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Autore: Nymeria87    16/11/2020    2 recensioni
Finalmente eccovi il fantomatico prequel della long She Wolf:
dopo due anni dalla sua incoronazione quale Regina del Nord e due anni di assoluti silenzi, Sansa viene a sapere che Jon si trova a Nord della barriera con il Popolo Libero; incitata dalle parole di suo fratello Bran decide di intraprendere il viaggio che la porterà a calcare quei terreni selvaggi fino ad incontrare nuovamente lo sguardo di Jon.
Dal testo:
[...]“Non mel’hai resa per niente facile Jon” asserì costernata ma con occhi di ghiaccio.
“Immagino sia stato Bran a scomodarti per riportarmi indietro; mi chiedo solo il perché tu abbia accettato” replicò lui imperturbabile, con una punta di astio nel tono e un mezzo sorriso che non celava l’amarezza di quelle parole.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano svegli, accoccolati l’uno all’altra sotto le coperte di pelliccia; Sansa distesa su un fianco a dargli le spalle e Jon dietro di lei, che con le dita le carezzava la serica pelle del braccio mentre le labbra non riuscivano a distaccarsi dal suo collo niveo.
In quel languore senza tempo, nessuno dei due sapeva connettere la mente ad un frangente che non fosse quello attuale del momento; i giorni e le ore sembravano susseguirsi senza meta, solo quando si ritrovavano a condividere baci e mani e pelle, ogni cosa sembrava riprendere valore ed andare al giusto posto.
Non passava giorno che Jon non la corteggiasse per ore con il solo fine di condurla in qualche radura o qualche poso isolato da tutti, per poterla stringere e vezzeggiare lontano da occhi indiscreti: non voleva girassero voci sulla Regina del Nord, non voleva in alcun modo nuocerle, la voleva semplicemente qualche istante per se, forse ancora incredulo di potersi abbandonare alle sue labbra vermiglie senza ulteriori indugi.
Nel tepore della sua tenda, lei era assorta nei suoi pensieri mentre continuava a carezzargli l’avambraccio la cui mano era intenta a girarle il viso, per incontrare il suo possessore in un bacio lungo e languido e carico di avvolgenti promesse.
Sansa si voltò col corpo per agevolargli il compito, mentre sentiva le dita di lui arrivare a percorrerle il fianco nel vezzeggiarla. Sorrise attraverso il bacio, prima di sgusciare fuori dalla sua presa e recuperare la veste di lino che giaceva a terra.
Sentì Jon imprecare dalla frustrazione del suo scontento e non riuscì a non voltarsi nuovamente ridendo.
“Cosa dovrai mai fare di così importante per sfuggirmi in questo modo?” chiese lui ancora coricato di schiena, mentre con i palmi andava a coprirsi gli occhi massaggiandosi la fronte.
Vederlo così inerme, accattivante nel completo disarmo della sua nudità e dilaniato dal desiderio di lei, era un richiamo troppo dolce e sensuale da potervi resistere.
Sansa indossò la veste e liberò i capelli al di sopra di essa, poi con l’eleganza di una pantera ombra gattonò lenta sul letto, fino a porsi a cavalcioni su di lui ed incatenarlo alle sue cosce.
Un sorriso silenzioso si era fatto strada sul viso di Jon, quando aveva percepito il peso della ragazza nuovamente sul letto. Aveva preferito fare finta di niente per scoprire le intenzioni di Sansa, fino a che, sentendola sui suoi fianchi, si era alzato velocemente col busto, agguantandola in vita per evitare che potesse fuggire nuovamente: “che cosa vuoi, Lupa Rossa?” chiese provocante, consapevole dell’effetto che quel nomignolo aveva su di lei.
La vide leccarsi le labbra e sfuggire dai suoi occhi e dal brivido che quelle parole le davano ogni volta: “dobbiamo parlare Jon e sai bene che non ne siamo capaci senza vestiti addosso” disse sarcastica lei prima di tornare a guardarlo.
“La mia lingua è tua Stark, libera di farne quello che vuoi” rispose malizioso lui, inarcando un sopraciglio per soppesare la sua reazione.
Sansa alzò gli occhi al cielo cercando di mantenersi ancorata ai suoi propositi: “per quanto allettante sia la tua cortese proposta...”
“mmm” mugugnò lui andando a lambirle di baci la pelle del collo,
“sono costretta a declinare” continuò lei staccandolo dalla sua occupazione.
Ci fu un attimo di silenzio in cui Sansa incatenò quelle gemme larimar, al suo sguardo ancora ebbro di desiderio: “devo tornare a Grande Inverno, Jon” disse seria, deglutendo l’amaro di quelle parole.
Lo vide cambiare espressione, adombrarsi mentre serrava le labbra e andava a prenderle le mani che sostavano sul suo collo; fugò i suoi occhi celesti voltando appena il viso: “lo so...” sussurrò frustrato prima di deglutire quell’amara consapevolezza.
Sansa lo richiamò in un bacio dal sapore melanconico e dilaniato: “è quasi un mese che sono qui ormai, e per quanto piacevole possa essere...” sospirò, tormentata dal pensiero di quelle notti e quei giorni passati tra le braccia di lui, come se fossero semplicemente Sansa e Jon, senza doveri e responsabilità, semplicemente innamorati e liberi di condividere la vita che avevano sempre voluto, lontani dal mondo reale e da ciò che esso pretendeva da loro.
“Torna con me” chiese titubante, ben consapevole della reazione che avrebbe avuto da lui.
“...non posso Sans, lo sai bene” replicò Jon scostandola prima di alzarsi dal letto, iniziando a rivestirsi a sua volta.
“Perchè? Ti ho spiegato le ragioni di Bran, non ti ha mai rimandato al Castello Nero per confinarti nuovamente tra i Guardiani della Notte”,
“non posso comunque, i Lord del Nord non mi accetterebbero mai, non di nuovo”.
“Questo non è vero” replicò urgente lei scendendo dal letto e avvicinandosi a lui, “erano pronti ad uccidere per te, quando eri prigioniero ad Approdo del Re”.
Sansa sospirò, frustrata dal mutismo di lui e dalla sua stessa incapacità di farlo ragionare: “per quanto restii all’inizio per averti visto mettere da parte la corona, il fatto che tu abbia debellato la dominazione tirannica che Daenerys cercava di apportare, è stato come un atto di pura fedeltà al regno del Nord, ti ha redento agli occhi di tutti e ogni abitante, ogni Lord era pronto a dare la propria vita per riaverti”.
Jon sospirò snervato voltandosi a darle le spalle, testa bassa come sconfitto da tutto ciò che tentava di ripiombargli addosso e che pensava di aver abbandonato per sempre: “non ci riesco Sans...non posso farlo”, la sentì avvicinarsi dietro di lui, fino a che non percepì le sue mani lungo le braccia e la sua testa che si abbandonava sulla sua schiena: “Jon...” sussurro lei, prima che lui potesse voltarsi e accoglierle il viso tra le mani.
“Non posso venire a Grande Inverno, ti prego non chiedermelo Sans”,
“allora torna al Castello Nero” chiese lei prendendogli la mano, “non come Guardiano della Notte ma come uomo libero, nelle terre del Nord; potrai aiutarmi nel mantenere il rapporto con il Popolo Libero e anche con i Guardiani: non ti nego che quel Sefron Dross mi dai non pochi grattacapi...”.
Jon le accarezzò le ciocche ramate, studiandole il viso in una carezza invisibile: “mi stai chiedendo di essere un tuo ambasciatore, Mia Signora” chiese ironico lui, anche se il suo sorriso velato, lasciava sfuggire tutta la dolcezza che provava verso di lei e verso i suoi tentativi di tenerlo in qualche modo con se.
La dura verità e che non sapeva quanto avrebbe resistito lui, nel saperla lontana.
Ora che conosceva ogni centimetro della sua pelle, ogni cicatrice ed ogni efelide rossiccia, sarebbe stato un tormento pensarla altrove, circondata da una calca di pretendenti a farle la corte.
“No Jon, quello che voglio dire è che...”,
“come farai per la questione dell’erede?” chiese urgente lui con occhi di brace, estrapolando la questione dalla proiezione dei suoi stessi pensieri.
Sansa riprese consapevolezza di se e di ciò che rappresentava: “sono comunque la Regina del Nord; ho già una mezza idea di come affrontare la questione con i Lord senza prendere marito o trovarmi un amante che non sia tu” replicò determinata lei, attirandolo a se con gli occhi prima di aggiungere in un sussurro “ho bisogno di te Jon, ho bisogno di averti vicino...”.
Jon la prese per la vita in risposta, possessivo, come se la sensazione della sua pelle potesse confermargli quelle parole di melassa: “dillo ancora...” chiese tra il bramoso e l’incredulo.
“Pensavi non fosse così prima?” domandò lei arricciando le sopracciglia, “ho bisogno di te Jon, ho sempre avuto bisogno di te, il pensiero di te era l’unica cosa che mi ha sempre aiutata ad andare avanti” aggiunse carezzandogli la barba incolta, “la mancanza di te invece mi stava portando alla follia, tanto che mi sono inabissata anima e corpo nella ricostruzione dell’interno Nord; addirittura a Città dell’Inverno dicono che io sia sposata al popolo” concluse sorridendo amaramente.
La presa di Jon le si strinse ancora di più sui fianchi: “e quanto ci potremmo vedere Sansa? Quanto spesso?” le sussurrò lui sulle labbra, socchiudendo appena gli occhi ed inclinando il viso, avvicinandosi sempre di più, come in supplica dei suoi baci, mentre le sue mani iniziarono a vagare lascive lungo il suo corpo, lentamente.
Sansa iniziò a respirare più intensamente percependo il desiderio di lui e quel contatto di brace: “quando vorrai...”, sentì il suo tocco fermo lungo la schiena, poi il distaccarsi di una mano, che proseguì vellutata sul fianco fino ad arrivare a carezzarle il seno sotto la sottile veste di lino; “quando vorrò io...” continuò lei esitante e col respiro ancorato alla sensazioni che il suo corpo le riportava, mentre Jon continuava ad irretirla con le dita e con lo sguardo avido, sempre più scuro e avvolgente, “ogni qual volta ne avremo bisogno” ansimò lei in conclusione, annullando quella distanza dilaniante e fiondandosi finalmente sulle sue labbra piene che tanto bramava per se, infrangendo i suoi pensieri nella passione che tornò a dominare entrambi, mentre a trattativa conclusa, Jon la conduceva nuovamente nell’oblio del suo letto di pellicce.









Note dell'autrice:
perdonate l'attesa, ma sembra che ogni giorno diventi sempre più caotico.
Eccoci all'interno della tenda di Jon, dove tutto è accaduto e dove continua ad accadere; siamo ad una svolta della storia, da questo momento in poi saranno necessari alcuni sbalzi temporali notevoli che ci porteranno al concepimento della piccola Lyla.
Avverranno anche alcuni accadimenti che ci porteranno verso la definizione degli equilibri trattati nella SheWolf e che spiegheranno le necessarie assenze. non aggiungo altro...
Un saluto speranzoso dalla balaustra dei cortili di GI
   
 
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