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Autore: LadyOfMischief    28/11/2020    9 recensioni
SEQUEL DI "WHATEVER IT TAKES"
Rey è riuscita a riportare Ben in vita, ma la lotta per libertà della galassia non è ancora finita. Ciò che resta del Primo Ordine, ed i sistemi ancora fedeli ai loro ideali, continua a seminare distruzione e morte minacciando ciò per cui la Resistenza ha lottato.
Per Ben questa è l'occasione per rimediare ai propri errori e dimostrare a tutti quanti che non è più Kylo Ren, ma non sarà un'impresa così facile e nel frattempo lui e Rey impareranno cosa significhi stare realmente insieme.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Poe Dameron, Rey, Rose Tico
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving What We Love'
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Le penultime due navi avevano lasciato Ajan Kloss al tramonto -circa tre ore prima- e gli ultimi ad essere rimasti lì erano soltanto Rey e i suoi amici, fatta eccezione di Poe che era partito con la famiglia Connix. Aveva ritenuto opportuno che almeno uno dei due generali arrivasse per primo per incontrare il resto delle figure politiche. Inoltre sarebbe stato più di conforto per i Ribelli vedere un volto familiare al loro arrivo su un pianeta che non conoscevano.
Rey se ne stava seduta al proprio posto nella cabina di pilotaggio del Falcon e stava aspettando soltanto una trasmissione che le avrebbe dato il via libera per partire, per non destare alcun sospetto era stato deciso di viaggiare sub-luce ed evitare salti nell'iperspazio. Era meglio non rischiare visto che il Primo Ordine si aggirava ancora nell'Orlo Esterno, la sera prima avevano ricevuto notizia che Nevarro [1] aveva accettato l'occupazione senza opporre resistenza. Il nemico sembrava avere tutta l'intenzione di conquistare l'intero settore e, considerato il fatto che le uniche opzioni fossero la resa o la distruzione, non sarebbe stato poi così difficile. Quella notizia aveva solo aumentato lo sconforto generale e per il resto della serata l'atmosfera era stata cupa, tanto che il solito chiacchiericcio che c'era sempre durante la cena era stato quasi assente.
Perciò dovevano agire con la massima cautela, e quando la prima nave era partita all'alba Poe aveva lasciato istruzioni precise: chiunque avesse rilevato la presenza di squadriglie di TIE lungo la rotta principale avrebbe dovuto prenderne una alternativa, anche se avrebbe allungato il viaggio. Avevano il permesso di ingaggiare uno scontro soltanto se fossero stati scoperti e anche in quel caso cambiare
rotta, non potevano permettere in alcun modo di farsi scoprire o catturare.
Fino a quel momento non c'era stato alcun tipo di problema, all'arrivo di ogni gruppo il Tenente Kaydel Connix aveva inviato una trasmissione a quello successivo per dargli il permesso di partire. Ciò era avvenuto a intervalli di quattro ore e mezza, stando ai calcoli mentali di Rey ormai doveva mancare ancora un po' all'arrivo delle due navi. Tuttavia di tanto in tanto lei o qualcun altro andavano a controllare le comunicazioni nel caso ci fossero notizie.
Una mano posata sulla sua spalla fece sussultare Rey, che era immersa nei suoi pensieri. Era tesa per quel viaggio, nonostante stesse procedendo tutto come previsto aveva una brutta sensazione, e sapeva che si sarebbe rilassata soltanto una volta giunti a destinazione.
“Ci sono novità?” chiese Finn alle sue spalle.
“No, ma è un bene” gli rispose mordendosi leggermente il labbro, l'amico prese posto sul sedile accanto a lei, il posto che ormai era diventato di Ben.
“Mi sembri preoccupata” commentò il suo amico.
“Tu non lo sei? Siamo di nuovo al punto di partenza” confessò Rey voltandosi verso di lui.
“Un po', ma sono fiducioso perché abbiamo degli alleati” quella era una risposta che non si sarebbe mai aspettata da parte di Finn, quando l'aveva conosciuto credeva che la Resistenza fosse spacciata ed era quasi fuggito dall'altra parte della galassia per salvarsi la pelle, adesso si trovava davanti qualcuno di completamente diverso.
“Sei cambiato tanto” gli fece notare Rey abbozzando un sorriso.
“Anche tu sei cambiata” ma era davvero così? Era cambiata o semplicemente stava cominciando a essere se stessa? Per un anno aveva tenuto nascosta la verità a tutti e aveva finto che tutto andasse bene reprimendo i propri sentimenti. Si era mostrata forte anche quando in realtà era stata sul punto di crollare e aveva accettato il suo ruolo da ultimo Jedi per mantenere viva la speranza. Ma adesso Rey voleva essere vista come una persona comune, con i suoi pregi e difetti, non come la Jedi perfetta che aveva salvato la galassia.
“Nessuno di noi è la stessa persona che era un anno fa” puntualizzò lei.
“Suppongo di sì, forse anche Ren” disse Finn con una certa riluttanza.
“Lo so che non ti fidi ancora di Ben, ma non puoi negare che stia facendo del suo meglio per aiutarvi”
“Non lo nego, ho solo bisogno di un po' di tempo per abituarmi all'idea che adesso sia dei nostri” confessò Finn.
Una lucina verde lampeggiò sulla console, non era decisamente un buon segno se qualcuno stava cercando di mettersi in contatto con loro. Rey e Finn si scambiarono uno sguardo allarmato, poi lei premette il pulsante che si trovava sotto la luce per avviare la comunicazione.
Millenium Falcon qui è il Tenente Kaydel Connix, mi ricevete?”
“Ti riceviamo Tenente, che succede?” chiese Finn.
Generale dovete partire subito, abbiamo ricevuto una comunicazione dalla Silent Watcher, qualche minuto fa hanno effettuato una deviazione perché hanno rilevato una squadriglia di TIE lungo la rotta principale. Sembra proprio che si dirigano verso l'Orlo Esterno, se partite adesso e seguendo una rotta alternativa non dovreste avere alcun tipo di problema nel viaggiare sicuri.” spiegò il Tenente, la brutta sensazione che Rey aveva avuto per tutto il tempo si era rivelata fondata dopotutto.
“D'accordo, partiremo immediatamente” la informò Finn.
Siate prudenti e che la Forza sia con voi” con quella frase la ragazza concluse la comunicazione.
“Vai ad avvisare gli altri, io preparo la nave al decollo” disse Rey mentre si apprestava ad avviare tutti i sistemi del Falcon, l'amico annuì e lasciò la cabina di pilotaggio.
La squadriglia di TIE poteva essere ovunque e le possibilità di essere scoperti erano minime, ma il Falcon era fin troppo riconoscibile e restare ancora nell'Orlo Esterno era un rischio che non valeva la pena correre. Rey attese che il navicomputer si accendesse per controllare le rotte alternative per Oshira, in quel momento sia Ben che Chewbecca la raggiunsero e si sedettero ai rispettivi posti.
“Che succede? Qualcuno ci ha trovati?” chiese Ben con una certa preoccupazione nel suo tono di voce “Finn ci ha detto soltanto che dobbiamo partire adesso”
“Non ancora, ma sono stati avvistati dei TIE lungo la rotta che avremmo dovuto seguire” spiegò brevemente Rey, Chewbecca invece commentò con qualcosa sembrava una via di mezzo tra uno sbuffo e un'imprecazione in shyriiwook [2].
“E che ne è stato delle altre due navi?”
“Sono riusciti a evitarla appena in tempo”
Lo schermo del navicomputer non sembrava dare alcun segno di vita, era tutto nero ed erano apparse alcune linee verdi anziché la solita mappa galattica. Non era la prima volta che capitava, era l'ennesimo problema che si ripresentava periodicamente e che Rey risolveva sempre con qualche colpetto ben assestato allo schermo.
“Ci mancava solo questa” sbuffò picchiettando più volte la mano sullo schermo in maniera tutt'altro che pacata.
Delicata come sempre” commentò Ben osservando la scena e soffocando una risata.
“Hai una soluzione migliore per caso?” chiese lei sarcastica dando un altro colpetto allo schermo, che finalmente si accese correttamente “Visto? Problema risolto!”
“E va bene” disse Ben alzando le mani in segno di resa “Non metterò più in discussione i tuoi metodi” Chewbecca, che intanto aveva assistito a tutto dal sedile posteriore, disse loro che in quel momento gli ricordavano molto Han e Leia da giovani quando discutevano. 
Rey non poté fare a meno di sorridere per quel paragone, in alcune rare occasioni Leia le aveva raccontato quanto Han l'avesse fatta esasperare in tutti quegli anni. Ma da quei racconti Rey aveva intuito che nonostante gli alti e i bassi i due si erano amati molto. In un certo senso era stato così anche tra lei e Ben, certo c'erano stati più bassi che alti, si erano allontanati e detti cose che nessuno dei due pensava davvero, ma alla fine nulla di tutto ciò aveva avuto importanza.
Tuttavia quello non era il momento adatto per lasciarsi trasportare dai propri pensieri perciò Rey rivolse nuovamente l'attenzione allo schermo del navicomputer.
“Sarà meglio prendere una decisione alla svelta” disse indicando lo schermo.

 

 

 

Le alternative indicate dal navicomputer non erano molte, Oshira era un pianeta praticamente dimenticato da tutti, tanto che neppure il Primo Ordine l'aveva mai preso in considerazione per le loro strutture. A dirla tutta persino Ben aveva dimenticato dell'esistenza di quel posto, che molto tempo prima era stato un insediamento minerario Imperiale e una volta prosciugato di tutte le sue risorse era stato abbandonato definitivamente.
La scelta era tra una rotta che prolungava il viaggio di quattro ore, e prevedeva l'attraversamento di un campo di asteroidi, e un'altra rotta che prolungava il viaggio di cinque ore, ma priva di ostacoli. L'inconveniente del viaggiare sub-luce era proprio l'eccessiva lentezza con cui ci si spostava da un sistema all'altro e quasi più nessuno lo faceva, ma Ben comprendeva il perché di quella scelta. L'uscita di più navi dall'iperspazio nell'Orlo Centrale avrebbe destato sospetto visto che alcuni sistemi alleati del Primo Ordine  si trovavano proprio lì, ma era proprio quella la tattica adoperata dalla Resistenza: nascondersi in piena vista.
“Non abbiamo molta scelta” commentò Rey “Tu che ne pensi?” gli chiese spostando lo sguardo dallo schermo a lui.
“Credo che sia meglio scegliere la prima rotta, nel caso le cose si mettessero male possiamo contare sul fatto che nessuno ci inseguirebbe in un campo di asteroidi” Chewbecca intervenne dicendo che una volta anche suo padre avesse fatto lo stesso ragionamento e questo li aveva fatti finire dritti tra le fauci di un exogorth [3]. Ben ricordava vagamente quella storia, i suoi genitori e Chewbecca erano in fuga dalla base ribelle su Hoth e Han aveva avuto l'idea di nascondersi su un asteroide per seminare l'Impero.
“Questa volta è diverso e non succederà di nuovo” assicurò al wookie.
“Mi sembra la scelta più sensata, vada per la prima” concordò Rey impostando la rotta sul navicomputer.
I motori del Falcon presero vita, facendo lo stesso rumore che Ben aveva sentito numerose volte da bambino e che in tutti quegli anni nessuno aveva mai capito cosa lo provocasse. Era strano per lui trovarsi in quella situazione, non aveva mai avuto bisogno di nascondersi o di dover viaggiare con così tanta segretezza. Per Rey, Chewbecca e i loro amici invece era la normalità visto che avevano trascorso un anno a nascondersi e a sfuggire alla presa del Primo Ordine.
Questa volta però avevano un vantaggio e il pericolo non era immediato, l'Orlo Esterno era vasto e c'era soltanto una squadriglia di TIE, che probabilmente era di pattuglia. Non era una cosa insolita per il Primo Ordine, per tenere sotto controllo la situazione nei territori conquistati mandavano spesso delle pattuglie composte generalmente da una ventina di caccia. Era davvero un numero esiguo e il rischio di essere scoperti non era troppo alto, tuttavia era più saggio essere prudenti, non era il momento di affidarsi alla fortuna.
“Ci aspetta un lungo viaggio, forse dovremmo organizzare dei turni” propose Rey, normalmente da Ajan Kloss a Oshira ci volevano soltanto quattro ore e mezzo, ancora di meno se avessero potuto effettuare un salto nell'iperspazio. Seguendo la rotta che avevano scelto avrebbero impiegato otto ore e mezzo in tutto.
“Dovresti fare tu il primo turno di riposo, io e Chewbe ce la caveremo” le disse Ben con dolcezza, era tutto il giorno che Rey era tesa e poco prima che ricevessero quella comunicazione gli aveva detto di avere una brutta sensazione. Quello era un segnale che lentamente la ragazza stava ristabilendo una connessione con Forza e per lui era fonte di sollievo, sapere che soltanto lei stesse pagando il prezzo per una scelta di entrambi lo faceva sentire in colpa.
“D'accordo, ma tu farai il secondo” dichiarò lei con un tono che lasciava intendere che non accettava un “no” come risposta “Chewbe per te va bene?” il wookie rispose facendo un verso d'approvazione.
“Direi che siamo tutti d'accordo allora” disse lui.
“Ci vediamo tra qualche ora” disse Rey sporgendosi leggermente e baciandolo delicatamente, incurante del fatto che Chewbecca fosse lì con loro, prima di alzarsi e andare via.
Il wookie prese il posto di Rey e soltanto quando lei ebbe lasciato la cabina di pilotaggio prese in giro Ben dicendo che non avrebbe mai immaginato di vedere il giorno in cui avesse avuto una ragazza.
“Neppure io” ammise Ben, tra l'addestramento da Jedi e gli anni trascorsi al servizio di Snoke non c'era mai stato spazio per l'amore. Inoltre proprio a causa degli anni con Snoke si era convinto che non fosse in grado di amare, che l'unica cosa di cui fosse capace era far del male a chi gli stava intorno.
Chewbecca aggiunse che era contento che si trattasse proprio di Rey, le voleva bene e riteneva che fosse quella giusta per lui non solo perché avevano un carattere abbastanza simile, ma anche perché nel breve periodo in cui era stato morto lei non aveva mai perso la speranza di poterlo salvare.
“Lo so, è la persona più forte che conosca ”commentò Ben lasciandosi sfuggire un sorriso, il wookie lo notò e gli disse che trascorso molto tempo dall'ultima volta che l'aveva visto sorridere.
Le prime tre ore di viaggio furono tranquille, la Resistenza li aveva persino contattati per fargli sapere che la Silent Watcher e la Starfall erano arrivate su Oshira senza altri problemi. Ma adesso li attendeva la parte più turbolenta del viaggio perché stavano per entrare nel campo di asteroidi.
Ben e Chewbecca attivarono gli scudi del Falcon per evitare che lo scafo fosse scalfito da piccole rocce e detriti, perlopiù composti da resti di navi che non avevano avuto fortuna e pezzi di roccia che si erano staccati da quelle più grandi. La fascia esterna del campo era costituita da asteroidi grandi abbastanza da permettere l'atterraggio di almeno quattro navi delle stesse dimensioni del Falcon e perciò erano facili da evitare.
Rey li raggiunse qualche istante dopo, stava indossando la sua giacca -o meglio quella appartenuta ad Han- che le stava decisamente troppo grande e sembrava più rilassata di prima.
“È il tuo turno di riposare” gli disse avvicinandosi e posandogli una mano sul braccio.
“E tu, come hai dormito?” le chiese.
“Ho fatto fatica ad addormentarmi, ma alla fine ci sono riuscita” ammise lei “Adesso vai, hai bisogno anche tu di dormire”
“Prima che vada ho una buona notizia da darti” le disse alzandosi dal proprio posto per cederglielo “Abbiamo ricevuto una trasmissione dal Tenente Connix, gli ultimi due gruppi sono arrivati” a Ben non sfuggì il sospiro di sollievo che Rey si era lasciata sfuggire.
Passando dall'area comune si accorse che Finn e Rose erano lì, impegnati in una partita a dejarik, Ben si domandò se anche loro avessero riposato dal momento che non c'era molto da fare ed era stata una lunga giornata per tutti quanti. Si avvicinò per condividere la notizia anche con loro, anche se non sapeva come approcciarsi ai due, con Rose era più facile parlare, con Finn invece non sapeva come comportarsi.
“Scusate l'interruzione” cominciò a dire richiamando l'attenzione dei due, che smisero subito di giocare spegnendo l'olo-scacchiera.
“Nessun problema, che succede?” gli chiese Rose con gentilezza.
“Devi forse dirci qualcosa?” aggiunse Finn quasi annoiato.
“Ci tenevo ad informarvi che il Tenente Connix ci ha inviato una trasmissione circa un'ora fa, anche gli ultimi due gruppi sono arrivati a destinazione senza altri problemi”
“È un'ottima notizia, grazie per avercelo riferito” gli disse Finn assumendo un tono più gentile.
“Sono contenta che ce l'abbiano fatta” commentò Rose “Quanto manca al nostro arrivo?” chiese cambiando argomento.
“Ancora cinque ore e mezzo” rispose.
Dopo aver comunicato agli amici di Rey quanto aveva da dire Ben si diresse nella sua stanza, quella che aveva occupato brevemente la prima sera in cui erano arrivati ad Ajan Kloss. Non era stata una scelta casuale, un tempo era stata la sua stanza nelle rare volte in cui aveva viaggiato con i suoi genitori e che era stata riorganizzata come cabina per l'equipaggio, probabilmente qualche anno dopo che era stato lasciato al tempio da Luke.
Tuttavia c'era ancora l'incisione che aveva fatto sulla parete accanto alla brandina su cui si era appena disteso, ricordava ancora il giorno in cui l'aveva fatta, era sul Falcon con suo padre che doveva cambiare dei fusibili e sua madre era occupata con il lavoro, perciò Han l'aveva portato con sé. Per un bambino di soli cinque anni era noioso starsene lì senza nulla con cui giocare perciò aveva recuperato un attrezzo appuntito dalla cassetta degli attrezzi e aveva cominciato a “disegnare” sulla parete finché Han non l'aveva scoperto e gli aveva fatto una ramanzina. Nonostante la costante presenza dell'Imperatore nella sua mente, sotto forma di Snoke, Ben era sempre stato un bambino molto vivace e ne aveva combinate tante.
Per la prima volta dopo tanto tempo Ben si sentì di nuovo a casa ma, per quanto si sforzasse di non darlo a vedere né a Rey né a Chewbecca, aveva una paura tremenda di perdere tutto ancora una volta. Aveva letteralmente appena ricominciato a vivere eppure la minaccia di perdere le persone che amava incombeva ancora su di lui.


 

 

Spazio Autrice: 

Questo è un tipico capitolo di passaggio, o come lo definisco io la calma prima della tempesta perché le cose si faranno presto movimentate. E premetto che tutto ciò che riguarda la nuova sistemazione della Resistenza sarà completamente inventato perché purtroppo non esistono né immagini né descrizioni ufficiali.

 

Note:

[1] Nevarro è un pianeta situato nell'Orlo Esterno, su cui si era stabilita una cellula Imperiale dopo la caduta dell'Impero e alcune puntate di The Mandalorian sono ambientate proprio lì.
[2] È la lingua tipica dei wookie.
[3] Vi ricordate il vermone di Empire Strikes Back? Si tratta proprio di un exogorth e può sopravvivere nello spazio grazie all'ecosistema presente nel proprio corpo.

   
 
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