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Autore: Shiida the BlackLightning    22/08/2009    1 recensioni
xXx-xXx Da quando Amy e Cleo hanno incontrato Edward e company tutto il loro mondo è cambiato. Cleo: una ragazza timida, insicura, troppe volte nella sua vita è stata passiva di fronte ad ogni cosa succedesse intorno al lei; che però ha davvero un cuore grande e sa dimostrare con i gesti o solamente con uno sguardo il suo affetto. Amy: testarda, che prima agisce e poi subisce le conseguenze delle sue azioni avventate, una ragazza che è dovuta crescere troppo in fretta e che ha imparato sulla sua pelle che nella vita bisogna contare solo su se stessi; che però morirebbe per la sorella e per le persone che ha finalmente imparato ad amare. xXx-xXx “ Ma l'amore non è mai rose e fiori come nelle favole: a volte brucia come le fiamme dell'inferno a volte è come un soffio d'aria fresca per l'anima. E soprattutto ci sono cose che mai mi sentirai dirti, cose che penso e che sono solamente mie, cose che infondo parlano di me e di chi come me ama chi non dovrebbe amare ” Spero che questo cambio di introduzione serva a qualcosa!! Date una chance a questa fic!! e se vi è piaciuta lasciate un commentino, ok? XD
Genere: Generale, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quinto: Signorina Ladra


 

 

<< Hai finito di lamentarti Dolcetto? >>

L'uomo squadrò la bionda stizzito.

<< Mi stavo solo domandando perché il capo non è venuto con noi passando dal retro >> borbottò la chimera rompendo una vetrina e afferrando una manciata di gioielli preziosi. << Ti do davvero così noia Martel? >>

<< non ti immagini quanto!! >>

<< fatela finita voi due! >> ruggì Roa passando un sacco pieno fra le mani di Amy. La ragazza lo posò a terra vicino al mucchio di suoi simili posto nell'angolo della stanza.

Dolcetto si fermò di scatto e annusò l'aria.

<< Che c'è ora? Ti scappa un bisognino? >> lo schernì Martel ridendo.

<< Sento odore di... >>

<< Di...? >>

<< E' come polvere da sparo ma prima non l'avevo percepito: e come se fosse comparsa solo adesso >>

Amy intuì cosa stava per accadere e si gettò sul compagna appena in tempo. La parete che li separava dall'atrio principale del negozio esplose in mille pezzi.

<< Voi portate via i gioielli, qui ci penso io >> esclamò Amy rialzandosi in piedi e mettendosi in posizione di guardia.

<< ma come facciamo con il capo?? >> gridò Dolcetto preoccupato.

<< Greed sa cavarsela da solo, voi gli sareste solo d'impiccio: andate ora! >>

Le tre chimere presero i sacchi e rompendo una parete uscirono dall'edificio.

Alphonse con le mani ancora congiunte entrò nella sala con passo deciso.

Amy si scrocchiò le ossa del collo mentre uno strato di acciaio scuro le ricopriva il corpo.

<< fatti sotto tu! >> disse facendo segno all'armatura di avanzare.

<< Io sono qui per parlarti >>

<< peccato che io preferisca farne a meno >> rispose lei balzando sul ragazzo. Alphonse si parò con poca difficoltà e respinse il calcio della ragazza che ricadde a terra con una rovesciata. Appena i piedi di lei toccarono terra subito ritornò all'attacco.

Al non sapeva davvero cosa fare, non voleva farle male: sapeva che le chimere non erano cattive. Aveva conosciuto Martel e le era subito rimasta simpatica, eppure anche lei serviva Greed con devozione.

<< Non voglio farti male, voglio solo chiederti una cosa >> esclamò il ragazzino parando l'ennesimo brutale colpo di Amy.

La giovane scosse la testa arrendevolmente.

<< Proprio non vuoi startene zitto eh? >>

Alphonse fece appena in tempo a scansare un pugno della ragazza che rotolò con una capriola fino al muro.

<< Mi costringi ad usare le maniere forti >> disse strappandosi i guanti dalle mani. Un tagliente osso scuro le trapassò la carne di entrambi i palmi formando due specie di lame appuntite.

<< ma che razza di chimera sei?? >> chiese impaurita l'armatura.

<< Guarda che non sono una chimera >>

Al rimase basito. Poi guardando la ragazza attentamente riconobbe quell'armatura impenetrabile.

<< Ma tu sei uguale a Greed!!! >>

La giovane rise vedendo che il suo avversario conosceva il suo attuale padrone. Scrollò semplicemente le spalle e si gettò sul ragazzo che però semplicemente se la diede a gambe levate.

Amy storse il naso, alzò un sopracciglio non avendo afferrato la situazione.

Poi di colpo la sua ira crebbe capendo che l'armatura stava veramente scappando.

<< Ma brutto.. torna subito qui!! >> urlò adirata.

<< Meglio di no >> rispose Al zigzagando fra i banconi del negozio.

<< Non prendermi in giro! Uno grande e grosso come te che scappa!! >>

La giovane saltò sopra un tavolo e aggrappandosi al lussuosissimo lampadario di cristallo piroettò portandosi esattamente davanti ad Alphonse.

Il ragazzo non voleva ferirla ma si vide costretto almeno a farla stare ferma. Schivò un paio di colpi mortali ed afferrò la ladra per il collo della maglietta alzandola verso il soffitto.

Amy provò in tutti i modi a far lasciare la presa ad Al: conficcò entrambe le lame che le uscivano dal polso nel suo braccio di metallo, scalciò contro il suo petto, una volta provò persino a morderlo; ma nulla.

<< Rimettimi subito giù!! >> ordinò infuriata.

<< Non ci penso nemmeno >>

<< Codardo!! Lasciami o io... argh, ti disintegro!! >>

<< smettila di scalciare o finirai per farti male da sola >> l'ammonì l'armatura vedendola decisamente agitata.

Amy era furiosa e la cosa che la mandava più in bestia era che quel tizio stesse cercando in tutti i modi di non farle un graffio. Stava evitando di combattere; che c'entrasse il fatto che era una donna?

Ed ecco che arrivò l'illuminazione.

<< A mali estremi... >> miagolò ghignando << ...estremi rimedi! >>

La ragazza alzò la mano destra e con un taglio netto recise i suoi stessi vestiti liberandosi dalla salda presa dell'alchimista.

La ladra sorrise in segno di vittoria sentendosi di nuovo invincibile.

<< E ora come la mettiamo, eh gigante? >>

Alphonse si era coperto gli occhi e faceva di tutto per non guardarla: figuriamoci ascoltarla!

Amy sbottò adirata.

<< Ma che cavolo stai facendo!?!? >>

<< Mi dispiace!! lo giuro, io non volevo guardare!! >>

Amy rimase basita.

<< Mi stai prendendo per i fondelli non è vero? >>

<< Scusi signorina ladra, non volevo strapparle la maglia.. è stato un'incidente >>

Alla giovane caddero le braccia per lo sconforto.

<< Ma quanti anni hai?!? >> strillò incredula di quello che stava succedendo.

<< Quindici >>

 

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Edward si rialzò pulendosi la fronte sanguinante con la mancina. Tese l'orecchio in cerca del minimo rumore che rivelasse la posizione dell'homunculus.

Era circa un quarto d'ora che lo picchiava di brutto, eppure era riuscito ad ucciderlo solo un paio di volte.

Ha più vite di un gatto quello la... ” pensò rialzandosi dopo l'ennesima caduta.

Quello era davvero il momento buono per usare il cervello: doveva escogitare qualcosa di veramente efficacie questa volta, o ci avrebbe rimesso la pelle.

Per un secondo pensò a suo fratello, probabilmente anche lui stava combattendo; ma in cuor suo sperava che quella chimera con cui aveva fatto amicizia durante il loro primo incontro con Greed avesse preferito andarsene con i suoi fratelli piuttosto che attaccar briga con Al.

Eppure aveva la spiacevole sensazione che qualcosa era andato storto e non riusciva a concentrasi su nient'altro.

<< Un alchimista di stato come te non dovrebbe distrarsi, sai ? >> ridacchiò Greed colpendolo alle spalle.

Edward cadde a terra con la faccia sul pavimento.

<< Oh.. ma che bambino sbadato che sei, alchimista d'acciaio >>

<< Ti spacco quella facciaccia che ti ritrovi appena mi rimetto in piedi >>

L'homunculus gli fece l'imitazione sorridendo.

<< Ma quanto siamo irascibili, un piccoletto come te non dovrebbe fare tanto il gradasso >>

Ed si alzò con gli occhi infuocati per la rabbia.

<< Chi hai chiamato fagiolino invisibile all'occhio umano?!?!? >>

<< Ma veramente.. >

Greed evitò il colpo di Edward per un soffio, e la sua corazza venne rigata nel suddetto punto d'impatto. L'alchimista non gli dava tregua: un colpo dietro l'altro, senza sosta, come se fosse in preda ad una crisi isterica.

<< Calmati ora!! >> gridò l'homunculus allarmato. << Non vorrai distruggere qualcosa! >>

<< Io distruggo te appena ti prendo!! >> strillò furente prima che il suo pugno d'acciaio si scontrasse contro una colonna della stanza. La colonna, ovviamente si ruppe, un un calcinaccio cadde sulla testa del biondino mandandolo a terra: di nuovo.

Greed trattenne a stento una risata. Quel ragazzino biondo era davvero pazzo, ma qualcosa di esagerato. Bastava fare battute sulla sua altezza ridotta che subito prendeva fuoco.

<< Fermo dove sei, l'edificio è circondato! >> gridò un militare entrando nella sala seguito da una ventina di suoi colleghi in uniforme.

L'homunculus sospirò stanco di essere continuamente perseguitato dai cani dell'esercito.

<< Sempre a sciupare le feste altrui voi altri.. >>

 

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<< Sta giù >> abbaiò Amy sbattendo con sgarbo l'elmo di Alphonse verso terra. La linea di fuoco passò qualche centimetro sopra le loro teste distruggendo tutto ciò c'era lungo la sua traiettoria.

<< Ma che ti sei portato dietro?!? tutto l'esercito per caso?? >> si lamentò cercando di fare capolino oltre il muro che faceva loro da copertura.

<< Veramente io >>

<< lasciamo perdere... piuttosto ce la fai a starmi dietro ragazzino?? Sai, io ho la pellaccia dura; ma quell'armatura non mi sembra tanto resistente... >> disse esaminandolo bene. <>

Amy si ricordò di colpo di averlo ferito al braccio mentre cercava di liberarsi dalla sua presa.

<< Fammi vedere il braccio >> sentenziò avvicinandosi a lui.

Al ebbe un sussulto; per un instante pensò di scappare di nuovo ma sta volta era seduto a terra e la ragazza lo avrebbe bloccato subito.

<< No.. è tutto apposto, lascia stare! >>

<< Non fare lo stupido, fammi controllare ragazzino!! Non vorrei davvero averti sulla coscienza! >>

<< Ho detto che non serve!! Sto bene >> ripeté Alphonse nascondendo il braccio dietro la schiena.

<< Idiota! Ti ho trapassato l'avambraccio almeno tre volte, non dovresti nemmeno riuscire a … >>

La giovane lo guardò dritto negli occhi con aria confusa.

<< ..a muoverlo >> mormorò accucciandosi fra le gambe dell'armatura. Al si sentiva a disagio nessuno prima d'ora l'aveva studiato così intensamente; molti lo avevano guardato con curiosità, altri con paura ma mai in quel modo.

Amy semplicemente gli posò una mano sulla spalla.

<< Come ti chiami piccolo? >>

Si stupì che la ladra lo stesse trattando come un bambino ma soprattutto lo colpì il fatto che era stata la prima che non aveva fatto domande sul suo aspetto.

<< Alphonse >> rispose rimanendo immobile.

<< Tutto ok, Alphonse? >> domandò posandogli una mano sulla testa.

<< S-si >>

<< bene allora, tu rimani qui, non ti muovere finché non torno ok? >>

<< Ma io.. >> replicò intravedendo un paio di occhi verdi dietro la maschera argentata della ladra.

<< Te l'ho già detto >> mormorò lei alzandosi in piedi << Non voglio averti sulla coscienza, quindi non fare stupidaggini intesi? >>





xXx-xXx


Angolo autrice:

E così termina anche questo quinto capitolo!!

Ringrazio ancora maddy_chan per il suo commento e il suo sostegno che mi mette voglia di continuare a scrivere!! ( lo faccio per te maddy!!!! XDD )

Ho anche cambiato l'introduzione come mi avevi suggerito!! Ora aspetto con ansia il tuo parere!!!

Grazie a tutti quelli che hanno letto la fic!!

un baci8 by Shiida


xXx-xXx


  
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