Ehilà, chi si
rivede è? Non sono morta, contente? So che lo pensavate, ammettetelo favette
ihihihih ^o^
Allora...
innanzitutto chiedo umilmente perdono per aver aggiornato dopo un fottuto anno
questa meravigliosa ff... dovrei vergognarmi!
Mi è
rivenuta l'ispirazione dopo una felice sbornia che mi ha fatto stare col
mal di testa per una mattinata intera, ma che poi mi ha permesso di buttare giù
questo capitolo in meno di tre ore... e si vede
=___=
Allora, dovrò
rispondere ad un paio di recensioni che poco mi sono piaciute, ma lo farò alla
fine in quanto dovrò anche ringraziare i poveri cristiani che mi hanno
recensito e messo tra i preferiti. Quindi a dopo...
*___*
3°
CAPITOLO
NIGHT
FREE
Mayu
Pov
Rientro in casa
chiudendo il portone con un colpo di bacino. Lancio le chiavi sul mobiletto
d’entrata e mi tolgo gli stivali gettandoli barbaramente lungo il corridoio per
poi caracollare pesantemente fino al divano. Prendo una sigaretta e l’accendo,
aspirando avidamente fino a riempirmi completamente i polmoni.
Nonostante la
quiete assoluta del mio cervello, al momento sono talmente stanca da non avere
nemmeno la forza di valutare la rilevanza e la crescente brutta piega che sta
prendendo la situazione in cui mi sto allegramente cacciando. Che qualcosa di
sbagliato ci sia lo so, ne sono relativamente consapevole... ma ora non ho
voglia di valutare i pro e i contro del mio atteggiamento, è un pensiero che
cerco di allontanare con tutta me stessa.
Voglio solo
dormire...
Spengo la sigaretta
nel posacenere e mi accoccolo tra i cuscini come una gatta. Chiudi gli occhi
riempiendomi del silenzio che mi avvolge, entrando in quel piacevole stato di
quiete che precede il sonno....
..... ma la
suoneria del cellulare interrompe ogni mio dolce proposito. Infastidita, afferro
quell’aggeggio infernale e rispondo, interessata più che altro a mettere fine a
quella musichetta fastidiosa che alla curiosità di sapere chi
sia.
“Pronto...”
“Ciao piccola, che
fai?!” il suono di quella
voce mi paralizza all’istante, facendomi perdere nell’immediato ogni residuo di
stanchezza...
“Akira....
ciao...”
“Ehi che
entusiasmo, quasi mi commuovi!” scherza ridendo
dall’altra parte del telefono...
“Ma no scemo, stavo
dormendo... ovvio che sono contenta di sentirti.” sento l’agitazione salirmi al
cervello ad una velocità impressionante.
“È da ieri sera che
provo a chiamarti. Ti è successo qualcosa?”
“No nulla, avevo
solo il cellulare scarico.”
“Ho capito... mi
hai fatto preoccupare sai.”
“Mi dispiace, non
era mia intenzione... volevo chiamarti, ma appena sono rientrata a casa sono
crollata come una pera.”
“Ok... anche se non
me la racconti giusta!” perspicace come al
solito...
“Ma ti manco almeno un pochino o in mia assenza ti stai dando alla pazza
gioia?”
“O ma certo,
pensavi davvero che non avrei soppresso la mancanza d’affetto andando a
consolarmi nei letti dei primi che incontravo?!”
“Sei veramente
crudele...” ride, ignorando
completamente la velata ironia delle mie stupide battute... “Comunque qui fa un freddo
bestiale e gli allenamenti sono massacranti... Taoka ci fa correre come
disperati, sono distrutto. Guarda, mi sto sacrificando solo per diventare più
figo e talentuoso in modo da impedirti di trovare mai un ragazzo ai miei
livelli!” se la ride lui... e chi glielo dice che l’ho già trovato...
“Bravo, vedo che
hai capito... anche perché non ci metto niente a trovarne uno migliore di te,
cosa credi!”
“Infatti, mi sto
dando da fare per questo! Comunque dovrei tornare tra una decina di giorni...
saranno infinitamente lunghi senza di te.” o infinitamente
corti.
“Porcospino più ci
pensi e peggio è! Vivitela con tranquillità e vedrai che i giorni voleranno.
Allenati senza preoccupazioni, tanto ci sentiremo tutti i
giorni.”
“Come sei saggia
micietta, è proprio per questo che ti adoro!” ^^
“Non dire, mi adori
soprattutto perché sono fastidiosamente sexy!”
“Ovvio!”
ridiamo divertiti,
scambiandoci qualche battuta spensierata. “Ora vado a
cena con la squadra, prima di dormire ti mando un messaggio... ci sentiamo
domani amore.”
“Ciao
Akira...”
Sì lo so, sono una
stronza... una stronza della razza peggiore. Non che questo sia una novità, del
resto lo sono sempre stata... è una caratteristica dominate del mio carattere
praticamente dall’età della ragione. So che ho sbagliato e che sto sbagliando, e
nonostante abbia la piena consapevolezza che questo comportamento farà
sicuramente del male ad Akira, non riesco a togliermi dalla testa quel ragazzo
che ha sconvolto ogni millimetro del mio essere.
È più forte di
me... più la tentazione è proibita e più mi attira a sé.
Voglio davvero bene
ad Akira, ma adesso........... adesso c’è Kaede.
Maledizione.
Non ce la faccio a
stare a casa, devo uscire, devo svagarmi, devo darmi all’alcol!
Mi faccio una
doccia veloce, preparandomi in fretta. Indosso un paio di leghins neri, un
aderente maglioncino rosso, lungo, con una bella scollatura e un paio di stivali
neri con tacco 10. Mi do un’ultima occhiata allo specchio prima di prendere la
borsa ed uscire.
C’è solo una
persona che ho voglia di vedere in queste situazioni.
Suono il citofono,
attendendo davanti la porta che si apre qualche secondo
dopo...
“Mayu... come mai
qui?”
Aya... la mia
migliore amica, la mia metà, l’unica persona che manda incessantemente avanti il
motore della mia vita.
Il legame che ci
unisce è qualcosa che va ben oltre la semplice amicizia. Aya ed io siamo la
stessa mente racchiusa in due corpi differenti... siamo simbiotiche. Eppure
siamo così differenti, io e la mia musa...
Lei è sofisticata,
elegante... una bellezza raffinata a differenza della mia, più felina e
provocante.
Ma nonostante le
differenze che ci caratterizzano, siamo unite da un sottile filo impercettibile,
invisibile agli altri, che ci tiene saldamente legate, che ci permette di
capirci con uno sguardo o con una semplice parola, che rende una lo specchio
dell’altra.
Ci conosciamo dai
tempi delle medie... e già dal primo incontro era evidente che il nostro legame
sarebbe stato inscindibile da ogni cosa. Abbiamo condiviso tutto insieme...
dalla prima sigaretta alla scoperta dei nostri corpi adolescenziali, dalla prima
cotta alla prima volta.
Penso che se Aya
fosse stata un ragazzo sarebbe sicuramente stato l’amore della mia
vita.
“Devo liberare la
mente Aya.” le basta un’occhiata per farsi un quadro completo della situazione.
Sorride e mi strizza l’occhio...
“Dammi un’ora per
vestirmi. Stasera usciamo.”
XXXXXXX
“Un martini e un
Mojito per le due principesse...” il barman ci serve il terzo cocktail della
serata. È un bel ragazzo, dall’aria un po’ ingenua, che ci guarda come se
fossimo le prime femmine che vede da quando è nato.
“Grazie gioia,
davvero gentilissimo...” Aya lo stuzzica da brava provocatrice... cosa non
farebbe pur di avere alcol gratis. Le basta sbattere le ciglia un paio di volte,
guardarlo con occhi da gatta regalandogli una fugace visuale del decolleté e il
gioco è fatto... il malcapitato cade nella rete diventando suo nel giro di un
secondo.
“Q-questo ve lo
offro io... e il prossimo che vi porto lo offre la casa...” farfuglia arrossendo
tremolante come un budino.
“Grazie.”
La mia musa gli fa
l’occhiolino e congeda il tizio che non smette di fissarci neanche mentre serve
il resto dei clienti.
Sorseggio piano il
martini ghiacciato all’interno del bicchiere, osservando Aya che scrive il
solito messaggio di buonanotte a Koshino.
“Aya....... perché
hai tradito Hiroaki?” esordisco facendole andare il cocktail di
traverso.
“Mayu, sbaglio o
avevamo deciso di non parlarne più?”
“Si lo so... vorrei
solo sapere cosa ti ha spinto a tradirlo per Hisashi.” riprende a sorseggiare
piano il liquido all’interno del bicchiere, giocando poi con le
cannucce.
“Non lo so. A
Hiroaki voglio bene... ma le sensazioni che mi fa provare Hisashi non sono
neanche lontanamente paragonabili a quelle che provo con il
Kosh.”
“Cioè?”
“Non saprei
spiegartelo Mayu, quello che provo per Hisashi è irrazionale, mi fa sentire
viva... quando sto con lui è come se avessi un fuoco che mi arde nel
petto.”
“Mh......”
Come sono chiare
ora le sue motivazioni.......
È lo stesso,
maledetto, fuoco che sento bruciarmi nello stomaco quando sono con Kaede, la
stessa irrazionalità che con lui non mi fa ragionare. Probabilmente è proprio
come dice Aya...... Kaede mi fa sentire viva.
Eppure quando penso
ad Akira una strana malinconia mi pervade e mi chiedo se sia giusto quello che
gli sto facendo. Ed è assolutamente insolito per me fare certi pensieri, essendo
sempre stata una persona estremamente egoista, che non apprezza mai nulla di
quello che ha, che vorrebbe di più, sempre di più.... incontentabile sotto ogni
punto di vista. E probabilmente questo è dovuto al mio modo di vivere la vita
con presunzione, sufficienza e superficialità.
Akira non mi fa
mancare nulla, con lui sto bene, mi sento protetta e amata... eppure mi sono
abbandonata tra le braccia di Kaede con una facilità
disarmante.
E adesso un dubbio
mi sovvien pensando... se ho tradito Akira probabilmente è perché un problema di
fondo esiste davvero. Mah... forse la nostra relazione non era così rosea e
perfetta come pensavo che fosse. Oppure, l’ipotesi più sensata e verosimile, è
che Kaede mi ha dato una scossa talmente forte da sconvolgere ogni meccanismo
della mia vita superficiale, mettendomi davanti ad una verità di fondo... ovvero
che la mia vita, prima che arrivasse lui, era tutt’altro che
appagante.
“.....ché me lo hai
chiesto??” riesco a percepire poco della domanda di Aya che interrompe le mie
contorte riflessioni facendomi quasi sobbalzare.
“Come
dici?”
“Ti chiedevo perché
me lo avessi chiesto, ma tanto neanche mi stai ad ascoltare. Cos’è che ti turba
oggi?”
“Mh... pensieri.”
mi giustifico mordicchiando le cannucce.
“Se non era per
farmi la predica, posso chiederti il motivo di quella domanda? Tu non fai mai
domande senza un determinato scopo, quindi dimmi cosa...”
“Ho tradito
Akira.”
“... ti passa per
la testa prima che... cosa?? Stai
scherzando??”
“No.”
“Non ci
credo... hai cornificato
Sendoh??”
“Aya non farmelo
ripetere 50 volte per cortesia...”
“E... e chi
è??”
“Non lo so chi è...
so solo che è bello come il peccato e che si chiama
Kaede.”
“Mayu, Mayu,
Mayu... predichi bene e razzoli male. Dovrei prenderti a calci in questo
momento...” non biasimo la sua reazione... infondo ha perfettamente ragione dopo
tutte le scenate che le ho fatto quando ha, per così dire, approfondito la
conoscenza con Hisashi.
“E comunque la
sufficienza con cui mi hai dato questa notizia non mi fa presagire nulla di
buono.” mi guarda accigliata cercando risposte nei miei occhi. Sbuffo seccata,
masticando nervosamente la cannuccia tra i denti. “Come ti senti...?” il suo
tono si fa comprensivo... tipico di Aya quando capisce che il mio umore non è
proprio dei più brillanti.
“Che vuoi che ti
dica, non lo so nemmeno io come mi sento.” passo una mano tra i capelli
soffermandomi a giocherellare con una ciocca castana. “Ho bisogno d’alcol. E
vorrei anche fumare... non ti è rimasto nulla?!”
“No amore, quel
poco che avevo lo abbiamo finito l’altro giorno con mio
fratello.”
“Maledizione...” mi
accendo nervosamente una sigaretta cercando di reprimere l’insolito nervosismo
che sento salire di minuto in minuto. Sento lo sguardo di Aya puntato, ma sono
troppo assorta nei miei pensieri per darle peso.
“Stai diventando
decisamente irritabile Mayu. Ho capito... fammi fare una
telefonata.”
“Mh?” prende il
cellulare e compone un numero...
“Pronto
Hisa.......... Ciao stallone........... Si anche io ho una voglia matta di
vederti.......... Sono al Black Jack, mi raggiungi?............... Allora ti
aspetto qui................ Ascolta gioia, oggi è Night Free capisci cosa
intendo, no?!......... Perfetto, sei un mito............... Infatti è per questo
che ti adoro................ A tra poco allora, ciao.” e attacca, mostrandomi la
completa dentatura bianchissima. “Ecco fatto.” io adoro questa
ragazza.
Stasera fa un
freddo assurdo. Mi stringo maggiormente nella giacca che non mi riscalda come
vorrei, fumando come una dannata in attesa che arrivi il bello e
dannato.
E il mezzo
teppistello non si fa neanche attendere molto.
Arriva bello come
sempre, esibendo la solita sfrontatezza che lo contraddistingue dalla massa di
omuncoli stereotipati. Adoro la sua aria da bello e dannato, il suo fascino da
teppista mancato, la sua rudezza e la sua passionalità... con quella cicatrice,
marchio dei trascorsi da delinquentello di strada, che gli da quell’aria da uomo
vissuto che gli ha reso la fama che ha e che merita in
pieno.
Neanche il tempo di
arrivare che afferra Aya e la bacia con una passione che ha dell’incredibile.
Quando si tratta della mia musa Hisashi perde completamente il controllo,
resetta il cervello e lo scollega... e in quei momenti è come se esistessero
solo loro due.
La passione che
lega questi due è davvero imbarazzante... ma è anche dannatamente contagiosa.
L’attrazione che li unisce è così forte da farmi provare persino invidia.
Avvolte mi chiedo come faccia Aya a gestire due relazione in modo così naturale,
se si senta in colpa nei confronti di Hiroaki, se pensi mai alle conseguenze che
potrebbe avere questa sua infuocata trasgressione...
“Ehi Mayu... ciao è! Neanche saluti adesso?!” la voce di
Hisashi interrompe i miei pensieri, ridestando la mia
attenzione.
“Oh avete già
finito? Strano, da quando avete iniziato sono passati solo 20 minuti...”
ironizzo più acida del solito.
“Vuoi una
slinguazzata anche tu Mayu??”
“No, ma grazie del
pensiero Hisashi...”
“Ti pare.” sorride
gongolando, appiccicandosi ad Aya come una piovra.
“Allora stallone,
sei pronto per la serata?” esordisce la mia musa riattirando l’attenzione di
entrambi.
“Io sono nato
pronto cara la mia Aya!”
“Allora cambiamo
locale... stasera si beve gioie!”
Arriviamo al Let’s Rock,
indiscutibilmente il mio locale preferito sia per lo stile che per il genere di
musica che si ascolta. Entriamo e ci accomodiamo al bancone dove ci accoglie il
mito per eccellenza, ovvero il rockettaro più schizzato della
città.
“Eccola qua, la mia
clientela d’elite! Cominciavo quasi a sentire la vostra mancanza pipistrelli!”
Il barman è un vero
mito. Si chiama Ren, ma per tutti è The Beaste, la bestia... il perché di
questo amichevole soprannome nasce
ovviamente dalla sua stazza impressionante: 25 anni, 2 metri per 100 chili di
muscoli, una pelata talmente lucida da sembrare una palla da bowling e il copro
letteralmente ricoperto di tatuaggi e piercing nei luoghi più
impensabili.
È una vera
istituzione nel giro dei locali nazionali; oltre che per la stazza, è famoso
soprattutto per il suo incredibile modo di magheggiare durante la preparazione
dei cocktail... quando si mette all’opera mette su dei veri e propri
show.
Dire che solo lo
adoro
sarebbe un insulto... Ren è un nostro carissimo amico da tempi immemori ormai.
Non ci ha mai fatto pagare nemmeno una misera goccia d’alcol e, quando decidiamo
un Night Free durante la settimana, chiude persino il locale pur di unirsi a noi
a bere, fumare e divertirsi come un dannato!
Ma nel weekend
questo capita raramente visto l’afflusso spropositato di clienti in questo
locale, così in cambio ci delizia con le sue magie con bicchieri e bottiglie che
gli hanno dato la fama che ha e che merita.
“Ehi Beaste oggi si
fa Night Free!” dice Aya battendo una mano sul bancone.
“Ah si?! Bene
fagiolini, allora non vi faccio attendere!” comincia a magheggiare con le
bottiglie, attirando l’attenzione di tutta la clientela che applaude e lo
incita. Ci serve il primo cicchetto che beviamo tutto d’un fiato. Si rivolge poi
a Mitsui, togliendogli praticamente il bicchiere da sotto il
naso.
“Ehi bacia piselli,
ma come ti sei vestito stasera, sembri una checca! Vatti a cambiare o non ti
servirò mai più da bere!”
“Beaste non
cominciare, io sono un figo lo sai, ho una certa
reputazione!”
“Ma quale
reputazione fighettina, per farti quella cresta da gallinaccio c’avrai messo
minimo un’ora.. che femminuccia sei diventata da quando hai messo la testa a
posto!” e così ricominciano ad animare la serata con i loro soliti, esilaranti
siparietti. E intanto gli alcolici scorrono che è una
meraviglia...
Cazzo, ci ha
servito una quantità assurda d’alcol e lo ha fatto così velocemente da farmi
perdere perfino il conto... certo che è vero, il bicchierino
inganna!
Fortunatamente la
resistenza all’alcol è l’ultimo dei miei problemi, potendo modestamente vantare
un fegato d’acciaio che ha una resistenza alcolica decisamente spropositata.
Beh, c’è pure da ammettere che in questi anni l’ho tenuto in costante
allenamento, ovvio... infondo io adoro l’alcol, sarei morta senza la sua
esistenza. Poi ovviamente, ho il mio limite e superato quello penso che potrei
tranquillamente togliermi il fegato e buttarlo nel primo
cassonetto.
Hisashi ha già
cominciato ad avere le visioni, nonostante non abbia ancora raggiunto il suo
stato
demenziale migliore. Il top arriva quando ormai ha il fegato talmente pieno
d’alcol da mandargli in pappa totale la materia neuronica, di conseguenza
intraprende degli assurdi monologhi su argomenti totalmente privi di senso
logico con qualunque oggetto inanimato gli capiti nelle vicinanze... un vero
spasso!
“Ren basta così, mi
servono ancora per il resto della nottata!” Eh già, la serata è ancora
lunga...
“Ho capito favetta,
andate a ritirarvi nell’allegra oasi ella felicità eh?! Bene, allora
portatevi anche queste, così domani non vi sveglia neanche il padreterno!” porge
a Mitsui tre bottiglie, una di vodka alla fragola e due di martini. “Fatene buon
uso pisellini, bevete anche alla mia!”
“Ci puoi contare
Beaste, non sono mica un pivellino!” si compiace Mitchi ridendo senza
motivo.
“Ma smettila
Dorothy, vai a cercare la virilità che hai perso quando ti sei tagliato la
chioma e poi ne riparliamo! Ora filate forza...”
“O Beaste ci
vediamo in settimana...”
“Ci conto
bestie!”
Salutiamo Ren che
nel frattempo continua a sfottere Mitchi per la sua poca virilità ricevendo in
risposta uno splendido dito medio. Usciamo dal locale dove l’assurdo sbalzo di
temperatura ci fa quasi rischiare l’ipotermia.
“Che cazzo di
freddo...” sbotta Aya stringendosi al braccio del suo amante
barcollante.
“Mitchi certo che
sei veramente inutile, non hai portato nemmeno uno sputo di fumo!” alla mia
frase il diretto interessato si intrufola tra me ed Aya prendendoci sotto
braccio, e dopo aver storpiato irreversibilmente una canzone che dopo la sua
terribile performance non ascolterò mai più, urta il primo cassonetto che non
vede e riacquista un minimo di decenza...
“Mayu, pecorella di
poca fede, ma chi ti ha detto che non ho nulla da fumare?! Stavo solo portandovi
in un posticino tranquillo!!”
“Attento al
tombino, cretino!” lo avverto prima che ci cada dentro come un deficiente. “E
dove ci vuoi portare genio, sentiamo! Fa freddo, non ho
voglia di assiderarmi i neuroni solo perché tu sei diventato un santarello della
minchia e hai paura di farti sgamare.”
“Mayu mi fai
scompisciare, come sei simpatica!!” io simpatica, ma quando mai?? Deve essere
già ad un livello avanzato di ubriacamento se mi considera perfino simpatica.
Questo è semplicemente il sarcasmo che mi contraddistingue praticamente dall’età
della ragione... e ne vado anche relativamente fiera.
“Oh certo,
simpatica come un tumore ai coglioni.” il bonazzo continua a ridere, più che
altro come conseguenza ai bicchierini di troppo che ha ingurgitato. “Invece di
stare lì a ridere come un demente senile, perché non raggiungiamo questo
fantomatico posticino tranquillo?!” si asciuga le
lacrime agli occhi e torna relativamente serio.
“Ok principesse,
andiamo!”
Aya sale sul
motorino del suo stallone mentre io decido di caricare Mitchi sul mio per
evitare di farlo guidare e sistematicamente sfracellarsi da qualche
parte.
Seguo le
incomprensibili indicazioni di Hisashi che, muovendosi come un’idiota ad ogni
curva, mi ha fatto rischiare più di una volta di andare a diventare un tutt’uno
con l’asfalto. Dopo 10 minuti di guida folle, non so grazie a quale miracolo
divino, riusciamo a raggiungere il luogo indicato dal bello e dannato... e
stupido aggiungerei io.
“Hisashi la
spiaggia?? Ma dico, sei cretino?!” ringhio cercando di evitare, inutilmente, che
le scarpe si riempiano di sabbia.
“Perché?? In questo
periodo dell’anno non ci viene mai nessuno, un posto più tranquillo di questo
non esiste!”
“Idiota...”
Tira un vento
pazzesco e mentre sento di essere vicina all’ipotermia, maledico quell’imbecille
che prende sempre delle iniziative del cazzo.
“Andiamo lì, ok?!”
squittisce l’ex teppista barcollante, indicando una panchina posta sotto la
tettoia di una banchina, parzialmente riparata dal forte vento costiero e dal
gelo della nottata.
“Andiamo dove ti
pare, basta che non mi fai morire congelata altrimenti ti castro!” lo ammonisco
stringendomi tra le braccia, seguendolo fino al luogo
indicato.
Precedo i due
amanti e raggiungo per prima la panca... mi siedo frettolosamente, portandomi le
gambe al petto e stringendomi maggiormente su me stessa. Aya e Mitchi mi
raggiungono traballanti, accomodandosi accanto a me.
Qui si gelerà
anche, ma il panorama che si prospetta da qua è davvero suggestivo... immerso in
un’inquietante oscurità, intervallata qua e là dalla pallida luce di qualche
lampione che illumina piccole aree. La notte è silenziosa, disturbata solo
dall’infrangersi delle onde sugli scogli sottostanti e dal frusciare del vento.
La mezza luna riflette diafana sullo specchio del mare, illuminandone
parzialmente il manto oscuro.
Respiro a pieni
polmoni l’aria salmastra, cercando più che altro di riprendere fiato dopo la
scarpinata per raggiungere questo posto.
“Allora??
Suggestivo il posticino è?!” si compiace Hisashi gonfiandosi come un
tacchino.
“Suggestivo coso,
se non fosse che si gela qui! Ma a questo non hai pensato, ovviamente, visto che
hai il cervello della dimensione di una fava...”
“Ma devi sempre
lamentarti?!”
“E tu devi sempre
sputare sentenze solo per dare aria alla bocca?! Perché invece non tiri fuori
l’unico motivo che non rende inutile la tua presenza qui
stasera?!”
“Si si fai la
spiritosa! Guarda qui.... soddisfatta signorina?!” blatera esaltandosi
sventolando un piccolo sacchettino incartato nel cellofan.
“Ecco bravo...
finalmente riesco a trovare in te un minimo di utilità.”
“Perché avevi
dubbi?!” apre piano il sacchettino riparandolo dal vento. Lo fissa per un po’ e
mi accorgo dell’improvvisa perplessità che lo ha colpito.
“Ehi ma stai
aspettando la vocazione?? Ti vuoi dare un mossa?!” lo incito
nervosa.
“È che non mi
ricordo più come si fanno... cazzo che lapsus freudiano!”
“Ma quale lapsus,
idiota, è il tuo cervello avariato che sclera! Dammi qui, incapace, ci penso
io.” gli tolgo l’occorrente dalle mani e mi metto a lavoro preparandone
4.
Una volta finite,
ne prendo una e finalmente l’accendo, aspirando così avidamente da farmi
bruciare la gola. Oh sì... adesso sì che si ragiona. Il teppista mi passa la
bottiglia di martini e ne sorseggio piano piccole dosi, godendomi questi momenti
di scazzo totale.
“Hisa dove l’hai
presa?” chiede Aya annusando ciò che resta nel sacchettino di
cellofan.
“Ho fatto uno
squillo a Tetsuo e me l’ha subito rimediata.”
“Tetsuo è un
mito...” afferma la mia musa con venerazione. Ed ha ragione, infondo è lui che
ogni settimana ci fornisce tutto il necessario utile per combattere la
noia... e ovviamente è sempre merce
di ottima qualità.
“Mayu come mai ti
girano tanto oggi?? Cos’è, ti sono venute le tue cose per caso?!”
sghignazza soddisfatto della battuta da quattro
soldi.
“No
idiota.”
“Ha tradito Akira.”
spiffera tranquillamente Aya, inducendomi a tirarle una gomitata sul fianco nel
vano tentativo di non farle dire altro!
“Cosa?? Hai
cornificato Sendoh-porcospino-con grave-paralisi-facciale?? Ma non eri tu che
quella che mi sfracassato i coglioni per giorni quando ha scoperto che me la
facevo con Aya?!”
“Hisashi sta zitto
per favore! È successo e basta.”
“Nonono adesso
voglio i particolari! Chi è questo disgraziato che ha spodestato Smile Man dal
tuo esigente trono,
sentiamo!?”
“È inutile
chiederglielo Hisa, non sa praticamente nulla di questo tizio.” malefici...
spettegolano alla faccia mia =____=
“Wow... Mayu sei
davvero pervertita!” decanta dandomi gomitate sul braccio.
“Mitchi ti è
improvvisamente venuta voglia di morire sfracellandoti dalla
scogliera??”
“No, grazie. Sono
troppo giovane, bello e talentuoso per farmi ammazzare!”
“Ecco bravo, allora
zitto e lasciami in pace!”
“Si ma passa
però!”
“Ma se tu non
fumi...” gli ricorda amorevolmente Aya sorseggiando vodka dalla
bottiglia.
“Infatti, ma sai
ogni tanto mi piace riprovare l’ebbrezza dell’ex teppista...” filosofeggia
vantandosi come un gallinaccio in calore.
“Che mi tocca
sentire...”
“Dai su
passa!”
“Sei sicuro Mitsui,
sei già brillo e io non ho la minima voglia di reggerti la testa sul cesso
quando vomiterai!”
“Che donna di poca
fede sei Mayu, fidati, lo sai che reggo tutto questo, sono un mito io... e tra
l’altro sarei pure un figo!”
“Ah certo, come no.
Tieni...”
Non lo avessi mai
fatto... e dopo essersi scolato da solo una bottiglia intera di martini, adesso
è ridotto ad uno stato di demenza che ha raggiunto livelli storici. Ha
monologato per più di 20 minuti con un palo della luce, raccontandogli
praticamente tutta la storia della sua vita... inutile negare che ho dovuto
fingere un broncospasmo per non attaccare a ridergli dietro come una
folle.
Ma il momento più
esilarante è stato quando ha avuto quella che io chiamo sbornia triste in cui si
è letteralmente attaccato al lampione scoppiando a piangere come un demente
mentre raccontava la triste storia di
suo padre che non gli ha mai voluto comprare la bicicletta... in quel momento ci
è mancato davvero poco che cadessi a terra in posizione fetale e cominciassi a
ridere come una pazza. Una volta finito l’attacco di pianto, ovviamente, ha
ricominciato a sparare stronzate ridendo come una iena
scuoiata.
“Aya la prossima
volta ricordami di tenerlo lontano da alcol e fumo. Questo qui non regge
proprio...”
“Me ne sono
accorta...”
“Ahahahah io
diventerò il più grande giocatore nero di basket dell’universo
ahahahah!!”
“Si certo... non
allontanarti troppo che potresti cadere di sotto, razza di cretino!!” lo avviso
io con la mia solita delicatezza mentre lo vedo barcollare pericolosamente sulla
banchina.
“No, non avete
capito!! Guardate qui...” santo cielo.... se dovessi descrivere il momento
ridicolo non saprei neanche da dove cominciare. Molleggia come un budino,
barcollando, mentre con una palla immaginaria finge di fare tiri immaginari... poveraccio com’è
ridotto... “Io sono il futuro del calcio nero, diglielo anche tu
palo!!”
“Calcio?? Ma non
giocavi a basket un tempo??” lo corregge Aya divertita.
“Del calcio nero per
giunta....” -___-
“Hisashi io direi
che è meglio se vieni qui a sederti...”
“Ma Aya, io
diventerò il più figoso!! Nessuno potrà battere la mia immensa bravura, se
diventerò anche nero sarò il numero uno!! Cioè capisci, con una neroplastica
diventerò strafigoso!! Tu mi amerai anche da nero, vero Aya?!” blatera
abbracciandomi e strusciando il viso sulla mia guancia...
“Ok senti, vedi di
toglierti che Aya non sono io!” ma nel tentativo di allontanarlo, l’idiota perde
l’equilibrio spalmandosi a terra come un deficiente. Non so con quale forza
riesco a non scoppiargli a ridere in faccia mentre le guardo rotolarsi a terra
come una tartaruga epilettica nel vano tentativo di
rialzarsi!
“Io direi di
tornare a casa, è Aya?!”
“Sì Mayu, direi
proprio di sì...” dice alzandosi e afferrando il suo amante per un braccio. “Dai
stallone, è ora di andare...”
“Ma no, voglio
rimanere qui...”
“Hisashi non ti
reggi nemmeno in piedi, avanti!”
“Non posso,
mhph...”
“Oh cazzo, smettila
di fare il bambino e alza quel culo!” ma nel voltarmi a guardarlo non posso fare
altro che sospirare rassegnata... è bianco come un morto, con un’espressione
orribile ed una mano davanti la bocca che non mi fa presagire nulla di buono.
“Ehi Mitchi non dirmi che...”
“Devo
vomitare.”
“Merda, sei un
deficiente!! Se l’alcol non lo reggi che diavolo bevi a fare??” sbotto io
cercando di condurlo il più velocemente possibile al primo
cassonetto.
“Ma non l’ho fatto
appos...” non finisce neanche la frase che una gettata di vomito mi liscia per
un soffio, inducendomi a mollarlo lì per salvare i miei costosi
stivali!
“Cazzo Mitchi...
sei il solito coglione!”
Alla fine mi è
toccato reggergli la testa mentre vomitava come un dannato sotto lo sguardo
divertito di Aya che si godeva la scena scompisciandosi dalle risate. Ho fatto
una fatica assurda per cercare di tenere eretto quel peso morto che barcollava
da una parte all’altra, per non parlare del culo che ho fatto per tirargli via
la testa dal secchione ogni volta che la ficcava completamente all’interno
mentre espelleva ettolitri di alcol!
“Ok, ho finito...
basta...” dice stravolto facendomi cenno di alzarlo. Con uno sforzo immondo lo
tiro su mettendolo a sedere per terra accanto al cassonetto. Non ha finito manco
per niente, non mi andrà mai così di lusso, ci poteri giurare... questo, ahimè,
è solo l’inizio.
“Hai finito, non
devi vomitare più, sei sicuro?!”
“Si...” comincia a
ridere, si alza, inciampa, cade, si rialza, cade di nuovo, poi
piange, ride di nuovo, poi si mette una mano sulla bocca e mi guarda di nuovo...
“No, devo vomitare!!”
“Cazzo quanto ti
odio...”
Ma essendomi ormai
scese un paio di ernie, non riesco ad alzarlo in tempo col risultato ovviamente
che il teppista si mette a 4 zampe e mi rigetta sugli stivali litri di liquido
violaceo! Mi volto sconvolta verso Aya che, invece di correre in mio soccorso,
si è accasciata a terra a ridere così forte da farsi quasi uscire le corde
vocali!
“Aya invece di
ridere vieni a darmi una mano cazzo! Mi sta vomitando sugli stivali questo
cretino!!” ma ahimè, contagiata dalla demenza generale degli eventi, scoppio a
ridere anch’io mentre quel povero disgraziato espelleva ogni goccia di alcol
bevuto in tutta la serata!
Alla fine lo
abbiamo trascinato a forza per tutta la spiaggia dove ha battezzato di vomito
ogni singolo secchione. Non so come, ma sono riuscita a caricarlo sul mio
motorino incastrandolo per bene nello spazio tra la sella e il manubrio,
rischiando poi di perdermelo per strada almeno una decina di volte. Arrivati
sotto casa di Aya, scarichiamo quel morto vivente e lo portiamo fin dentro casa
della mia musa, gettandolo indelicatamente sul divano. Tempo tre secondi che
comincia a russare sbavando come un
cagnaccio.
“Ed io che avevo
programmato di abusare di lui per tutta la notte...” sospira rassegnata,
osservando nostalgica ciò che è rimasto del suo stallone...
“Beh tesoro, in
questo stato credo che l’unica cosa di cui potrai abusare è il suo russare come
un suino...” scoppiamo a ridere come due cretine, sfottendo quel poveraccio che
vegeta sul divano come una zucchina lessa. Ritrovo un po’ di contegno cercando
di darmi una sistemata ai capelli che quel rincoglionito ha drasticamente
scombinato. “Sono già le sei... torno a casa a fare un po’ di
ninna.”
“Si è fatto già
così tardi? Eh sì... è quasi l’alba. Appena arrivi fammi uno squillo. Domattina
ti chiamo appena mi sveglio.”
“Ok my love. E
quando domani il tuo vomitatore folle si riprende, ricordagli
da parte mia che è un coglione! Ciao
bellissima...”
Esco dal palazzo
della mia musa respirando l’aria fresca del mattino. Le prime luci dell’alba
tingono il cielo di una colorazione bellissima, andando poi a sfumare i colori
soffusi della città addormentata. Salgo sul motorino, mi accendo una sigaretta e
parto, raggiungendo casa mia poco lontano da qui.
Adoro queste serate
di scazzo totale... inutile dire che con Hisashi ci divertiamo sempre come
matte, ci regala ogni volta perle di demenza davvero
esilaranti.
Rientro a casa, mi
faccio una doccia veloce e mi butto pesantemente sul letto... avevo proprio
bisogno di una serata così, anche se so per certo che domani mattina avrò un mal
di schiena immondo. Se non altro la serata ha avuto il risultato sperato...
infondo lo show di Mitchi è riuscito a farmi dimenticare l’imminente catastrofe
che si abbatterà su di me non appena Akira tornerà a
Kanagawa.
Chiudo gli occhi,
sopraffatta da una stanchezza improvvisa, concedendomi ad un ultimo pensiero
prima che sopraggiunga il sonno...
Kaede... stai
ancora pensando a me...?
FINE
3°CAPITOLO
Lo so, lo so questo
capitolo è inutile almeno quanto un cesso senza scarico... giuro che dal
prossimo i contenuti saranno molto più seri
^o^.
Prima di chiudere
volevo dire un paio di cose a due persone che mi hanno recensito lasciandomi
decisamente l’amaro in bocca...
Hinao: guarda, non so che pensare... sinceramente avrei preferito che commentassi il mio modo di scrivere anziché mettere in dubbio le “veridicità” di quello che posso aver scritto. Immaginare è bello, hai perfettamente ragione, ma ti assicuro che viverle le cose è molto meglio. D’altronde parlo per me che, ovviamente, non ho bisogno di immedesimarmi in nessuna superfiga per vivere certe fantasie... semplicemente perché le vivo e me ne vanto, quindi non conoscendomi non ti permetto di metterle in dubbio, anche perché potrei dimostratele in miliardi di modi. Quindi non parlerei di realismo, anche perché IO non ho la brutta abitudine di scrivere cose che non ho vissuto sulla mia pelle e di cui, quindi, non ho certezze. Poi... per quanto riguarda Mayu, la forza del mio personaggio non è affatto nella bellezza, mi pare anche di averlo scritto, ma sta nella consapevolezza delle proprie potenzialità e nei mezzi che madre natura gli ha regalato. E poi credo che quando una bella ragazza decida di avere qualcosa non faccia molta fatica ad ottenerla, tutto qui, mi è capitato talmente tante volte che spesso non me ne rendevo neanche conto. Mayu è contorta, eccentrica, presuntuosa, sono pensieri che una ragazza con questo carattere fa continuamente. Lei è semplicemente una ragazza consapevolmente bella, annoiata ed estremamente fragile... non mi pare tanto difficile da capire.
Probabilmente non hai afferrato bene il senso della mia ff (quanto volontariamente poi è tutto da vedere...) ma non è decisamente un problema, come hai detto tu, sono gusti personali. In giro brulica di gente come Mayu, ne è pieno il mondo, basta uscire ogni tanto la sera per rendersene conto.
Poi se questo tuo
commento è nato come ripicca alla mia, per così dire, non buona opinione sulle
yaoi, beh... a quel punto neanche ti rispondo, sono bassezze che non
tollero.
AleLuna78: ovviamente è una
ff, cioè state calmi. Ma solo con le mie fate queste storie ahahahah comunque
pregiudicare una storia per questo mi sembra eccessivo, ma è la tua opinione e
io ovviamente la rispetto. Se non ti piace e se ti scandalizzi per così poco non
leggerla, l’ho pure messo tra gli avvertimenti tra l’altro
U__U
Puntualizzate
determinate cose, adesso passo a ringraziare tutti gli altri che hanno
recensito, scusandomi sinceramente per il ritardo con il quale ho aggiornato.
Spero non accada mai più ^^ Un grazie infinito
a:
Lucilla: Sei sempre la
prima my love, mi manchi un casino giuro.. T__T
Incasinata: visto che la
continuo?? Ahahahah non mi abbandonare proprio adesso è *___* (preparati che
adesso comincio a leggere le tue ff ihihihih)
LightDN: AdddoVo le tue ff
*ç* scrivi molto bene sisisi ^^
Arkadio: Grande anche lui
ovviamente che scrive dannatamente bene!
Trilla: Che appoggi il
mio odio alle yaoi!
E ovviamente tutti
quelli che hanno messo la storia tra i preferiti,
ovvero...
1 -
ayakuccia
2 - Blast11
3 - LiberianGirl
4 - lucilla_bella
5 - Norahchan
6 - StanleyMarsh1711
7 - taisha
Ah, se a qualcuno fregasse, ma ne dubito, sto rivisitando anche Beyond... questo lo dico ovviamente a titolo puramente informativo e non per pubblicizzare le mie opere... no, non sia mai *__* Basta, me ne vado, hola bola a tutti!!