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Autore: ladypink88    27/11/2020    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Un costume nero piuttosto sexy fasciava in modo armonioso il corpo di Roberta. L’acqua calda della sorgente di Sirmione aveva un odore sulfureo piuttosto forte ma neanche così spiacevole e la sensazione di relax che la donna stava provando era veramente appagante.

“ Decisamente è stata un’ottima scelta quella di dedicarci un week end alle terme!” pensò la donna fra sè e sé.

Tuttavia, nonostante tutto attorno a lei fosse quasi perfetto, Roberta sapeva bene che un contorno piacevole non può far sparire i tuoi demoni interiori, soprattutto se gli eventi contingenti li avevano fatti destare da poco.
Il pensiero della donna andò al confronto avuto con Manuel il pomeriggio precedente. Si sentiva profondamente in colpa per aver detto parte della verità al ragazzo. Ora il figlio della sua miglior amica si sarebbe portato dietro un fardello che forse non meritava di portare.

“O forse sì.”

D’altronde era stato lui stesso a voler sapere cosa stesse succedendo a Laura. Era stato lui a presentarsi per ben due volte a casa sua : la prima per prendere di nascosto il diario, la seconda per chiedere spiegazioni sul disagio di Laura.
La donna aveva visto crescere Manuel, da bambino era diventato uomo.
“Certo essere stato il punto di riferimento di Anna, cioè sua madre, dopo la separazione, è stato sicuramente un modo per farlo crescere troppo in fretta”.
Tuttavia Roberta non poteva sentirsi responsabile anche di quegli eventi, l’unica cosa che aveva valutato era che stimava Manuel.

Considerava più uomo lui di tanti uomini dall’età più matura che spesso le giravano attorno.

Decise che aveva fatto la scelta giusta.

“ Non è stata una scelta sbagliata. Manuel è un uomo e soprattutto vuole molto bene a Laura. Non è stato un errore dirgli “parte della verità”
Forse il problema era proprio quello. Lui se ne è andato via prima che lei potesse spiegargli la piega che avevano preso le cose.

E forse, vista la situazione , si disse che sarebbe stato ragionevole spiegargli tutto quello che c’era da sapere su Laura.
Il pensiero tornò alla figlia.
Il senso di colpa nei confronti di Laura stava diventando insostenibile.

Razionalmente sapeva di aver fatto di tutto e di più per lei.

Crescere da sola una figlia non era certo stato semplice e solo recentemente aveva trovato una stabilità economica che aveva permesso a Laura di lasciare il lavoro di baby sitter con il quale era riuscita a pagarsi i primi due anni di studi presso un’università così costosa come la Cattolica.
Sorrise a quel ricordo e pensò che in fondo qualcosa di positivo lo aveva fatto : Roberta era sempre stata una donna tenace che aveva lottato per raggiungere i suoi obiettivi.
E Laura non era certo da meno.
I suoi pensieri iniziarono a vagare e rivisse una scena di un passato non troppo lontano, di circa tre anni prima.

Avevano appena finito di cenare. Roberta si sentiva davvero parecchio stanca.
Lavorare come impiegata 10 ore al giorno poteva sembrare un lavoro comune e neanche troppo faticoso, ma la cosa che più le pesava era portare avanti la casa e tutte le spese ad esse associate : affitto, spesa, bollette, rata della macchina e imprevisti.
Ogni mese riusciva a pagare tutto per il rotto della cuffia e mettere da parte un gruzzoletto le sembrava sempre di più pura utopia.
Ricorda ancora con estrema tenerezza il momento in cui dopo cena, portandole il caffè Laura la guardò dritto negli occhi con molta determinazione dicendole :” Mamma se hai un po’ di tempo è importante, dovrei parlarti!”.
Roberta mise da parte carta e penna con la quale stava facendo i suoi conti e disse pacatamente alla figlia.
“Certo tesoro, ti ascolto”
Laura non perse tempo:
“ Mamma so che quanto sto per dire potrebbe non avere la tua approvazione ma io voglio continuare a studiare, voglio fare l’università!”
Roberta provò sentimenti contrastanti di fronte a questa dichiarazione : era felice che la figlia volesse continuare gli studi, ma dall’altro canto questo significava più ore di lavoro ed una spesa in più.
“ E so anche cosa voglio studiare : voglio fare economia alla Cattolica. Ho assistito a vari open day e la specializzazione in marketing che propone è assolutamente quella che penso possa fare per me!”
La donna provò un senso di profondo disagio, se già pagare una rata dell’università statale sarebbe stato complesso, fare lo stesso con una privata diventava pressoché impossibile.
Laura si accorse del disagio provato dalla madre e aggiunse prontamente :
“ Ovviamente la rata dell’università me la pagherò io!Mi sono informata anche sui costi e avrei già trovato un lavoretto che penso possa fare al caso mio!”.
La donna strabuzzò gli occhi : “ Tu cosa? Fammi capire perché stai andando troppo veloce figlia mia!”
Laura sorrise e ripetè in modo quasi canzonatorio “ Penso di essere stata piuttosto chiara: da settimana prossima inizierò a lavorare come baby sitter al pomeriggio in modo da mettermi da parte i soldi per settembre. Mancano ancora sei mesi. Penso che dovrei farcela!”
Roberta la ammonì : “ Guarda che studiare e lavorare non è certa un’impresa semplice tesoro!”
“ Mamma ho già deciso. Volevo dirtelo da un po’ ma non ero riuscita a trovare il momento adeguato. Sei sempre così presa…. “

E aveva ragione. Roberta era stata forse poco presente con la figlia, ma non aveva molta scelta. Se voleva garantirle una vita dignitosa doveva lavorare.
Era decisamente orgogliosa di lei e mai avrebbe pensato che di lì a poco la sua piccina avrebbe iniziato ad avere quei problemi.

E la cosa che più la faceva sentire in colpa è che mai e poi mai si sarebbe aspettata che la persona di cui si fidasse di più in assoluto l’avrebbe pugnalata in quel modo.

Certi ricordi la rendevano veramente vulnerabile e la cosa che più la faceva soffrire era che ancora non era riuscita a trovare la quadra per aiutare sua figlia.
Quando aveva mandato Laura in cura dalla sua amica psicologa le era sembrato di fare la cosa giusta.

Romina, la sua amica psicoterapeuta , le era sempre sembrata una persona di un certo spessore a livello professionale, ma forse si era lasciata ispirare positivamente dalla falsa sicurezza che trasmetteva quella donna, e seppur in buona fede, anche lì aveva commesso un errore non di poco conto.

I suoi malinconici pensieri vennero interrotti da una voce conosciuta:
“ Roberta allora, sta per cominciare l’aperitivo? C’è anche lo Spritz,non vorrai mica perdertelo!”

Esclamò Anna con voce squillante . Il suo sorriso era veramente luminoso e Roberta non voleva certo rovinarsi quel week end dai suoi tristi pensieri.

Decise che al ritorno avrebbe affrontato come si conveniva la situazione e soprattutto che avrebbe parlato con Manuel, ma ora era giusto godersi quel momento che con tanta impazienza aveva pianificato con le sue amiche.

“ Wow  lo Spritz! Ovvio che no! Adesso arrivo, tienimi un posto Anna!” esclamò la donna dissimulando alla bene e meglio un falso sorriso, scacciando via quei pensieri che gironzolavano per la sua mente.
 
***
Serena e Laura si rintanarono nel taxi riparandosi dalla pioggia che aveva iniziato a cadere sempre più fitta negli ultimi minuti.

“ Uff ci manca solo che dopo tutto il tempo per prepararci ora ci ritroviamo con la pettinatura rovinata ed il trucco sbavato! “ sbuffò la biondina alquanto scocciata.

L’autista, un ragazzo giovane sulla trentina non potè fare a meno di sorridere di sottecchi nell’udire questo commento , ma il suo tono rimase comunque professionale :
“ La signorina Serena Ghezzi giusto? Se non sbaglio la sua prenotazione è per l’Hollywood giusto?”
“ Sì, esatto, sempre se riusciamo ad arrivarci “ confermò la ragazza alquanto imbronciata per via della pioggia.
“ Perfetto, andiamo allora!”e l’autista avviò l’auto verso la destinazione.

Laura osservava in silenzio la pioggia che con il incedere solenne sembrava creare un’atmosfera alquanto surreale.
Nonostante il maltempo il centro di Milano pullulava di macchine i cui fari della luce proiettavano la loro presenza sui finestrini della berlina nera che ospitava le due ragazze.

“ Wow non mi aspettavo tanta gente a Milano centro il sabato sera!” esclamò Laura con tono meravigliato.

Era talmente autentica nel suo stupore che Serena non potè fare a meno di sorridere per burlarsi bonariamente della sua amica.
“ Laura ammetto che a volte hai delle uscite che mi fanno pensare che arrivi dal paese degli unicorni!”
La puffa fece uno dei suoi sorrisetti maliziosi, ma altrettanto prontamente rispose a tono :
“ Sai nel mondo di noi plebei, gli unicorni talvolta sono solo un’utopia!” e scoppiò a ridere.
La risata di Laura era davvero contagiosa e Serena la seguì a ruota.

Il tassista non potè fare a meno di esclamare :
“ Certo che siete proprio una botta di vita in una serata come questa! Sapete che faccio? Vi faccio scendere dal retro dove l’ingresso è coperto e così non rischiate di bagnarvi e rovinare le vostre impeccabili mise…anche se , lasciatemelo dire, non ne avete neanche troppo bisogno”.
E fece un’occhiolino complice alle due amiche mentre faceva una piccola deviazione di percorso per condurre le due ragazze verso l’uscita sul retro.
“ Oh grazie mille! Sarà davvero una gran figata non dover entrare dall’ingresso principale, potremmo entrare in incognito e vedere cosa dicono i nostri compagni di corso ahahah” esclamò Serena divertita.
Laura non le rispose, non era molto interessata ai pettegolezzi o a ciò che potesse dire la gente di lei, ma non voleva rovinare il buon umore che finalmente Serena aveva recuperato.
Il ragazzo fermò il taxi dove aveva promesso e si accomiatò dicendo :
“ Eccovi arrivate sane e salve… all’asciutto..” indicando  la tettoia sovrastante.
E passando un biglietto da visita a Laura aggiunse: “ Se per caso avete bisogno di me al ritorno, questo è il mio contatto. Io sono Andrea! Divertitevi!”.
E così come era apparsa la berlina se ne andò sparendo nel buio della notte milanese che stava per avere il suo inizio per le nostre due affiatate fanciulle.

   
 
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