Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: Elena 1990    26/11/2020    0 recensioni
L'immortalità è un dono e una maledizione. Shadow e Knuckles lo sanno meglio di chiunque altro, e benchè la vivano in modo diverso, essa li ha uniti come non avrebbero mai immaginato.
In un futuro lontano e con una nuova minaccia alle porte, difenderanno il loro mondo. Devono. Lo hanno promesso.
Ma quanto vale una promessa vecchia un millennio?
E soprattutto, ciò che li attende è davvero un nemico come tanti?
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knuckles the Echidna, OC, Shadow the Hedgehog, Silver the Hedgehog
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota: il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Ovviamente ci sarà un seguito a cui sto già lavorando.

Capitolo 24: un aiuto dal passato

Pochi giorni prima che i golem attaccassero, Alexi aveva trovato delle rovine nel bosco, un luogo in cui poteva stare solo e dedicarsi alla traduzione del libro senza essere scoperto.
Quando non era con Shadow, non seguiva Knuckles. Andava in giro per conto suo, esplorando l'isola e stando attento ad evitare le trappole.
Dopo la fuga dall'orfanotrofio, il piccolo procione visse sulla strada o in giro per i boschi, con tutte le conseguenze che ne derivavano. Aveva imparato il vero significato di fame, sete e freddo, ma non solo: sapeva cacciare, pescare, scassinare, conosceva un po' di piante mediche e commestibili e soprattutto, sapeva piazzare trappole e sapeva come individuarle.
Aveva rischiato un paio di volte con quelle di Angel Island. L'echidna che a prima vista sembrava avere il cervello nei pugni, sapeva agire in modo intelligente e subdolo, creando percorsi obbligati, usando fili sottilissimi, creando false impronte di animali o disseminando ninnoli per attirare i cacciatori verso la trappola.
E le trappole erano pericolose, costruite per uccidere.
Alexi aveva visto alberi fitti, alti e dai lunghi rami, su quei sentieri. Knuckles seguiva i gruppi di cacciatori dall'alto, aspettando che cadessero nelle trappole, per poi finire i sopravvissuti lui stesso.
Il giovane procione non sarebbe sopravvissuto a lungo, se non avesse osservato gli animali. Evitavano tali sentieri, seguendo percorsi precisi nel fitto della boscaglia.
Eppure, spesso anche questi si rivelavano sentieri-trappola. Knuckles sapeva ricreare alla perfezione la breccia di un cinghiale fra gli arbusti del sottobosco, il giaciglio di un cervo o la tana di un coniglio.
Ma gli animali li evitavano e Alexi era curioso di sapere come riuscissero ad individuare le trappole con tale precisione. Poi notò che su ogni falso sentiero o tana crescevano strani tipi di fiori, che gli animali evitavano come la peste. Erano molto belli e profumati, lui stesso la prima volta era tentato di raccoglierli. Ed erano piante che non aveva mai visto su Mobius. Il genere di fiore che avrebbe attirato qualsiasi scienziato.
Si chiese se Shadow sapesse qualcosa sul funzionamento delle trappole o non avesse idea di quel lato dell'echidna.
Quelle trappole davano l'idea di quanto Knuckles detestasse gli estranei, e di quanto potesse essere subdola la sua mente e brutali i suoi metodi.
Eppure con loro era gentile, nel suo modo burbero li aveva incoraggiati, nutriti e intrattenuti con le sue storie. Era paziente e protettivo con lui e con Tera, un po' più acido con Nadia e quasi affettuoso con Shadow.
Alexi non riusciva a credere che fosse lo stesso costruttore di quelle trappole mortali.
Era davvero chi mostrava di essere?
Aveva la sensazione che il libro avrebbe risposto alla sua domanda.
Dopo quel che era successo a Knuckles, ognuno aveva reagito a modo suo: Shadow si era chiuso, preferendo restare da solo, GUN gestiva il campo e la tendopoli, Silver era impegnato a coordinare la ricostruzione della città. Nadia e Tera gestivano da sole i propri allenamenti e lui...
Lui si era buttato su quel libro.
Dopo settimane di studio era riuscito a tradurre alcuni piccoli paragrafi. Erano però a distanza di diverse pagine l'uno dall'altro e risultava difficile dare un senso al testo nella sua interezza, ma li avrebbe mostrati a Nadia comunque.
Quella del libro ormai era una specie di piccolo segreto tra loro due, un obiettivo clandestino e personale, che avevano in comune.
L'aveva trascinata nel suo rifugio segreto dal Chao Garden, per mostrarle i frutti del suo lavoro.
Il primo paragrafo era all'inizio, ed era una specie di prefazione, un avvertimento per chi leggeva il libro.
“Tu che conosci l' echidna, riponi questo libro, affinchè la tua mente non sia turbata”
Sotto, dopo uno spazio bianco, cominciava il testo vero e proprio.
“Questo è tutto ciò che ricordo del” il resto era un caos di scarabocchi e cancellature, come se l' autore avesse provato varie volte a definire l' evento senza successo, per poi catalogarlo semplicemente come “Prima”.
Il resto era pulito, senza cancellature, la calligrafia stretta e inclinata di chi ha fretta.
“Sono Knuckles the Echidna, figlio di Locke e Lara-Le, diciottesimo della linea dei guardiani, ultimo custode di Angel Island e del Master Emerald.
L' isola si sgretola, come il resto di Mobius. Sono lontano da casa in cerca degli smeraldi, per provare a fermare questo caos.
Non ricordo né come né perchè è successo. Mi sono svegliato e tutto cadeva a pezzi.
Sono corso dal Master Emerald per provare a stabilizzare l' isola ma come l' ho toccato, tutto mi è tornato in mente.
Tutto il prima.
Li ho cercati, ho cercato Julie, ma non ho trovato altri che me stesso.
Ero solo, da tanto tempo. Ma il Prima sembrava così vicino, come se il mondo fosse cambiato, la realtà cancellata e riscritta, da un giorno all'altro.
Mi sembrava di sentire ancora il profumo di Julie.
Il Master Emerald mi aveva aiutato a ricordare,ma in qualche modo sapevo che avrei dimenticato ancora, e per sempre.
Non volevo dimenticare, così ho deciso di scrivere qui tutto ciò che ricordo.
Prima che sia tardi.”


- Un' altra realtà?- chiese Nadia.
- Sì. Non è assurdo?
- Ti ha detto di leggere la nota all'ultima pagina. Cosa dice?
Alexi sfogliò il diario, vedendo scorrere sotto di sé immagini, disegni e fiumi di parole, fino ad arrivare in fondo.
La nota era in lingua mobian questa volta, e sembrava scritta di fretta.

Alexi
all'inizio volevo punirti per aver preso il mio diario, poi mi sono reso conto che era meglio così. Ciò che mi appresto a fare, mi terrà lontano da voi per un po'.
Ho lasciato a Shadow un compito gravoso e mi duole lasciarne uno anche a te, a Nadia e alla piccola Tera.
Ma Shadow potrebbe non farcela da solo.
Sappi, Alexi, che un grande male è in arrivo, e che ciò che è stato cancellato, è destinato ad essere riscritto, perchè è così che funziona.
Il Master Emerald mi ha mostrato molte cose, misteri che vanno oltre la mia comprensione, ma da cui ho potuto trarre una sola conclusione: per quanto un mobian possa influenzare l'esistenza di questa ed altre dimensioni, per quanto possa manipolare, distruggere, ricreare il corso degli eventi, esso tenderà sempre a riprendere il corso originale.
Tutto ciò che ho scritto qui, che ho vissuto, è destinato a ritornare, in una forma diversa o nella medesima che aveva. Dunque traduci e abbi cura di questo libro, perchè ti aiuterà ad affrontare le minacce che verranno.
Ti lascerò delle indicazioni e dei consigli che ti aiuteranno a tradurlo.
Alexi, Nadia, Tera, abbiate cura di Shadow e dell'isola, e affrontate uniti ogni ostacolo.
Sarò con voi nello spirito, fino al giorno del mio risveglio, sperando sia presto.
Knuckles


Alexi guardò Nadia - E adesso? Cosa facciamo?
La ragazza non rispose.
- Abbiamo Maestro Shadow con noi - continuò Alexi - E Maestro Silver. E anche tutta GUN. Forse dobbiamo mostrare loro il diario.
- A Maestro Knuckles GUN non piaceva. Non so se è una buona idea.
Alexi sospirò - Sembra proprio una di quelle situazioni dove arriva Sonic a risolvere tutto. Peccato che Sonic non sia più qui.
Nadia sbattè le palpebre.
Sonic.
- Nadia?
L'umana guardò Alexi, poi a terra - C'è una cosa che non ho mai detto a nessuno. E se la dico a te ora, non so se resteremo amici.
Alexi inclinò il capo e ridacchiò - Vuoi scherzare? Siamo più che amici, siamo come fratelli, io, tu e Tera. Niente può separarci.
Nadia tornò a guardare il mobian con gli occhi lucidi, preoccupata - Lo prometti? Prometti che anche se te lo dico resteremo amici?
Il procione mise la destra sul cuore - Lo giuro! - ridacchiò, ma il suo tentativo di alleggerirle il morale andò a vuoto.
- Sai, quello che mi ha detto Maestro Knuckles prima di addormentarsi? Credo avesse ragione. Non riuscivo a sentire, perchè non volevo sentire. Sapevo dall'inizio cosa potevo fare per rendermi utile, quali erano le mie potenzialità. Ma non ho mai preso in considerazione quel lato di me, perchè avevo paura di diventare come lui. Ma io non sono lui. Non sarò mai come lui. Meditare mi ha aiutato a capirlo.
Alexi scosse il capo - Non capisco. Dove vuoi arrivare?
- Il cognome di mio padre. Non è Roberts.
Il procione rimase in silenzio per un attimo, poi ridacchiò - Era solo questo? Davvero pensi che a me e a Tera impor-
- È Robotnik.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: Elena 1990