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Autore: leila91    02/12/2020    21 recensioni
Dal testo:
“In sostanza ho per le mani un piccolo Grinch.”
“Un cosa, prego?!
Il tono di Ben era così indignato da risultare adorabile: Poe se lo sarebbe volentieri mangiato di baci, ma preferì proseguire col suo scherzo.
“Uh, non mi dirai davvero che non conosci i Grinch? Ma si può sapere cosa ti insegnano durante l’anno in quel Tempio?” chiese cercando di mantenere un tono più serio possibile, “Beh, i Grinch sono delle mostruose creature verdi, - ributtanti, altrochè! -,che abitano sul pianeta Crumpit, vivono come eremiti e detestano il Natale.”
Ben gli gettò un’occhiata di puro scetticismo marca Solo.
“Te l’ho mai detto che avverto un tremito nella Forza ogni volta che spari cazzate, Dameron?”
Poe gli artigliò le natiche facendo aderire ancora di più i loro corpi.
“Io invece avverto ben altro, qui.” soffiò, la voce roca.
(Partecipa all'iniziativa "A scatola chiusa" del gruppo Caffè e Calderotti // darkPilot // what if? // Per Violet Sparks ♥)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Poe Dameron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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(Storia partecipante alla challenge "Just stop for a minute and smile" indetta sul forum di Efp
Storia partecipante all'iniziativa "Un regalo tutto per te" indetta sul gruppo Caffè e Calderotti
)






 
 
 
  
 
 
Non si poteva dire che Poe Dameron incarnasse esattamente lo spirito del Natale.
In effetti, se da bambino lo apprezzava quanto tutti gli altri ragazzini della sua età, da grande aveva assunto un atteggiamento per lo più indifferente verso quella particolare festività.
Da circa un anno però, ossia da quando trecentoventiquattro giorni prima, - ma onestamente, chi li stava contando? - aveva cominciato a uscire con Ben Solo in via ufficiale, l’attesa del venticinque dicembre aveva assunto un significato ben diverso. Perchè per il cervello e per gli ormoni del pilota “vacanze di Natale si andava automaticamente a tradurre in un “Ben torna a casa dal Tempio e posso vedere se riesco a farlo venire almeno dieci volte in un giorno.


Forse Poe nutriva un’eccessiva fiducia in sè stesso perchè il punteggio attuale era di  tre a uno per il jedi.
Fortunatamente le pareti della stanza che Poe occupava in Accademia erano insonorizzate, o qualcuno sarebbe già accorso da tempo a vedere cosa stessero combinando.
Le lenzuola del letto erano ormai completamente inutilizzabili, per rendere l’idea.
Non che Poe potesse esattamente lamentarsi, eppure un piccolo campanello d’allarme continuava a tormentarlo, impedendogli di godersi quel momento come avrebbe voluto.
Negli anni precedenti, quando ancora non erano una coppia e si limitavano ad avere rapporti occasionali, Poe aveva scoperto che Ben sapeva essere un amante molto passionale, nonostante poi in pubblico l’immagine che dava di sé fosse invece quella di un ragazzo estremamente chiuso e riservato.
Ultimamente, però, Poe aveva imparato a riconoscere quando qualcosa lo turbava, proprio per il fatto che in quei frangenti Ben si immergeva di più in certe attività, quasi a volersi ottenebrare la mente.

“D’accordo, sputa il rospo.” Poe interruppe il bacio: dopo tre orgasmi la sua mente era un pochino più lucida e il pilota voleva provare a chiedere chiarimenti. “Ti conosco, ormai, lo capisco quando qualcosa non va.”
“Quello che non va è che hai appena smesso di baciarmi,” ribattè Ben provando a ricatturargli le labbra, ma Poe lo tenne a distanza rifilandogli un sorrisetto compiaciuto.
“Avanti!” insistette il pilota, sogghignando, “Non hai degnato di uno sguardo il peluche di wookie natalizio che ti ho comprato,” disse, accennando a un pupazzetto che nella foga del momento era finito per terra - si trattava palesemente di uno scherzo, più che di un vero regalo: Poe non si aspettava certo una frase come È’ il miglior regalo che potessi ricevere” ma nemmeno che Ben non battesse ciglio.
“Hai ignorato completamente le decorazioni e mi sei quasi saltato addosso quando eravamo ancora in corridoio. Cosa turba quella bella testolina che ti ritrovi e ti impedisce di goderti l’atmosfera del periodo più magico dell’anno?” concluse Poe imitando la cantilena di un bambino.

Di fronte a quell’atteggiamento volutamente idiota, in grado di sbriciolare ogni volta le sue difese, Ben si arrese con uno sbuffo.
“Assolutamente nulla.” rispose roteando gli occhi e assumendo un tono sarcastico, “Almeno se non conti che zio Luke non ha intenzione di interrompere gli allenamenti nemmeno il giorno della Vigilia; che non ho ancora trovato il regalo giusto per mia madre; o che mi aspettano una quindicina di cene con perfetti sconosciuti del Senato, alle quali dovrò presenziare unicamente in quanto figlio della senatrice Organa. Ci sarà gente di cui non m’importa un bel niente e che mi toccherà sopportare solo perchè è Natale, e come se non bastasse per coronare questa apoteosi di ipocrisia dovrò-”

“Ho capito, ho capito.” Poe sbuffò una risata, e lo interruppe gettando indietro la testa, “In sostanza ho per le mani un piccolo Grinch.”
“Un cosa, prego?!
Il tono di Ben era così indignato da risultare adorabile: Poe se lo sarebbe volentieri mangiato di baci, ma preferì proseguire col suo scherzo.
“Uh, non mi dirai davvero che non conosci i Grinch? Ma si può sapere cosa ti insegnano durante l’anno in quel Tempio?” chiese cercando di mantenere un tono più serio possibile, “Beh, i Grinch sono delle mostruose creature verdi, - ributtanti, altrochè! -,che abitano sul pianeta Crumpit*, vivono come eremiti e detestano il Natale.”

Ben gli gettò un’occhiata di puro scetticismo marca Solo.
“Te l’ho mai detto che avverto un tremito nella Forza ogni volta che spari cazzate, Dameron?”
Poe gli artigliò le natiche facendo aderire ancora di più i loro corpi.
“Io invece avverto ben altro, qui.” soffiò, la voce roca.
Ribaltò le loro posizioni, intrappolando Ben sotto di sé, ben deciso a riequilibrare il punteggio.
Ma non fece in tempo a ricominciare che una frase del jedi lo fermò.
“E comunque anche tu detesteresti il Natale, se alla tenera età di due anni tuo padre ti avesse portato a fare compere con sé, salvo poi dimenticarsi della tua presenza lasciandoti in un negozio**.” mugugnò Ben a denti stretti, come se non volesse farsi sentire.
La reazione di Poe - una sonora risata - non si fece attendere.
“Sc-scusa?” il pilota aveva la voce rotta dal divertimento, “Sei serio? Han ti ha portato con lui a fare shopping e poi ti ha...?”
“Abbandonato? Già.”
Nella sua voce si era insinuata una sgradevole punta di amarezza, e Poe capì che adesso Ben non si stava più riferendo solo allo sfortunato incidente della sua infanzia.
“Sono sicuro che non l’abbia fatto apposta,” rispose con tono insolitamente dolce, cercando di riportare la conversazione sul binario corretto.
“Dipende dalla versione della storia,” disse Ben, con un’ironia quasi tendente al sarcasmo, “Quella di mia madre è sicuramente la più spassosa, ma per la più attendibile bisogna chiedere a Chewbe. Potresti fartele raccontare entrambe stasera a cena, se non temi ritorsioni da parte di mio padre.”
“Parlo sul serio, Grinch,” Poe gli passò una mano fra i capelli, “I tuoi genitori ti vogliono bene. Sentono molto la tua mancanza quando non ci sei.”

Ben fece una smorfia ma non disse nulla e Poe preferì non insistere.
Sapeva che quella di cominciare l’addestramento da jedi non era stata una libera scelta di Ben e che il compagno, perlomeno inizialmente, si era visto in parte come cacciato di casa.
Ma non avevano mai approfondito davvero quel discorso, da un lato perché troppo delicato e complesso, dall’altro perché anche solo un piccolo accenno ad esso rendeva ogni volta Ben di pessimo umore.

Tra i due calò un breve silenzio carico di disagio, che fu però Ben a premurarsi di rompere.
Con sollievo, Poe si accorse di come il sorriso del jedi fosse tornato malizioso, quando l’altro gli chiese: “E tu, Dameron? Hai sentito la mia mancanza?”

Poe ricambiò il ghignò, il suo sguardo carico di promesse.
Si strusciò, giocoso, fra le gambe dell’altro, lasciando che Ben sentisse da sè, ancora una volta, l’evidenza di quanto gli fosse mancato.

“Voi cosa ne dite, Altezza?”

E passò il resto del pomeriggio a dimostrare accuratamente a Ben tutti i vantaggi delle vacanze natalizie.

















 

*Crumpit è il monte dove vive il Grinch canonico. Ovviamente Poe sta prendendo in giro Ben, e questa razza di Alieni in questo universo non esiste.
**L'episodio fa riferimento alla mia storia "Da allergia ad amnesia il passo è breve", se volete leggere cosa sia successo al povero Ben ^^" (nulla di traumatico, promesso!)

Ehm... cosa dire a mia discolpa? HAHAHAAHAHHA, Vi prego non giudicatemi troppo duramente ^^", non ho mai scritto su questi due ed è stato un esperimento senza alcuna pretesa, volto a fare un regalo alla splendida Violet, che al contrario di me scrive su di loro in maniera divina (correte a leggere le sue storie **.)
Spero davvero che ti sia piaciuta, tesoro! Non fare troppo caso all'immagine scema, ahahaahha, è quella più adatta che sono riuscita a trovare.
La storia è una what if e pertanto se alcuni elementi del canon sono stati "stravolti" o girati a mio favore, è tutto voluto e per esigenze di copione (il fatto che esista davvero il natale nella Galassia lontana lontana, o che Ben torni a casa per le feste, o la sua frequentazione con Poe, che ho immaginato alunno di un'accademia in questa collocazione temporale.)

Ringrazio Soul Dolmayan e Rosmary che hanno indetto rispettivamente la challenge e le iniziative a cui la storia partecipa.
Ringrazio di cuore la mia Bea, che ogni volta riesce a evitare che io cancelli quanto scritto ancora prima di pubblicare e che ha trovato il titolo **, ti voglio bene!

Infine grazie a voi tutto per aver letto e a chi vorrà lasciare un commento :)

Buone feste!

Bennina

@fonte immagine: pinterest https://www.pinterest.it/glenlorence/star-wars/
 
   
 
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