La
Gelosia che fa Tingere di Rosso…
CAP.4
Quella notte
passò lentamente per entrambi, presi da pensieri
comuni, intenti a guardare la stessa luna.
In fondo, non
erano poi così lontani…
Light mentre era
sdraiato nel suo letto, di fianco a sua
moglie, la futura madre di suo figlio, cominciò a vagare con
la memoria,
sfogliando ogni singolo ricordo che aveva di L.
Ricordò
il loro primo incontro, quando, diffidente, gli aveva
puntato la spada alla gola; ricordò la loro battuta di
caccia, la loro gara a
cavallo; ricordò tutte le serate passate a parlare, nel
salone del castello…
ricordò quel bacio, alla soffusa luce delle candele, il
sentire il corpo del
moro a contatto con il suo…
Senza che
riuscisse a impedirselo la sua schiena fu
attraversata da brividi…
‘Perché,
nonostante tutto, non riesco ad odiarlo?’
Fu quella la
domanda che gli ronzò in testa fino a quando si
addormentò, con una risposta che, in cuor suo, sapeva
già da tempo.
*********
All’alba
Mikami entrò nella cella del prigioniero, tirandogli
dei vestiti puliti.
“te li
manda il principe Light” disse, malevolo “il mio
signore ha sempre avuto un occhio di riguardo per le sue
puttane!”
L lo
guardò con odio, quindi si vestì, per poi
fermarsi di
fianco a lui, poco prima di uscire per il suo ultimo scontro,
rivolgendogli un
tagliente “Mikami, vai all’inferno!”
“ci
vediamo li, allora, signor Lawliet”
“ti
aspetterò al varco, stanne certo”
Venne scortato
fuori dal suo carceriere, che continuava a
rivolgergli parole malevoli ed insulti, fino a raggiungere il grande
spiazzo
sulla collina subito fuori dal castello, dove aveva visto Light per la
prima
volta, il giorno che era arrivato in città.
Guardò
dritto davanti a se, e si fermò di scatto quando, con
il vento che gli scompigliava i capelli, si ritrovò a
rivivere la stessa
esperienza di qualche mese prima.
di fronte a lui
c’era Light, vestito con pantaloni neri, casacca
bianca e farsetto di cuoio; la spada che, ancora contenuta nel fodero,
ricadeva
sul suo fianco, mentre la mano sinistra reggeva uno scudo con lo stemma
della
famiglia Yagami.
L
ritrovò il coraggio di camminare, mentre Mikami ghignava
raggiungendo la regina, a pochi passi dai due, adesso distanti solo
pochi metri
l’uno dall’altro.
Una delle
guardie, nel più assoluto silenzio, gli porse a sua
volta una spada e uno scudo, ma L lo rifiutò, a causa
dell’ancora presente
dolore alle braccia.
Riusciva a
maneggiare una spada, ma uno scudo lo avrebbe
svantaggiato nei movimenti…
Light allora
buttò a terra il suo scudo, insieme poi al
farsetto di cuoio.
“voglio
che sia un combattimento equo” disse, in risposta
allo sguardo interrogativo dell’altro, cominciando a guardarlo
“Light,
ma cosa…?” si intromise Misa
“Misa,
stai zitta!” esclamò con voce gelida, per poi
rivolgersi nuovamente al letterato, dal quale non aveva distolto lo
sguardo.
“sei
pronto?” gli chiese
“si”
“iniziamo,
allora”
E
così ebbe inizio il loro ultimo scontro, che durò
più di
ogni loro aspettativa;
Light era un
cavaliere formidabile, ma L, seppur a fatica,
riusciva in qualche modo ad opporsi.
Probabilmente,
se fosse stato al pieno delle sue forze
sarebbe stato veramente un duello alla pari…
Persero la
cognizione del tempo tra un affondo, uno scarto, e
le plausibili strategie da adottare;
tutto sembrava rallentato, ai loro occhi, troppo
concentrati sui
movimenti della spada dell’avversario, fino a quando L,
tentando un affondo,
che però fu respinto, finì a terra con una
spallata dell’altro, mentre la sua
arma ricadeva lontana da lui.
Prima di potersi
rendere conto dell’accaduto si ritrovò la
lama dell’altro che premeva sulla sua gola, mentre i suoi
occhi d’ambra lo
scrutavano; e lui rimase a terra, in quella posizione, con il respiro
affannoso, mentre non accennava a distogliere lo sguardo da quello del
re.
Ci furono
interminabili momenti di silenzio, interrotti solo
dai loro respiri, momenti in cui occhi color della notte, talmente
profondi da
potersi perdere al loro interno, si specchiavano in quelli ambrati
dell’altro.
Vedendo la mano
del castano tremare, abbassandosi
leggermente, Misa si fece avanti, rivolgendogli un tagliente
“che
cosa fai?!”
“…”,
Light non rispose
“uccidilo!
UCCIDILO!!!”
finì per urlare, quasi preda di una crisi di
nervi.
Ma Light
sembrò non sentirla, preferendo dare ascolto ad una
voce molto più profonda, la voce del cuore.
Rinfoderò
la spada, dopodiché porse la mano ad L, aiutandolo
ad alzarsi,e , quando furono in piedi uno d fronte all’altro,
lo tirò a se,
stringendolo in un abbraccio.
“no!....
NOOOOO!!! Uccideteli! UCCIDETELI ENTRAMBI!!” fu
l’ordine
di Misa, che li fissava con gli occhi ridotti a due fessure.
Peccato che
nessuno dei due soldati le diede ascolto, per
paura delle ripercussioni di quell’ordine.
L’unico
ad intervenire fu Mikami che, avvicinandosi furtivo a
loro, arrivò alle spalle di L, pugnalandolo in mezzo alle
scapole.
Il moro a quel
dolore improvviso spalancò gli occhi di
scatto, gemendo, accasciandosi tra le braccia del castano che,
impaurito e
furente, lo adagiò piano a terra, cercando di tamponare la
ferita.
Lo vide
contorcersi lievemente al contatto della schiena con
l’erba, mentre la sua mente cercava una qualche conoscenza
che gli sarebbe
potuta essere utile in quel momento, invano.
Capendo di non
poter fare niente, con sguardo di fuoco, si
voltò verso Mikami, che, in quel momento, in piedi, con
indosso una casacca
impregnata del sangue di L, se la rideva sadicamente.
Dopo aver notato
che Misa e le altre guardie ai suoi ordini
erano scomparse, probabilmente dandosi alla fuga, si alzò,
sfoderando la spada,
le mani che tremavano, per poi avvicinarsi lentamente a lui,
sussurrandogli un
tagliente
“dammi
un solo motivo per cui non dovrei farti a pezzi…”.
Mikami
sbiancò, il suo volto era l’immagine della
paura…
aveva tirato troppo la corda, e ora stava per pagarne le
conseguenze…
Lo scatto del
castano fu fulmineo; gli conficcò
la spada in pieno stomaco, trapassandolo da
parte a parte, sussurrandogli all’orecchio un
“questo è per L…”, per poi
estrarre
la lama…
“…questo
invece è per me!”.
Questa fu
l’ultima frase che sentì Mikami, difatti lo
Yagami,
senza la minima esitazione, gli tagliò la testa, di netto,
facendola rotolare
lontano dal corpo, in un lago di sangue.
Questa fu la
miserabile fine di Teru Mikami.
Light era ancora
preso dall’appagamento derivato dalla sua
vendetta nei confronti del consigliere di corte, quando un colpo di
tosse lo
riportò alla realtà…
…L…
Corse da lui e
si inginocchiò al suo fianco.
Prima di
potersene accorgere lo teneva stretto tra le
braccia, e gli sussurrò all’orecchio
“non
ti avrei ucciso… non lo avrei fatto”
“lo
so…”
Sentì
che sorrideva, contro la sua pelle, quindi lo guardò,
mentre una fitta di paura lo invadeva, vedendolo così
bianco, mentre sul suo
viso risaltavano ancora di più le occhiaie, gli occhi,
velati come mai li aveva
visti, e le labbra, colorate dall’innaturale colore del
sangue, il suo stesso
sangue.
“…sento
freddo…” sussurrò, con labbra tremanti
il moro,
mentre una serie di brividi si impadronivano di lui.
Light
capì…
…non
poteva fare più niente…
Lo strinse
ancora di più a se, mentre l’altro tossiva forte.
“non
ti dimenticherò” gli disse, la voce incrinata dal
dolore, “giuro che non ti dimenticherò”
In risposta
ricevette un mezzo sorriso, accompagnato da un “ho
ucciso tuo padre, non merito il tuo ricordo…”,
mentre una fitta di dolore fece
vibrare il suo esile corpo, sorretto da quelle braccia salde e forti,
facendolo
gemere.
La vista gli si
offuscò, e l’udito si attenuò.
Il suo ultimo
ricordo fu Light che, tenendogli il volto tra
le mani tremanti, mentre calde lacrime sgorgavano dai suoi occhi
d’ambra, gli
sussurrò
“sei
la persona che amo, questo mi basta…”
Poi
più nulla.
Gli occhi,
spenti, si chiusero, e la testa si reclinò
all’indietro…
Light non
potè fare a meno di urlare, stringendolo a se,
mentre piangeva come mai si ricordava di aver fatto.
Pianse.
Pianse ed
invocò il suo nome, fino a quando non sentì
arrivare due cavalli al galoppo, che si fermarono, sbuffando, subito
davanti a
lui; ma non si alzò, rimase in ginocchio, in quella
posizione, stringendo
ancora il corpo di L a se, limitandosi a guardare, con gli occhi gonfi
ed
arrossati dal pianto, i nuovi arrivati.
Erano due
ragazzini… uno biondo, coi capelli lunghi fino alle
spalle, vestito completamente di nero, e l’altro,
più basso di lui, con i capelli
totalmente bianchi e la carnagione chiarissima… Light si chiese se fosse un albino…
Entrambi
fissarono L per qualche secondo, facendosi il segno
della croce, per poi rivolgere lo sguardo al castano.
“Light
Yagami, immagino” esordì il biondo
“si,
sono io” rispose
“io
sono Mello, e lui è Near” disse, accennando
all’altro, “apparteniamo
all’ordine dei cavalieri…”
“siete
qui per uccidermi?”
“no”,
prese parola Near, “L, prima di morire, ci ha fatto
recapitare una lettera, da quel ragazzo coi capelli
rossi…”
“…costringendoci
a prenderlo tra le nostre fila…”,
sbuffò
Mello, che fu subito raggelato da uno sguardo dell’altro, che
continuò;
“…comunque…
L, nella lettera, ci ha spiegato tutta la
situazione; ci ha detto che il vero pericolo non eri tu, ma Misa Amane,
tua
moglie…”
“ex
moglie, oserei dire, visto che l’abbiamo uccisa!”
Light
ascoltò quelle parole, che però non ebbero in lui
alcun
effetto. Si sentiva vuoto, totalmente privo della gioia e della voglia
di
vivere…
“infine…”riprese
parola Near “sua signoria, il vescovo
Watari, vista la stiam che L, il suo pupillo, aveva nei tuoi confronti,
ti
offre tutto il suo aiuto durante
il
periodo in cui regnerai…”
“io
non voglio questa corona… non l’ho mai
voluta…” sussurrò
Light, per poi dire “la cedo al vostro signore
Watari… ma ad una condizione…”
“quale?”
chiese Mello
“…voglio
entrare nell’ordine dei cavalieri”.
E
così fu.
Una settimana
dopo Light prestò giuramento, e, grazie alle
sue conoscenze in campo scientifico,prese il posto di L.
Pozionista.
Ruolo che
ricoprì fino alla fine dei suoi giorni.
*********
E con questo
finisce questa storia di amore e dolore.
Rimane solo una
domanda in sospeso… se a far accettare a
Light l’incarico che era stato di L fu l’amore che
ancora, incondizionatamente,
provava per lui. In modo da non far svanire il suo ricordo, o soltanto
il
desiderio di eguagliare, e superare, l’unica persona che
abbia mai, veramente,
ritenuto al suo livello…
Io, alla luce
dei fatti che ho appena finito di narrarvi, e
seguendo il mio animo romantico, continuerò a credere alla
prima ipotesi.
Perché
l’amore, quello vero, dura per sempre.
Con ossequi,
Mail Jeevas
Consigliere di
monsignore Near, vescovo di Canterbury.
THE
END
E con questo
siamo veramente giunti alla fine di questa fic! E
devo ammettere che un po’ mi dispiace, mi ci ero
appassionata, scrivendola!
XD ma non fateci
molto caso, mi succede
sempre!
Dunque, che
dire? Avevo già da tempo in mente questo finale
(perfino da prima di cominciare a scrivere tutta la storia), ma
è stato
difficile da scrivere, perché non volevo che fosse noioso, o
scontato. Spero di
essere riuscita nel mio intento! ^^
Inoltre, sono
talmente affezionata al personaggio di Matt da
aver deciso di far narrare a lui la storia, immaginando che, una volta
entrato
nell’ordine dei cavalieri avrebbe utilizzato il suo vero
nome, Mail Jeevas, e
non il soprannome.
Infine, mi
inchino a voi, per essere stati miei compagni di
viaggio in questi quattro capitoli.
Grazie mille a
tutti!
Ma un
ringraziamento speciale va a Bimba127
(con le sue recensioni lunghissime e bellissime, che mi davano un
maggiore
stimolo a scrivere! ^^), valerya90
(che mi segue sempre, qualunque fic scriva, facendomi sempre un sacco
di
complimenti!^^), Pupa2009 (nuova
lettrice, la cui recensione mi ha fatto squagliare come un cubetto di
ghiaccio
esposto ai raggi solari d’agosto!),
retsu89 (lettrice che sostiene fortemente le Light/L
(BRAVAAA!!!!!), e che
commenta sempre le mie fic su questa coppia!^^), e Flagiu_Mustang
e Meme91(che
mi sopportano non solo nella vita di tutti i giorni, ma anche quando
scrivo,
commentando sempre!), che hanno commentato lo scorso capitolo,
rendendomi la
scrittrice più felice del pianeta, e
-daughter
of Dioniso
-evol
-Gaara4
-marly29
-Myrose
-RobyChan91
Che hanno
inserito la mia fic tra le preferite.
GRAZIE
MILLE A TUTTI
VOI! ^^
Senza il vostro
sostegno non so se continuerei a scrivere con
entusiasmo!
Ancora grazie,
ed un mega saluto.
Alla prossima.
Baci,
ladyElric92