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Autore: blueheavenal    29/11/2020    0 recensioni
Fleur è bloccata nel 2013, da così tanto tempo che le è impossibile decifrarlo. Appena si addormenta, all'alba del nuovo anno, tutto si azzera e si risveglia nella sua stanza, il primo gennaio 2013. Ad ogni risveglio tutto sembra uguale, ma in realtà cambia sempre tutto.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fleur si sveglia di scatto appena qualcosa di appiccicoso le si spalma sulla guancia. Con una smorfia, senza nemmeno avere aperto bene gli occhi, si pulisce col dorso della mano. Aprendo gli occhi vede una Nancy sorridente e senza rossetto. Dà uno sguardo distratto al dorso della propria mano, scoprendo dove fosse finito. - Buon compleanno amore mio! - strilla elettrizzata, avvolgendola in un abbraccio che Fleur ricambia lietamente. Diciotto anni... si mormora interiormente. Riflette sul fatto che per lei non sia cambiato niente. È sempre Fleur; né più matura, né migliore di ieri. I diciotto anni l'hanno appena sfiorata e lei già si chiede perché li abbia aspettati per così tanto. - Grazie mamma, - sorride pigra, stringendola un po' più forte. Si abbracciano ancora per un po', e Nancy stenta a trattenere le lacrime. Sembra che il peso dei diciotto anni sia stato trasferito totalmente su di lei; lei sì che si rende conto di come, dopo quel giorno, le cose sarebbero cambiate. E, come tutte le madri, aveva tanta paura di questo. - Dai, dormigliona. Vieni a fare colazione, - Nancy le lascia un bacio sulla fronte prima di andare via. Fleur si lascia cadere sul cuscino. Fissa il vuoto. Si chiede quando fosse cresciuta. Diciotto anni sono tanti, eppure lei si sente così piccola... Una notifica le fa vibrare il cellulare. Lo prende distrattamente, sorpresa dalla marea di messaggi che si sarebbe dovuta aspettare. Si ritrova a sorridere stupidamente. Le sono sempre piaciuti quei messaggi d'auguri; la facevano sentire importante, una volta all'anno. Rispose agli auguri dei suoi migliori amici, mettendosi a ridere di cuore in certe parti. Si commosse quasi, ma per le cose belle non si dovrebbe piangere. Fleur fa un respiro profondo, stropicciandosi gli occhi stanchi per avere fissato troppo a lungo lo schermo. Decide finalmente di andare in cucina. Al resto dei messaggi avrebbe risposto dopo. Lascia il letto con esitazione, rabbrividendo mentre le coperte le scivolano dal petto. Prima di uscire dalla propria stanza, va alla finestra. Il prato e le siepi del suo giardino coperti di bianco. Nevicava ancora. Era convinta che non avrebbe nevicato quell'anno, eppure l'universo sembra averle voluto fare una sorpresa. Nemmeno il meteo aveva previsto tanta neve. Fleur sorride. Non era raro che nevicasse in Canada, ma lei non lo ha mai dato per scontato. Ogni volta gioisce come se fosse la prima. Si sforza di distogliere lo sguardo quando le brontola lo stomaco. Deve decisamente mangiare qualcosa. Scende spedita le scale, sorride come ogni mattina alla vista dell'albero di Natale accuratamente decorato. Il camino è acceso e Fleur adora l'aria di festa che la invade passando dal salone. Questa mattina, Fleur è particolarmente di buon umore, e come pretendere il contrario? Solo quando varca l'ingresso della cucina si blocca. Ha esattamente il contrario di un deja vu, un jamais vu. Vede Kristen seduta a tavola, intenta ad ingozzarsi di cereali al cioccolato. Una parte di lei è convinta che non sia strano che Kristen sia lì, mentre una lontana consapevolezza tenta di mettere Fleur in allarme. Accantonando l'insensato dubbio, scuote la testa. È tutto come sempre. Nel tardo pomeriggio Fleur si inizia a preparare per la festa. È scossa da un tremolio esaltante. Andrà tutto bene? si continua a chiedere. E se non si divertisse nessuno? ogni tanto si agita. - Cos'è quella faccia da funerale, sorellina? - le domanda Kristen, passando da una ciocca all'altra con la piastra. - Questa festa sarà un disastro, - esordisce Fleur, fissando lo specchio melodrammaticamente. - Come può fallire una festa di compleanno la notte di Capodanno? - Kris scoppia a ridere. - Mai dire mai, - Fleur fa spallucce, ma si tranquillizza. - Sei fottutamente fortunata, - Kris mette il broncio. - Sarà una festa epica, e tu insisti a piagnucolare. - Voglio vederti il prossimo anno, - borbotta la sorella. - La mattina stessa annullerai la festa per prevenire le delusioni, - rise al solo pensiero. - Divertente, - mormorò, concentrandosi sui capelli. - Hai invitato Nathan? - Kris alza il capo, guardando il riflesso della sorella con malizia. - Uhm... sì, - risponde poco convinta, scervellandosi per un po'. Come può non ricordarlo? Sì, sì, certo che lo aveva invitato. - Oggi sembri un po' stordita, sorellina, - Kris la guarda storto. - Hai ragione... - ammette, stropicciandosi gli occhi. - Sarà l'età, - ipotizza iniziando a ridere, accompagnata dalla sorella. Ora sono le otto. Gli invitati dovrebbero arrivare a momenti e Fleur cerca di tenersi impegnata per pensarci poco. Il tavolo dei buffet è perfetto; pieno di cose buone che alla fine non tocca quasi mai nessuno. In teoria, per i compleanni, soprattutto per quel genere di compleanno, si potrebbe risparmiare sul cibo; fa solo da sfondo agli alcolici. Kris finge di non essere tesa, ma in realtà spera che la festa non si riveli una delusione, anche se il pomeriggio era parsa tanto sicura del contrario. Degli strilli emozionati invadono la casa quando le migliori amiche di Fleur varcano la soglia. - Tanti auguri tesoro!! - le saltano addosso contemporaneamente, facendola sorridere tanto da farle lacrimare gli occhi. - Grazie ragazze! - riesce a dire commossa, respirando a stento. Già si sentiva meglio. - Sembri stressata ragazza, che ti succede? - Billie mi squadra inquieta. - Non lo so... - si lamentò, agitandosi nuovamente. - Ho sempre organizzato piccole feste. Questa non la so gestire, - spiegò, andando avanti e indietro istericamente. - E se finissero gli alcolici? O se qualcuno iniziasse una rissa? - guardò le amiche, implorandole di rassicurarla. - Sappi che noi balleremo con te fino all'alba, - Charlie le stringe una mano, sorridendo. - Anche se si dovessero uccidere sotto il nostro naso, - aggiunge divertita. Le altre annuiscono in accordo e i nervi di Fleur si rilassano. Ma prima che possa rispondere, un gruppo di ragazzi varca la soglia. - È qui la festa? - grida uno di loro con una birra già in mano. Fleur non ricorda subito il suo nome e francamente non ricorda nemmeno di averlo invitato. Gli amici si sparpagliano subito nel salone, apprezzando con grande sorpresa di Fleur il buffet. Non era stata una spesa tanto inutile. È mezzanotte. La festa ha raggiunto il suo culmine e nel salotto non si respira. Le luci a led e l'alcol creano una confusione totale. Tutti ballano e se ne fottono. C'è chi non trova più i propri amici e continua a ballare, anche da solo; c'è chi sembra volersi moltiplicare nel salone di Fleur. Ma dov'è Fleur? Fleur è felice. Sta ballando con Nathan, la sua cotta da sempre. Le ha detto che è bellissima e il suo cuore quasi è scoppiato. Gli invitati di Fleur stanno distruggendo il suo salone ma lei ha tutto davanti a sé; ha realizzato il suo sogno. Appoggia il mento sulla sua spalla, cercando di apprezzare pienamente il momento... ma qualcosa la turba. Qualcosa non va. Apre gli occhi bruscamente, guardando dinanzi a sé. È difficile distinguere qualcosa in quel caos, ma Fleur lo vede subito. Il ragazzo della birra la sta fissando.
   
 
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