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Autore: girlinadarkroom    24/11/2020    2 recensioni
Sull'inevitabile distruzione delle certezze, il trovarsi, il cercarsi, il fuggire.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Juniper
June si passò il rossetto color ciliegia sulle labbra dalle linee morbide, portandosi dietro l’orecchio una ciocca di capelli profumati. Chiuse la collanina e si controllò allo specchio un’ultima volta prima di scendere le scale. Le sfuggì un sospiro dalla giovane bocca quando gli occhi, nel riflesso, incontrarono la fede all’anulare. Anche se erano già trascorsi un paio di anni, non si era ancora abituata a indossarla. Nell’ultimo periodo, poi, le pareva sfuggente, come se le sue dita si fossero a tal punto assottigliate da sentirla scivolare via, così si ritrovava spesso a cercarla e toccarla, quasi afferrarla.

Nessuno, durante gli interminabili corsi prematrimoniali, le aveva spiegato come le sarebbe realmente cambiata la vita una volta conclusosi il giorno di festa. Sin da piccola aveva assecondato il sogno e la fantasia che la società le aveva inculcato nella mente: diventare una perfetta donna di casa. Così aveva abbandonato gli studi una volta diplomatasi, poiché studiare non le sarebbe più servito – soprattutto perché le ragazzine troppo curiose e saputelle non riescono a trovare marito – e si era dedicata completamente a portare a termine il nuovo compito. Aveva iniziato imitando ogni movimento della madre, aveva imparato a cucinare, rammendare, stirare, cercando di fare il possibile per essere alla sua altezza. Poi lo aveva incontrato - quello giusto, quello perfetto-, ed era stata corteggiata, riempita di attenzioni e regali, e avevano seguito insieme tutte le regole, completato correttamente tutti i passaggi, come, appunto, partecipare agli incontri del pastore. Tutto pur di rendere il futuro marito orgoglioso. James se lo era meritato: era un uomo meraviglioso, senza ombra di dubbio. Usciva per andare al lavoro poco dopo il sorgere del sole e tornava con il tramonto, sempre con un piccolo mazzo di fiori in mano. Le dava un bacio sulla guancia e si sedevano insieme a tavola; divorava la cena, sempre perfetta, e le raccontava cosa era capitato in ufficio quel giorno. E lei lo ascoltava felice, dando vita nella mente a quei suoi brevi racconti che spesso terminavano con l’apertura di una bottiglia di birra sul divano, mentre lei sorseggiava una bibita dalla cannuccia, con il rossetto sempre impeccabilmente steso sulle labbra. Ogni sua azione ruotava attorno a quel momento che, però, con il passare del tempo aveva iniziato a divenire più breve: James tornava sempre un poco più tardi, sempre più stanco, sempre più irritato. Il più delle volte mangiava velocemente qualche boccone e si addormentava sulla poltrona dopo la seconda birra. E aveva smesso di portarle a casa i fiori.
 
Durante il giorno, mentre attendeva il suo ritorno, le capitava spesso di ritrovarsi seduta al tavolo della sala, sovrappensiero, a fissare fuori dalla finestra i bambini giocare e le tate spingere le carrozzine, seguite dalle madri. Non la turbava tanto l’assenza di risate infantili in casa, quanto la sensazione di essere invisibile.
Le visite delle vicine erano diminuite con il passare del tempo e, dopo pochi mesi dal loro trasferimento, l’arrivo di una nuova coppia in dolce attesa aveva attirato la loro intera attenzione e, d’un colpo, si erano dimenticate di lei.
«Se domani dovessi scomparire», rifletteva di tanto in tanto, «nessuno se ne accorgerebbe».
E un tale pensiero scatenava in lei reazioni contrastanti: se da una parte si sentiva triste a non essere il punto di riferimento di qualcuno, a non influenzare o essere semplicemente partecipe della vita altrui, dall’altra provava un dolcissimo piacere: sarebbe stata libera di sparire in qualsiasi momento e nessuno lo avrebbe impedito. A parte suo marito, ovviamente, ma non sarebbe mai fuggita da lui, anche se la sua mancanza di interesse la stava ferendo nel profondo, più di quanto fosse disposta ad ammettere. Infatti, inconsapevolmente, la delusione aveva iniziato ad avvelenare l’idea perfetta che aveva di lui.
   
 
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