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Autore: Demy77    15/11/2020    2 recensioni
Ad un anno di distanza dalla messa in onda delle ultime puntate della quinta stagione di Poldark sono stata ispirata proprio da questa parte della storia.
La vita dei Romelza si intreccia con le trame dei rivoluzionari francesi e ne è messa a dura prova…ma ho immaginato un possibile sviluppo alternativo ed un finale diverso da quello visto in tv.
Bugie, inganni, colpi di scena rischieranno di allontanare per sempre i nostri eroi, ma il vero amore, si sa, trionfa sempre!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demelza Carne, Nuovo personaggio, Ross Poldark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando giunsero al porto di Roscoff, Ross aveva il cuore più leggero: grazie all’aiuto offertogli da Trencrom, ora la prospettiva di imbarcarsi per il Portogallo non era così lontana. Non doveva essere facile trovare una rotta diretta per Lisbona, ma dopo tanto peregrinare aveva l’obbligo di sperarci. Se poi malauguratamente non  fosse riuscito ad arrivare lì in tempo, aveva deciso di spendere anche tutta la sua fortuna pur di ritrovare sua moglie. Aveva già un piano in mente: dapprima avrebbe chiesto informazioni al porto, essendo difficile non notare una chioma lunga e rossa come quella di Demelza; se nemmeno così fosse riuscito ad ottenere informazioni, si sarebbe recato in Honduras, dal momento che Demelza, prima di partire, aveva fatto riferimento come sua destinazione proprio al paese in cui si trovavano la  vedova di Ned e la giovane figlia di Ralph Hanson. L’avrebbe girata in lungo e in largo, se necessario per ritrovarla, e l’avrebbe convinta a tornare con lui a Nampara; o magari avrebbero vissuto lì per sempre con i loro figli, chissà? In fondo l’importante era essere insieme!
Osservandosi allo specchio - anche se dopo essersi sbarbato aveva un aspetto più fresco ed i patimenti dei giorni precedenti sembravano svaniti dal suo volto - Ross pensò che non poteva affrontare quel lungo viaggio senza procurarsi qualche indumento di ricambio. In più, un inglese giunto in Francia e diretto in un altro paese europeo senza bagaglio avrebbe di certo insospettito qualsiasi armatore, e quello che più desiderava al momento era passare inosservato. Benchè quindi non fosse dell’umore giusto per fare spese, decise di sbarcare insieme a Trencrom e di cercare un emporio dove potersi munire dell’essenziale: almeno una camicia, un pantalone ed una borsa da viaggio. Grazie ai franchi offerti in prestito dal suo benefattore ed alla conoscenza di qualche parola in francese Ross compì gli acquisti che si era prefisso e si diresse insieme al vecchio complice nuovamente verso il porto, in cerca di notizie su qualche nave diretta in Portogallo. Dopo varie richieste cui avevano fatto seguito risposte negative, riuscirono a trovare una nave, la Paloma Blanca, che sarebbe partita nel pomeriggio per la Spagna, più precisamente per la Galizia. Da lì, gli avevano assicurato, Ross avrebbe trovato agevolmente navi dirette a Lisbona. I due si consultarono brevemente e Ross convenne che non c’erano alternative e che al momento quella che si prospettava era la migliore soluzione.
Dopo ampi ringraziamenti, saluti e la promessa da parte di Ross di ripagare quanto prima la generosità del contrabbandiere, il capitano Poldark rimase da solo ad attendere che si facesse ora di imbarcarsi sulla Paloma Blanca.
Nel medesimo porto, intanto, per un crudele scherzo del destino erano sbarcati anche i due uomini della banda di Lagrande, partiti qualche giorno prima dalla Wheal Grace con l’incarico di informare Bonaparte degli sviluppi negativi che mettevano a rischio il buon esito della missione. Avevano alloggiato in una locanda per la notte e si accingevano a proseguire il viaggio verso la capitale.
Trovarsi faccia a faccia proprio con Ross, l’uomo che reputavano responsabile di un vile tradimento e che il capo aveva dato l’ordine di uccidere, rappresentò quindi, per loro, un insperato colpo di fortuna e per Poldark  il fallimento delle sue rosee speranze.
Vedendo quelle due sagome avanzare verso di lui minacciose, Ross, che naturalmente li aveva riconosciuti, impallidì e per un attimo non seppe cosa fare. Fuggire, ma verso dove? I due francesi avrebbero avuto buon gioco nel farsi aiutare dai propri conterranei ad acciuffarlo, ed avrebbero potuto raccontare sul suo conto le peggiori fandonie senza tema di smentita. Decise di fare l’indifferente; in fondo lui non aveva fatto nulla di male e formalmente non doveva neppure essere al corrente di quanto avvenuto in Cornovaglia in sua assenza. Fu lui per primo, quindi, a salutare calorosamente i due uomini, facendo una battuta scherzosa sulla coincidenza che li aveva portati ad incontrarsi proprio lì.
I due francesi lo fissarono disgustati, e lo afferrarono per gli avambracci, sussurrandogli che non era proprio il caso di scherzare e che dovevano seguirlo. Lo trascinarono in un vicolo mentre Ross continuava la sua recita, fingendosi stupito del loro atteggiamento ostile. Se non altro, ottenne il risultato di far scoprire le carte ai suoi assalitori, che gli ripeterono, grosso modo, quanto già gli avevano riferito i cognati: che lui aveva tradito la loro fiducia denunciandoli agli inglesi; sospettavano anzi che si trovasse lì in Francia proprio come spia degli inglesi, per acquisire informazioni in più prima che gli abitanti di oltre Manica organizzassero una rappresaglia contro la Francia; che un simile voltafaccia meritava come punizione la morte.
Ross ovviamente negò con fermezza ogni accusa, spiegando che mai e poi mai aveva usato le informazioni in suo possesso contro gli uomini di Lagrande; che Tess aveva parlato per pura gelosia nei suoi confronti, essendo risentita perché lui aveva rifiutato le sue avances; che da Londra non aveva fatto rientro a Nampara e si era invece diretto in Francia  per motivi puramente personali, tanto è vero che stava per imbarcarsi per la Spagna.
I due, che non erano fini strateghi ma meri esecutori d’ordini, non si fidarono di lasciar andare via sulla parola quell’uomo. Lagrande era il loro capo, e Lagrande aveva dato l’ordine di eliminarlo. L’unica chance che potevano concedergli era di non farlo subito, tenendolo d’occhio fin tanto che avessero esposto direttamente a Bonaparte le sue ragioni. Se Poldark era nel giusto, ci avrebbe pensato il primo console a risparmiargli la vita.
Non ci fu verso di farli scendere a più miti consigli. Fu così che Ross, giunto ad un passo dal suo obiettivo, privato della propria libertà dovette seguire i due scagnozzi di Lagrande alla volta di Parigi.
****
Comodamente adagiato su una poltrona di chintz, intento a fumare con gusto il sigaro che il suo ospite gli aveva offerto, Ralph Hanson era raggiante come non mai. “Sono venuto a congratularmi con voi, mister Warleggan. Vostro nipote è stato davvero eccezionale. In un colpo solo, è diventato un eroe nazionale e per di più ha trovato la maniera di liberarsi una volta per tutte di quel borioso pallone gonfiato di Poldark”!
“Peccato però che quel miserabile sia sparito nel nulla…” commentò laconicamente Cary Warleggan, accarezzando il suo carlino.
“Beh, se ritornerà un bel cappio al collo non glielo toglie nessuno. La sua sfacciata fortuna questa volta non gli basterà. Stiamo parlando di alto tradimento alla Corona, vi rendete conto? Per quanto possa avere agganci in alto loco, nessuno si esporrà per salvargli la testa”.
“È proprio così – aggiunse l’altro - Lord Falmouth si è già defilato, sdegnato che il suo pupillo si sia reso responsabile di azioni tanto ignobili. Ugualmente sir Francis Basset. Anche i suoi vecchi amici… Treneglos, Tonkin, Pascoe… beh, forse Pascoe dopo tutto quello che Poldark ha fatto per lui non sarebbe capace di voltargli le spalle nel momento del bisogno, ma è evidente che nessun cittadino inglese può giustificare ciò che ha fatto Ross Poldark e schierarsi dalla sua parte”.
“Naturalmente! – continuò il ricco mercante - I francesi avevano un arsenale, vi rendete conto? Sovvenzionato dalla miniera di Poldark! Li hanno trovati sulla spiaggia di sua proprietà; erano nascosti come topi di fogna in una grotta scavata in una rientranza della costa: un posto che, da forestieri, non avrebbero potuto conoscere se qualcuno esperto del luogo non glielo avesse mostrato! Sicuramente erano giunti in avanscoperta per preparare il terreno ad uno sbarco più ingente. In loro possesso sono state trovate dettagliate mappe delle nostre coste e l’inventario delle forze a loro disposizione. Le loro intenzioni sono inequivocabili, ed ovviamente Poldark ne era al corrente…Un parlamentare, un ex soldato per giunta, che tradisce la propria Patria, che vergogna! Non mi sarei mai aspettato un simile comportamento da parte di uno che si ergeva a paladino dei giusti e degli onesti! Vostro nipote lo ha collocato finalmente al posto che merita.”
“Già; ed anche i pezzenti di cui abitualmente si circonda non potranno che rimanere delusi da questo comportamento. Mio nipote George ha sventato un attacco al cuore dell’Inghilterra e, soprattutto, ha protetto i nostri interessi di natura economica. È chiaro che la Corona lo ricompenserà con il Cavalierato. Informando subito i gendarmi dei suoi sospetti George ha consentito di far arrestare tutti i componenti della banda prima che mettessero in atto i loro piani criminosi. Sapete qual è l’aspetto che più mi diverte della vicenda? Che gli stessi francesi accusano Poldark di averli traditi!”
“Chissà , magari faceva il doppiogioco anche con loro... Peggio per lui a questo punto!” – affermò Hanson.
“Di certo il doppiogioco lo faceva con sua moglie! Caso strano, sparito Poldark è sparita anche quella popolana che negli ultimi tempi gli bazzicava sempre intorno. Evidentemente lo attraggono le donne di umili origini”.
“Probabile! – rise Hanson – Comunque io non credo affatto alla storia del rapimento che è sulla bocca di tutti in questi giorni. Per me Poldark ha fiutato il pericolo ed ha inventato questa panzana; si sarà nascosto da qualche parte con la sua amante per fuggire all’estero più in là, quando le acque si saranno calmate. Non credo siano già riusciti in questo intento, perché tutte la navi in partenza dall’Inghilterra e quelle salpate nei giorni scorsi e già arrivate a destinazione sono sotto controllo. Tutte le liste dei passeggeri verranno consegnate alle autorità. Me lo ha detto mio fratello Joseph. Ormai l’indagine è già in mano alla magistratura londinese”.
“Spero allora vivamente che i giudici facciano bene il loro lavoro, mister Hanson. È giunta l’ora che Poldark paghi per tutte le vergognose azioni commesse” – concluse lo zio di George sogghignando.
***
Dopo settimane di veglie intervallate da sprazzi di sonno agitato, per la prima notte Demelza riuscì  a riposare una notte tranquilla. Il dottor Barros aveva vistato Jeremy ed aveva trovato i suoi polmoni nettamente migliorati; le cure avevano fatto effetto, la febbre era calata, la tosse si era attenuata ed il piccolo malato era riuscito addirittura ad alzarsi in piedi e a fare qualche passo all’interno della camera, sorretto dalla madre. Anche Clowance ed il piccolo Andrew avevano ottenuto il permesso di salutare il malatino; la sorella, sempre attentissima alla forma, non aveva mancato di far notare che il colorito del fratello maggiore era spaventosamente pallido; ma l’abbraccio che gli aveva fatto al vederlo, senza neppure fare caso all’abitino che si spiegazzava, rendeva chiaro quanto fosse stata preoccupata per la salute di Jeremy.
Era domenica, gli animi di tutta la famiglia si erano rasserenati, Demelza aveva ritrovato il sorriso e a coronare la bella giornata era giunta una lettera dal figliastro di Verity, che annunciava che di lì a pochi giorni sarebbe tornato a casa per una licenza. Il giovane studiava in un’accademia militare, per diventare ammiraglio.
Demelza era sollevata per Jeremy, ma un tarlo le tormentava il cuore. Possibile che Ross non avesse ancora risposto alla sua lettera? Erano trascorse quasi due settimane da quando l’avevano spedita; forse un po’ poco affinchè giungesse anche la risposta, tuttavia da quando era partita da Killwarren Ross non le aveva scritto nemmeno una volta, e non era neppure arrivato a Lisbona come aveva giurato di fare. La donna cercava di dare delle spiegazioni a quel silenzio ed a quell’indifferenza, ma non ne trovava.
O meglio, l’unica spiegazione logica e razionale era che di lei e dei figli, a Ross, non importava più niente. Tutto veniva prima di loro: la miniera, il Parlamento, la rivalità con Warleggan, Tess….Finchè Jeremy stava male ed ogni suo pensiero era concentrato su di lui quei pensieri erano stati accantonati, ma ora erano tornati ad affacciarsi in tutta la loro veemenza. Ora che la salute del bambino non era più in pericolo era tempo di compiere delle scelte decisive: partire per l’America o tornare a casa. Prima che Jeremy si ammalasse Demelza era pronta a tornare sui suoi passi, ma la delusione patita per la freddezza del marito le aveva fatto cambiare idea.
Verity era stata fin troppo paziente e cortese; entro pochi giorni sarebbe arrivato James, il suo figliastro, ed era giusto che la famiglia Blamey godesse di quel momento di unità senza presenze estranee. Giusto il tempo di salutare il giovane e di aspettare che Jeremy recuperasse meglio le forze, pensò Demelza, e poi avrebbero lasciato il Portogallo affrontando quello che il destino aveva in serbo per loro.

 
  
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