Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Blue_Wander    19/11/2020    2 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Spiacevoli inganni

 

Le 72 ore promesse erano ormai passate. Non che Ametista avesse bisogno di chissà quale sforzo per raccogliere tutto il gruppo visto che si trovavano dentro la casa di proprietà di Seokjin, il quale si ritrovò ben presto teletrasportato da una nuvola viola davanti ad un'abitazione simile alla sua ma dai colori scuri e spenti. Al suo fianco quasi tutti i suoi compagni e all'appello mancavano solo Blanche, Hoseok e Namjoon.

Vide che gli altri avevano sguardi disorientati quanto il suo, ma si sentiva comunque in testa visto che conosceva il luogo in cui erano stati teletrasportati: la villa di Ametista alle porte settentrionali della città.

La porta scura si aprì senza che nessuno apparve sull'uscio, ma di tacito -e comune- accordo decisero di entrare senza indugiare oltre. Jungkook si toccò il fianco e sentì la mancanza della propria spada, lo stesso fecero gli altri subito dopo. Anche la minigun di Seyun era sparita, ma la giovane non si scompose e rimase con la testa alta e le mani strette a pugni per tutta la durata della breve camminata per arrivare all'interno.

I mobili parevano essere messi senza un nesso, regnava il caos e la sporcizia. Per quanto potesse sembrare incredibile l'enorme stanza all'ingresso era illuminata solo da misere candele, pensanti tende porpora coprivano le finestre, le scale per il piano di sopra sembravano quelle di un palazzo e le porte per le altre stanze erano state chiuse a chiave. Una parte del piano superiore era lasciata scoperta e dal parapetto in ebano apparve una figura avvolta dal fumo. I capelli increspati somigliavano a una nuvola carica di pioggia, l'abito attillato fino alle caviglie colorato di un macabro grigio e decorato da fumo verso la metà del busto, gli occhi neri e le pupille verdi iniettati di rabbia repressa, il sorriso con i denti bianchissimi che li accoglieva in una delle maniere più agghiaccianti possibili.

-Sono molto felice di vedervi qui.- fece una pausa per fingere di trattenere una risata. -Disarmati.

-Perché i nostri amici non ci sono?- chiese Jungkook facendo un passo avanti. -Che cosa gli hai fatto?

Il sorriso della Gemma si spense. -Tranquillo, stanno bene dove li avete lasciati.- diede loro le spalle. -Ora, se volete seguirmi, vi spiegherò in cosa consisterà la nostra battaglia.

I compagni si scambiarono sguardi complici e decisero nuovamente senza parlare di seguire il nemico e vedere dove quella situazione li avrebbe portati. Non puoi combattere senza le armi, quindi in cosa consisteva la prova di Ametista? Perché aveva dato loro del tempo per prepararsi quando poi aveva deciso di privarli delle loro uniche fonti di attacco?

La stanza in cui la Gemma li aveva portati era molto diversa rispetto al resto della casa: le finestre illuminavano il mobilio colorato di sfumature gialle e ocra, le tende sottili e dal color panna filtravano pigramente i raggi del sole perpetuo. Sembrava una sorta di biblioteca con grosse librerie ricolme di volumi, piccoli oggetti e qualche pianta -probabilmente finta. Qualche metro della parete era di vetro e dall'altra parte era stata messa in mostra una stanza vuota illuminata da una lampada a soffitto.

-Cos'è quella cosa?- chiese Yoongi indicandola.

-Curioso che tu lo abbia chiesto.- la creatura agitò una mano e la stessa nuvola viola che aveva teletrasportato tutti loro avvolse Veral qualche attimo prima che il principe potesse cercare di afferrale la mano, invano. -Non posso permettere che la persona contesa prenda parte al nostro piccolo gioco. In più ho sentito dire che è molto intelligente e non sarebbe giusto avvantaggiarvi.- Kerasi cercò di battere più forte che poteva sul vetro con il proprio stivale senza ottenere risultati. Ametista la guardò e Seyun le intimò di smettere di tentare, trattenendola da un braccio. -Ovviamente è magico. Gli esseri umani sono così sciocchi!

-In cosa consiste il tuo gioco?- chiese la mora, mantenendo un perfetto controllo dei poteri e della calma.

-È molto semplice: si tratta di scoprire il mio nome umano. Tutti gli indizi sono in questa stanza e quando me ne andrò la porta verrà chiusa dalla magia. Non avete un limite di tempo: per voi apparirà del cibo e dell'acqua, da quella parte apparirà un piccolo bagno.- spiegò indicando una parete su cui sarebbe comparsa la porta. -Dovete solo cercare di non far morire la vostra amica. In questo momento voi non potete sentirla, ma lei sente voi. Voi potete vederla, lei non può. Se troverete la risposta allora il vetro magico sparirà, quando morirà invece sarà segnata la mia vittoria.

-Perciò è per questo che lo facciamo adesso? Per Veral?- chiese Yoongi adirato.

-Oh, mio caro.- cominciò la donna. -È sempre stato per lei.

Dopo quelle parole svanì così come era comparsa e, mantenendo la promessa fatta, una porta si fece spazio sulla parete indicata in precedenza.

 

Era passata un'ora e i cinque chiusi nella stanza avevano un libro in mano per ciascuno. Si erano seduti sui divanetti dorati posti attorno ad un piccolo tavolo sopra ad un elegante arazzo con motivi floreali attorno ad un sole stilizzato.

Kerasi chiuse il suo volume e lo rispose sulla superficie di legno chiaro. -È tutto inutile.- cominciò accasciandosi. -Ci ha evidentemente imbrogliato, non c'è nessun indizio qui.

-Forse stiamo sbagliando metodo.- rispose il principe riponendo il libro tra le sue mani nell'apposita mensola. -Dobbiamo ricordarci che Ametista desidera gli occhi di Veral più di qualsiasi altra cosa al mondo. I suoi indizi non devono essere facili da trovare, altrimenti per lei sarebbe una sconfitta sicura.

-Ametista non agisce a caso.- lo seguì Seyun. -Ci ha dato prova di un piano ben dettagliato quando siamo arrivati. Perciò può essere che la porta apparsa non sia solo per il bagno, ma anche per qualcos'altro.- fece qualche passo verso la stanza dall'entrata in legno scuro. Girò il pomello e oltre vide soltanto una normalissima camera piastrellata. -Ci deve essere qualcosa, sicuramente. Non può averci dato la possibilità di avere una porta se non possiamo usare quello che c'è dietro per vincere.

Seokjin bloccò la giovane. -È stata chiara.- affermò. -Tutti gli indizi sono all'interno di questa biblioteca.- sorrise alla ragazza che gli riservò uno sguardo confuso. -Perciò questo vecchio pezzo di legno è compreso.- lo sfiorò con due dita e sulla porta cominciarono a venire incise delle lettere, divenute parole e infine frasi.

 

La prima lettera è ciò che davvero mi ha spinto in tutti questi anni a tenere con me i miei bambini.

La quarta lettera nasce dall'ultima e dalla terza, ma tra le due preferisce quella che le somiglia di meno all'apparenza.

La seconda lettera dipende da te e dal numero a cui stai pensando. Moltiplicalo per dieci, raddoppialo, sottrai il numero dei regni originari e dividilo per se stesso.

L'ultima è ciò da cui tutto ha avuto inizio: una persona singola, un gruppo di persone o una popolazione intera?

Quella di mezzo ti sembra di vederla, ma la verità è che diventa chiara solo con il buio.

 

-Indovinelli.- ammise Jungkook. -Come vi avevo detto sta cercando di renderci le cose più difficili.

La rossa gli poggiò una mano sulla spalla. -Cerchiamo di restare positivi: sappiamo che il nome è composto da cinque lettere.

-Jungkook ha ragione però.- cominciò Seyun. -Non abbiamo modo di sapere queste cose.

Yoongi si alzò dal divano e si piazzò davanti alla scritta sulla porta. -Qui dice che la seconda lettera viene fuori sommando dei numeri. Potremmo provare, ma sembra una fregatura.

-O forse non lo è.- lo riprese Seokjin affiancandolo. -A volte i numeri possono essere scritti in modo da sembrare delle lettere. Il numero cinque, ad esempio, se scritto di fretta può sembrare la lettera S.

Il principe strappò un foglio bianco da una delle ultime pagine di un libro e prese una matita da uno dei ripiani. -Non credo ci siano altri modi.- sospirò con un sorriso. Jin prese a leggere il testo riguardante la seconda lettera mentre Jungkook scriveva velocemente per poi guardare la carta con uno sguardo stralunato.

-Quanti sono i regni originari?- chiese Yoongi con qualche dito alzato, nella speranza che lo aiutassero a tenere il conto. -Nessuno sa il numero esatto.

-Non ha importanza.- lo rimbeccò Jungkook. -Un numero diviso per se stesso da sempre lo stesso risultato: uno.- alzò lo sguardo verso il maggiore del gruppo. -Che, se scritto di fretta, somiglia ad una I.

Yoongi gesticolò con un braccio, mantenendo un sopracciglio alzato. -Andiamo, pensate davvero che sia così facile? Ametista mette in gioco la cosa che vuole di più con un calcolo matematico?

Kerasi sorrise all'irruenza del sovrano di Ignogan, ma subito dopo raggiunse il principe e disegnò cinque cerchi dentro cui al secondo scrisse la lettera U. -Non si trattava dell'aspetto grafico. Ametista sapeva che avremmo pensato a come scrivere il risultato all'interno del nome e ha creduto che ci saremmo arresi a questo. Il numero 1, per quanto somiglia ad una lettera, rimane un numero e la sua iniziale è una U.

Jungkook terminò di scrivere la parola intera dopo la risposta all'indovinello e passò all'ultima: a cosa si riferiva la domanda? Al loro viaggio? Era plausibile: una persona singola, un gruppo di persone o una popolazione intera? C'era una risposta a tutte quelle domande, ma perché Ametista collegherebbe a loro il proprio nome?

-Non si riferisce a noi, vero?- cominciò Seokjin indicando lo stesso indovinello che perseguitava il principe. -Oltre a Veral non c'è niente che collega le tre cose. In più penso che se al nostro posto ci fosse qualcun altro, nessuno saprebbe la risposta.- diede una rapida lettura un'altra volta a tutto. -Credo che tutti gli indovinelli riguardino la sua vita, sia passata che presente.

-Che noi non conosciamo.- puntualizzò il re.

-Ma Ametista ha detto che tutti gli indizi sono dentro la stanza. Forse c'è un libro che contiene le risposte.- rimarcò invece Kerasi. -O magari dobbiamo cercarli in qualche modo in mezzo agli altri volumi.

Seokjin li interruppe. -Proviamo a rifletterci noi.- si sedette e invitò gli altri a fare lo stesso. -Che cosa avete notato di particolare nella figura di Ametista? Tranne la sua ossessione per gli occhi, ovviamente.

Non ottenne nessuna risposta. Loro non conoscevano i nemici che combattevano e fino a quel momento erano andati avanti solo perché sapevano di doverlo fare. Lui, Jungkook e Veral erano gli unici ad averla incontrata prima di quel momento e comunque sapevano così poco su di lei. Ametista era stata l'unica gemma riuscita ad avere la benedizione del popolo dominato promettendo loro un cielo sereno permanente; il suo obiettivo era quello di rendere tutta la popolazione della nazione schiava di un mondo completamente grigio come successo per Tachyta. Quali erano le sue ragioni? Non poteva essere per invidia perché quella sarebbe stata una caratteristica di Lapislazzuli, ma allora che cosa poteva averla spinta a tanto? Convincere i cittadini di un regno opposto al proprio non deve essere un'impresa facile, soprattutto per una creatura malvagia come lei che ha fatto scappare le fate, fonte di vita di Luskin.

-Io una cosa l'ho notata in lei.- Jungkook si toccò il mento con due dita. -I suoi occhi sembrano sempre arrabbiati, anche se si sforza per fare quei sorrisi inquietanti.

-Forse è per questo che ha bisogno di un nuovo paio di occhi.- Kerasi guardò verso Veral che tremò dall'altra parte del vetro e le sussurrò delle scuse.

Jin poggiò i gomiti sulle ginocchia. -La tua idea potrebbe non essere sbagliata.- si alzò di scatto e rilesse ancora. -Ma certo!- batté il pugno sul palmo dell'altra mano. -Ametista era una persona, faceva parte del gruppo responsabile per aver rubato l'opale che a loro volta facevano parte di una popolazione, quella del continente. Il gesto sacrilego non è stato dettato dall'invidia verso il Paese del Tempo, ma dalla rabbia per non essere stati benedetti con la stessa importanza della gemma protettrice di Tachyta.

-Il tratto di Ametista è l'Ira quindi.- ammise Seyun. -Allora l'ultima lettera è una I.

 

Dietro alla parete trasparente non c'era nulla se non una calda luce artificiale. Veral era appoggiata ad uno dei muri, ma non sapeva quale fosse tra i quattro che la circondava. Cercò di mettere a fuoco strizzando leggermente gli occhi: la sua vista era peggiorata ancora. Sbatté le palpebre e decise di tenerle chiuse per un po'. Ogni volta che provava a dormire faceva sempre lo stesso sogno in cui si ritrovava in un palazzo e incinta da quattro mesi; non sapeva se al principe era toccata la stessa sorte, ma si era ritrovata a dormire poco durante quel paio di giorni. Anche per questo sconfiggere Ametista era diventata una priorità. Per quanto lei amasse Jungkook non lo avrebbe condannato ad una vita che non voleva e non poteva negare di aver tirato un sospiro di sollievo quando era rimasto intrappolato sulla barca di Jimin con lei durante la battaglia con Smeraldo.

Un rumore sordo la costrinse ad aprire gli occhi: non veniva da fuori, ma dall'interno della stanza e la ragazza vide subito che un sacchetto di stoffa nero con un cordoncino viola era comparso al suo fianco. Veral lo prese tra le mani e allargò il nastro, portando la propria mano ad estrarne il contenuto freddo e liscio.

Il barattolo che conteneva il sacchetto cadde sul pavimento ma non si ruppe e la castana emise un verso spaventato che nessuno sentì. Tremò leggermente e subito dopo sentì la voce di Kerasi farle delle scuse. Si girò con sguardo interrogativo, ma poi tornò a focalizzarsi sul contenuto raccapricciante del barattolo che si trovava per terra. In mezzo ad un liquido trasparente galleggiavano un paio di occhi che ancora si muovevano.

Sul tappo bianco una scritta con un pennarello nero: “Hemolele – Divinità del Mare di Vellham

Quindi Kaìla, la sirena che aveva voltato le spalle a Jimin anni prima, aveva ragione. Purtroppo non avrebbe potuto fare niente comunque.

-Guardate qui.- sentì dire nuovamente da Kerasi. -Ho trovato un racconto dal titolo sottolineato. Parla di una madre che ha perso i propri figli durante una guerra e quindi decide di aprire un orfanotrofio.

-È una cosa buona, deve essersi sentita molto sola.- rispose Jin. Veral non capì esattamente che cosa disse dopo.

-Credo di aver risolto il primo indovinello.- affermò poi la rossa. -Ametista ha creato i Mostri, loro sono i suoi bambini. Noi sappiamo che è stato per cercare noi e per spaventare gli altri regni, ma lei sembra l'unica a ricordare della sua vita passata, una particolarmente difficile sembrerebbe.

-E quindi vuol dire che il vero motivo è la solitudine?- chiese Yoongi con un tono scettico. -Mi sembra affrettato come discorso...

Jungkook lo interruppe. -Non credo.- fece una piccola pausa. -Ho trovato una storia scritta a penna di una donna nata con una grave malattia agli occhi ma anche con un grande potere. Sembra che fin da piccola fosse stata messa da parte dalle altre persone, ma che dopo aver incontrato un ragazzo di un altro regno ed essersene innamorata, questo riuscì a scacciare l'ira nel suo cuore.

-Quindi?- chiese nuovamente il re. -Era chiaramente la risposta all'indovinello precedente.

-Quindi l'amore è riuscito a colmare il vuoto lasciato dalla solitudine.- rispose Seyun spazientita. -E Kerasi aveva ragione: Ametista ama i suoi Mostri inquietanti come dei figli, ma il vero motivo che l'ha spinta a tenerli con se è perché non vuole stare da sola.

Veral si riconcentrò sul contenuto vivo per metà del barattolo, poi guardò verso l'unica fonte di luce.

Sospirò.

 

-Non possiamo risolvere la quarta lettera senza prima avere la terza.- spiegò Seyun, ricevendo dagli altri un accenno positivo con il capo. Ripeté a voce alta le ultime due righe dell'indovinello accavallando le gambe e sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio.

-È un tranello: per definizione non può esserci qualcosa che diventa più chiaro con il buio.- ammise Jin alzando il tono della voce come suo solito, finendo poi per grattarsi la nuca leggermente in imbarazzo. -Oltre alla luce ovviamente.

-Che una persona è in grado di vedere anche senza l'oscurità a renderla più viva.- ribatté Yoongi. -Se ci fosse tra noi qualcuno di Karilin saprebbe la risposta; comincio a pensarla come Jungkook riguardo questa faccenda.

Kerasi scosse la testa. -Ametista viene dal Regno dell'Ombra e questo è già un indizio per noi. Siamo stati in quella città per un po' e le nostre possibilità sono molto più alte di quanto pensi.- il re si strinse nelle spalle e tornò a leggere il proprio libro.

Seyun si portò una mano al mento e si avvicinò alla porta con l'indovinello. Kerasi non aveva torto quando diceva che Ametista proveniva da Karilin, perciò era possibile che fosse proprio in quel luogo la risposta che cercavano. C'era una cosa che aveva notato entrando e uscendo dal Paese dell'Ombra: la nebbia diventava più fitta all'interno, dove la maledizione della notte perpetua incombeva. Però loro erano in grado di vederla, non era frutto di un illusione, erano sicuri di poterla osservare tra le montagne o i vicoli non illuminati della città.

-Seyun, va tutto bene?- chiese la maggiore affiancandola. -Ti è venuto in mente qualcosa?

La mora sorrise e annuì, girandosi verso i tre ragazzi ancora seduti. -Non so quanto possa essere valida la mia ipotesi, ma un elemento ricorrente nella vita di Ametista è la nebbia. A Karilin ne abbiamo vista molta, i suoi poteri si basano su di essa. È la prima parte dell'indovinello a confondermi: perché non dovresti credere di vedere qualcosa se ne sei entrato a contatto? Non è un elemento astratto e anche se non è possibile toccarlo lascia tracce del suo passaggio come l'odore acre e umido.

I presenti rimasero in silenzio per pensare alle sue parole. L'idea di Seyun sembrava corretta a primo impatto ma nonostante questo non riusciva a convincerli. Come aveva detto lei stessa la nebbia era un elemento concreto, senza contare il fatto che può essere presente anche con il sole.

-In realtà non è sbagliato.- Yoongi ci pensò su un momento. -È molto probabile che la risposta si riferisca alla sua nebbia e non a quella della città di Karilin. Jin ha spiegato che è imbevuta di un potere illusorio se non ricordo male e sono abbastanza sicuro che i suoi poteri abbiano creato la sua nebbia e che quindi sia anch'essa un'illusione.

Seyun lo guardò negli occhi. -Se è così la risposta acquista significato: in quanto finzione non può lasciare altri segni della sua esistenza ed ecco spiegato l'odore dolciastro al di fuori della città. Non serviva a nulla se non a depistarci ed è sparito subito dopo la scomparsa di Veral e Jungkook perché Ametista ha pensato saremmo stati concentrati su altro e non ce ne saremmo accorti.

Yoongi annuì. -Anche se sei in grado di vedere un'illusione in realtà non c'è. Nonostante questo però ha fatto in modo che seguisse le leggi della natura e diventasse più nitida con il buio.

Jungkook prese a scrivere la lettera N al terzo spazio disegnato precedentemente da Kerasi. Mancava solo una risposta, poi avrebbero vinto e liberato Veral, sconfiggendo Ametista per sempre. Non avrebbe voluto ammetterlo, ma da quando erano stati vittime della prima illusione che li aveva visti protagonisti faceva sempre lo stesso sogno che si interrompeva nel momento in cui avrebbe dovuto fare l'annuncio ad un regno sconosciuto di un nascituro in arrivo. Guardò verso il muro di vetro e la vide seduta in un angolo con qualcosa tra le mani...

Non fece in tempo a capire cosa fosse perché Yoongi lo affiancò per leggere meglio. -Perciò la quarta lettera è l'insieme tra la I e la N?

-Se le guardo bene si somigliano.- ribatté Seokjin. Ci pensò per un po' e contò le lettere dell'alfabeto. Una volta arrivato alla I divenne più serio e scandì le altre quattro presenti. La situazione stava sfuggendo di mano e la risposta a quell'indovinello sembrava sempre più lontana. -Forse Sunmi? Sembra carino come nome.

Yoongi lo guardò male e lo liquidò con un gesto della mano. -L'indovinello dice che la lettera è vicina a quella che le somiglia di meno all'apparenza: perché la M dovrebbe somigliare più alla I che alla N?- Jin alzò le spalle, ma non disse niente.

-Cosa ne dite della K? Dopotutto la N è composta da tre I posizionate in vari modi e lo stesso vale per la K, più o meno.- ammise Kerasi con tono incerto, guardando Jungkook per cercare manforte. Peccato che lo sguardo del principe fosse rivolto verso la figura apparentemente appisolata di Veral e il foglio tra le sue mani si stava stropicciando per via della presa troppo forte. La maggiore aveva capito subito che c'era qualcosa che il bel futuro sovrano di Zamek non le aveva detto, ma pensava che fosse una cosa da poco che potesse aspettare. Osservando la preoccupazione negli occhi di Jungkook ci ripensò e gli toccò una spalla. -Ci manca solo una lettera, giusto? Possiamo fare una pausa.- gli si sedette a fianco e lo guardò negli occhi. -Una in cui potresti spiegarci cosa c'è che non va.

Yoongi sbatté una mano sul basso tavolo di legno chiaro. -Non siamo qui per confessarci o per parlare dei nostri sentimenti segreti e farci treccine a vicenda. Volete davvero rimanere qui dentro per giorni? Non è un mio problema quindi io me ne vado.

Kerasi aggrottò le sopracciglia, ma Jungkook non le diede il tempo di ribattere. -Yoongi ha ragione. Salviamo Veral ed usciamo di qui.- poggiò il foglio scritto sulla superficie di fronte e la guardò meglio. Alzò lo sguardo sugli altri e incontrò proprio quello del re.

-Sunhi.- bisbigliò il sovrano. -Il suo nome è Sunhi.

 

Il muro di vetro sparì e Veral fu nuovamente in grado di vederli tutti. Kerasi le corse incontro, ma la minore rimase ferma sul pavimento, la schiena appoggiata alla parete di fronte. Tra le mani un barattolo e la castana lo guardava in lacrime con sguardo spaventato.

-Occhi.- disse con un filo di voce. -Occhi che parlano.

Seyun glielo strappò via dalle mani e se lo infilò nella tasca interna della mantella, aiutandola poi a tirarsi su mentre Kerasi cercava di asciugarle le lacrime.

-Ametista non può essere Sunhi.- ammise Yoongi in tono nervoso. -Smeraldo ha detto che era una persona nata 23 anni fa e scomparsa pochi anni dopo. Questa Gemma invece è qui da secoli e chissà quanti anni ha.

Seokjin distese i palmi delle mani. -Che ti importa, è solo uno stupido nome! Scappiamo da questo posto prima che torni.- cercò di aprire la porta, ma appena sentì la maniglia girarsi i Mostri fecero irruzione spalancandola e spingendo il ragazzo a terra.

Dietro di loro Ametista camminava per entrare con espressione trionfante. Scoppiò in una fragorosa risata inquietante e subito dopo li guardò uno ad uno con la stessa sicurezza di qualcuno che sa di avere la vittoria in pugno. -Forza: urlate, disperatevi e contorcetevi di dolore. Vi trovate al cospetto della Gemma dell'Ira e delle illusioni, forgiata da una goccia di oscurità caduta tra la magia. Il mio vero nome è Sunhi e voi lo avete appena scoperto, vi faccio i miei complimenti poiché nessuno prima c'era riuscito. Gli stolti che hanno tentanto sono diventati tutti miei bambini obbedienti e io mi sono presa gli occhi della persona contesa.

-Perciò le fate non sono mai andate via.- ragionò Jin adirato. -Le hai trasformate nei tuoi mostri!

-È così che chiamate i miei adorabili piccoli?- alzò un sopracciglio. Sospirò, rigettando all'interno del proprio corpo la rabbia che la contraddistingueva. -Questa è la punizione che spetta a chiunque fallisca. Erano talmente stremate che quando hanno visto la loro amica morta me l'hanno consegnata arrendendosi.- fece una piccola pausa. -Comunque, nonostante i miei complimenti, ci tengo a ricordarvi i termini dell'accordo: se avreste scoperto il mio nome il vetro avrebbe lasciato libera la vostra amica. Non ho mai detto che l'avrei lasciata andare io però.

Ametista allungò una mano verso di lei, ma non ne uscì niente. Separò leggermente le labbra e non ebbe il tempo di capire cosa stesse succedendo perché in un attimo si trasformò in una gemma violacea dalla forma ovale. I Mostri al suo fianco si dissolsero, sparendo per sempre come se non fossero mai esistiti.

I sei compagni si guardarono a vicenda quando un rumore di passi prese a farsi sempre più vicino.

Un essere che non avevano mai visto prima si stava avvicinando a loro velocemente. Sul volto portava una maschera che copriva completamente anche la testa. Il suo corpo era stato avvolto da una tuta scura di un materiale elastico sconosciuto, i piedi coperti da lunghi stivali di ferro. Non c'era una singola parte scoperta. A partire dalla testa e terminando alle caviglie era completamente adornato di cavi di rame rivestiti con tubi di gomma di diverso colore che collegavano le varie parti del suo intero corpo. L'individuo si piegò sul pavimento per raccogliere l'ametista. Una volta alzatosi la tirò in direzione di Jungkook che la prese al volo.

-Non preoccupatevi per lei, sarebbe successo comunque da lì a poco.- dichiarò. -Una volta che un umano scopre il nome di una Gemma è questo quello che succede. Sapere il nome di qualcuno da potere.

-Ma allora perché il suo gioco consiste proprio in questo? Non ha alcun senso.- ammise Yoongi. Seokjin lo fermò con una mano sulla spalla.

-Chi sei e perché ci hai aiutato?- chiese Jungkook. Sentì la mano di Veral stringersi attorno al suo braccio e le riservò un'occhiataccia confusa.

-Come dicevo sapere il nome di qualcuno conferisce un potere straordinario sugli altri.- rivelò nuovamente l'intruso. -Ma potete chiamarmi Gerry.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Blue_Wander