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Autore: jarmione    20/11/2020    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Salve! rieccomi con il nuovo capitolo e vi comunico che, dopo questo, ne restano solo due e poi FINE.... (*rumori di sottofondo* buuuu, chissene frega! ci hai rotto)
Ok, buona lettura ^_^




Kostner e Lowell si diressero verso l'ospedale, dove il caos regnava ancora sovrano.

Una delle infermiere, la più anziana, si avvicinò ai due con aria minacciosa.

“Avete visto che disastro?” disse, come se Kostner e Lowell fossero i responsabili “Come pensate di risolvere la situazione?” proseguì “Referti medici strappati ed una scatola di medicine andata in frantumi, per non parlare del panico dei pazienti e del personale!”

Gli ex sceriffi si guardarono, ma convennero che dire la verità era l'opzione migliore.

Non avrebbero, comunque, potuto fare nulla senza passare prima dal sindaco e, dato che in quel momento stavano agendo contro di lui, non era proprio il caso.

“Il nuovo sceriffo si occuperà di tutto” disse Chris, mostrando alla donna che nessuno dei due portava il distintivo e la stella.

La donna arrossì di botto, quasi avesse fatto qualcosa di male.

Sospirò e si fece da parte lasciandoli passare, in quanto riconosceva in loro ancora un'autorità.

“Che stiamo cercando?” domandò Chris, vedendo che Kostner si guardava attorno con molta attenzione.

“Lo vedrai appena lo trovo”

Chris sgranò gli occhi, non era la risposta che si aspettava, ma si accontentò.

Alle loro spalle, qualcuno li chiamò

“Sceriffo Kostner?” il dottor Gale si avvicinò “Posso parlarle?”

Kostner era indeciso se ignorarlo o meno, ma optò per ascoltarlo; dopotutto aveva sedato lui Dracula...o KITT, come lo chiamava Amy. Prestargli attenzione era il minimo.

“Ho qualcosa che potrebbe aiutarvi” fece segno ai due di seguirlo ed entrarono nel ripostiglio.

“Te l'hanno mai detto di rimpicciolire le spalle?” domandò Chris a Kostner che occupava molto spazio, nonostante fosse magro.

“Così divento un filo d'erba come te?”

Chris sorrise e poi si misero ad ascoltare il dottor Gale, che stava frugando all'interno di uno scatolone.

Pochi istanti dopo ne estrasse un libro con la scritta dorata.

“La ragazza l'ha perso nel caos e, decisamente, non si è neanche accorta”

Kostner si illuminò e Chris realizzò che era quello che stava cercando.

Iniziò a sfogliarlo avidamente.

“Ho avuto modo di dargli un'occhiata, prima” disse il dottor Gale a Chris “Forse non avrà senso ma...io ci credo, o meglio, sono intenzionato a farlo”

Chris non capì e guardò le pagine che Kostner stava sfogliando, bloccandosi quando intravide una figura del libro molto simile a lui.

“Aspetta!” fermò il collega e prese il libro fra le mani “Ma questo assomiglia a me”

la figura del libro, indipendentemente dalle scritte della pagina a fianco, mostrava Chris vestito come un cowboy che brandiva la pistola contro una nube viola in lontananza, quest'ultima ritratta in un'immagine sottostante a quella di Chris.

Kostner, a quell'affermazione, andò indietro di due pagine e ne mostrò una uguale ma con lui all'interno.

Nella stessa figura vi erano anche una donna, un signore anziano, una macchina e...

“Amelia?” Chris si passò una mano sul volto, convinto di aver visto male.

“Che tu ci creda o no...” Kostner aveva la voce spezzata “Quest'immagine mi crea delle strane sensazioni” chiuse gli occhi per un istante e fece un profondo respiro “Non so se si tratta di uno scherzo o meno, ma sento che questo libro racchiude più di quanto pensiamo e che possiamo scoprire qualcosa solo grazie ad esso”

Il dottor Gale, che aveva ascoltato attentamente, prese parola.

“Ammetto di non capire molto e penso di non volerci neanche entrare, ma credo di sapere chi può aiutarvi” i due lo ascoltarono e il dottore tirò fuori un bigliettino “O meglio, chi già crede a queste cose”

Kostner lo lesse. Era un elenco di quattro persone.

“Lui so dove trovarlo” disse Chris, indicando il nome di Aaron Mind “E' con Mina”

Kostner annuì e poi osservò meglio i nomi “Questo è il tizio che il sindaco mi ha chiesto di portare via poco fa” indicò il nome di Loki “Ma che razza di nome è?”

Il dottor Gale non poté fare a meno di sorridere, poi si permise di sfogliare il libro due pagine dopo quelle raffiguranti Chris.

“Ha lo stesso identico nome di questo tizio” indicò

“Il dio degli inganni e delle malefatte?” Kostner scoppiò a ridere nervosamente “Lo sapevo che quest'idea era una cazzata”

“Che intendi dire?” chiese Chris

“Volevo trovare questo dannato libro per capire come mai Amelia asserisse determinate cose e...e perchè mi sono sentito così strano mentre la portavo via” gli tornò alla mente anche il calcio ricevuto e la sua mano si portò istintivamente sul punto colpito “Ma è talmente assurdo che è per forza di cose inventato!”

“Però, se mi permette, sceriffo” si intromise Gale “A volte le cose più assurde possono rivelarsi la pista più giusta”

“Che dovrei fare?” domandò con tono di sfida Kostner “Andare in giro a dire cose, tipo: Sono Michael Knight e...” si bloccò, avvertendo dentro di se una morsa allo stomaco.

Era come se, pronunciare quel nome, fosse reale.

“Direi che dobbiamo seguire questa pista” convenne Chris “Grazie, dottr Gale”

“Di nulla” sorrise il dottore “Approposito, che cosa era quello scoppio?”

“La miniera è crollata” rispose Kostner, ricomponendosi “Amelia e Wolf sono la dentro”

Il dottor Gale si portò una mano sul volto “Non posso fare nulla, ma se serve sono qui” disse “Chiamatemi”

Kostner annuì e poi, dopo aver notato un pelo nero sul camice bianco del dottore, chiese “Che ne è stato del lupo?”

“Non preoccupatevi per lui” tagliò corto Gale “Se Amy chiede, ditele che sta bene”

I due annuirono, sicuri che Gale si fosse occupato in modo perfetto del lupo senza ucciderlo, poi corsero fuori con il libro e con il foglietto.

“Io vado da Loki e da Sean, tu vai da Aaron e dal dottor Blue, ci vediamo alla tavola calda dei Darwin” ordinò Kostner e Chris annuì.

Si divisero.

Kostner andò alla centrale, dove poco prima aveva chiuso Loki sotto ordine del sindaco, che aveva una certa fretta di farlo sparire dalla cella del manicomio in cui era rinchiuso.

“Loki!” lo chiamò già dall'ingresso.

Una volta dentro prese subito le chiavi e aprì la cella “C'è bisogno di te”

Loki non fece una piega e rimase seduto sulla branda a braccia conserte “E chi mai avrebbe bisogno di me?” domandò con un mezzo sorriso stampato in volto “Non sono stato sballottato abbastanza, per oggi?”

“Amelia ha bisogno di te”

A quelle parole, Loki drizzò le orecchie e prestò attenzione.

“Questo libro...” Kostner glielo mostrò “Sto ancora faticando a crederci, ma la tua presenza potrebbe esserci di aiuto”

Loki si mise in piedi e si avvicinò a Kostner

“Le risposte alle tue domande le hai già trovate, non ti servo io come conferma” disse Loki “O sbaglio?”

“Mi serve il tuo aiuto per Amy” ribadì Kostner “E' chiusa nella miniera che è crollata e se non trovo un modo per togliere di mezzo il sindaco, che pare essere l'artefice di tutto, non saprei più cosa fare”

Loki rise “Devi essere proprio disperato per venire a chiedere aiuto a me” si sistemò la giacca “Ma oggi sono del verso giusto ed ho voglia di ascoltarti, che devo fare?”

“Per ora aiutami a cercare Sean Hale”

“Ah, Sherlock Holmes” disse Loki, facendo sgranare gli occhi allo sceriffo “Lo capirai a tempo debito, su muoviti” e superò Kostner, fermandosi quasi subito e abbassando lo sguardo sui propri piedi...nudi “Non è che avresti un paio di scarpe?”

 

*****

 

Chris bussò alla porta di Aaron Mind con un po' troppo vigore, ma era necessario a far capire la fretta.

Infatti, non ci volle molto prima che si aprisse.

“Christopher, che succede?” domandò Aaron spaesato.

“Mi serve il tuo aiuto”

“Quello che vuoi”

Chris tentò di spiegare del libro e del collegamento che, forse, c'era fra esso ed Amy, nonché il sindaco e tutti loro.

Non era semplice senza il libro davanti, ma ci provò lo stesso.

Per sua fortuna, Aaron sembrava capire.

“Se quello che dice il libro è vero, allora il sindaco dovrà dare parecchie spiegazioni alle persone e davanti alla legge”

“Quale legge?” domandò Chris “Quella del posto da cui pare provenga lui, o quella del posto dove ci troviamo adesso? O peggio! Quella relativa ad ogni luogo da cui pare proveniamo tutti?”

“Bella domanda”

“Chris!” Mina, che Aaron si era offerto di portare temporaneamente a casa sua, apparve dalla cucina e si fiondò fra le sue braccia “Amy sta bene?”

“Stanno ancora lavorando, ma sono sicuro che sta bene” Mina non era convinta, ma se lo fece andare bene lo stesso “Mina, devi fare una cosa per me”

“Che cosa?”

“Vattene, Mina” disse “Non appena liberiamo Amy, tu devi andare via da qui, fuori città, a Boston”

Mina non capiva “C-cosa? N-no, non me ne vado!” ribatté “Non ho intenzione di farlo e poi sai benissimo che accadono incidenti a chi cerca di abbandonare la città”

“Mina...” si intromise Aaron “Christopher ha ragione” disse con tono tranquillo “Se vai fuori città per un po' sarai meno compromessa”

“A me sta bene essere compromessa!” Mina iniziò a lacrimare “Non mi importa quello che dice la gente e non mi importa del sindaco e della sua voglia di allontanarmi dai miei fratelli!” mozzò un singhiozzo “Amy è mia amica e tu...” indicò Chris e si portò una mano al ventre “...tu sei il padre”

Chris restò in silenzio alcuni secondi, poi diede un dolce bacio sulle labbra di Mina “Perdonami” e fece cenno ad Aaron di seguirlo.

Mina, dopo un attimo di smarrimento, realizzò che quel “perdonami” non era affatto un modo per chiedere scusa di quanto appena detto; era un modo per dirle “Guarda che lo farò lo stesso”

“Chris...Chris, no!” ma non venne ascoltata.

La porta si chiuse a chiave e lei rimase dentro.

“Chris!”

 

*****

 

“Sul serio?” domandò Loki osservandosi i piedi, debitamente coperti da un paio di calzini bianchi e da ciabatte di gomma blu adatte per la doccia “Mi hai preso per un bagnino?”

“Ringrazia che avevo queste con me, o saresti rimasto a piedi nudi” sbuffò Kostner

“Forse era meglio” borbottò Loki, mentre raggiunsero la casa di Sean Hale.

Kostner bussò “Signor Hale!? Sono Kostner, apra la porta”

“Hai lo stesso atteggiamento anche con le donne?” domandò sarcastico Loki, ricevendo un'occhiataccia.

Quando la porta si aprì, Sean era vestito con l'impermeabile e la sciarpa.

“Ero sul punto di uscire, ditemi?”

“Ci serve il tuo aiuto”

Sean non sembrava affatto sorpreso “E' per quel libro, vero?” disse indicandolo “Lo immaginavo”

“Se ci dai una mano potremo aiutare Amelia”

“Sai, è sepolta nella miniera” disse Loki, mentre Kostner gli tirò una gomitata.

“Oh lo so, ma so anche che sta bene” disse Sean “Sarà in compagnia di Wolf”

Kostner si insospettì “Come fai a dire che sta bene? Non mi sembra di averti visto nella zona al momento dell'incidente”

“Solo semplice deduzione, caro sceriffo, o meglio...ex sceriffo” si corresse Sean “E le spiego anche come lo so” aggiunse prima che qualcuno facesse altre domande “Visto che erano tutti, o la maggior parte, al talent show e lui...” riferito a Loki “...era sparito, Amy non aveva nessun altro luogo dove andare se non nascondersi alla miniera, che era la più vicina e dove il signor Wolf lavora ogni giorno compresa la domenica”

“E perché non è venuta da te?” domandò Loki ricevendo, stavolta, l'approvazione di Kostner “Forse perché ha visto ciò che hai fatto”

Sean si irrigidì “Non credo che siano affari tuoi”

“Tu dici?” Loki si voltò verso Kostner “Sai che questo individuo ha bloccato la via d'uscita secondaria della miniera?”

Kostner era sconcertato “Tu cosa?”

“Loki, stai zitto” ringhiò Sean, ma Loki non gli diede retta.

“Il sindaco lo ha pagato per chiudere l'unica altra via d'uscita in caso di frana”

“L'ho fatto per Amy!” sbottò Sean “con Wolf so che è al sicuro”

Loki fu sul punto di ribattere, ma Kostner lo superò e bloccò Sean alla parete mettendogli un braccio sulla gola e impedendogli di respirare.

“Sei un traditore!” esclamò “Amelia si fidava di te!”

Sean riuscì a liberarsi ma Kostner, essendo più grosso, riuscì a bloccarlo di nuovo e lo spinse a terra, tentando nuovamente di strangolarlo “Si fidava te! E tu l'hai venduta!”

“Sai ben-nissimo che n-on l'ho fat-to!” biascicò Sean dimenandosi

“Sei morto, Hale!” affermò Kostner

“N-non lo f-arai! N-non ne sei in grad-o!”

“Ho anche i miei giorni no!”

“Sceriffo? Kostner? Qualcuno mi ascolta?” Loki era parecchio spazientito “Ok, non mi lasciate altra scelta” si avvicinò all'ingresso e prese dal porta ombrelli un bastone da passeggio.

Lo impugnò per bene e, con un colpo ben assestato, lo diede in testa a Sean.

Questi si bloccò e Kostner fu costretto a lasciarlo per non cadere anche lui sul pavimento.

“Così va meglio” disse Loki mentre rimetteva il bastone al suo posto “ora avrò la vostra attenzione”

Sean si rimise seduto, con la fronte che sanguinava e un dolore lancinante alla fronte.

“Ma sei impazzito?” domandò Kostner, venendo ignorato.

Loki si inginocchiò all'altezza di Sean e lo guardò dritto negli occhi.

“Anche io sono stato pagato dal sindaco per fermarla e mi sono trovato nella tua stessa e attuale situazione” precisò “Quindi, visto che so molto bene quanto ci tieni a quella ragazzina, devi rimediare aiutandoci non solo a liberarla ma a capire come sconfiggere il sindaco”

Il silenzio che calò nella stanza era glaciale.

Sean era davvero convinto di aver agito per il meglio ma, a quanto pare, non era così.

Venne interrotto dal trillo di un cellulare, quello di Kostner.

“Chris!”

 

Ho recuperato tutti, stiamo andando alla tavola calda”

 

“Perfetto, arrivo anche io” e chiuse la conversazione, rivolgendosi poi ai due “Dobbiamo andare” ordinò “Anche tu” aggiunse rivolto a Sean, che nel frattempo si era rimesso in piedi barcollante.

Uscirono e raggiunsero la tavola calda in silenzio.

Appena entrarono si accorsero di essere gli unici oltre a Chris e gli altri due.

Jamie e Wayne, i fratelli di Mina, erano dietro al bancone e salutarono con un cenno del capo Kostner.

Mentre Loki e Sean si accomodavano, Kostner si avvicinò a Chris al bancone “Problemi?”

“No” rispose lui sorseggiando un caffè e stessa cosa ordinò Kostner “A parte il dottor Blue, che l'ho trovato ad intrattenere i bambini con il ballo della giraffa ubriaca”

Kostner trattenne un risolino.

Dottor Blue andava d'accordo con i bambini e, sicuramente, avrà fatto qualcosa per non farli spaventare dopo il botto.

“Che è successo?” domandò Chris riferito a Sean, che si teneva un fazzoletto premuto in fronte.

“Lascia stare” Kostner bevve il suo caffè e poi andò a sedersi con Chris e gli altri.

“Qualcuno di voi si rende conto che gli unici normali sembrano loro?” domandò Loki, indicando Jamie e Wayne e venendo, come sempre, ignorato.

Kostner prese il libro e lo appoggiò sul tavolo.

“Questo libro...” il dottor Blue si portò le mani alla testa “Come fate ad averlo voi? L'avevo dato ad Amy”

“Come ben sai, Amy è sepolta nella miniera con quel cavernicolo di Wolf” rispose Loki.

Kostner non volle nemmeno tentare di capire i discorsi, non sarebbe riuscito.

Prese parola e disse “Dobbiamo cercare un indizio, qualcosa che ci aiuti a capire come mai tutto quello che succede qui a Storybrooke ed il sindaco sono collegati”

“Guarda che posso risponderti senza bisogno di loro” disse Loki

“Perché non l'hai detto subito?” domandò Chris

“Perché nessuno me lo ha chiesto”

Kostner si portò le mani al volto, maledicendo il dottor Gale ed il fogliettino che gli aveva dato.

“Se ti chiedo quello che sai...” disse Kostner a Loki “...ci dirai anche come far tornare tutto come prima?”

“Mi spiace, ma il rimedio non lo conosco”

“Allora temo che ci sarai di poco aiuto” commentò il dottore “penso di saperne più io di te”

Loki sorrise “Dimostralo, Dottore”

I due si lanciarono uno sguardo di sfida.

Alla fine, il dottor Blue prese la parola.

 

*****

 

Nel frattempo, alla miniera, i lavori proseguivano incessanti.

La pioggia era durata poco e questa fu una fortuna per tutti.

Il terreno si era abbastanza ammorbidito e gli operai stavano già cercando un posto dove scavare per poter entrare senza far crollare tutto.

Jareth se ne stava sotto al gazebo assieme al nuovo sceriffo, James Iron.

“I lavori non finiranno velocemente” disse Jareth “Che spreco di denaro e tutto per una ragazzina insolente e fuori di testa” era evidentemente infastidito e si guardava attorno molto attentamente.

Si morse le labbra e si appoggiò al tavolino portatile, scrivendo qualcosa su un foglio che passò ad Iron.

“Trovami queste persone, arrestale tutte e...” corrucciò ancora di più lo sguardo ed indicò uno dei nomi “Portala fuori città”

 

*****

 

“J-John” Amy tremava ed era gelata.

La miniera non era di certo famosa per il suo calore; faceva decisamente freddo e la temperatura aveva raggiunto gli otto gradi.

Avendo piovuto, le pareti erano umide e questo faceva si che quei pochi gradi sembrassero anche di meno.

John si avvicinò, aprì la felpa e le fece cenno di stringesi a lui.

Quando Amy eseguì lui la richiuse, sentendo il corpo della ragazza rilassarsi un poco.

Le mise una mano alla fronte e si accorse che era calda.

“Ti sta salendo una bella febbre, ragazzina” John la strinse a se, cercando di scaldarla “Cerca di non farmi scherzi, capito?”

Amy non riuscì a ribattere, ma sorrise appena prima di perdere i sensi.

“Ragazzina?” la chiamò John “Accidenti”

John non sapeva che fare.

Non poteva chiamare aiuto e non poteva nemmeno mettersi a gridare come un forsennato.

Non sapeva come farsi sentire.

Si guardò attorno, ma aveva ben poco da utilizzare in quell'ascensore.

“Pensa, pensa, pensa!” mormorò e, non venendogli nulla in mente, tirò un calcio di rabbia alla parete dell'ascensore.

Essa emise un rumore metallico molto forte, che fece vibrare l'intera struttura.

“Vibrazioni” John diede un altro colpo e posò una mano sulle pareti di terra e sassi “Le vibrazioni!”

Tentò di alzarsi, tenendo Amy fra le braccia e facendo non poca fatica “Scusami, ragazzina” le baciò la fronte “Ti farò uscire da qui”

John iniziò a colpire la parete metallica dell'ascensore, creando parecchie vibrazioni e cigolii.

“Resisti, Amy”

 

*****

 

“Ehi!” uno dei vigili del fuoco richiamò l'attenzione dei colleghi “Qui c'è qualcosa!” indicò il sismografo accanto ad un enorme masso.

Tutti accorsero e, i pochi esterni presenti sulla zona, rimasero con il fiato sospeso.

  
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