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Autore: Passion and Love    19/11/2020    0 recensioni
“Io non perdono ciò che mi ha distrutto.” Sei certo di pensarla così e sei sicuro che non cambierai idea a riguardo. Ma si sa, la vita fa percorsi inaspettati. Scritta a quattro mani con la mia amica LucyWinchester.
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                       James Buchanan Barnes


Dopo neanche due ore, Steve aveva raggiunto i boschi delle Great Falls e si stava avvicinando all'accampamento che sorvegliava Bucky.
- Dov'è? - chiese al comandante della truppa.
- Mi segua Tenente - replicò l'uomo, avviandosi verso una tenda vicina, sorvegliata da quattro uomini.
Lo scortò all'interno, dove, su un letto da campo, riposava il suo amico d'infanzia. Per precauzione aveva i polsi e le caviglie legati.
Steve si avvicinò e gli scostò la lunga frangia che gli copriva una parte del viso.
Era lui. Ne era certo. Lo avrebbe riconosciuto tra mille. Il tempo non era stato clemente con lui. Aveva cicatrici su tutto il corpo e sul volto, e quel braccio di metallo, lo faceva assomigliare ad un robot. Ma ora che riposava, poteva vedere nei tratti distesi del viso, il ragazzo che era cresciuto con lui.
- Arrangerò un letto da campo qui e aspetterò il suo risveglio. Prima di portarlo indietro voglio confrontarmi con lui. - disse al comandante dell'armata.
- È pericoloso Tenente, non sa che persona ha davanti. -
- Quando lo avete trovato? - chiese Steve all'uomo, ignorando il suo avvertimento.
- Stamattina, vicino al fiume Potomac, era incosciente. - lo informò l'uomo. - Lo abbiamo curato e lo abbiamo steso lì, per precauzione lo abbiamo legato. Anche se al momento sembra innocuo, la sua storia ci racconta altro...- aggiunse.
- Grazie comandante. Se vuole può dire ai suoi uomini di levare le tende e tornare a casa. Immagino che non sia stata facile la ricerca. Ho degli uomini con me. Ci penseremo noi a lui adesso. - disse il tenente, congedandolo.
L'uomo si inchinò e disse, prima di uscire: - Grazie Tenente e...stia attento. -
- Lo farò. -



-E meno male che Winter Soldier era fuori dai giochi, eh?- ringhiò Josh prendendo per il collo Brock, sbattendolo con le spalle al muro.
- Non c'è bisogno di scaldarsi tanto, principessa. - gli disse il compagno a fatica. Le dita sul collo si stavano stringendo.
-Un altro scherzo simile e ti giochi la carriera, soldato Rumlow!- sibilò a poca distanza dal suo volto.
Josh era fuori di sé. Non solo era stato preso in giro da un suo sottoposto, ma l'uomo che aveva ucciso il suo Ben era vivo e vegeto.
La cosa lo faceva impazzire.



Steve era già sveglio, aveva dormito pochissimo per via di tutte quelle strane emozioni che albergavano in lui. Voleva parlare con Bucky, vederlo sveglio, vedere le sue reazioni e quell'attesa era snervante.
Fortunatamente non dovette attendere ancora per molto. Un grugnito indistinto e uno strattone ai legacci, proveniente dal letto accanto, gli dissero che il suo amico si era svegliato...e che non era molto contento di essere legato.
-Chi sei?!- ringhiò con uno sguardo da far gelare il sangue.
Ma Steve poteva scorgere in quelle iridi azzurre spavento e confusione. Il ragazzo si guardava intorno e sembrava disorientato.
-Dove mi trovo?-.
- Bucky...Bucky calmati. - lo rassicurò Steve, mettendo le mani avanti come a volerlo aiutare, o forse era per non farsi attaccare, il ragazzo non lo capì.
- Sei nella foresta delle Grand Falls. -
-Sai... il mio nome?- gli domandò guardandolo stranito.
- Sì. James Buchanan Barnes era troppo lungo e strano da ricordare, perciò ho iniziato a chiamarti Bucky in seconda elementare. -
-Steve- sussurrò il moro dopo un lungo silenzio con aria assorta, -sei cambiato- notò guardandolo ancora meglio.
- Ehm, sì. Un po'- replicò il giovane, mettendosi una mano dietro alla testa imbarazzo.
Altroché se era cambiato!
Prima era gracilino, senza muscoli e con diversi chili in meno.
Questo prima dell'esperimento.
-Quanto tempo, io...- Bucky fece per parlare, ma l'immagine di un moro che gridava e di un ragazzo dai capelli biondo cenere morente invase la sua mente, provocandogli un forte mal di testa.
Bucky digrignò i denti, mettendosi una mano su una tempia.
- Ehi! Ti senti bene? - gli chiese Steve con apprensione, andandogli accanto.
-Non lo so- ansimò, -È straziante....-.
Poi Bucky riaprì gli occhi.
Sembrava che quel dolore si fosse dissolto di colpo assieme a quelle immagini.
- Cosa è straziante? Di che parli?- chiese il biondo confuso.
-Un ragazzo stava urlando- replicò il moro cercando di descrivere ciò che aveva appena visto.
-E poi... non ricordo- proseguì con aria confusa, -Ho avvertito un mal di testa allucinante e poi di colpo non ricordo più niente-.
- Posso chiederti una cosa? - iniziò Steve.
-Sì- acconsenti l'altro sempre poco lucido.
- Qual'è l'ultima cosa che ricordi? -
Il biondo attese con ansia la replica del suo amico, perché da quella risposta sarebbe partito tutto.
-Solo questo ragazzo che urla e non so il perché- ma si era dimenticato di un altro ragazzo dai capelli biondo cenere.
La sua mente lo aveva rimosso.
Per il momento.
-Cioè era sconvolto.-.
- No, intendo, qual'è l'ultima cosa che ricordi che ti è accaduta e di cui ricordi i dettagli. Non so un evento, una persona con cui hai dialogato, una data...-
Bucky sospirò, alzando lo sguardo al cielo -Ricordo che una persona…. sì, parlava con accento tedesco. Mi stava ordinando di andare in Afghanistan-.
- Afghanistan? Ma la guerra in Afghanistan è di tre anni fa. Non ricordi nulla di più recente?-
-No, mi spiace.-.
- Mmh...- fece pensieroso Steve, - Hai un buco di tre anni nella tua memoria, presumo che non ti ricordi neanche del nostro scontro. È avvenuto circa sei mesi fa. -
-Ci siamo scontrati?- domandò stupito Bucky, -E perché?-.
- Diciamo che non eri in te. Sto cercando di scoprire e capire cosa ti sia accaduto in questi tre anni. Ma per farlo ho bisogno del tuo aiuto.- gli spiegò il biondo.
- Perché sono legato? - gli chiese il moro sempre più confuso.
- Ecco, non sei stato esattamente un agnellino in questo periodo. - replicò Steve, cercando di indorare la pillola.
-Il mio braccio....CHE FINE HA FATTO IL MIO BRACCIO?!- fece con orrore Bucky, aprendo e chiudendo la mano cibernetica. -IN CHE COSA MI HANNO TRASFORMATO?!-
- Ehi calmati! - cercò di frenarlo Steve.
- NO CHE NON MI CALMO. NON HO PIÙ IL MIO BRACCIO! CHE COSA È SUCCESSO? - chiese fuori di sé.
La situazione stava degenerando.
- Purtroppo non so risponderti. Non so che fine ha fatto il tuo braccio e in quale circostanza tu l'abbia perso. So solo che sei mesi fa ce l'avevi già. - tentò di spiegargli il biondo.
Bucky sbiancò letteralmente. -Mi avevi già trovato in questo stato?-.
- Sì, ma poi sei fuggito dopo lo scontro e ci ho messo mesi per trovarti di nuovo. -
-Chi è il gran figlio di puttana che mi ha ridotto così?- imprecò Bucky agitandosi sempre più. -LO DEVO TROVARE!-.
- Ho la sensazione che questo tizio non sia più vivo. Stiamo indagando anche su questo, ma finora non siamo riusciti a trovare nulla. Mi dispiace. Vorrei tanto avere le risposte a tutte le tue domande, ma...- alzò leggermente una mano come a voler dire che purtroppo non ne aveva.
_________



Era passata più di una settimana, Steve avrebbe fatto ritorno con il suo amico.
Josh sospirò profondamente. Se per alcuni quel giorno fosse motivo di gioia per lui era tutto l'opposto.
Rivedere quell’uomo, per lo più vivo, significava dover rivivere ancora una volta la morte di Ben.
Steve scortò Bucky all'interno del quartier generale, andando direttamente verso l'ufficio di Fury, così da potergli spiegare personalmente quanto scoperto.
Ma appena entrò si trovò Josh davanti.
- Sergente - lo salutò Steve con un cenno del capo mentre proseguiva.
-Tenente.- Josh ricambiò quel saluto con freddezza.
Steve rimase piuttosto sorpreso dell'espressione sul volto dell'uomo.
Si fece milioni di domande sul perché di quelle iridi così glaciali e impenetrabili, ma al momento aveva altro a cui pensare.
Bucky accanto a lui, osservava con aria confusa tutto ciò che lo circondava. Era spaesato, forse anche spaventato, così diverso dal soldato temerario e senza scrupoli che Steve aveva incontrato mesi addietro.
Josh osservò da capo a piedi il ragazzo di fianco al biondo e come un treno in corsa, sensazioni e ricordi che credeva dimenticati, riaffiorarono taglienti come rasoi.
Il volto senza vita di Ben tornò a tormentarlo.
Il bel moro cercò di mantenere un profilo basso.
Non poteva lasciarsi sopraffare dalle emozioni. Poi udì i passi di Fury seguito da altri soldati avvicinarsi a loro.
- Nick - lo salutò Steve.
Ma la tensione era quasi palpabile, piombò un silenzio quasi pesante.
Josh e Bucky si stavano fissando più del dovuto.
Affianco al biondo, il ragazzo rivide nella sua mente il volto del ragazzo che urlava.
Era identico a Josh!
- Ci conosciamo? - chiese incerto Bucky rivolto all'uomo che lo stava osservando.
Fury posò lo sguardo sul sergente Hartenett.
La situazione era davvero carica di tensione.
-Forse..- disse rimanendo sul vago il bell’uomo, -Comunque, ben tornato soldato James Buchanan Barnes- sorrise falsamente, dando inizio ad un coro di applauisi, sciogliendo così la tensione generale.
- Perché sono qui? Cosa vogliono questi uomini da me? - chiese il ragazzo rivolto a Steve.
A Josh non sfuggì il tono confidenziale che il giovane aveva usato.
Si conoscono constatò nei suoi pensieri e qualcosa in lui si ruppe. Si sentiva in qualche modo tradito dal tenente.
Quella sensazione lo infastidì.
- Te l'ho detto, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Anche se non ricordi nulla, potresti esserci fondamentale per capire il corso degli eventi. -
- Hai mai sentito parlare del Winter Soldier? - gli chiese il biondo a quel punto.
Quella era una domanda cruciale per tutti loro.
Josh cercò di reprimere una risata sarcastica.
Era ovvio che Bucky fosse Winter Soldier!
-Già, lo conosci?- gli domandò il sergente avvicinandosi, -Perchè sai, era un pazzo psicopatico che si divertiva ad uccidere dei poveri soldati.- finì di dire quasi sibilando.
- Io...no. - replicò l’altro pensandoci su. - Non l'ho mai sentito nominare. - affermò con sicurezza.
Steve nel frattempo lanciò uno sguardo di ammonimento a Josh. Il sergente alzò lo sguardo al cielo.
Stava mentendo, ne era certo.
Ma decise di stare al gioco.
-Ok, ok. Prenditi tutto il tempo che ti serve. Ehm, scusa la mia indelicatezza-. si apprestò a dire Hartenett con un sorrisetto di circostanza, -Se hai bisogno di qualcosa sappi che siamo a tua completa disposizione- gli garantì facendogli l'occhiolino, passandogli poi accanto.
Bucky lo seguì con lo sguardo, però che tipo quel Josh.
Un tipo davvero interessante pensò ammiccando un sorrisetto. - E questo Winter Soldier che state cercando... - riprese Bucky riportando l’attenzione sull’amico e gli altri.
- Sì - replicò semplicemente il biondo, scrutandolo per capire se stesse davvero dicendo il vero.
- Cosa c'entra con me? In quale modo posso esservi di aiuto se non l'ho mai visto? -
Bucky non riusciva a capire che nesso potesse esserci tra lui e questo Winter Soldier.
- Abbiamo motivo di credere, cioè ne siamo certi, che il suddetto Winter Soldier sia proprio tu. - intervenne Fury senza tanti giri di parole.
- Io?! Non è...possibile. - terminò la frase in un sussurro, scioccato da quell'affermazione, ma non più tanto sicuro di sé stesso.
Guardò Steve con il panico negli occhi e un'espressione di puro dolore. - È vero? - chiese con voce tremante.
-Sì. - annuì affranto l'altro.
- Ho...ho ucciso delle persone!?! No! No! Non è possibile. Dev'esserci un errore! Non farei mai una cosa simile. Perché avrei dovuto farlo? -
-Perchè la tua mente allora, poteva essere plagiata da un qualcosa più grande di te.- spiegò Fury.



-La scoperta dell'acqua calda- ridacchiò Josh digitando qualcosa sulla tastiera del computer.
-Dovevi vederlo era in delirio- gli finì di raccontare Will riferendosi alla reazione di Bucky all’aver appreso di essere stato Winter Soldier.
-Mah, per me mente- affermò il moro con lo sguardo rivolto al monitor.
-Come mai tutto questo risentimento?- volle chiedergli il collega.
-Perchè è uno psicopatico,un assassino senza cuore e il tenente Steve...solo perché è un amico di infanzia lo sta coprendo!-
-Ma non puoi sentenziarlo così su due piedi, Fury sostiene che dietro al suo fare omicida ci possa essere un plagio mentale-.
Hartenett lo guardò scettico. -E tu credi a tutte queste stronzate? Non siamo in un film.-.



_____________



Steve bloccò il sergente sulla soglia della porta del suo ufficio, dopo aver scritto al pc le nuove scoperte.
- Josh dobbiamo parlare, adesso. Seguimi. -
-Se proprio devo- si limitò a dire seguendolo.
- Cosa c'è che non va? Perché ti sei comportato in quel modo al quartier generale? - gli chiese Steve senza mezzi termini, una volta entrati nel suo ufficio. Era risentito dal suo atteggiamento.
-Credo di non seguirla, Tenente-.
Steve poté sentire la freddezza del sergente in quelle parole.
E la cosa lo ferì ulteriormente.
- Qual’è il tuo problema con Barnes? - disse duro, anche se dentro vacillava.
Non capiva il risentimento di Josh nei confronti di Bucky e non voleva che ci fossero incomprensioni tra loro.
-Problemi con Barnes? Sicuro di non star delirando?- gli chiese il moro con ironia.
- Sono io a non seguirti adesso. Quel ragazzo non ricorda nulla degli ultimi tre anni, non ti sorge qualche dubbio al riguardo? Bucky non è mai stato un grande attore, te lo assicuro, quindi dubito fortemente che stia mentendo. - gli fece notare. - E prima che tu lo dica. Il fatto che lo conosca, piuttosto bene direi, non offusca la mia capacità di giudizio e... -
-Forse è il sistema che ti sfugge- lo interruppe Hartenett.
- Cioè? Che intendi?- poi senza attendere una reale risposta, proseguì: - Ascolta, so che c'è dell'altro dietro a tutto questo odio che provi per lui e vorrei sapere di cosa si tratta. Magari può aiutarci a sistemare ulteriori tasselli e farci capire meglio l'intero quadro della situazione – e Steve sperò che l’altro capisse.
-Appunto per questo non sei obbiettivo, perché è un tuo caro amico. Perché in caso contrario non ti saresti dato tanta pena per cercarlo e coprire i suoi orrendi crimini. Dici di servire l'America e la giustizia, ma mi sorge qualche dubbio al riguardo.- fece Josh con arroganza incrociando le braccia.
- Io non ho coperto i suoi crimini! Altrimenti non gli avrei detto che fosse lui il Winter Soldier, non credi? - si alterò Steve. Odiava quando mettevano in discussione la sua autorità. Soprattutto perché lui era onesto e faceva di tutto per far prevalere la giustizia.
-Fa come vuoi- tagliò corto il bel moro, -Sei tu il Tenente. Lo sai meglio di me- disse glaciale, voltandogli le spalle.
- Josh... perché non capisci?- domandò affranto e sconfitto il biondo.
Non voleva che andassero così le cose. Voleva chiarire. E soprattutto, voleva sapere.
Di tutta risposta Josh sbattè la porta uscendo.
Fanculo lui e Winter Soldier.
Le parole non gli avrebbero ridato in dietro Ben.


 
  
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