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Autore: artemide88    03/12/2020    3 recensioni
Isabella Black frequenta la più importante scuola della Virginia e non solo ha ottimi voti, ma sta per diplomarsi con un anno di anticipo. Vuole andarsene, da quella scuola e quella città, il prima possibile perché odia i bulli che la perseguitano. Potrebbe però avere vita più facile se rivelasse un piccolo dettaglio sulla sua vita...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buona lettura




CAPITOLO 3

La settimana dopo arrivai a scuola molto presto per mettere i compiti di Jessica nel suo armadietto. Gli allenamenti delle squadre di football e delle cheerleader sarebbero terminati dopo poco e dovevo sbrigarmi per non farmi trovare nei paraggi. Sarei stata un bersaglio troppo ghiotto. Passai il resto del tempo a mettermi in pari con le lezioni che avevo perso la settimana prima per nascondermi da Edward Cullen.
La mattinata trascorse tranquilla e senza incidenti degni di nota. Ero felice che un’altra giornata fosse arrivata a termine, ma il pericolo era sempre dietro l’angolo. Restare costantemente all’erta era sfiancante.
All’ultima ora avevo biologia e come sempre sedetti al tavolo del laboratorio da sola. Sapevo bene che nessuno dei miei compagni di corso mi avrebbe affiancato, dato che ero considerata peggio della morte nera. Tutti evitavano di parlarmi o salutarmi per non finire ancora più in basso nella gerarchia sociale. Io ero così concentrata sullo studio e sulla possibilità di un diploma anticipato che non me ne fregava molto. Avere degli amici non era contemplato nella mia visione scolastica.
Tolsi gli auricolari dalle orecchie quando il professore fece il suo ingresso e ci alzammo in piedi. Come dicevo, le assurde tradizioni erano dure a morire e il White Swan aveva un rigido codice di comportamento e tante regole disciplinari. Per lo più i ragazzi ricchi se ne fregavano delle regole, ma non avrebbero mai apertamente mancato di rispetto ai professori. 
Il professore alla cattedra stava ricapitolando gli argomenti già affrontati la settimana precedente, per essere sicuro che nessuno fosse rimasto indietro. Essere nel corso avanzato all’ultimo anno non era una passeggiata.
La porta dell’aula si aprì e si richiuse con un tonfo sordo. “Ah, Cullen. Mi chiedevo quando sarebbe arrivato.” Il professore di biologia aveva un ghigno trionfante in faccia. “Prego, si accomodi. Credo che l’unico posto libero sia vicino alla signorina Black.” Mi irrigidii all’istante, mentre il professore faceva un ampio gesto per indicarmi al mio aguzzino.
“Grazie professore.” Cullen si avvicinò a me e depose con malagrazia la cartella sul bancone. Io di riflesso allontanai la sedia il più possibile.
Per il resto della lezione restammo come sospesi, in attesa che succedesse qualcosa, lui con il broncio da bimbo rimproverato, io in allerta. Mi concessi di guardarlo e ammirarlo da vicino, aspettando una sua mossa che non avrebbe mai osato fare di fronte a un professore. Era molto più che bello, era bellissimo e la mia cotta adolescenziale era sempre lì, in agguato per tendermi una trappola e azzannarmi alla giugulare e farmi dimenticare quanto fosse disgustosa come persona.
La campanella suonò e io tirai un sospiro di sollievo perché almeno sarei potuta andare a nascondermi nel mio bagno all’ala nord finché non fossero usciti tutti gli studenti dalla scuola. 
“Solo un secondo. Quest’anno farete molti lavori di coppia e non sarà possibile cambiare il vostro compagno di laboratorio.” Gemetti impercettibilmente perché il professore di biologia avanzata era anche più perfido del mio compagno di banco. Un intero anno con Cullen. Potevo morire lentamente.
“Signor Cullen e signorina Black, fermatevi. Devo parlarvi.” Il mio proposito di fuggire e nascondermi doveva attendere ancora un poco. Mi feci forza e andai alla cattedra.
“Mi aspetto che collaboriate. Non ammetterò nessun comportamento scorretto nelle mie lezioni o nei corridoi.” 
“Professor Molina...” Cullen tentò di dire qualcosa forse per affasciare il professore ma con scarso successo visto che venne subito interrotto.
“No, Signor Cullen. Non voglio sentire scuse di alcun tipo. Ho accettato di averla nella mia aula solo per costringerla a essere educato con la sua compagna di classe.”
“Professore...” Tentai anche io, ma allo stesso modo venni messa a tacere.
“Mi aspetto, Signorina Black, che faccia in modo che il Signor Cullen si rimetta in pari con il programma. È biologia avanzata dell’ultimo anno e non si può rimanere indietro.”
Quell’uomo era un sadico bastardo. Molina ci congedò senza dire altro. Per punire lui, puniva me.
Cullen non mi degnò di uno sguardo mentre se ne andava dall’aula.
“Aspetta.” Gli presi il braccio per fermare la sua fuga e me ne pentii subito, per lo sguardo di fuoco che mi rivolse. “Non è colpa mia se Molina è uno stronzo. Anche a me non piace doverti stare accanto, poco ma sicuro.”
“Cosa vuoi Black?” Domandò duro.
“Ti fotocopio i miei appunti di biologia e te li lascio nell’armadietto, va bene?”
Lui sembrò vagamente sorpreso della mia offerta. “Perché?”
“Perché cosa?”
“Perché lo faresti?”
“Perché io non voglio doverti aggiornare sul programma tanto quanto tu non vuoi stare in mia compagnia. Ma se Molina non cede...”
“Puoi sempre abbandonare il corso. Non sei troppo piccola?” 
Ah già. In effetti non era il mio corso, ma quello del quarto anno. Feci spallucce. “Vattene tu, c’è anche il corso base di Smith.”
Mi guardò in cagnesco. “Aspetto i tuoi appunti.” Disse e se ne andò. Perfetto nemmeno lui avrebbe ceduto, avremmo dovuto convivere pacificamente per il resto dell’anno. Se quelle erano le intenzioni di Molina...
Mi fiondai in presidenza e non ascoltai nemmeno la segretaria che mi diceva che il preside era impregnato. Spalancai la porta di scatto, ma me ne pentii subito. Abbassai la testa colpevole perché nello studio c’era proprio il mio nuovo professore di biologia che parlava con il preside davanti a un bicchiere di scotch.
“Torno dopo.” Mormorai al colmo dell’imbarazzo. I professori non sapevano chi fossi e di certo la prossima volta avrei atteso che la segretaria mi annunciasse. 
“No, signorina Black, perché non si unisce a noi?”
“Non ho l’età per bere scotch alle quattro del pomeriggio.” Dissi dirigendomi alla mia poltrona preferita, fregandomene per una volta di mantenere le apparenze. “Bessy, può portare del tè? Nero all’arancia, senza zucchero né latte.” Dannazione a mio padre che conosceva così bene i miei gusti. Anche Molina ne sembrava quanto meno sorpreso. “Isabella, io e Xavier stavamo giusto parlando della tua ultima ora.”
“La mia ultima ora da schifo, grazie, professore.” Mi lasciai sprofondare nei cuscini senza dire altro. Ero troppo arrabbiata per il brutto scherzo.
“Sembra proprio che anche a lei serva della disciplina.” Commentò solo Molina stringendo il bicchiere. Stavo per ribattere quando Bessy entrò con il tè. 
Venne congedata da papà e lui si rivolse al professore. “Xavier, siamo stati compagni di scuola e per questo penso che tu debba sapere due cosucce sulla signorina Black.” Storsi il naso, ma tanto papà non si sarebbe arreso. Era un vecchio commilitone dei bei tempi che furono, quindi non avrebbe taciuto. “Xavier Molina ho l’onore di presentarti mia figlia, Isabella Swan. Testarda come un mulo, ma orgoglio del suo papà.”
Mi alzai e tesi la mano al professore, leggermente scioccato. “Perché?”
“Il perché glielo ha detto papà, sono testarda come un mulo. Ora, veniamo a noi: deve togliermi Cullen di dosso.”
“Avevo immaginato che fossi arrivata qui come una furia per quello, tesoro.” Fulminai con lo sguardo il preside. “A te serve il corso di biologia avanzata per diplomarti in anticipo, a Cullen serve perché lo vuole suo padre e non andrà mai contro il genitore. Nessuno può abbandonare il corso e la decisione non è di Xavier, ma mia, e non ho intenzione di fare marcia indietro.”





p.s. dell'autrice: se pensate che Edward o Charlie meritino qualche ceffone, beh, contenetevi, si stanno solo riscaldando. Questa storia nasce dopo che ho letto un libro consigliato dalla mia beta e vi assicuro che il protagonista maschile era anche più odioso.
, lo so, sono all'antica, ho una beta che prima di essere tale, è una carissima amica. Oltre a consigliare bei libri (giuro solennemente che non leggerò per l'ennesima volta quel libro che sai tu), si assciura che scriva cose decenti, tiene sotto controllo la struttura logico narrativa dei miei racconti e non si fa sfuggire un verbo scorretto.
Consiglia anche anime a tempo perso. Quindi un sentito grazie. 
Grazie anche a chi segue e legge di questi due pazzi.

Detto questo, vi do appuntamento alla settimana prossima, devo andare a scrivere la letterina a Santa Lucia.
A presto
Sara


   
 
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