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Autore: Geed    22/08/2009    0 recensioni
Che i suoi rimangano impressi anche a te, che ti facciano venire i brividi e ti facciano innamorare come è successo a me.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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è semplicemente il sogno di stanotte, solo modificata e romanzata




Con gli occhi chiusi era più facile concentrarsi, riuscivo persino a dimenticare tutto il resto e rimanere da sola. Io e il silenzo, nient'altro. Perché se non eri concentrata abbastanza, il silenzio non si faceva sentire. Eppure spesso urla, fino a farti scoppiare i timpani. Ed io oggi volevo sentirlo, ma non con le orecchie, volevo che facesse parte di me. I nostri due modi di essere così uguali e distanti, fusi in un solo essere. Ma non ci riuscivo mai, così presa dai miei stupidi problemi, buoni solo a rendermi più complicata di quella che sono e a non farmi vivere. E oggi ero intenzionata persino a dimenticare tutto, me stessa e le mie lacrime inesistenti. Inondata dai raggi del sole che mi sfiorava senza paura, mi ero sdraita sull'erba. Era fresca e verde. Riuscivo a sentire i colori, li vedevo meglio così in quel mio mondo parallelo. Così come potevo sentirlo, con le sue grida di dolore e pieni di rimpianti. Il mio silenzio.
- Ci sono! - stava urlando, preso da una pazza ed incontenibile gioia- i punguini! - stava urlando come se avesse trovato la soluzione ad ogni cosa.
Ed io ridevo, contagiata da lui, ma senza capire realmente.
- Sai che cosa fanno i pinguini? - mi aveva chiesto sorridendo, con quel suo sorriso caldo - Beh loro corteggiano e.. - ma si era interrotto vedendo il mio sguardo perplesso. Così si alzò e se ne andò.
Quando mi alzai per seguirlo lui era già tornato, più calmo e senza il sorriso di prima. - Il segreto - disse girandomi intorno, senza mai smettere - sta nel trovare un unico sasso, anzi il sasso. Perché deve essere il più bello, degno di colei che lo riceverà.
Così dicendo tirò fuori un sassolino bianco, piccolo e semplice. In realtà non aveva nulla di speciale, ma in quel momento era diventato il mondo. Mi stava guardando con quei suoi occhi grigi e così freddi, che io non sapevo leggere. Non riuscivo a capirlo il più delle volte, e quasi mai sembravano contenti della mia presenza. E quel sassolino era tutto ciò che non trovavo in lui, ma che di lui aveva tutto. Avevo il cuore pieno, se di gioia o semplicemente d'amore non lo so neanche ora.
Presi il sassolino, così piccolo e freddo, ma avevo paura. Non volevo uscire dal mondo che mi aveva creato con il suo semplice regalo, il segno dell'unione di un amore come lo chiamava lui. Lo misi in tasca, e insieme a lui andai verso il cancello. Qualcosa mi diceva di tornare indietro, che stavo per rovinare tutto. Sentivo quella brutta sensazione di un rasoio che pian piano affonda nel mio cuore e che non mi fa pù respirare. Ma io andai avanti lo stesso, ero consapevole di ciò che stavo per fare.
Non mi fermai quando vidi Alex ad espettarmi dietro il cancello. Mi aspettava sempre, ogni giorno veniva solo per me. E questo era il momento di ringaziarlo per la sua fedeltà e la sua pazienza. Così lasciai la mano di Lui per andare verso Alex.
Lo guardai mentre mi allontanavo, oltrepassando il cancello e dimenticandolo. I suoi occhi grigi mi seguivano, silenziosi e delusi. Chiedeva, urlava mille perché rimasti muti, ma non mi aveva fermata.
E quello stesso silenzio mi stava circondando, riempiendomi di Lui.
  
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