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Autore: Spensieratezza    16/11/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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In salotto c’erano dei genitori che litigavano.

“Ogni volta è la stessa storia. Cos’ho fatto di male per meritare questa famiglia.” Diceva l'uomo.
“Sei tu che non sei buono a nulla. Maledetto il giorno che ti ho sposato.”
Un bambino piangeva in un angolo, poi saliva le scale e piangeva nel letto.

Sam - che adesso aveva le sembianze di un bambino - ricordava questo ricordo, gli era tutto chiaro adesso.
Ad un tratto si ritrovò fuori in cortile a guardare quella stessa stanza e così  come aveva visto fare l'altra versione di sè stesso prima di lui, si arrampicò.
“Sam…”
“Dean..ascoltami un momento..mettiamoci sul letto.”
“M-mi dispiace che tu mi veda così.”

“Non devi dispiacerti. Sai perché non provo un fortissimo desiderio di ammazzarli? perché sono già MORTI!” disse, sedendosi sul suo letto insieme a lui.
Dean inorridì.
“Che stai dicendo? N-non dovresti dire queste cose..s-sono sempre i miei genitori..non ti permetto..“
Sam gli appoggiò le mani sulle guance e le sentì dolci al tatto, come le guance di un bambino.

“Sono morti, Dean. Non ha importanza tutto quello che facciamo, sono morti. Immaginare come sarebbe andata se fossero stati insieme..ti ferisce. La loro morte ti ha ferito e perfino immaginandoli in vita, li immagini su fronti opposti..separati, perché dentro di te, lo sai che non è una cosa possibile.”
Dean rimaneva a guardarlo senza dire niente.

“Io non so come sarebbe andata se fossero stati vivi entrambi..forse sarebbero andati d’amore e d’accordo o forse no..ma sai cosa mi rende felice? Sapere che anche con questo scenario, tu hai immaginato che IO venissi a consolarti. IO. Sai questo cosa significa? Che io sono la TUA ancora, così come tu sei la mia. E ti ringrazio di questo, Dean, non l’ho mai fatto, ma lo faccio ora.”

Si abbracciarono simultaneamente, Dean si abbandonò tra le sue braccia con le guance piene di lacrime.
“La morte…e la vita..sono così legate insieme da confondersi..” borbottò Dean sempre abbracciato a lui.
Prima che Sam potesse avere il tempo di chiedersi cosa intendesse dire, la stanza si oscurò di nuovo.
 
 
 
 
Non erano più abbracciati. Erano al tavolo del salotto, davanti a dei libri di scuola.
Il padre sbraitava.

“Non hai ancora pulito la casa come ti avevo detto! È tutto un macello.”
“Papà..sto studiando.”

“Che cosa ti ho detto? Prima i doveri, poi si studia. “
“Posso pulire io la casa, signore.”

“No..tu sei un ospite, Sam..e sono contento che sei con mio figlio. Lui ha sempre bisogno di compagnia, sai? Quella stronza di sua madre non c’è mai. Se ne va sempre via e torna sempre quando non me lo aspetto. Di notte, quando dormo.”

Qualche lacrima scivolò sulla sua guancia.
“Scusate..io me ne vado un po' sul terrazzo.”

Dean era mortificato.
“Mi dispiace infinitamente che devi vedere la mia famiglia incasinata, Sam.”
Questa volta Sam lasciò la matita e rispose in modo diverso.
“L’altra volta ti ho risposto che la mia famiglia era incasinata allo stesso modo, avevo torto.”

“Cosa?” chiese Dean.
“La nostra famiglia non è incasinata, Dean, ma solo..addolorata. Mi dispiace che da bambino non lo capivo, vedevo papà piangere, a volte inveire chiedendo a nostra madre perché ci ha lasciati, pensavo la odiasse..poi un giorno tu mi hai preso tra le braccia nel letto e mi hai detto..”

“Odiamo sempre le persone che ci lasciano, ma è un odio pieno di amore.” Disse Dean in tono solenne. “Un odio che alla fine scompare, invaso dalla potente luce dell’amore, come un uovo gigantesco di drago che alla fine si schiude. Non piangere, Sammy. Papà è solo pieno di dolore, non odia la mamma e non odia neanche noi, ci ama.”

Detto questo i due bambini si abbracciarono ancora.
“Ho sognato una montagna di uova di draghi che si schiudevano e volavano alti nel cielo, quella volta.” Disse Sam.
“E dopo questa, hai preteso che ti raccontassi sempre favole di draghi animaletti domestici dei principi e delle principesse.” Disse Dean ridendo.
 
La stanza scomparve di nuovo.



Dean e Sam giocavano con dei soldatini sul letto.

“Sei sempre il solito, non posso mai contare su di te!!”
E cominciò a lucidare le sue armi da solo.
“Ti aiuto io, papà, Sam è ancora piccolo, lascialo giocare.”
“Tuo fratello m odia. Non capisce che lo faccio per lui, per prepararlo a quello che c’è là fuori.”
“Sam capisce tutte queste cose, è solo che ha un cuore tenero e aberra la caccia e la violenza.”
“E allora sarà vulnerabile a quei mostri là fuori! Come vostra madre!”

Dean lo guardò basito e John si scusò.
“Mi dispiace..non dovevo gridare. Sam fa bene a odiarmi..non sono riuscito neanche a proteggere vostra madre.”
“Sam non potrebbe mai odiarti per questo! Lo sottovaluti o forse lo fai stupido?”
John restò senza parole.

“No..non ti odia..è che non sa come prenderti. Una volta Sammy mi disse una cosa stupenda, mi disse che quando una persona ti rifiuta, non sta rifiutando la persona, ma la sua comunicazione.”
John lo guardò con tanto d’occhi e gli occhi gli divennero lucidi.
“Tuo fratello mi sorprende, è così saggio alla sua età?”

“Vero? A volte penso che sia un angelo, venuto a noi per consolarci della perdita della mamma. Con questi occhi verdi..come un prato fiorito.”
“Anche tu li hai verdi..”

“Lui di più.”
 
Il Dean del passato che era il Dean del presente, vide il piccolo Sam guardarli da un angolo del cortile di nascosto. Sorrise.
Dopo poco tempo arrivò da loro con un vassoio.
“Sammy! Che stai facendo?”
“Ho pensato che magari avevate fame.”disse Sam.
Fece per andarsene, ma John lo fermò.

“Rimani con noi, prendi un pezzo del mio panino, non ho tanta fame.”
Sam si gettò tra le sue braccia con la dolcezza e l’innocenza di un bambino, una scena che fece commuovere Dean ancora una volta.
 
Ricordava quell'episodio, John disse a Sam, tra un boccone e l'altro che Dean aveva bisogno di distrarsi dopo tanta fatica e che poteva giocare con lui ai soldatini. Soldatini che sarebbero finiti nella loro macchina per sempre, ma questo non lo dissero a John, anche se, Dean aveva il sospetto che l'avesse scoperto praticamente subito.  
 
Si ritrovava nuovamente sulla strada per Stanford. La strada in cui Dean aveva rincorso lui e Nicholas quella sera.

Dean, stavolta era DEAN, lo aspettava dentro l’Impala.
Sam sussultò, resosi conto che davanti a lui giaceva il corpo di un altro Dean. Morto.
Sam!! Ehy, Sammy!” Lo salutava Dean allegro, sventolando la mano dal finestrino. “Vieni qui!”
Sam guardò orripilato, ora lui ora il corpo riverso a terra.
“Non badare a lui! è solo una scorza, non sono tristi le vecchie scorze..”

“Sta citando il piccolo principe…” pensò Sam.
“è quello che abbiamo DENTRO, che CONTA. Qualcosa che né le intemperie né l’ingiuria del tempo può riuscire a distruggere. Parte di me voleva inseguirti quando te ne sei andato, ma sbagliavo. Desideravo fermarti per raggiungerti, ma c’era una cosa che non capivo..”
“C-che cosa?” chiese Sam.
Che io ero già lì con te.”

I fari della macchina di Dean si illuminarono e lo abbagliarono. Cadde e precipitò nel vuoto rannicchiato come un embrione prenatale, nel vuoto.
 
 
 
Si risvegliò abbracciato a Nicholas. Erano ancora dentro il furgone. fuori era ancora notte. Sentiva il corpo caldo contro il suo avvolgerlo e amava sentire questa sensazione. Era come sentirsi…amati.

“è ancora NOTTE.” Disse Sam guardando fuori dal finestrino.
“Già…una notte infinita. Quello che aspetta ME.”
Sam si voltò verso di lui.
“Non dire così…dopo la notte arriva sempre il giorno.”
“Non per me! Non dire che non l’hai capito ormai..io sono un fantasma, Sam! Morirò…è il mio destino!”



 To be continued





















Questo finale è un missing moment della parte finale del capitolo 25 quando Sam è in macchina con Nicholas :)) lo so, lo so, non ne potete più, ma resistete ahha siamo quasi alle battute finali e poi è logico che dopo quanto mi sono impegnata, spieghi bene il senso di ogni scena ahha xd questo doveva essere un capitolo unico ma non ce l'ho fatta ad andare avanti subito e non volevo lasciarvi all'asciutto per altri giorni
   
 
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