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Autore: _akane89_    15/05/2005    4 recensioni
Akane parte per un viaggio- studio in america. al suo ritorno molte cose sono cambiate e dovranno cambiare...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE YEAR WITHOUT YOU

Ciao a tutti!! Mi chiamo Chiara (alias Akane89) e mi piace moltissimissimo il manga di Rumiko Takahashi “Ranma ½”! questa è la mia primissima fan fiction e spero che sia di vostro gradimento! BUONA LETTURA!!! Mi raccomando: COMMENTI, TAANTI COMMENTI!!

CAP. 1: DECISIONI

Era una fredda sera di gennaio. Akane stava guardando fuori dalla finestra della sua camera. Stava nevicando: quanto le sarebbe mancato quel paesaggio, la prima cosa che vedeva quando si svegliava e l’ultima quando andava a dormire. Era molto eccitata: la mattina dopo sarebbe andata all’aeroporto, avrebbe preso l’aereo che l’avrebbe portata direttamente a New York, lontano da casa sua, lontano da lui, lontano da Ranma. Erano passati solo un paio di mesi dal “matrimonio fallito”: quanto era stata male, quella notte: si era sentita abbandonata, ma non in posto qualunque, proprio sull’altare. Per colpa di chi? Per colpa delle fidanzate di Ranma, ovviamente, perché il “suo” fidanzato, l’eterno indeciso, non aveva ancora avuto il coraggio di chiarire le cose una volte per tutte con le altre sue pretendenti. Quel baka…Akane guardò l’orologio sulla sua scrivania: erano le 11.30.

A: com’è tardi!- disse quasi sussurrando. Si avvicinò al letto, tolse le due valigie e le appoggiò a terra. Stava cercando il pigiama, quando sentì bussare.

A: chi è?

K: Akane, siamo noi, Kasumi e Nabiki!

A: entrate pure!- e le due sorelle entrarono.

N: ma sei ancora sveglia?

A: sì, mi ero imbambolata davanti alla finestra!- disse sorridendo.

K: sei sicura di voler partire, sorellina?- Akane si rabbuiò.

A: certo Kasumi. Ho bisogno di cambiare aria per un po’!

K: ma l’America è lontana e se tu…

A: non ti preoccupare, sorellina, starò bene, e poi si tratta soltanto di un anno!

K: se ne sei veramente convinta…- le disse mentre di sedeva sul letto.

N: sorellina, lo sai che ti voglio tanto bene e…

A: arriva al dunque: che cosa vuoi dall’America?- le disse sorridendo.

N: ecco, vogliamo darti dei soldi, diciamo…15.000 yen, da spendere come vuoi!- le disse mettendole in mano il denaro.

A: ma…papà mi ha già dato dei soldi…- disse loro.

N: lo sappiamo, ma…

K: consideralo come un nostro regalo per il tuo viaggio!

A: oh, grazie, grazie di tutto!- detto questo, Akane le abbracciò e cominciò a piangere. Ma non era la sola: anche Kasumi e Nabiki stavano piangendo, anche se quest’ultima cercava di darlo a vedere il meno possibile. Dopo qualche minuto, Nabiki sciolse l’abbraccio dicendo:

N: ora basta con queste scenette strappalacrime e lasciamo che la nostra sorellina vada a dormire!

K: hai ragione, noi andiamo a letto buonanotte!- e uscirono dalla stanza.

A: ‘notte!- quanto le sarebbero mancate le sue sorelle, suo padre, il signor Saotome, Ranma…soprattutto lui. Anche se litigavano spesso, lei lo amava veramente e sinceramente si fidava poco a lasciarlo da solo: con tutte quelle pazze che gli giravano intorno! Si mise il pigiama, si infilò nel letto e spense la luce.

Ranma era ancora nel dojo. Aveva appena finito di allenarsi e si era steso per terra. Mentre guardava il soffitto, pensava alla partenza di Akane. A come, quel maledettissimo pomeriggio, lei gli disse che aveva accettato alla proposta che le aveva fatto il professore…

* FLASH BACK *

Era l’ora di pranzo, al liceo Furinkan. La solita battaglia per procurarsi un pezzo di pane alla mensa, l’arrivo di Shampoo e di Kodachi con le loro pietanze imbottite di sonniferi o chissà quali altre pozioni e Akane che le scaraventava per aria con uno dei suoi possenti calci: insomma, le solite cose! Mentre Akane stava pranzando in classe con le sue amiche, la professoressa Hinako la chiamò e la portò in sala professori (anche perché non esisteva una presidenza! Nda). Akane entrò nella stanza illuminata dal sole e vide tutti i suoi professori seduti davanti a lei.

Prof: chiuda la porta, per favore, e si sieda!

Akane obbedì e si sedette: era ancora molto sorpresa per questa convocazione.

Prof.: allora signorina Tendo, lei sa che la nostra scuola organizza dei viaggi che permettono allo studente di approfondire la conoscenza dell’inglese. L’anno scorso la meta di questo viaggio era stata Londra, quest’anno invece abbiamo scelto New York Lei è la studentessa con i voti più alti di tutta la scuola, perciò abbiamo deciso che, se vorrà, sarà lei ad andare in America: che cosa ne dice?- Akane era rimasta a bocca aperta. Lei? A New York? non poteva crederci! Era un’occasione unica nella vita, però…

A: quanto dovrebbe durare questo…viaggio?

Prof.: un anno. È ospite in un college femminile.

A: un anno?! Così tanto?- disse con un filo di voce.

Prof.: so che un anno è tanto, ma…

A: devo risponderle subito?

Prof.: bè, non ci rimane tanto tempo, ma se vuole può darmi la risposta anche domani, ma non posso darle più di tanto!

A: si, la ringrazio molto!- e si alzò dalla sedia.

Prof.: ci pensi bene, è un’occasione d’oro! Ah, dimenticavo. Questi sono i moduli da compilare, in caso voglia fare questo viaggio!

A: grazie ancora! Buongiorno!- si inchinò e uscì dall’aula.

Mentre tornava in classe, guardava i fogli che teneva in mano: era davvero una grande occasione, ma non voleva stare via per così tanto tempo! Quando entrò in classe, fu assalita dalle sue amiche, che la riempirono di domande:

Y: come mai ti hanno chiamata, Akane? Che cosa sono quei fogli che hai in mano?

A: calma, una domanda alla volta!- disse loro sorridendo- bè ecco, facciamo una cosa: siccome non ho voglia di parlarne adesso, cosa ne dite se oggi pomeriggio, dopo la scuola, andassimo a prendere un gelato? Così vi parlo lì, ok?- le sue amiche accettarono molto volentieri, quando suonò la campanella e tutti si sedettero ai propri posti.

Finalmente suonò la campanella dell’ultima ora e tutti gli studenti uscirono per andarsene a casa. Ranma e Akane stavano camminando nella stradina che quotidianamente percorrevano. Fu Ranma a rompere il silenzio:

R: come mai oggi ti hanno chiamato in sala professori?- ma Akane non rispose- ehi, sto parlando con te! Mi vuoi rispondere?!

A: ah, sì scusa, ero soprappensiero… dicevi?- Ranma stava quasi per cadere dalla ringhiera e un enorme gocciolone comparve sulla sua testa, poi si ricompose e le disse:

R: ti ho chiesto perché oggi sei andata in sala professori!

A: niente di importante… cosa ne pensi se io decidessi di partire?

R: che cosa? Un’imbranata come te non può permettersi di andare in giro da sola! Ah ah ah!

A: STUPIDOOOOOOOOO!- e lo lanciò in aria con uno dei suoi soliti calci- sei solo uno stupido…- disse a bassa voce e iniziò a correre. Arrivata a casa si cambiò, si mise un paio di pantaloni marroni, un maglione beige, il cappotto che le aveva regalato sua sorella e uscì da casa proprio mentre stava rientrando un Ranma malridotto.

R: dove vai?- chiese ad Akane, che, vestita così, era davvero carina.

A: esco!- gli rispose Akane.

R: con chi?

A: non ti interessa! Ciao!- e andandosene, gli fece l’occhiolino.

Ranma rimase di sasso: e se stesse uscendo con un ragazzo? Ma cosa stava facendo, si stava preoccupando per quella stupida?! Impossibile! E rientrò in casa.

Intanto Akane aveva raggiunto le sue amiche al bar in centro:

Y: allora, cosa ti hanno detto i professori? Dai, sto morendo dalla curiosità!

A: ok! oggi in sala professori mi hanno chiesto se volevo partecipare a un viaggio!

S: davvero? E dove vai?

A: veramente non ho ancora deciso se partire o no, comunque la meta è…- le sue amiche si fecero ancora più vicine a lei per sentire. Akane era alquanto imbarazzata…

Y: dai, non ci tenere sulle spine!

A:… New York!- disse Akane sorridendo.

Y- S: NEW YORK???? 0__0

A: non urlate!!!

S: vai a New York?!- le disse quasi bisbigliando.

A: forse…

Y: come “forse”! è un’occasione da prendere al volo, perché sei indecisa, io avrei già fatto le valigie!!

A: ecco…New York è lontana e …

Y: non vuoi lasciare Ranma da solo!

A: °///° non è vero!- disse diventando color rosso fuoco.

S: ma non ti devi preoccupare per lui, sa badare a sé stesso!

Y: anzi, sai cosa ti dico, secondo me ti farebbe bene stargli lontano per un po’!- le disse bevendo il suo tè.

A: veramente pensavo…- stava per andare avanti quando vide una testa con una treccina nera sotto la finestra del bar- arrivo subito!- si alzò e uscì dal locale, lasciando lì le sue amiche.

A: ti sei messo anche a spiarmi adesso?

R: io? Ma stai scherzando! Stavo passando di qui per caso!

A: ah, ma davvero!? E dove stavi andando di bello?- disse incrociando le braccia: era alquanto arrabbiata.

R: ehm…stavo andando da…Ukyo! Stavo andando a mangiare un okonomiyaki da Ukyo!- disse fingendo nel miglior modo possibile.

A: perché non ammetti che mi stavi seguendo!

R: io starei seguendo un maschiaccio, privo di sex appeal che non sa cucinare?! Ci sono molte altre ragazze che si meritano di essere seguite!- Akane diventò blu dalla rabbia, stava per tirargli un pugno, quando si bloccò, chinò il capo e i suoi occhi si riempirono di lacrime: non si era mai sentita così umiliata…

A: adesso so cosa fare…- disse a bassa voce. Poi iniziò a correre, tornando a casa. Ranma rimase di sasso: non solo non aveva preso uno dei suoi soliti pugni in faccia, ma non riusciva a capire che cosa volessero dire quelle parole.

Y: l’hai fatta arrabbiare ancora?

S: sei proprio un pessimo fidanzato!- e se ne andarono anche loro.

“forse ho un po’ esagerato questa volta…però anche quella stupida se la prende per niente!” pensò Ranma mentre tornava a casa.

La mattina dopo, Akane si alzò di buon ora, fece la sua corsa mattutina, poi la sua colazione e si avviò verso la scuola senza Ranma.

K: Nabiki, ti dispiacerebbe andare a svegliare Ranma, per favore?- chiese la maggiore delle Tendo con il suo solito sorriso smagliante.

N: perché? Akane dov’è?

K: è uscita presto stamattina, non so il perché!

N: e va bene!- e andò nella camera di Ranma- Ranma! Dai alzati! È tardi!!- ma il ragazzo si girò dall’altra parte. Allora Nabiki prese un secchio d’acqua fredda e glielo buttò addosso.

Rd: CHE C’è! SONO SVEGLIO!- urlò alzandosi di scatto, poi quando vide Nabiki gli chiese perché l’avesse svegliato così. Di tutta risposta, Nabiki gli mostrò l’orologio.

Rd: AHHHH! È TARDISSIMO!!perché QUELLA SCEMA DI AKANE NON MI HA SVEGLIATO?!

N: mia sorella è già uscita da un po’!

“ che sia ancora arrabbiata con me?” pensò Ranma mentre correva nel bagno per farsi una veloce doccia calda.

Intanto Akane era arrivata a scuola e si era recata in sala professori. Bussò alla porta e una voce maschile le disse di entrare.

A: buongiorno!

Prof. : buongiorno, signorina Tendo! Allora, che cosa ha deciso di fare?- e Akane, con un sorriso, gli fece vedere i moduli compilati- ha fatto la cosa giusta, signorina Tendo!- le disse prendendo i documenti- lo so che sarà difficile stare lontani dalla famiglia per una anno, ma sarà un’esperienza indimenticabile che contribuirà alla sua formazione!- Akane sorrise, cercando di convincere anche quella parte di lei che non voleva partire, che questo viaggio fosse davvero una cosa positiva.

A: allora, quando partirò?

Prof.: tra una settimana esatta! le comunicherò successivamente l’ora della partenza. Comunque la professoressa Hinako si è offerta per darle delle lezioni d’inglese supplementari, se lei vuole!

A: certo!

Prof.: bene. Ne parlerà direttamente con lei. Adesso devo andare, ho lezione! Se non ci vediamo, le auguro buon viaggio, miss Tendo!

A: grazie, arrivederci!- Akane uscì dalla sala professori e si andò in classe. Camminando nel corridoi, vide, attraverso la finestra, Ranma che correva verso il cancello della scuola. Lo guardò con uno sguardo triste: cosa gli avrebbe detto? “ciao Ranma, lo sai che vado a New York e sto via un anno?” certo che non poteva dirgli una frase del genere! E cosa avrebbe detto a suo padre e alle sue sorelle? Suo padre si sarebbe sicuramente messo a piangere a dirotto, Kasumi avrebbe cercato di confortarlo e Nabiki avrebbe cominciato a pensare a chi potesse vendere questa notizia. Una parte di lei le diceva che doveva partire, per sé stessa e per mettere un po’ di ordine nel suo cuore, l’altra parte non voleva lasciarlo: insomma erano pur sempre dodici mesi a migliaia di kilometri di distanza! Ma ormai aveva preso la sua decisione, e non avrebbe cambiato idea.

La mattina passò molto velocemente. Sulla strada per tornare a casa, Akane era molto pensierosa e triste, e questo Ranma lo notò.

R: perché hai quella faccia?

A: non ti interessa…- rispose gelidamente.

R: ti faccio un’altra domanda, allora: perché stamattina non mi hai aspettato?

A: perché non avevo voglia di stare fuori dalla classe con due secchi pieni d’acqua per tutta la prima ora.- rispose sempre con quel tono gelido, che a Ranma stava dando veramente fastidio.

R: senti tu…- proprio mentre stava per farle un discorso serio, una bicicletta gli piombò sulla testa.

S: ni- hao Lanma! Come sta il mio futulo malito?

R: Shampoo, togliti dalla mia testa!! Perché devi arrivare sempre nei momenti più inopportuni?

M: SAOTOME!!! ALLONTANATI IMMEDIATAMENTE DA SHAMPOO!!!- gli urlò Mousse lanciandogli una delle sue innumerevoli catene.

R: COSA VUOI, MOUSSE? NON VEDI CHE è LEI CHE MI STA APPICCICATA?- poi si girò per vedere dove era finita Akane. E la vide. Lei lo stava congelando con gli occhi, poi si girò e iniziò a correre- AKANE, ASPETTA! LASCIATEMI IN PACE, VOI DUE!!!

Akane si era messa a correre il più velocemente possibile, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Arrivata a casa, si diresse direttamente nella sala da pranzo, dove trovò suo padre che leggeva un giornale, il signor Saotome, nella versione “pandesca”, che guardava la televisione e Kasumi che stava portando del tè.

K: bentornata, Akane!

A: papà, ti devo parlare.- l’espressione seria della figlia, gli fece intuire che, di qualunque cosa si trattasse, non sarebbe stata una bella notizia…

“finalmente sono riuscito a scappare da quella banda di matti!” pensò Ranma mentre entrava in casa. Toltosi le scarpe, andò in sala da pranzo, andò nella sala da pranzo, nella quale trovò un signor Tendo ai limiti delle sue crisi di pianto.

R: che cosa è successo?

S: AHHHHH! LA MIA BAMBINA SE NE VA!

R: ehh?!

K: su papà, smettila!- disse la maggiore delle sorelle Tendo, cercando di calmare il padre- perché non vai a chiedere ad Akane! È in palestra!- disse a Ranma. Il ragazzo si precipitò nel dojo, dove trovò la ragazza che stava facendo i suoi soliti esercizi.

R: cos’è questa storia che te ne vai?- disse Ranma avvicinandosi ad Akane.

A: è vero: parto, vado via!

R: E ME LO DICI COSì?! NON MI BASTA QUESTO! VOGLIO SAPERE PERCHÉ’ E DOVE VAI!- le urlò, decisamente irritato.

A: prima di tutto NON URLARE! Non sono sorda!- gli disse, così lui prese un respiro profondo e le chiese, nel modo più gentile che potesse:

R: rifaccio la domanda: perché parti?

A: ti ricordi quando mi hanno chiamata in sala professori?- Ranma annuì- mi hanno detto che, siccome avevo i voti più alti della scuola, avevo la possibilità di fare un viaggio, in America…

R: America?- disse sgranando gli occhi.

A: lasciami finire, per favore. Come ti stavo dicendo, avevo la possibilità di andare in un college americano, per approfondire il mio inglese, e ho accettato.- e chinò la testa.

Nella palestra calò il silenzio per quasi un minuto.

R: io però ti chiesto il motivo della tua scelta!

A:… ho pensato che fosse un’ottima occasione per migliorare il mio inglese, per vedere posti nuovi e…

R: non è vero! Sono io che ti ah spinto a questa scelta?

A:…

R: mi vuoi rispondere!

A: in parte…- Ranma la guardò con una faccia alquanto stupita- ho bisogno di stare un po’ lontana da casa, dalla mia vita quotidiana e da…

R: e da me…- sussurrò- cosa ti ho fatto?

A: COSA MI HAI FATTO?!- questa volta fu lei ad alzare la voce- MA NON CAPISCI CHE OGNI VOLTA CHE MI INSULTI O CHE TI VEDO CON UN’ALTRA IO STO MALE!- gli urlò con le lacrime agli occhi.

R:…

A: tu non puoi nemmeno sapere quanto sono stata male i giorni seguenti il nostro matrimonio fallito, ma non so nemmeno perché te ne sto parlando!- disse tentando di asciugarsi le lacrime e dandogli le spalle.

R: scusa…- Akane si voltò e fece per andarsene, quando una mano la fermò- posso sapere almeno quanto starai via?

A: un anno…

R: UN ANNO? STAI SCHERZANDO, VERO?

A: no. Adesso posso andare?- e Ranma, ormai rassegnato, ritrasse la mano. Mentre Akane stava uscendo, le chiese:

R: quando parti?

A: fra una settimana.- e se ne andò.

* FINE FLASH BACK*

continua…

  
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