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Autore: VigilanzaCostante    01/12/2020    7 recensioni
[Storia partecipante alla challenge “Let's Hope this Challenge will make this Christmas right” indetta da Asmodeus EFP sul Forum di EFP]
É quasi Natale a Grimmauld Place, la guerra inizia a farsi sentire sibilante, ma Fred e George mettono allegria a tutto l'Ordine della Fenice. Hermione sembra l'unica impassibile agli scherzi dei due gemelli: George rimane indifferente alla sua indifferenza, Fred non ci riesce.
Piccola Fred/Hermione senza pretese per annusare un po' l'aria di Natale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Storia partecipante alla challenge “Let's Hope this Challenge will make this Christmas right” indetta da Asmodeus EFP sul Forum di EFP. 
Inoltre, è nata anche dall'iniziativa "Scrivimi" dal gruppo facebook "Caffè e calderotti"
Ecco le indicazioni che avevo:
Coppia: Fred/Hermione
Prompt: vischio
Ambientazione: Grimmauld place
Note: what if? quinto anno

Un banalissimo clichè
 
L’area di Natale a Grimmauld Place si respirava in modo laterale, non invasivo. C’era una guerra silenziosa in corso nel mondo magico, ma tutti cercavano di colorare di rosso (un rosso acceso, di passione d’amore, non di sangue) quelle giornate di dicembre.
Coloro che ci riuscivano di più e con meno sforzo erano i gemelli Weasley. Mettevano allegria a tutti, proprio a tutti, nonostante l’attacco ad Arthur, i pensieri macabri di Harry e Walburga che ululava non appena qualcuno faceva rumore. Loro essenzialmente erano, senza troppi fronzoli o forzature, con il loro repertorio di scherzi e la risata dipinta sulle labbra.
L’unica su cui sembravano non avere alcun tipo di potere era Hermione, li guardava con cipigli sempre più inarcati e faceva di tutto per trattenersi nel criticarli. In fin dei conti non erano ad Hogwarts e i suoi doveri da prefetto erano deposti nell’armadio.
Che c’è Granger? Grattastinchi ti ha mangiato la lingua? Era questa la classica domanda di Fred (era sicura fosse lui e non George) quando ne combinavano una delle loro e lei sembrava esplodere dalla voglia di alzare gli occhi al cielo o sbuffare. Era diventata sempre più brava a essere silenziosa, sopprimendo i giudizi, ma non senza sofferenza.
Aveva affinato anche la tecnica per riconoscerli. Nessuno, a volte nemmeno loro madre, era in grado di farlo, ma Hermione non sbagliava mai un colpo. Per lei era facile: George era indifferente alla sua indifferenza, Fred invece non se ne dava pace. La stuzzicava, cercava di farla ridere, di provocarle una minima reazione, ma senza mai supplicare.
Inutile dire che Hermione non cedeva, tentava in tutti modi di rimanere stoica, però sentiva sottopelle le sue guance colorarsi del tipico colore Weasley. A lei, da qualche parte dentro di sé, quelle attenzioni piacevano.
Quel giorno erano pronti tutti quanti, ma proprio tutti (si era aggiunta anche una Tonks furtiva), a fare l’albero di Natale. Per Harry e Hermione era un momento proprio speciale, sembravano non abituarsi mai alla magia che era entrata nelle loro vite. Grimmauld Place si era trasformato in un turbinio di palle di Natale che sfrecciavano da un lato all’altro della stanza, in cerca del posto giusto per loro. Le luci, poi, erano un problema. Qualcuno (non si era ancora capito chi) conosceva un incantesimo per farle alternare tonalità, intensità, addirittura forma, ma nessuno riusciva a ricordarselo. I gemelli, quindi, le provarono tutte. Alla fine, ci riuscirono, in qualche modo bizzarro e probabilmente illegale, ma questo rese felice tutti gli abitanti provvisori di quella casa lugubre.
«Insomma Granger, non hai proprio niente da ridire sul fantastico albero che abbiamo addobbato per voi?»
Hermione in tutta risposta si morse le labbra. L’angioletto sulla spalla le diceva Fagli i complimenti, è stato bravo, mentre il diavoletto persisteva, Vuoi per caso cedere alla sua insistenza?
Era combattuta e temeva che si vedesse fin troppo.
«Mah, avremmo fatto meglio se non aveste monopolizzato la situazione»
«Monopolizzato? Dolcezza, noi abbiamo salvato il Natale!»
A quel punto, era proprio fisiologico, Hermione arrossì. Stava flirtando? O era una provocazione? Dio, gli uomini, era così difficile capirli. Soprattutto Fred: così sfrontato, alla mano, provocatorio. Ci sapeva fare, non come le risposte scorbutiche di Ron o i grugniti di Viktor. Lui la guardava come se le interessasse fin troppo la sua opinione. Ma era sincero?
Mentre erano presi dai loro battibecchi, Tonks (malandrina) in compagnia del cugino fece comparire sopra la loro testa un rametto di vischio. («Lo so Dora, sembra una tecnica banale ma ti giuro che con Lily e James ha funzionato!»)
Hermione, instupidita ma non fino a quel punto, si rese conto di quello che stava per accadere sopra alle loro teste. Iniziò ad allontanarsi per evitare quell’imbarazzo, ma il vischio fu più veloce di lei: la seguì. Come poteva anche solo pensare che qualcosa nel mondo dei maghi fosse normale?
«Vedi, cara la mia prefetto – perfetto, il vischio non ci lascerà in pace finchè non suggelleremo la nostra evidente attrazione.»
«Evidente attrazione?»
«Lo vuoi negare? Sei pazza di me.»
Forse, ma mica sarebbe stata così sciocca da ammetterlo, giusto? Cercò di divincolarsi dalla stretta flebile di Fred che la tratteneva per il polso, ma invano. Nemmeno lei voleva scostarsi.
«Ma Fred, insomma! Proprio così, davanti a tutti? Davanti a Molly, Sirius, Ron, Kreacher?»
Il gemello parve ragionare, quindi si allontanò da quella platea visibilmente curiosa e le fece segno di seguirla. Lui e George sembravano essere gli unici a districarsi in quel reticolo di scale e stanze che era il Quartier Generale dell’Ordine. Svoltò a destra, poi a sinistra, poi passò davanti alla sua camera senza fermarsi e alla fine aprì una porta infondo al corridoio. Il vischio, fedele, non li abbandonava.
La stanza in cui entrarono sapeva di stalla, e a ragion del vero era proprio la stanza di Fierobecco.
«Assurdo, questo uccello ha una camera più lussuosa della mia. Potrebbe quasi essere una suite, per gli standard della Tana», Fred rise di sé stesso ma senza amarezza. Hermione sorrise, ormai impossibilitata a ri-indossare la sua maschera di finta freddezza.
«Quindi Weasley? Non ho tutto il tempo del mondo!»
«Ti vedo impaziente, dolcezza.»
E poi si avvicinò, con un sorriso stampato in viso e la naturalezza nelle movenze. Hermione a quel punto si sentì stupida, come mai prima. La sua vita era diventata tutta d’un colpo un banalissimo, ma piacevole, clichè.

 

NDA: lo so, storia sentita e risentita. Il vischio, Fred e Hermione nel quinto libro, niente di nuovo. Ma mi andava di non ricadere nel solito angst e allora sono rimasta intrappolata dalle smancerie condizionate dall'atmosfera natalizia. 
Inauguro il mese di dicembre così! Fatemi sapere cosa ne pensate. 
Un bacio
VigilanzaCostante
   
 
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