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Autore: Dreamer In Love    18/11/2020    3 recensioni
|Spoiler! | Manga | Cap. 995 | Introspettivo |
"Per questo Nami non poteva fare altro che dire la verità.
- Lo diventerà… è sicuro. -"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nami, Usop
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La promessa della kunoichi
 
Usopp e Nami non erano certo i membri più potenti della ciurma di Cappello di Paglia ma, come ogni nakama, avevano ognuno una dote speciale, un talento innato, custodito e coltivato con cura: il primo, sapeva raccontare fandonie come nessun’altro e aveva uno straordinario senso che gli permetteva di riconoscere ogni possibile pericolo alla propria incolumità, il quale si manifestava con dei forti mal di pancia premonitori; la seconda, era una sagace seduttrice e un’ottima truffatrice; era anche molto fiera della sua capacità di defilarsi dalle situazioni più sconvenienti. Qualcuno avrebbe potuto dire che non si trattava propriamente di qualità positive, e forse avrebbe anche avuto ragione, ma, se c’era una cosa che avevano imparato nei due anni passati per mare affrontando mille avventure, era che per sopravvivere in battaglia l’etica e la morale potevano andarsene a quel paese. Dopotutto, come diceva sempre quel tonto del loro capitano, erano pirati, non eroi.
Per questo, Nami era sicura di aver dato il meglio di sé. Aveva lottato contro la sua indole fifona e aveva affrontato due dei nemici più forti presenti nella sala principale del castello di Onigashima. L’esito dello scontro era prevedibile fin dall’inizio ma ci avevano provato, davvero.
A terra e rannicchiata su se stessa, stava assistendo alla battaglia di Usopp e ai suoi ultimi tentativi di ribaltare la situazione. I colpi andavano a segno ma i nemici riuscivano a liberarsi velocemente dalle trappole vegetali che il cecchino aveva piazzato. Avrebbe potuto cercare di aiutarlo, il Clima Tact era tra le sue dita, ma il suo corpo era pervaso dal dolore, la testa le doleva terribilmente per via dei colpi di Ulti e la vista era annebbiata dal sangue che le colava dalla fronte. Forse se Zeus fosse stato ancora con lei, le cose sarebbero andare diversamente ma Big Mum aveva reclamato la sua nuvola e non era riuscita a contrastarla.
Page One liberò Ulti da una pianta carnivora. La ragazza dinosauro prese velocità e diede al cecchino una potente testata, l’ennesima, in mezzo alla fronte. La nakama sentì distintamente il rumore delle ossa del lungo naso di Usopp frantumarsi. Infatti, perse i sensi e crollò a terra in una posizione scomposta.
Lo stomaco le si contorse colta da un forte senso di nausea, di preoccupazione e, soprattutto, di impotenza. Perché c’era una battaglia da vincere, un Imperatore da sconfiggere, i Foderi Rossi da aiutare e la rotta per Laugh Tale da trovare. Eppure, come spesso era accaduto, seppur consapevoli e fieri dei loro limiti e al di là dell’incosciente testardaggine con cui decidevano di provare a combattere, lei e Usopp si trovavano a fare i conti con la propria frustrante fragilità.
Sentì gli occhi farsi umidi.
- Ehi, signorina. -, la voce della donna dinosauro la fece trasalire.
Questa le si avvicinò con un cipiglio torvo sul viso e la sollevò da terra. Non prometteva niente di buono: era il momento di mettere in campo tutte le sue armi.
- Non uccidetemi. –, piagnucolò con le mani davanti al viso nel tentativo di ripararsi.  – Abbiamo perso. La sconfitta è totale. –
Sperava di far leva sulla loro pietà: forse sarebbe riuscita a soccorrere Usopp e insieme si sarebbero allontanati. Dopo essersi leccati le ferite, avrebbero trovato un nuovo piano d’azione, ne era certa.
- Questo lo vedo, grazie! Ora sono arrabbiata, quindi forza, dillo. –
- Ehm… -
Di che diavolo stava farneticando quella tipa? Se accontentarla significava salvarsi, le avrebbe raccontato anche una favola della buonanotte e rimboccato le coperte.
- Il vostro capitano ha osato dire che avrebbe sconfitto Lord Kaido… e che sarebbe diventato re dei pirati. –
Oh… adesso era tutto chiaro. Quando l’avrebbe finita quello scemo di andare in giro a sbraitare le sue idiozie? Sconvolta e terrorizzata, sfoggiò una delle sue migliori tecniche: supplicare.
- Chiedo scusa: è un idiota! Dagli altri colpi in testa per favore. –, le disse con voce strascicata e tono carezzevole.
Forse una terapia d’urto avrebbe fatto funzionare gli unici due neuroni di Rufy. Pure lei ci aveva provato tante volte a forza di calci e pugni ma sperava che la potenza di Ulti potesse essere più efficace.
- Ve lo prometto: lasceremo l’isola. -, continuò imperterrita sapendo di non dover lasciare troppo margine di riflessione al nemico.
E Ulti la stava studiando attentamente. Rincarò la dose, incurante di risultare patetica. Il senso di fallimento che gli aveva inumidito gli occhi si era rivelato utile: ormai le lacrime stavano solcando inesorabili il suo volto.
- Se ricevessi ancora un colpo, finirei per morire. È certo. -
- In questo caso, dillo. Di che il vostro capitano non potrà mai diventare re dei pirati. -
Era una sciocchezza e se significava sopravvivere… eppure improvvisamente la bocca si era fatta riarsa; la saliva era impastata di polvere e sangue: disgustoso.
Ulti attendeva impaziente. Doveva fare uno sforzo.
- Uh, uh. -, le sfuggì qualche singhiozzo. - Va bene… -
Sentì un rantolo provenire dalla figura sgualcita di Usopp: era una sorta di invito, una benedizione. Nessuno l’avrebbe biasimata, poteva riuscire a mentire. Dopo tutto quello che avevano passato era stupido perdere la vita in quel modo. Nami si fece coraggio.
- Rufy… -
Bastò pronunciare il suo nome per dissolvere ogni dubbio, ogni turbamento.
Era vero, il suo capitano non si sarebbe mai arrabbiato per una cosa simile. Sarebbe anche potuto non venire mai a sapere delle parole che Ulti voleva pronunciasse. Eppure, a Nami sembrava di compiere il peggiore dei tradimenti. I loro sogni erano un passo dall’essere esauditi e l’impossibile dall’essere realizzato; ora che quel desiderio caparbio, idiota e struggente di diventare…
- …re dei pirati… -
… era così reale non poteva permettere a nessuno di dubitarvi, nemmeno se questo significasse rischiare di morire.
Rufy le aveva salvato la vita, le aveva ridato la libertà, l’aveva accolta nella sua ciurma, le aveva dato una nuova famiglia, degli amici con cui condividere speranze e paure. Lui le aveva riportato il sorriso sul volto, la voglia di ridere. Le aveva insegnato ad avere di nuovo fiducia nelle persone e ad accettare le proprie debolezze.
Lui per primo era un puzzle dai numerosi tasselli mancanti ma aveva subito capito che per colmare quei vuoti aveva bisogno di circondarsi di amici, amici veri. Poteva essere l’uomo più forte e potente del mondo ma da solo diventava difficile anche solo condurre una barchetta, figuriamoci una nave in direzione One Piece.
Le loro vite si erano fuse, i sogni di ognuno erano diventati i loro sogni; erano l’uno l’estensione dell’altro e rinnegare la determinazione di Rufy significava rinnegare se stessa.
Per questo non poteva fare altro che dire la verità.
- Lo diventerà… è sicuro. -, rivelò a Ulti in un sussurro, come fosse stata una gitana che leggeva i tarocchi al luna park.
- Che cosa hai detto?! -, sbottò indignata la donna dinosauro. - Bene, ho capito. Allora muori. -, e firmò così la sua condanna.
- No, Nami. Stupida! Fuggi! –, sbiascicò Usopp in un rantolo diperato.
Era una stupida, sì, ma non avrebbe potuto fare diversamente.
 
 
Angolo dell'autrice che ha un sacco di cose da dire!
Bah... in realtà non poi così tante. Voleva essere una RuNami eh, ma mi sono trattenuta e ho preferito fare una cosa più introspettiva ed attinente alla trama. Ho amato questa scena. Davvero. 
A parte che l'ho vissuta come una dichiarazione d'amore da parte di Nami. E chi ha il coraggio di dirmi che la RuNami dopo questa non è canon deve avere delle buonissime argomentazioni (e sono disposta a discuterne). Comunque penso che sia una sequenza molto forte e pregna di... roba. Delusione del fallimento, rassegnazione per l'esito della battaglia e la possibilità di perdere la vita eppure il coraggio di schiaffare in faccia al nemico la "verità", la totale fiducia che ha nel suo capitano, la promessa della realizzazione di ognuno dei loro propositi. Era una scena che poteva essere quasi "scontata" da parte di Nami, eppure ci da la dimensione dell'evoluzione di questo personaggio e della profondità dei suoi sentimenti (per questo per me è una dichiarazione). E ripeto, è quasi superfluo il fatto che ognuno di loro sia disposto a rischiare la vita per difendere l'onore e i sogni di Rufy ma il fatto che lo abbia fatto fare proprio a Nami (e, sul serio, non era necessario nel bel mezzo della battaglia)... qui Oda ci cova. 
Inoltre, la necessità di questa one shot è per mettere in chiaro le cose con chi ha avuto il coraggio di denigrarlo: USOPP é UN FIGO. Ho letto commenti di gente che non capisce perchè sprona Nami a mentire, seppur nella sua testa. La mia risposta è nella parte iniziale della ff... loro non sono forti, ne coraggiosi, usano quello che sanno fare meglio per sopravvivere. E soprattutto, sono pirati, non eroi. Penso che loro due siano i personaggi più "umani" di tutto one piece e, trallaltro, sono anche i miei preferiti. 
Alla fine avevo un sacco da dire...
Attendo le vostre recensioni e fatemi sapere che ne pensate di questa one shot riflessiva. 
Un besos, 
Dreamer In Love
  
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