che si passa il pollice sulla gola nel chiaro segno del “se ci provi, te la stacco a morsi”.
Così, più per autoconservazione che per altro, finge indifferenza e la scena prosegue.]
 
“...aprì la porta di camera sua con tutte le intenzioni di entrare in letargo e ignorare i pazzi con cui abitava, ma tutto quello che riuscì a fare fu aprire e chiudere la porta ripetutamente, prima di ritornare sui suoi passi con movenze da automa.
-Ragazzi…c’è un tizio vestito da ragazza che dorme sul mio letto. Sono serio. Oppure è colpa vostra e mi avete contagiato con la vostra pazzia.-
Appena tutti e quattro registrano la situazione, si precipitarono nella stanza del castano. Osservandolo dalla porta, si resero conto di due cose: le scarpe dal tacco vertiginoso erano sicuramente sue, a giudicare dal vestito, e le tracce di cioccolato attorno alla bocca erano un segno inequivocabile del fatto che la torta l’avesse mangiata lui.
Ma che cosa ci faceva lì?
-Ragazzi, magari è uno squilibrato. Dovremmo chiamare la polizia.-
Tre paia di occhi si puntarono su Liam -il ragazzo alto e castano- e lo guardarono con compassione.
-Payno, fammi il piacere. Se chiamiamo la polizia arrestano noi, visto che siamo quattro coglioni con un pigiamone da orso che fissano una creatura meravigliosa mentre dorme.-
Tutti annuirono e poi il nano di casa riprese:
-Ho io un’idea migliore!-
Il castano si avvicinò a quella goduria per gli occhi e piano gli sollevò la gonna.
Harry,”
 
[Che si è addormentato per davvero.]
 
“mugugnò sentendo quelle tenere manine accarezzare le sue gambe e le sue natiche. Poi all’improvviso sentì le stesse manine scivolare all’interno dei suoi mutandoni di pizzo e raso. Si alzò di scatto, tirando una testata alla persona sopra di lui, ma, quando si svegliò del tutto, i suoi occhi annegarono in quelli blu dell’altro.
-Ehi...ciao, Raggio di Sole.-
Il sorriso tutto denti del castano sopra di lui lo incantò e si ritrovò a sorridere di rimando come un ebete. Poi si ricordò dov’era. Si portò le mani alla bocca e iniziò a scusarsi con i padroni di casa, spiegando loro tutta la situazione.
-Non ti preoccupare, mio Bellissimo, puoi continuare a dormire nel mio letto. O se preferisci...puoi dormire su di me.- Louis era ormai completamente andato -Ma dimmi, Splendore, come ti chiami?-
Harry lo guardò adorante.
-Harold, ma tutti mi chiamano Harry o Riccioli Harold…-
Un sospiro innamorato.
-Un nome bellissimo per un ragazzo bellissimo. Così sexy…io ti chiamerò Haz, se me lo consenti.-
Il riccio annuì, spargendo fiorellini ovunque e arrossendo come una ragazzina alla sua prima cotta (cosa che effettivamente era vera).
-Io mi chiamo Louis, ma puoi chiamarmi Lou o come ti pare: tutto quello che ti rende felice.-
I loro volti sempre più vicini e i loro respiri sempre più affannati.
-Resta con me, Luce dei miei occhi…-
-Dovrei avvisare casa…il cellulare non prende…ti prego, sposami…mio Boobear…-
-Tutto quello che vuoi.-
E fu così che Riccioli Harold avvisò casa e rimase tutta la notte ad amoreggiare con il suo orsacchiottino. I due convolarono a nozze qualche mese dopo e vissero tutti felici e contenti.”
 
[-Fiiiiiniiiiitoooooo! Brava, cucciolina mia: una narratrice sublime!-
Gemma conclude le riprese e si avvicina per baciare Charlotte. Allontanate le labbra dalla fidanzata, guarda il suo orologio.
-Giusto in tempo per il pranzo! Stiamo diventando sempre più bravi! Ragazzi, tutti a cambiarsi e a casa!-
In sottofondo si sentono strani rumori e versi ambigui. Tutti si girano verso la stanza dove Harry e Louis sono ancora rinchiusi.
La castana alza le spalle.
-Almeno non dobbiamo fare noi da paciere a quei due rompiscatole. Lasciamoli qui e quando avranno finito ci chiameranno per venire a recuperarli.-
Tutti se ne vanno lasciando i due conigli a fare la pace.
...a modo loro...]





NOTE FINALI: 

Prossimo episodio: "Cap.5 - Cappuccetto Rosso Styles 

Appuntamento a...domenica






 
 

 
  
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