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Autore: Arvistloe    20/11/2020    0 recensioni
Se Lucifer avesse scoperto che Chloe era a Roma? Sapesse che doveva incontrare il prete, padre Kinley? Le cose sarebbero andate diversamente?
Colonna sonora: love me like you do do (Ellie Goulding)
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloe Decker, Lucifer Morningstar
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Los Angeles. Mattina, attico di Lucifer e Chloe.

Trixie entrò nella cucina restando delusa. Si era svegliata sicura che Lucifer stava preparando la colazione. Come ogni volta, quando la tragica realtà le toglieva la illusione, le lacrime le pungendo negli occhi. Solo che quella mattina, si accorse che seduto al tavolo della cucina, c'era qualcuno che non conosceva. Asciugandosi delle lacrime, vide un ragazzo alto e magro, con i capelli tanto uguali a Lucifer, guardare perplesso un'omelette nel piatto sul tavolo vicino a lui. Incuriosita, Trixie gli domandò
"Ma tu chi sei?"

Il ragazzo quasi sobbalzò sentendo la voce di Trixie, trovandosi in un flashback di quella vita che non avrebbe potuto avere. Lui appena capace di camminare, entrava mano nella mano con sua madre in cucina, vedendo Trixie intenta ad apparecchiare la tavola per la colazione, urlando tutto felice
"Trichie in braccio"
Felice in braccio alla sorella, facendolo ridere per i baci che gli posava sulle guance.

La scena cambiò subito. Il ragazzo era un bambino di sei anni, quasi nascosto vicino l'entrata del corridoio della sala da pranzo. Trixie un adolescente, seduta nel divano, con Lucifer a destra e Chloe a sinistra. Il re dell'inferno le diceva, mentre gli accarezzava la mano destra nelle sue
"Trixie non puoi perdere questa occasione. Puoi essere l'astronauta più giovane della storia. A sedici anni andresti su Marte, il tuo desiderio più grande"

Trixie sorrise al suo adorato padre acquisito, guardando con gli occhi lucidi sua madre che gli accarezzava l'altra mano, dicendo visibilmente triste
"Ma per quasi per due anni non vedrei voi, papà Dan, Ella, Linda con suo figlio e zio Amenadiel. Soprattutto mi mancherebbe Luc. Non voglio perdere il suo primo volo, con le sue ali multicolori. Adoro come sia così uguale a te papà Lucifer…"
Il re dell'inferno sorrise commosso come la adorata moglie dall'altra parte
"...un vero precoce gentiluomo, nel cuore di tutte le due compagne di scuola"
Luc era felice di sentire che la sua adorata sorella sarebbe rimasta con lui, ma allo stesso tempo le piaceva pensare Trixie fare l'astronauta.

La scena cambiò. Luc guardava un servizio al telegiornale, un servizio dedicato a Beatrice Espinoza Morningstar Decker, la più giovane astronauta della storia, da quasi tre mesi su Marte grazie a un progetto della Nasa. Il bambino sorrise contento, alla risposta di Trixie a questa domanda
"Come mai tre cognomi?"
Trixie era raggiante
"Perché in questi tre cognomi ci sono tre persone importanti. Mia madre Chloe e mio padre Dan. Soprattutto il mio padre acquisito Lucifer, senza il quale mai avrei trovato il coraggio di essere qui. Non posso dimenticare la mia piccola stella, il mio angelo, il regalo più bello del destino, mio fratello Luc che spero mi stia guardando"

Trixie lo riportò alla realtà, toccandogli la spalla sinistra. Sorpreso, il ragazzo vide la sorella che gli sorrideva appena, con gli occhi lucidi. Cercando qualcosa da dire, il ragazzo domandò a Trixie, indicando l'omelette
"Puoi spiegarmi come devo mangiarla? In paradiso non ci sono queste cose"
Trixie sgrano gli occhi, sorridendo.

Chloe e padre Frank rientrarono dal balcone. Il prete gli aveva raccontato che il ragazzo doveva nascere, ma era così impaurito che si rifiutava di farlo
"Speravo che tu e Trixie poteste tranquillizzarlo"

Chloe stava per dirgli che Trixie era piuttosto triste, quando le sembrò di sentire Trixie ridere. Il cuore salto nel petto, vedendola ridere con quel ragazzo. Trixie domandò a quel ragazzo, felice di aver conosciuto la sua adorata sorella
"Ma se potresti scegliere un nome, quale sceglieresti?"
Il ragazzo abbassò lo sguardo, volendo con tutto se stesso dire Luc.
Invece indicò padre Frank
"Il suo nome Frank"

Poco dopo, Trixie seguì sua madre vicino la cucina, mentre padre Frank si sedette accanto il ragazzo, dicendogli sottovoce
"I guardiani della stanza di quelli che devono nascere, ti concedono fino alla prossima alba per tornare in paradiso per diventare un cherubino. Io devo tornare in paradiso"
Il ragazzo annuì di si, guardando un po' impaurito il prete andare via.

Nello stesso momento, paradiso.

I quattro soldati angelici incaricati di riprendere Lucifer, ogni volta che tentava di scappare dal paradiso, andarono da Dio molto amareggiati. Uno parlò per gli altri tre
"Vi chiediamo perdono. Vostro figlio tenta quasi ogni giorno di fuggire per tornare tra i vivi. Non sarebbe nemmeno la cosa peggiore che vediamo, ma ogni volta che lo riportiamo indietro, la sua disperazione ci attanaglia, la sua tristezza ci soffoca. Vi chiediamo, molto rispettosamente, in questo mare di tristezze di essere tolti dall'incarico"
Dio annuì di si, vedendo i soldati sollevati.

Il padre di Lucifer era confuso. Invece di trovare la calma, per essere tornato in paradiso, Lucifer era triste, volendo tornare da Chloe e Trixie. Si chiese se la delusione per come era finita con sua moglie la Dea, gli avesse fatto dimenticare cosa volesse dire la parola amore.

Ospedale del paradiso.

Dio entrò nella camera dove era Lucifer. Era quasi sempre imbottito di tranquillanti per impedirgli di scappare. Lo trovò mezzo addormentato, visibilmente trasandato, anche se indossava solo un paio di pantaloni neri di pigiama. Disteso sul fianco destro, guardava nel vuoto, senza reagire. Con delicatezza, Dio posò la mano sulla fronte di Lucifer. Nella mente del figlio, Dio vide Chloe, vide Trixie. Intorno a quella piccola famiglia amici, conoscenti che mai quel padre poteva immaginare. Dio cercò di spiegare nuovamente a Lucifer che Chloe aveva stipulato un patto per salvarlo.

Improvvisamente, tutti quelli fuori la camera, videro la porta sfondata da Dio. Videro Lucifer nella sua forma da diavolo, con gli occhi infuocati apparire sulla porta, gridando con voce demoniaca
"Uccidimi! Voglio scomparire! Uccidimi! Non voglio esistere più!"
Gettandosi su suo padre Dio, afferrando una mano, mettendola sul suo petto, gridandogli con voce rotta
"Strappami il cuore, non lo voglio più. Finiscimi"
Padre Frank corse da Lucifer tirandolo via. Il re dell'inferno urlava rivolto a padre Frank
"No! Deve uccidermi! Senza Chloe e Trixie voglio morire! Non può tenermi lontano dalla mia famiglia!"
Dio guardò scioccato suo figlio Lucifer piangere tra le braccia di padre Frank, il quale guardava malissimo il suo Dio.

Poco dopo, un medico accolse Dio nel suo studio, dicendogli mentre gli passava una lastra rx
"Mio Dio, prima che vostro figlio trovasse la sua amata, il suo cuore si stava dissolvendo. A mai notato che stava sparendo? Suo figlio era quasi pelle e ossa. Ebbene l'amata con la figlia hanno rinvigorito la sua forza, la fiamma nel suo cuore. In poche parole, se lui rimane lontano dalla sua famiglia, vostro figlio morirà, sparendo. Dovete trovare un modo per rimetterlo in quell'ambito. Entrò un mese, non di più"
Dio guardò la lastra, passando il dito su quella piccola macchia chiara nel centro, dove doveva esserci il cuore di Lucifer. Era determinato ad avere un colloquio chiarificatore con suo figlio.

Poco dopo.

Dio si avvicinò alla stanza d'ospedale dove era Lucifer, sentendolo dire a padre Frank
"Mi mancano, non può tenermi qui. Perché non comprende quanto Chloe mi ama, arrivando a rinunciare a me, pur di salvarmi. Padre ti prego, convincilo. Farò qualunque cosa. Rinuncio ai poteri, alle ali, l'eternità può riprendersela"
Dio si allontanò dalla stanza, con molte cose da fare.

Nelle stesse ore, attico di Lucifer e Chloe.

L'ascensore si aprì, con Trixie che uscì correndo mano nella mano al suo fratello non nato. Chloe, molto sollevata di vedere la figlia più serena, appoggiò i tre cartoni di pizza sul bancone del bar. La detective, più volte aveva spiegato a Trixie che quel ragazzo, prima dell'alba doveva andare via, ma sorprendendola, Trixie le disse
"Mamma non importa. Quel poco che rimango con lui, non so perché mi fa sentire meglio".

Poco più tardi, mentre il ragazzo stava apprezzando la visione del film Disney, le follie dell'imperatore, finendo la terza fetta di una pizza margherita, seduto nel divano vicino a Trixie accanto a Chloe, ebbe una nuova visione di quella vita se sarebbe nato.

Era tra le braccia di suo padre Lucifer, in quella che doveva essere una scuola materna, che gli disse, visibilmente nervoso
"Luc, io non vorrei mai lasciarti in questi luoghi. Già non mi piaceva che tua sorella Trixie, sia costretta in quella specie di carcere a tempo. Preferirei formare la tua cultura portando maestri a casa nostra"
Entrò nella stanza Chloe che prese in braccio il figlio, dicendo mentre lo portava via da suo padre
"Lucifer sono poche ore. Si deve fare"
Il bambino si sentì profondamente triste, guardando suo padre rimasto nella stanza, visibilmente preoccupato. Il ragazzo tornò alla realtà, trovando Trixie appoggiata alla sua spalla che dormiva.

Qualche ora dopo.

Il ragazzo attese nel balcone l'arrivo dell'angelo padre Frank, per riportarlo in paradiso. Aveva salutato affettuosamente Trixie, che gli disse commossa
"Sono sicura, chiunque ti abbia come fratello, sarà la persona più fortunata del mondo"
Da Chloe ricevete un affettuoso abbraccio, che il ragazzo desiderava non finisse mai. Sorrise, seppur con tanta malinconia, per un'ultima visione della vita che non avrebbe mai potuto avere.

Nella scena era giorno, lui di un paio di anni, giocava con sua sorella Trixie, cambiando le frequenze a una piccola radio portatile. Sua madre stava potando delle rose in alcuni vasi, poco più in là. Luc guardò felice verso l'entrata del balcone, correndo con le braccia aperte, urlando
"Pa...papà"
Trovandosi in braccio a Lucifer, appena entrato nel balcone. Il bambino adorava stare in braccio a suo padre così alto. Eppoi gli piaceva il calore piacevole, anche d'estate, che emanava il suo adorato padre. Contento, sentì dire a sua madre
"Luci, amore, mentre io e Trixie finiamo di potare le rose, prova tu a fargli bere la boccettina con le vitamine liquide. Abbiamo provato, ma si rifiuta odiando il sapore"
Il bambino nascose la testa vicino al collo del padre, che ridacchio portandolo dentro. Il re dell'inferno portò il figlio nell'attico, facendolo sedere sul bordo del bancone del bar, dicendogli dopo essersi tolto la giacca, mettendola vicino
"Luc, ricorda sempre che un po' di alcol migliora il sapore di tutto. Sei però troppo giovane, quindi optiamo per altro liquido…"
Prendendo un bicchiere di carta, versando dentro, non visto dal figlio, il liquido della boccettina delle vitamine, allungando con del succo di pera.
Al bambino piaceva quando suo padre gli preparava da bere, mischiando come un mago diversi liquidi e colori. Contento, il bambino bevete tutto il succo di pera nel bicchiere, pensando che lo strano sapore era qualche goccia di whisky. Lucifer, bacio la fronte del figlio, mettendo il bicchiere di carta nella spazzatura. Presolo in braccio, con grande gioia di Luc, si sedette con lui al pianoforte, cantando e muovendo le mani sui tasti per il suo adorato figlio, dicendogli a un certo punto
"Ricorda Luc, qualunque cosa succeda, potrai sempre contare su di me, tua madre e tua sorella Trixie"

Il tocco alla spalla di padre Frank risvegliò il ragazzo, che disse con gli occhi lucidi
"Andiamo ti prego. Sono pronto per diventare un cherubino"
Scomparendo tutte due dal balcone.

Qualche giorno dopo.

Lucifer non mangiava o beveva, diventando sempre più debole. Per essere portato al cospetto del trono celeste, un angelo lo spingeva seduto su una sedia a rotelle. Accanto l'angelo padre Frank. Dio disse al figlio, che oramai era apatico
"Lucifer, tu che una volta eri Samael, sei stato condannato a essere il re dell'inferno…"
Lucifer alzò le spalle, non gli importava nulla
"...tu con forza rifiuti il sacrificio di Chloe…"
Lucifer annuì di si, respirando profondamente
"...quindi sei nuovamente condannato…"
L'angelo padre Frank stava per dire qualcosa, ma Dio fece cenno di attendere
"...ti condanno a essere nuovamente il re dell'inferno. Un inferno con una sola porta aperta, per far entrare le anime dannate e uscire quelle redente. Non un solo demone, tranne la tua amica, potrà attraversarla. Un inferno che puoi gestire senza tornarci. Soprattutto alla morte di Chloe, lei potrà scegliere se venire in paradiso, ma senza di te. Oppure restare come eterna con te tra i vivi, divenendo regina dell'inferno, senza doverci andare…"
Il tono di Dio divenne più paterno
"...figlio, non credere ti neghi nuovamente il paradiso a cuore leggero. Purtroppo rimane l'unico modo per cancellare il sacrificio di Chloe, importi una nuova condanna. Sinceramente, non credevo mai che tu potessi cambiare. Credevo che fossi nato senza cuore, sempre pronto verso il male. Invece sei riuscito a crearti il tuo paradiso personale. Spero un giorno che vorrai avere un dialogo con me"

Lucifer scosse la testa, cercando di alzarsi dalla sedia a rotelle, dicendo debolmente
"Tieniti tutto il paradiso, non voglio nulla che non sia tra i vivi. Ma tu menti. Vuoi ingannarmi. Non mi rimandi da Chloe e Trixie, bugiardo, maledetto bugiardo. Almeno lasciami morire in pace. Lasciami nei ricordi, l'unica cosa che mi resta"
Svenendo.

Due giorni dopo. Ospedale del paradiso.
Amenadiel entrò nella stanza d'ospedale, rimanendo senza parole. Suo fratello Lucifer, disteso supino nel letto era l'ombra di quello che era stato. I capelli scompigliati con la barba molto lunga erano nulla al colore della pelle molto pallida, in contrasto con il grigio dei pantaloni di pigiama che indossava. Quando Lucifer lo vide gli sorrise appena, chiudendo gli occhi. Padre Frank, seduto vicino al letto, fece segno ad Amenadiel di avvicinarsi, dicendogli
"Spero tu abbia portato quella cosa. Resta l'unica possibilità per convincerlo che suo padre non mente. Così potrà iniziare la cura ricostituente"

Amenadiel annuì di si, digitando qualcosa in un enorme tablet. Una voce amata desto Lucifer. Il fratello gli mostrò lo schermo del tablet, dove un emozionata Chloe con accanto una raggiante Trixie, gli diceva
"Lucifer...amore mio...Non so cosa dire"
Respirando profondamente, Lucifer tentò di alzare le braccia, ma non ci riuscì. Padre Frank, aiutato da Amenadiel regolo il letto in modo che fosse seduto, mettendo il tablet sul tavolino del letto per mangiare. Con fatica, Lucifer gli disse, mentre calde lacrime gli bagnavano le guance
"Vi voglio bene"

Dall'altra parte, Chloe si asciugò le lacrime, dicendogli con fermezza
"Lucifer, ascolta bene. Avremo tempo dopo per piangete felici di rivederci. Devi seguire tutte le cure che ti faranno, così potrai tornare da noi. Tuo padre non mentiva. Devi solo trovare le forza. Trixie diglielo"
La figlia acquisita di Lucifer, accarezzo lo schermo con un dito, dicendo
"Papà Lucifer, ti prego devi riprenderti. Mi manchi così tanto"
Lucifer annuì di si, guardando verso padre Frank, dicendogli con fatica
"La cura, voglio andare via"

Un ora dopo.

Amenadiel uscì dalla stanza con padre Frank, felice nel vedere Lucifer che parlava con Chloe e Trixie grazie al tablet, mentre un infermiere gli cambiava la flebo di un liquido ambrato, che scorreva attraverso un lungo tubo che finiva in un ago nel braccio del re dell'inferno. Fuori la stanza, Amenadiel ringraziò padre Frank
"Non esagero, tu sei stato più padre per mio fratello del vero padre. Grazie ancora"
Lasciando il prete un po' commosso.

In tutto due mesi lontano da Chloe e Trixie.

Lucifer si aggiustò per l'ennesima volta il colletto della camicia. Era terribilmente emozionato, odiando immensamente quella camera d'ospedale nel paradiso. Il giorno prima, Amenadiel aveva portato via il tablet, che non aveva mai lasciato, parlando anche giornate intere con le sue umane preferire. Non aveva voluto vedere nessun altro attraverso quel tablet, neanche Maze o Linda, con una paura terribile di perderle.

Aveva accettato tutte le cure, senza lamentarsi mai, solo per rivedere Chloe e Trixie. Si alzò in piedi, sfoderando le ali. Le controllo, perché nulla doveva bloccare il suo ritorno a casa. Sentì un bussare alla porta e padre Frank l'apri, dicendogli
"Forza, torni a casa. Trixie e Chloe ti attendono sulla spiaggia"

Spiaggia del primo bacio.

Emozionato, Lucifer plano sulla spiaggia, con l'angelo padre Frank, sua sorella Azrael e un angelo dottore per ogni evenienza. A qualche metro da loro c'era Trixie e Chloe vicino Amenadiel.

Chloe si sostene ad Amenadiel, non poteva credere che lui fosse lì, a qualche metro da loro. Felice, Trixie corse verso il suo adorato padre acquisito, finendo in un entusiastico abbraccio del re dell'inferno. Con il cuore in tempesta, Chloe corse a sua volta da Lucifer, unendosi a quell'abbraccio, un abbraccio che commosse tutti. Ma in quel momento per i tre c'erano solo loro, pronti a tutto per non separarsi mai più.

Padre Frank sorrise, dicendo al suo fianco destro, dove c'era il ragazzo che in semitrasparente guardava la piccola famiglia, sorridendo felice
"Vedi? Le cose sono andate apposto. Eri disperato, perché non saresti nato, invece le cose sono migliorate"
Il ragazzo fece per abbracciarlo ma si dissolse, con padre Frank che disse
"Auguri mio caro ragazzo"

Un anno dopo.

Umani e angelici affollavano l'attico, attendendo un felice momento. Tra questi c'era Dan e Ella, venuti a conoscenza di quel mondo tra cielo e terra, accettandoli. Anzi, Ella stava facendo da cicerone a degli angelici, tra le varie foto appese a una parete. Indicò tra le foto, quelle scattata da lei al matrimonio di Lucifer e Chloe, quando era all'oscuro della vera natura del suo amico. Sorrise alla foto, scattata da Chloe, di Dan, nella sala interrogatori della centrale, guardare esterrefatto le ali di Lucifer. La foto successiva fu di Dan con l'angelo Charlotte. Una foto in particolare, provocò un
"Ma che dolci"
"Una famiglia felice"
La foto mostrava una raggiante Chloe, seduta nel divano dell'attico, con il grande pancione della gravidanza a nudo, sopra cui Trixie, alla destra di sua madre, aveva disegnato un diavoletto in un'astronave che diceva in una nuvola

"Arrivo!"

Lucifer alla sinistra di Chloe, guardava divertito il disegno.

Tutta l'attenzione si focalizzò alla porta della camera di Lucifer e Chloe.

Dalla camera, uscì per prima Trixie che posiziono una ampia cesta di vimini, con dentro una candida coperta sul divano. Poco dopo scese i tre gradini Lucifer che aiutò Chloe con tra le braccia un neonato. Sedutasi nel divano Chloe, Lucifer disse a tutti con un sorriso raggiante
"Presentò a tutti ufficialmente i miei tesori più grandi, per i quali sarei capace di tutto. Mia moglie Chloe, mia figlia Trixie e l'ultimo arrivato, di appena una settimana, Luc Frank Decker Morningstar"
Lucifer era stato irremovibile, suo figlio doveva avete il cognome materno e paterno. Il piccolo muoveva le manine chiuse a pugno, accennando una specie di sorriso che sciolse il cuore di tutti nell'attico.

Nel balcone padre Frank apparve accanto a Dio. Quest'ultimo gli disse preoccupato
"Sei certo che accetterà di vedermi? L'ultima volta era piuttosto arrabbiato con me"
Padre Frank lo tranquillizzo
"Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con tuo figlio. Per amore della sua famiglia ti perdona, ma non dimentica. Su andiamo, altrimenti finiranno tutti i deliziosi dolci preparati da tuo figlio"

Entrato Dio nell'attico, tutti si aspettavano che Lucifer lo cacciasse via o peggio. Con mille sentimenti contrastanti, Lucifer guardò Chloe che gli sorrise, sapendo quanto il suo adorato marito non fosse molto contento. Con empatia, Chloe diede tra le braccia di Lucifer il loro figlio, mettendogli accanto Trixie che quasi si nascose nel fianco di Lucifer, pronta a tutto per non permettere a Dio di portare via suo padre. Il re dell'inferno disse con sguardo serio al padre, nel silenzio di tutti
"Questo giorno deve essere di gioia. Io vorrei dirti tante cose, ma non sarebbero cose belle da sentire per mia figlia e mio figlio. Ricorda, solo per amore di queste tre parti del mio cuore io sono disposto ad accettare che tu sia mio padre…"
Bacio la fronte del figlio
"...Ma dovrai guadagnarti la mia piena fiducia…"
Guardò con infinito amore Chloe, dicendo mentre consegnava nelle braccia di Trixie il fratellino
"...ora ristabiliamo la serenità aprendo la porta della sala da pranzo…"
Cosa che fece Amenadiel con Azrael, rivelando una lunga tavolata con ogni pietanza possibile
"...Per un buffet in onore della mia famiglia"

Mentre tutti si dirigevano nella sala da pranzo, Trixie mise nella cesta il fratello, coprendolo con una copertina. Sia Chloe che Lucifer, si sentivano sicuri nel lasciare a Trixie anche ore il fratello . La bambina disse al fratello, sedendosi accanto la cesta
"Sono fiera di te Luc, non hai pianto una sola volta. Aspetto con ansia quando potrai giocare con noi a Monopoli o altro. Ma soprattutto, ricorda che ti voglio un mare di bene"
La manina del piccolo si avvolse intorno al mignolo di Trixie che sorrise felice. Maze entrò nell'attico, dicendo a Trixie
"Su andiamo di là. I tuoi mi mandano ad aiutarti con la cesta del piccolo diavoletto"

All'inferno. Cella di Eva.

Qualcuno aprì la porta. Era la dea, madre di Lucifer, che disse a Eva che era fatta a pezzi dalle due vittime
"Piccola diavoleria di mio marito, mi servì per riappropriarmi del paradiso"

FINE
   
 
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