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Autore: Lady Moonlight    23/11/2020    1 recensioni
C’era una volta una ragazza impossibile.
Visse milioni e milioni di vite: un volto per mille storie. La ragazza, che talvolta si chiamava Clara, correva e correva e correva con un unico scopo: salvare il Dottore.
Il ciclo sembrava ripetersi all’infinito, tanto che perfino l’originale credeva di aver smarrito la sua unicità. Ma un giorno un monaco pazzo si presentò alla porta della sua casa e la invitò a seguirlo nell’avventura più grande dell’universo.
Centinaia di mondi, migliaia di specie aliene e secoli successivi dopo, la ragazza impossibile dovette affrontare il Corvo. Sarebbe dovuta essere la fine di quella storia, eppure così non fu.
La ragazza che era morta, ma viva, rubò un Tardis e tornò a viaggiare nell’universo. Per decenni attese il momento giusto per dire addio e quando credette che fosse giunta l’ora…
Scoprì che la sua storia non sarebbe finita lì.
Trenzalore era un luogo freddo e buio, e lo sarebbe rimasto per novecento anni, ma la ragazza impossibile non aveva paura. Perché c’era un uomo lì. Alcuni lo chiamavano il Dottore, altri la Tempesta in Arrivo, altri ancora il Valeyard. [...]
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashildr/Lady Me, Clara Oswin Oswald, Doctor - 11, Doctor - 12, Madame Vastra
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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TRAMA: C’era una volta una ragazza impossibile.

Visse milioni e milioni di vite: un volto per mille storie. La ragazza, che talvolta si chiamava Clara, correva e correva e correva con un unico scopo: salvare il Dottore.

Il ciclo sembrava ripetersi all’infinito, tanto che perfino l’originale credeva di aver smarrito la sua unicità. Ma un giorno un monaco pazzo si presentò alla porta della sua casa e la invitò a seguirlo nell’avventura più grande dell’universo.

Centinaia di mondi, migliaia di specie aliene e secoli successivi dopo, la ragazza impossibile dovette affrontare il Corvo. Sarebbe dovuta essere la fine di quella storia, eppure così non fu.

La ragazza che era morta, ma viva, rubò un tardis e tornò a viaggiare nell’universo. Per decenni attese il momento giusto per dire addio e quando credette che fosse giunta l’ora…

Scoprì che la sua storia non sarebbe finita lì.

Trenzalore era un luogo freddo e buio, e lo sarebbe rimasto per novecento anni, ma la ragazza impossibile non aveva paura. Perché c’era un uomo lì. Alcuni lo chiamavano il Dottore, altri la Tempesta in Arrivo, altri ancora il Valeyard.

Quell’uomo, che un tempo lei aveva amato, ora aveva bisogno di lei.

E Clara Oswald, che era nata per salvare il Dottore, non aveva più dubbi sul motivo per cui non era tornata a Gallifrey.

Ci sarebbe stato un ultimo atto di coraggio, un’ultima avventura.

E l’universo sarebbe rimasto a guardare.



 

PROLOGO

 

[Voi pensate che durerà per sempre: le persone, le macchine, tutto ciò che vedi, ma non è così. Un giorno tutto sparirà, perfino il cielo… (Nono Dottore)]

               

 


 

La superficie lunare era piena di dossi e buche. Roccia e polvere si estendevano a vista d’occhio, tuttavia Ashildr non poteva considerare quel luogo il peggiore che avesse mai visitato.

Effettivamente, era un notevole miglioramento rispetto al pianeta Vulcano: fiamme e lava che bruciavano perfino l’aria. Per non parlare dei Vulcaniani, umanoidi dalla pelle cremisi, per nulla simili agli alieni immaginati nella serie televisiva di Star Trek.

Ricordò come Clara avesse riso a quel paragone, prima che il suo sguardo si facesse distante. Lei aveva finto di non dare importanza al gesto, ben conoscendo il dramma personale che stava affrontando.

Naturalmente, Ashildr ne conosceva la ragione. Non era così insensibile come spesso tentava di mostrarsi, eppure non faceva mai nulla per migliorare l’umore della compagna di viaggio. E come avrebbe potuto? Dopo tutti quegli anni trascorsi insieme, si incolpava ancora di ogni evento che avevano condotto il Dottore e Clara su binari di vita così separati.

Sbuffando, diede un calcio a un sasso e lo guardò rotolare giù dal cratere su cui si stava camminando. Il Diner aveva creato un ampio campo di forza tutto attorno, motivo per cui gravità, ossigeno e una serie di altri parametri vitali erano in perfetto equilibrio come se si trovassero sulla Terra. Alzò le spalle e riprese a salire.

Trovò la figura che cercava poco più avanti, stesa su una coperta come se fosse in procinto di fare un picnic a Central Park. Due calici erano poggiati al suo fianco, i capelli castani legati in una treccia, gli occhi incollati sul pianeta davanti a loro.

In silenzio, Ashildr prese posto alla sua sinistra, ammirando la vista che offriva la Terra. Un tripudio di blu, verde e bianco su uno sfondo nero punteggiato di stelle. La vista era mozzafiato, guastata solo dall’enorme meteorite che si avvicinava al pianeta con velocità allarmante.

Clara non parlò, limitandosi ad offrirle un calice e a portare alle labbra il proprio. “È un posto in prima fila all’evento più importante di tutta la storia dell’umanità” commentò.

Ashildr inghiottì il vino, ma poté quasi giurare che il sapore sapesse di cenere. Non le piaceva il tono depresso usato da Clara, la brillantezza dei suoi occhi svanita. Si era ripetuta tra sé e sé che quella di Clara era solo una fase passeggiera, ma più i mesi passavano più quella certezza veniva meno.

“Stiamo festeggiando … la distruzione?” Era quasi spaventata dalla risposta che le avrebbe dato l’ex compagna del Dottore.

La meteora scelse quel momento per sfrecciare sopra le loro teste: ora incredibilmente vicina alla Terra.

“È un punto fisso nel tempo” spiegò Clara, senza staccare gli occhi dall’agglomerato di roccia fusa che in quel momento brillava come un sole. “Festeggiamo perché è un evento bellissimo e terribile. Perché la razza umana non esisterebbe se quella meteora ORA non precipitasse sulla Terra, spazzando via il 90% delle forme di vita.”

A volte, Ashildr trovava estremamente seccante il modo in cui Clara si rivolgeva a lei. Sospettava che nel profondo la guardasse con gli occhi che era solita rivolgere ai suoi alunni della Coal Hill School.

“Comunque non ho mai provato simpatia per i dinosauri” affermò LadyMe con una scrollata di spalle. L’ultimo l’aveva visto nella Londra vittoriana, dato alle fiamme da quello che, a posteriori, si era rivelato un nemico del Dottore.

Rimasero in silenzio: Clara nel suo aspetto meditabondo, Ashildr chiedendosi che tipo di pensieri affollassero la mente della sua compagna. Da tempo aveva rinunciato a comprendere la psiche di Clara Oswald e i suoi imprevedibili cambi d’umore.

Passarono minuti, o ore forse?, ma quando finalmente la meteora si schiantò sulla superficie terrestre non era lì che era diretto lo sguardo di Clara. Ashildr lo notò immediatamente.

Il viso di lei era inclinato sulla spalla destra, il calice appoggiato alle labbra scarlatte, gli occhi spalancati mentre un lieve sorriso si formava su quel volto bloccato nel tempo.

Perché lì, nell’oscurità dello spazio, sospesa come un faro di gioia e speranza, c’era un cabina della polizia, del blu più blu di tutto l’universo.

 


 

 

 


 

Note: Ciao a tutti, Whovians! Oggi è il 23 Novembre 2020, quindi il DoctorWhoDay, il giorno perfetto per pubblicare una fanfiction a tema! Non frequento questo fandom da una vita, ma sono anni che desidero pubblicare una long! Nell’ultimo anno ho avuto la mente piena di fanfiction sul Dottore, ho scelto un’idea a sviluppare ed eccomi qui!

La storia comincia con Ashildr e Clara che osservano una meteora distruggere la vita sulla Terra… come proseguirà? Rimanete sintonizzati!

 



 

   
 
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